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Autore: liberasognatrice    21/08/2012    2 recensioni
Cosa succederebbe se i nostri amati Kurt e Blaine incontrassero una donna un po'... particolare, che gli propone una visione differente delle cose, da un punto di vista completamente a loro sconosciuto? Con un pizzico di magia e qualche imprevisto vivranno un'incredibile avventura!
Cat!Blaine e Bird!Kurt
Genere: Comico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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3.Cibi improbabili


Blaine si sentiva ancora molto in colpa per il tentato omicidio nei confronti del suo ragazzo, Kurt aveva ragione prima di riprendere il cammino doveva trovare qualcosa da mangiare. Ma cosa? Cosa mangiavano i gatti? La prima cosa che gli venne in mente furono i croccantini o i patè.
-Kurt io non voglio mangiare dei croccantini…- il passerotto lo guardò comprensivo, non aveva mai pensato di fargli mangiare dei croccantini
-Niente croccantini! E soprattutto niente roba viva! Questo è certo!- il micione abbassò lo sguardo pentito sulle sue zampette, Kurt non aveva intenzione di dimenticare presto il piccolo inconveniente di poco prima.
-Allora cosa mi consigli?- il più grande si guardò attorno cercando un’altra idea geniale come quella della pigna, ma magari un po’ meno drastica.
-Potresti avvicinarti a quel chioschetto che vende hot dog e hamburger e vedere se i tuoi occhioni dolci lo addolciscono, così da farti dare qualcosa da mangiare.- Blaine si girò addocchiando il suddetto chioschetto.
-Bhè sicuramente è meglio che dare la caccia a dei poveri topini.-
-Sicuramente.-
Blaine si diresse verso l’uomo che stava servendo due ragazzi e quando gli fù ai piedi si sedette, tentando di attirare la sua attenzione dandogli piccole zampate sulla gamba. Kurt intanto si era avvicinato, osservando la scena dall’alto di un albero. Se un micio così bello sarebbe venuto da lui, quando era umano, lo avrebbe sicuramente riempito di coccole e di cibo! Ma sembrava che quell’uomo non fosse della sua stessa idea, infatti appena si accorse di Blaine se lo scrollò dalla gamba, iniziando ad urlargli contro coloriti insulti il tutto coronato da un bel calcio nel sedere, che gli fece provare l’ebrezza del volo scaraventandolo a qualche metro di distanza.
Kurt guardò la scena esterefatto, non riusciva a credere che ci fossero delle persone così senza cuore! La rabbia gli crebbe dentro all’improvviso e doveva fare qualcosa per ripagare quel torto che era stato fatto al suo ragazzo. Spiccò il volo verso quell’orribile uomo ed iniziò a beccarlo sulla testa pelata, poi fece una cosa che non si sarebbe mai aspettato da se stesso, completò l’opera con una bella chiazza di escremento su quella capoccia stupida.
Quando raggiunse Blaine lo trovò molto scosso e più dolorante di prima. Stava per chiedergli, per la seconda volta nel giro di qualche minuto, come stesse, ma venne preceduto.
-Non chiedermi come stò! Potrei risponderti male. E per la cronaca questa è l’ultima volta che do retta ad una tua idea!- Kurt si sentiva mortificato, non pensava che ci fosse gente così crudele con i gatti.
-Bhè.. possiamo dire che siamo pari…- Blaine lo guardò malissimo
-Pari un corno! In tutte e due le volte quello che ci ha rimesso fisicamente sono io!- l’uccellino Kurt voleva ribattere che se non gli avesse tirato quella pigna lui sarebbe diventato il suo pasto, ma il gattone sembrava aver annusato qualcosa di interessante e lui voleva chiudere la questione spuntino il più presto possibile.
-Hai sentito qualcosa di buono?-
-Credo di aver intercettato l’odore del pesce- Kurt lo guardò impressionato
-Wow riesci a sentire la puzza della pescheria ad un isolato di distanza! Davvero ammirevole.- Blaine lo guardò con soddisfazione e orgoglio
-Già! E penso che al mio stomaco vada bene mangiare un po’ di pesce fresco.- il passerotto lo guardò un po’ schifato
-Pesce fresco? Vuoi dire crudo??!-
-Kurt sono un gatto adesso. Devo arrendermi ai gusti da felino, non posso fare lo schizzinoso.- il suo ragazzo però non era molto convinto.
-Ok allora seguiamo il tuo naso.-
Si incamminarono verso la pescheria, Blaine fece totale affidamento al suo naso, che sembrava orientarsi a meraviglia e ogni tanto alzava lo sguardo per vedere se Kurt riuscisse a tenere il suo passo o se dovesse fermarsi un attimo a riposare.
D’altro canto Kurt cercava di tenere duro e di fermarsi il meno possibile, voleva arrivare a quella pescheria il più velocemente, prima che a Blaine tornasse l’istinto del gatto cacciatore e decidesse di ritornare sui suoi passi.
Finalmente dopo un quarto d’ora di cammino videro l’insegna “Pescheria di Joe”. Blaine si fermò davanti al negozio e Kurt lo raggiunse planando sull’asfalto rovente del marciapiede.
-Bene come pensi di fare? Non penso che il vecchio Joe faccia entrare un gatto nel suo negozio e men che meno gli da una sardina!- il moro continuava a guardare la vetrina pensieroso poi ebbe si illuminò.
-Ci vai tu!-
-Come scusa?- Kurt non capiva cosa gli stesse passando nella mente –Non ci penso nemmeno! Io ci tengo alla mia pelle, anzi alle mie piume!-
-Ma non devi fare niente di chè, ti intrufoli dentro quando un cliente apre la porta, poi ti appoggi sul piccolo davanzale della finestrella in alto e quando qualcuno stà per uscire afferri al volo il primo pesce che capita e sgusci fuori! Semplice no?!- Blaine era molto soddisfatto di quel piano improvvisato, era geniale! Purtroppo per lui Kurt non sembrava vedere la genialità.
-Per chi mi hai preso? Per un condor?! Sono un passerotto! Il peso massimo che riesco a trasportare sarà un pezzetto di pane!-
-E dai Kurt! Quanto vuoi che pesi una sardina o un’alice?!- il grosso gattone lo guardò con gli occhioni dolci e il piccolo passerotto non resistette come al solito.
-Sappì che usare questi mezzucci è sleale!- Blaine sorrise, per quanto può sorridere un gatto, soddisfatto.
-Sai che in guerra come in amore non esistono regole!-
-Sì ma noi non siamo in guerra!-
-No, ma io ti amo!- a Kurt iniziò a battere il cuoricino, come ogni volta che glielo diceva. Non si sarebbe mai abituato a sentire quelle due parole magnifiche.
-Ti amo anch’io. Ma questo non toglie il fatto che mi stai mandando al patibolo!-
-Non essere così melodrammatico! Non sei mica Rachel!-
-No ma..- non finì la frase perché Blaine gli fece notare che una cliente stava entrando nel negozio e che doveva sbrigarsi e cogliere al balzo l’occasione. Kurt sbuffò ma poi prese il volo entrando per un soffio nella pescheria.
 
Il locale non era molto grande, c’erano due banchi pieni zeppi di pesce di qualunque tipo, posizionati ad elle e nell’angolo che creavano era situata la cassa. Il passerotto Kurt appena entrato schizzo in alto, sul davanzale della piccola finestra. Sembrava che nessuno si fosse accorto della sua presenza, meglio così pensò. Fece una rapida panoramica di tutto l’ambiente, costatando che c’erano quattro clienti, una dei quali teneva per mano un bimbo che avrà avuto sette o otto anni. Spostò poi la sua attenziano agli espositori, cercando un tipo di pesce abbastanza piccolo da poter trasportare e puntando la sua attenzione alle sardine ordinate una a fianco all’altra.
Il pescivendolo stava servendo un’anziana signora, aveva poco tempo per scegliere la traiettoria e la sardina designata, perché dopo era tutta questione di tempismo. Appena la signora avrebbe aperto la porta lui sarebbe scattato prendendo il pesce ed uscendo subito. Doveva volare il più velocemente possibile, per far sì che il suo piano funzionasse.
La donna stava prendendo il sacchetto con la sua spesa, a momenti avrebbe aperto la porta. Kurt posò lo sguardo sul pesce da prendere e aspettò di sentire il campanello della porta d’ingresso per scattare in volo.
Dling. L’uccellino partì di scattò fiondandosi sulla sardina, appena presa nel becco schizzò verso la porta. Ce l’aveva quasi fatta, ma il caso volle che a quella maledetta signora cadde il bastone, così lasciò andare il pomello facendo richiudere la porta e sbarrando la strada a Kurt.
Da quell’istante successe il putiferio!
Il vecchio Joe si accorse del piccolo ladro e del suo bottino, iniziando a sbraitare. I clienti iniziarono a tentare di prendere il povero Kurt, il bimbo in particolare, che chiedeva alla mamma se potevano portarselo a casa. Kurt non sapeva che fare e svolazzava di qua e di là tentando di evitare le mani e la scopa che stava brandendo il proprietario contro di lui. Le forze iniziavano ad abbandonarlo e lui non aveva idea di come uscire da quell’inferno.
 
Nel frattempo Blaine era fuori dalla pescheria che aspettava il suo spuntino. Dopo un po’ decise di avvicinarsi alla porta di vetro e tentare di vedere com’era la situazione all’interno. Rimase sconcertato, sembrava che dentro fosse in atto l’apocalisse e il suo ragazzo era intrappolato! Vide che davanti alla porta c’era una vecchietta intenta a raccogliere il suo bastone, pareva che fosse totalmente ignara di quello che le stava accadendo alle spalle. A Blaine balenò solo una parola in testa: sorda! Nonostante ciò provò a richiamare la sua attenzione attraverso il vetro, dando delle zampate alla porta e miagolando in modo disperato e drammatico. Fortuna volle che la donna lo notasse e fece la cosa che Blaine si aspettava, aprirgli la porta.
Kurt appena vide il varco per l’uscita ci si fiondò, schivando per un pelo la scopa. Si allontananò il più possibile da quella trappola infernale, appoggiandosi a un ramo basso di un albero a qualche metro di distanza dall’entrata del negozio. Qualche secondo dopo venne raggiunto dal suo ragazzo ed appena fù sotto di lui, mollò la sardina che aveva nel becco, facendola precipitare esattamente davanti al gatto, il quale ci si accanì subito sopra, come se non mangiasse da settimane intere.
Finalmente l’uccellino riuscì a tirare un sospiro di sollievo ed a riprendere un po’ di energie. Stava osservando Blaine leccarsi i baffi per quello spuntino, quando sentì un odore familiare. Gli ricordava molto la nauseante puzza che faceva il secchio pieno di vermi di suo padre, quando andava a pesca con lui, ma questo non aveva niente di nauseante. Senza nemmeno rendersene conto stava zampettando nella direzione di quell’odore e contemporaneamente il suo stomaco gli diceva che doveva mangiare qualcosa, poiché tutto quello svolazzare nel negozio lo avevo sfinito.
Si accorse troppo tardi di quello che stava facendo. Ormai aveva già ingoiato il verme!


Note dell'Autrice

Ri-ciao! wow non pensavo di riuscire a postare anche oggi! Chiedo scusa se ci sono degli errori o delle frasi senza senso (spero vivamente di no!) ma non l'ho riletta volevo postarvela stasera! se vado avanti così entro fine settimana posto l'intera storia!! :D *incrocia le dita* bhè che dire in questo capitolo vediamo i nostri eroi alle prese con le nuove abitudini alimentari! chissà cosa succederà nel prossimo, riusciranno ad arrivare al circo e spezzare questo incantesimo? continuate a seguirmi e vedrete! ;)
ok devo assolutamente ringraziare laudia93 sia per la recensione (ti adoro tesoro!!) e soprattutto per le due splendide fan art che mi ha fatto! e che appena trovo una soluzione le posto così per farvi vedere questi capolavori!! e poi devo ringraziare anche Kekkafox che mi ha recensito lo scorso capitolo! :) e tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite ricordate e seguite e tutti i lettori silenziosi!! Grazie a tutti davvero!!!
Un bacione grande! Liberasognatrice
  
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