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Autore: _nichlillian    21/08/2012    3 recensioni
Questa è una raccolta di One Shot che parla del dopo guerra e di come alcuni personaggi abbiano provato ad affrontarlo, ricevendo l'aiuto di persone speciali.
Dal testo:
"Ron" lo chiamò Hermione dolcemente e lui si sciolse al suono della sua voce. "Questo ti serve a capire che c’è speranza, che abbiamo sconfitto Voldemort e che non dovremo più preoccuparci per le nostre famiglie. Questo cielo azzurro indica che c’è un futuro; che non importa se il sole verrà oscurato dalle tenebre, riuscirà sempre a far trionfare la sua luce"
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, George Weasley, Il trio protagonista, Minerva McGranitt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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George Weasley
-Incompleto

 









Hogwarts era nello stato più confusionale che ci si potesse immaginare. Quindi come biasimare un povero ragazzo che cercava solo un posto dove crogiolarsi nel suo dolore?
I suoi famigliari lo cercavano dentro il castello, preoccupandosi di cosa avrebbe potuto fare dopo quello che era successo, ma non lo trovavano da nessuna parte.
Una massa scompigliata e aggrovigliata di capelli rosso spento sedeva su un masso (che una volta faceva parte del soffitto) nella Torre di Astronomia. La battaglia l’aveva distrutta, quindi non c’era più il soffitto, una parte del pavimento e della parete.
George Weasley se solo avesse compiuto un passo falso avrebbe rischiato di cadere giù.
Ma a lui non importava. Infondo, che cosa importava adesso?
Lui era vuoto, la sua anima si era spezzata.
Fred non poteva essere morto. Eppure lo aveva visto, era lì, immobile. Lo aveva scosso, chiamato con disperazione e lui non aveva risposto.
Fred rispondeva sempre.
All’inizio aveva pianto, aveva pianto così tanto che pensava che gli occhi gli si sarebbero seccati.
Poi c’era stato il vuoto, non aveva neanche più lacrime da versare. Solo vuoto.
Dopo essere stato un po’ insieme agli altri se n’era scappato.
Perché non voleva più essere compatito.
Perché non vederlo con gli altri, gli faceva male.
Perché sua madre, ogni volta che posava il suo sguardo su di lui, scoppiava a piangere più forte.
George non vedeva niente, non sentiva niente e non voleva essere niente.
Sarebbe rimasto in quella posizione immobile per sempre, dimenticandosi di vivere, se Angelina non lo avesse trovato.
Gli si era avvicinata con gli occhi gonfi di pianto e un sorriso che somigliava di più a una smorfia.
<< Come va, George? >> chiese e restò in piedi dietro di lui.
Il ragazzo alzò la testa di scatto e si girò a guardarla con uno sguardo arrabbiato, così velocemente che Angelina sobbalzò.
<< Come mi dovrei sentire? Bene? Dovrei sentirmi bene secondo te? Perché fai queste domande stupide? >>sbraitò.
Angelina lo guardò compassionevole. << George, non volevo farti del male. Mi stavo solo preoccupando per te >>
<< Non dovete preoccuparvi per me, nessuno deve preoccuparsi per me. Voi non capite, nessuno capisce. È inutile che continuate a provarci >>
 Angelina s' infuriò, non le importò più che fosse triste o depresso. Non era l’unico a stare male.
<< Tua madre >> iniziò, con un tono di voce che mal celava la sua ira << è disperata. Non sa più cosa fare, capisci? Ha perso un figlio, George. E ora che tu sei scomparso, ha paura di aver perso anche te!
<< E i tuoi fratelli! Non pensi anche a loro? Non sei l’unico ad averlo perso. L’abbiamo perso tutti >>
Si fermò e con un tono di voce più calmo disse: << Io l’ho perso, George >>.
George allora si sentì egoista, egoista come non si era mai sentito prima. Aveva pensato solo al suo dolore, non aveva pensato anche a quello degli altri.
Si alzò e abbracciò Angelina, dandole un leggero bacio sulla fronte.
<< Tu lo ami, non è vero? >>
Angelina non rispose, lei lo aveva amato di questo era certa; ma ora iniziava a sentire qualcosa anche per George, sarà stata la somiglianza con il fratello o la proiettività che sentiva in quel momento nei suoi confronti.
Qualunque cosa fosse, capì che avrebbe amato anche lui. Che sarebbero stati felici, insieme. Che si sarebbero consolati l’un l’altro e che avrebbero affrontato la morte di Fred.
<< George >> mormorò. << Tua madre è preoccupatissima. Ti prego, non farla ancora penare. Ti stanno cercando, hanno bisogno che tu stia con loro >>
George annuì, la prese per mano e insieme si diressero verso la Sala Grande, attraversando i corridoi pieni di cenere. Quella stessa cenere da cui sarebbero riusciti a risorgere.



Angolo autrice:
Eccomi qui con il nuovo capitolo che, se devo essere sincera, non mi convince molto. Penso che avrei potuto scriverlo in modo diverso, ma ormai è andata.
George Weasley per me dopo la morte del fratello diventa un personaggio molto... complicato. E' stato abbastanza difficile scrivere su di lui.
Per quanto riguarda Angelina, ho sempre pensato che non "fosse giusto" che in alcune fanfiction dicano che in realtà lei non ami George, ma stia con lui solo per l'immagine che gli regala di Fred. Mi piace pensare che invece lo abbia amato, forse in un modo diverso, ma che entrambi alla fine abbiano avuto il meritato "lieto fine".
Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite, e Roxy e Draclaire che hanno recensito lo scorso capitolo. (Non so come farei senza di voi)
Spero che recensiate e che il capitolo possa in qualche modo piacervi.
nichlillian
  
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