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Autore: Nori Namow    21/08/2012    6 recensioni
«Ther, nessuno può separarci. Tu sei la mia combinazione perfetta.»
***
«Smettila idiota.».
«Ti amo.»
«Lo so.»
«E sono un idiota. Sai anche questo?»
«So anche questo.»
«E tu non mi ami più?»
«Io ti amo. Ma se mi lasci di nuovo o fai il coglione, giuro che ti strappo i testicoli.» borbottò seria più che mai.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-KATHERINE

 
Due settimane dopo, nessuna notizia del ragazzo misterioso e, mi odiai per questo, nessuna sigaretta.
Un blocco mentale, credo.
Neanche una sigaretta da quell' ultima. Nemmeno un tiro.
E aveva ragione, mi sentivo un pò meglio. Fisicamente parlando. In quei giorni, quando uscivo da scuola, compravo delle caramelle gommose, mi poggiavo al solito muro, e le mangiavo per passare il tempo.  
Probabilmente lui verrà e mi dirà che le caramelle gommose portano le carie, dissi tra me e me ridendo.
Mi sentii picchiettare la spalla, e stranamente, il cuore mi saltò in gola. Mi girai di scatto, cercando gli occhi verdi. E li trovai, anche se non erano i suoi.
«Hey Katherine!» mi disse Grace, salutandomi.
«Ma guarda chi c'è! Grace Styles. Come stai?»
«Male, naturalmente. Oggi vieni a darmi ripetizioni di chimica e biologia, vero? Vero?!?»
«Certo, dimmi l' ora così mi organizzo con i miei compiti schifosi.»
«Bene, vieni dalle quattro alle otto. Lo so che quattro ore sono tante, ti do cinquanta sterline, giuro. Poi io dalle due alle quattro ho lezioni di Hip Hop, quindi forse farò cinque minuti di ritardo. Lo sai come è fatto Will.» mi disse con le mani congiunte in preghiera.
 Adoravo Grace, era una ragazzina di sedici anni bionda e con gli occhi verdi, sempre gentile con tutti. Occhi verdi, come quelli del tipo misterioso. Frequentava il mio stesso corso di Hip Hop, anche se in orari e giorni diversi.  Le davo ripetizioni da pochi giorni a causa dei suoi problemi con la chimica e la biologia, dove i miei voti erano a dir poco ottimi. Ero stata da lei circa un' ora al giorno, mai quattro ore.
«Ok Grè, ma non fare troppo tardi. Al massimo prendi Will a calci e, mentre si rotola, scappi.» Le dissi ridendo, immaginando la scena.
«Grazie Kath, sei un amore dolce.» Mi diede un bacio sulla guancia, prese una caramella gommosa dal mio pacchetto e scappò. Come tutti i giorni, misi le cuffie nelle orecchie e avviai la riproduzione casuale.
Chiusi gli occhi per alcuni secondi, rilassandomi, quando qualcuno mi picchiettò alla spalla.
'Perchè le mie spalle vengono prese per cose da toccare??' pensai. Aprii gli occhi, e, come due settimane prima, mi ritrovai il ragazzo misterioso davanti che mi sorrideva con le mani in tasca. 
«Ciao.»
«Cosa ho che non va?» mi sorpresi a chiedere. Perchè mi interessava la sua opinione?
«Non hai nulla che non va. Proprio nulla.» rispose, sorpreso dalla mia domanda.
«E cosa vorresti, allora? Non sto fumando, i miei polmoni sono fuori pericolo. Grazie, mio Angelo custode.» dissi sarcastica. Lui, in tutta risposta, scoppiò a ridere. Una risata fantastica.
«Vorrei solo una caramella.» disse con un sorrisetto sulle labbra che faceva impazzire. Si avvicinò piano a me, guardandomi negli occhi.
 Poi, dal sacchetto delle caramelle, ne pescò una rossa, la mia preferita. 
L' ultima. Stronzo.
 Poi se la mise in bocca, guardandomi divertito. Eravamo a poco più di venti centimetri di distanza, ma sentivo il suo profumo come se fossimo incollati in un bacio appassionato.Gli guardai le labbra, avrei voluto toccarle con il mio indice. Sembravano così morbide. Ingoiò la caramella, evidentemente soddisfatto.
«Quelle rosse sono le più buone, vero? Beh, grazie. Ciao.» mi sorrise prendendomi in giro e, come l' ultima volta, se ne andò.
Non mi azzardai nemmeno a chiedergli di nuovo il nome. Se non voleva dirmelo, era evidente che non gli piacevo. 

Mi truccai e mi sistemai velocemente. Indossai una canotta azzurra e degli short bianchi. Alle quattro in punto, ero di fronte casa Styles. Alle quattro in punto, il mio cellulare vibrò.
«Kath, scusa scusa scusa scusa.» mi disse urlando come un' isterica Grace dall' altra parte del telefono.
«Cosa c'è?» chiesi allarmata. Lei non era mai isterica, mai. Solo qualche volta.
«Will ha detto che devo fermarmi un quarto d'ora in più o non mi fa fare il saggio. Stronzo» disse infuriata.
«Ma io sono sotto casa tua! E fuori fa abbastanza caldo.»
«Oh, ma non preoccuparti. Dentro c'è il mio bellissimo brò. Bussa e digli che devi aspettarmi dentro.»
«Va bene. Dì a Will da parte mia che è un pirla.» dissi ridendo.
«Puoi contarci!» urlò, chiudendo la chiamata un istante dopo. 
Mi avvicinai al portone bianco della bellissima villetta. Aveva un giardino grazioso, i fiori erano profumati e bellissimi. Suonai il campanello e attesi.
Dopo un minuto, la porta si aprì, ma non vidi nessuno. Come nei film horror, pensai. Non feci in tempo a mettere un piede e chiedere il permesso di entrare che sentii una voce che avrei riconociuto fra mille.






E vabbè, ho capito che la storia vi fa schifo, ma io
la pubblico lo stesso solo per il gusto di farlo, sperando che continuando a leggere
magari vi piace. Recensite, uffa è.é
Cooomunque, tàdàààà. Ha trovato il "ragazzo misterioso"
Questa è la nostra Grace :3 
trallallà
   
 
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