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Autore: ZAITU    05/03/2007    12 recensioni
Seguito della one-shot “ Venga tu dal cielo o dall’inferno cosa importa?”. Draco Malfoy è scampato al Bacio dei Dissennatori grazie ad Hermione ma quello che è successo dopo la sua fuga è ancora tutto un mistero. Hermione è andata avanti con la sua vita e Draco pure. Cosa li porterà ad incontrarsi di nuovo dopo tre anni? E cosa c’entra un locale babbano all’ultimo grido nel centro di Londra? Tra ispezioni a sorpresa, ritorni in società e qualche grande sporco segreto, cosa accadrà?
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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- Che hai detto

5- BLOODY ROSE

 

 

- Che hai detto?- Hermione quasi gracchiò mentre si svincolava dalla presa di Harry, ritrovandosi poi magicamente oltre la porticina del locale.

Harry alzò gli occhi al cielo, indeciso se ripetersi oppure no.

Ma Hermione non lo guardava più.

Si era accorta di non trovarsi ne in un magazzino né in un banale ripostiglio, come aveva creduto in un primo momento, bensì in qualcosa di molto simile ad un piccolo ed elegante ingresso, dalle pareti nere ed illuminato da due abbaglianti lampadari di cristalli.

Sulla parete opposta a quella in cui si trovava la porta che si affacciava nel pub, spiccava quello che aveva tutta l’aria di essere un ascensore.

La freccia luminosa indicava solo il basso.

- Dopo mi spiegherai cosa intendevi prima, Harry…ora dimmi dove siamo-

la giovane Auror sembrava trattenersi a stento per la curiosità, ma mostrò la sua impassibile freddezza.

A volte sapeva essere spaventosamente glaciale.

Harry le indicò con un cenno del capo l’ascensore di fronte a loro.

- Scendiamo e lo scoprirai- ribatté quell’infida creatura contorta che rispondeva al nome di Harry Potter.

Hermione lo precedette senza mostrare alcun turbamento.

Spinse il pulsante ed immediatamente l’ascensore si aprì con un allegro scampanellio.

L’interno era stupefacente.

Hermione ricordava di aver visto dei film in cui nei Grand Hotels c’erano ascensori di quel genere.

Di legno puro, ricoperti di specchi alternati a tratti di velluto rosso con intarsi dorati.

Notò subito un forellino accanto al riquadro dorato dei pulsanti ma non vi badò più di tanto.

Si posizionò a braccia incrociate in un angolo osservando dall’alto in basso il bambino sopravvissuto.

- Sei tremendamente simile alla McGranitt in questo momento, sai?- la apostrofò il moro mentre spingeva uno dei due pulsanti che indicavano i piani sottostanti.

Hermione si limitò a sollevare un sopracciglio a quell’affermazione che, dovette ammetterlo, non era proprio un complimento.

Se quel damerino del suo amico credeva di allontanare le spiegazioni con una serie di battute si sbagliava di grosso.

Aveva già pronta una bella sfilza di domande, quando la porta dell’ascensore si aprì di nuovo.

Ed Hermione non ebbe più le parole per parlare.

 

**********

 

Edward Dalton ex Ravenclow, almeno a detta di suo padre, non sarebbe mai stato in grado di lavorare.

Non perché Dalton senior intendesse mantenerlo a vita, ma perché sapeva che il suo unico figliolo non era una persona che lui avrebbe definito affidabile, né tanto meno, seria.

Così quando il giovane Dalton aveva ricevuto la sua prima offerta di lavoro qualche mese prima, non aveva esitato ad accettare quell’unica occasione che aveva per dimostrare a sua padre che era in grado anche lui di fare qualcosa di serio.

Probabilmente per serio suo padre non aveva inteso quello.

Ma lavorare per Harry Potter era comunque una grande soddisfazione…anche se non poteva dirlo a nessuno.

Quando il biondo giovane scorse di sfuggita la figura del suo celebre datore di lavoro accompagnato da una ragazza proprio niente male, si affrettò ad allontanarsi lasciando il suo lavoro ad una giovane moretta assunta da poco.

Afferrò due mantelli neri lanciandoli ad un Harry Potter più che sorridente di fronte all’espressione della ragazza che lo accompagnava.

- Granger…?- si lasciò sfuggire sorpreso Edward, riconoscendo la sua vecchia compagna di scuola.

Non credeva che la so-tutto-io Granger si sarebbe mai vestita in quel modo.

La ragazza però non lo guardò neppure.

Continuava a girare la testa da una parte e dall’altra e quando Harry le posò sulle spalle il mantello e le sollevò il cappuccio, parve non accorgersene nemmeno.

- Harry…ma questi sono tutti maghi?- riuscì a dire Hermione riprendendosi un poco dallo stupore iniziale.

Harry fece segno a Dalton che si sarebbero visti dopo e infilatosi anche lui il mantello e il cappuccio trascinò Hermione in un angolo appartato da cui poteva osservare senza dare troppo nell’occhio.

“ Un locale…per soli maghi e nel centro di Londra”

Nascosto ad arte sotto ad un locale babbano.

Il locale era a dir poco enorme e non aveva nulla a che spartire con ciò che si trovava al piano superiore.

Il bancone, lungo una buona decina di metri, era addossato ad una parete ed il piano era completamente di marmo nero, come il pavimento del resto.

Vari lampadari di cristallo, come quelli che aveva visto nell’ingresso, erano sparsi per tutto il soffitto, talmente scintillanti che sembrava che l’aria stessa fosse fatta di luce.

Hermione non riusciva a capire come le decine di tavolinetti di vetro, ma forse era cristallo, che circondavano il perimetro del locale, riuscissero a rimanere in una delicata penombra.

In ogni caso a parte i divanetti di broccato nero e dorato ai due lati dei tavolini, il locale non contava altri fronzoli.

“Elegante ma essenziale”

I maghi che lo affollavano sembravano altrettanto eleganti ma non proprio essenziali.

Sotto i mantelli esclusivamente neri che la maggior parte di loro indossava, e come si accorse improvvisamente di indossare anche lei, si intravedevano orli di gonne di perline e seta, pantaloni di ottima qualità e gioielli delle fattezze e materiali più disparati.

C’era anche chi dava meno nell’occhio, ma lo sguardo di Hermione sorvolò su di loro.

Alcuni indossavano i cappucci dei mantelli.

Hermione aprì finalmente la bocca come per dire qualcosa ma scoprì di non sapere cosa dire, tante erano le cose che aveva da chiedere.

Harry sorrise cominciando finalmente con le spiegazioni.

- Come ti ho detto prima questo locale è mio. Lo ho aperto tre mesi fa-

Harry tacque aspettando che Hermione cominciasse con le domande a raffica, ma la riccia si limitò a guardarlo incoraggiandolo a continuare.

- Come sai i miei mi hanno lasciato un bel po’ di soldi alla Gringott, così ho deciso di investirli-

-In un locale?- chiese infine Hermione con aria improvvisamente piuttosto scettica.

-Non è un semplice locale Herm…sediamoci così ti racconto-

Il bambino sopravvissuto, neo-proprietario di un magico locale all’ultimo grido, condusse la propria migliore amica verso uno dei tavolinetti.

Hermione notò con meraviglia che incisa sul vetro del tavolo vi era una rosa con il gambo tagliato di netto da cui sgorgava quello che sembrava sangue, visto l’intenso colore rosso con cui erano dipinte le gocce.

Non appena si furono seduti una ragazza dagli sgargianti capelli blu cobalto, li raggiunse chiedendo se desiderassero qualcosa.

Harry si abbassò leggermente il cappuccio, giusto per farsi riconoscere, e ordinò due burrobirra con aggiunta di cannella.

Una specialità della casa, a sua detta.

La ragazza annotò velocemente.

-Te le porto subito Harry!- trillò allegra prima di allontanarsi.

Hermione la guardò andare via prima di concentrarsi di nuovo sull’amico.

- Ha un aria familiare…Chi è?- domandò la riccia.

- Ninphadora…trasformata ovviamente, è una mutaforma - rispose Harry come se fosse la cosa più normale del mondo.

- Tonks!?…ma lei è un Auror!- trillò Hermione sempre più confusa.

- Shh!!!- sibilò Harry con un po’ di preoccupazione negli occhi verdi.

- è meglio che qui non parli di Auror o del Ministero, Herm- la ammonì Harry guardandosi intorno come se avesse paura che qualcuno sentisse.

-Vedi Herm, quelli che lavorano qui dentro sono tutti Auror in incognito o gente di fiducia…- spiegò subito il bambino sopravvissuto, chiarendo però di poco gli interrogativi di Hermione.

- Harry, ti decidi a spiegarmi?-

Harry si passò una mano tra i capelli nerissimi, scompigliandoli più di quanto non fossero già.

Non era semplice da spiegare.

- Ok, prima ti stavo parlando di un modo per agire al di fuori del Ministero…eccolo qua!- concluse il bambino sopravvissuto indicando con gli occhi seminascosti dal cappuccio l’intero locale.

Hermione incrociò le mani davanti a sé prima di sospirare con impazienza.

- Mi stai dicendo che il locale è una copertura per qualche cosa?-

Harry si grattò una tempia.

- Non proprio… vedi, nessuno sa che il locale è mio, sarebbe il fallimento del mio piano se si sapesse, perciò maghi di ogni sorta, soprattutto purosangue come puoi vedere, sono diventati clienti abituali.

E non devo dirti io che un buon settanta percento delle famiglie purosangue simpatizza per i Mangiamorte…o peggio, sono Mangiamorte.

Chi viene qui si diverte e non viene disturbato. Beve e parla.

Diciamo che si ottengono più informazioni in serate come queste che durante un’ indagine del Ministero che ci impegna per settimane, spesso senza risultati.

Ultimamente il locale ha ottenuto una così buona fama, che anche membri del Ministero con affari poco puliti vengono qui ad incontrarsi con altri loro soci.

I camerieri, i baristi e Auror fidati sotto copertura ascoltano e riferiscono. Se riesco a raccogliere prove schiaccianti con questo sistema, il ministero non potrà ignorarle.

Come vedi ho trovato un modo, Herm. -

Harry sorrise da sotto il cappuccio, pienamente orgoglioso di se stesso e felice di mostrarlo.

Hermione, con il volto seminascosto dal cappuccio, non aveva ancora detto nulla.

Ma se Harry conosceva bene Hermione, poteva dire di sentire le rotelline del suo cervello che giravano a velocità stratosferica.

Quando la ragazza alzò gli occhi nocciola, Harry vi scorse quello che si aspettava.

Stupore, orgoglio, compiacimento.

- è fantastico Harry…quasi non riesco a credere che tu abbia portato avanti un progetto del genere!-

Harry le strinse affettuosamente una mano.

- Spero che mi perdonerai per avertelo detto solo ora, ma avevo bisogno di vedere come sarebbe andata. Ed ora posso dirlo, va alla grande!-

Hermione sentì che l’entusiasmo di Harry era tanto che anche lei se ne sentì subito invasa.

Era bello vederlo felice, soddisfatto di ciò che era riuscito a fare.

Non gli era capitato di vederlo spesso così.

Quando però una musica arabeggiante si diffuse nell’aria come un profumo fragrante, Hermione si voltò interrompendo quel momento di entusiasmo.

Due ragazze asiatiche, minute ma dall’aria decisamente sensuale con le loro vesti velate di paillettes e perline, avevano cominciato a danzare su un palco semicircolare su cui Hermione non si era soffermata prima.

“Danza del ventre”

Hermione strinse gli occhi per metterle meglio a fuoco poi si girò verso l’amico che la guardava di nuovo con quel suo sorrisino ammiccante.

- Harry…?-

- Si?- cantilenò lui di riamando.

- Ma quelle non sono…- iniziò Hermione.

- Le gemelle Patil?...Si lo sono, ballano qui due sere a settimana- finì Harry al posto suo.

Quella serata continuava a sfornare sorprese su sorprese.

- Per Merlino Harry! Chi altro lavora qui oltre a Ninphadora e le Patil?-

- Edward Dalton, che prima ci è venuto incontro ma che tu hai bellamente ignorato- Harry indicò con gli occhi verso il bancone dove il biondo stava servendo un gruppo di streghe in pompa magna - più qualche Auror fidato a turno-

- è stata un’idea grandiosa Harry-

-Lo so…poi i gemelli mi hanno anche suggerito un paio di idee geniali. Hai notato il piccolo foro al lato dei pulsanti, nell’ascensore?-

Hermione annuì senza però riuscire a capire l’importanza di quel particolare.

- Bene, da lì una macchina fotografica scatta una foto a chiunque entri nel locale, così so sempre l’identità dei clienti, nonché ho le prove concrete per incriminarli, qualora ce ne sia bisogno - Harry, a dimostrazione di ciò, le fece scivolare in mano la loro foto che Dalton gli aveva dato insieme ai mantelli.

- Per di più, chi vuole può indossare il mantello con il cappuccio, così nessuno può riconoscerlo, come stiamo facendo noi-

Hermione storse graziosamente il naso.

- Mi sa un poco d’illegale Harry…possibile che nessuno al ministero abbia scoperto che il locale è tuo?-

Harry scosse la testa.

- Ufficialmente appartiene ad Edward, suo padre ci ha voluto anche investire dei soldi. Gli Edward sono una famiglia importante ed il Ministero preferisce tenersela amica, perciò nessuno ha fatto troppe storie o troppe domande. Solo dei documenti segreti attestano che il locale sia mio-

Hermione continuò a guardarlo senza riuscire a nascondere un barlume di perplessità.

Harry le disse fieramente sottovoce.

- Lo so che può sembrare tutto tremendamente stupido, vista la portata del problema da risolvere.

Ma Voldemort è ancora là fuori Herm, e visto che il Ministero a mio avviso non fa abbastanza per fermarlo, questo è l’unico modo che ho trovato.

Voglio ucciderlo a qualsiasi costo, lo sai-

Hermione si rilassò sul divano a quelle parole.

Era cambiato il suo Harry in quegli anni e lei se ne rendeva conto ogni giorno di più. Ma quello no, quel suo desiderio di uccidere Voldemort non era cambiato affatto, non era diminuito.

Hermione lo osservò senza battere ciglio mentre si rilassava e si accendeva una di quelle sigarette alla menta ammazza-polmoni, che a lui piacevano così tanto.

A niente erano servite le sue ramanzine su tutti i danni che poteva provocare il fumo.

Harry inspirava a grandi boccate e poi gettava fuori il fumo lentamente, guardando quasi ipnotizzato le nuvolette che poi si disperdevano nell’aria.

Era calmo eppure cupo, gli occhi verdi nascosti dalle lenti rotonde, fissavano il vuoto ma probabilmente vedevano molto più che il semplice nulla.

Hermione scosse impercettibilmente il capo.

Il suo amico di sempre aveva perso un po’ di quella sua ingenua spensieratezza, un po’ di quella sua adolescenziale purezza.

Si era fatto più duro, più cupo, più uomo.

Aveva cominciato a fumare un anno prima, più come consolazione che per puro vizio, magari per sentirsi un po’ meno speciale, soltanto un ragazzo, o mago che sia, come tanti altri.

Solo Harry, non il Salvatore dei maghi, non il Prescelto.

Hermione a volte temeva che tutte le aspettative che il mondo magico aveva su di lui avrebbero finito per schiacciarlo.

Ma infondo, lei lo sapeva bene, Harry era sempre lo stesso e lo sarebbe rimasto per sempre. Sempre il fiero e coraggioso ragazzino che vuole sconfiggere il suo nemico giurato, non solo perché è il mondo a supplicarlo, ma soprattutto perché è il suo cuore ad ordinarglielo.

Hermione non si preoccupava più quando lui le esternava con tanta naturalezza, come aveva appena fatto, la sua volontà di uccidere Voldemort a qualsiasi costo.

Sapeva che niente l’avrebbe mai fermato, se non Voldemort stesso.

Questo la spaventava, ma tentava di non pensarci, al contrario di Harry che, suo malgrado, non riusciva a pensare ad altro.

Perciò contenta che le sue domande avessero avuto delle risposte, inaspettate dovette ammettere, e che quella serata avesse dato una svolta positiva alla giornata di per sé disastrosa, Hermione osò porre ad Harry una domanda che le frullava in testa già da un po’…

- Harry?- saltò su Hermione, con uno strano luccichio negli occhi nocciola.

- Se Malfoy dovesse venire qui, me lo dirai vero?- avrebbe voluto non pensare a lui, ma l’occasione era irrinunciabile.

Vide il suo migliore amico incupirsi di nuovo.

Hermione si aspettava un’altra risposta negativa e l’ennesima ramanzina sul fatto che avrebbe dovuto lasciare perdere i suoi propositi.

- Va bene Herm. Questo posso farlo- la sorprese però Harry.

Non era comunque d’accordo con quella sua idea di volerne scoprire di più, questo Hermione glielo leggeva negli occhi, ma quell’aiuto per lei era sufficiente.

Da quello che le aveva detto Harry, se Draco avesse avuto qualche losco affare probabilmente sarebbe andato lì per discuterne coi suoi compari.

Di colpo però il bambino sopravvissuto la riscosse da quei pensieri, regalandole un sorriso pieno d’orgoglio.

- Dimenticavo Herm…benvenuta al Bloody Rose!-

 

***********

 

- Draco?- la voce di Pansy Parkinson aveva il classico tono di quando stava per chiedere a suo marito di comprarle un mantello di pelliccia o un gioiello nuovo.

Draco alzò gli occhi al cielo prima di posare le posate d’argento ai bordi del piatto e prestare attenzione a ciò che gli diceva Pansy.

Non serviva risponderle, un solo sguardo accondiscendente e lei cominciò a parlare con studiata calma, scegliendo le parole ad una ad una.

- Gli Hutson domani ci hanno invitati a passare la serata insieme, in un nuovo locale magico…pensa, al centro di Londra! Mi pare si chiami il Bloody Rose. Carino non trovi? Finalmente niente più Testa di porco o Madama Rosmerta! Che ne dici?…Sarà una serata tra amici…- concluse Pansy andando a sfiorare una mano di Draco con la sua, in un gesto che avrebbe dovuto persuaderlo, in qualche modo conosciuto solo a lei.

Draco ritirò la mano.

Aveva sentito parlare di quel locale.

E pure bene, ma dalle persone sbagliate.

Non voleva finire di nuovo in certe compagnie o, almeno per il momento, non voleva sentirsi costretto a frequentarle se poteva evitarlo.

- Non penso sia una buona idea, Pansy- le rispose infatti dopo qualche secondo.

La giovane donna non riuscì a nascondere la delusione dietro al trucco perfetto.

- Perché?- domandò. Il suo tono sfiorava l’infantile.

Draco si accigliò senza darlo troppo a vedere. Per lui il discorso era già chiuso.

-Non ne ho voglia Pansy…ora scusami vado nel mio studio, ti raggiungo più tardi-

Fine della conversazione, questo era il significato reale di quelle ultime parole.

Pansy guardò suo marito alzarsi da tavola e salire le scale, con aria corrucciata.

“ Peccato…sarebbe stata una bella serata”

 

 

 

Spazio autrice: Ciauuu! Ho aggiornato un po’ in ritardo causa influenza, non me ne vogliate…il capitolo però è un po’ più lungo del solito, perciò un pochino mi sono fatta perdonare. Non mi resta che ringraziarvi tutte di cuore, soprattutto voi che commentate è veramente importante sapere che la propria storia non solo viene letta ma piace, anche. Vi invito comunque a farmi presente se notate qualche difetto o se qualcosa non vi piace, perché le critiche costruttive a volte aiutano più dei complimenti!

Un bacio a tutte voi ed un bacio speciale a:

 

anfimissi: ciao carissima! Sì, Herm è più o meno libera, ma vista la mia mente diabolica, non si può mai sapere…forse l’avrai capito ma mi piace da morire tenere Draco ed Hermione sulle spine, in preda ai dubbi e alle vicissitudini più disparate. Secondo me il loro è un amore sofferto a priori, che può sicuramente finire bene, ma che comunque non ha vita facile…ok tesoro, ti saluto spero che parte della tua curiosità sia stata saziata! A presto un baci8

 

Jane Gallagher: chi si rivede, la cara vecchia Jane! Non avevo pensato al personaggio del Giovane Holden per il tuo nick, originale senza dubbio…cmq sono veramente contenta che continui a seguirmi malgrado la tua scarsa simpatia per il pairing e mi ha fatto ancora più piacere leggere le tue critiche.

Cominciando da quelle positive, dico subito che io adoro il Draco stronzo e freddo, che rimane coerente a se stesso qualunque sia la situazione. Non mi piace molto quando viene trasformato in un playboy supersexy o in un tipo da cioccolatini e serenata sotto il balcone.

Capisco che le fanfiction sono fanfiction, ma stravolgere così un personaggio mi sembra eccessivo.

D’altro canto, lo ammetto, Hermione ed Harry li ho un po’ modificati. Ma di certo Hermione non è diventata la fighetta che può sembrare all’inizio del 4° chap. Diciamo che l’ho fatta vestire in quel modo perché io spesso quando sono giù di morale, come lo era lei, per tirarmi su decido di vestirmi carina…ma sta sicura che non la vedremo sempre con questi tacchi e le magliettine sexy! Come dici te è una cosa più da Emma Watson…Harry invece è abbastanza diverso. Diciamo che mi piaceva pensare ad una maturazione del personaggio che fosse diversa da quella del classico “ bravo ragazzo”. Cioè, non è che adesso si fa gli spinelli e si sbronza con gli amici, però infondo è un ragazzo piuttosto sotto pressione (c’è Voldy, il ministero, la guerra e tutto il resto…) quindi magari trova uno sfogo nel fumo…spero di essere stata esaustiva, mi raccomando continua a farmi sapere che ne pensi! Grazie, un baci8

 

White_tifa: Ciao tesoro! Harry voleva dire proprio quello che ha detto, il locale è suo, come si è ben capito in questo chap…allora soddisfatta un po’ di curiosità? Fammi sapere…bacissimi

 

Fragolina92: ciao! Eh sì Harry proprietario di un locale è un bel colpo, quello sembra tonto ma non lo è affatto…piaciuto allora il chap? Fammi sapere! Baciotti

 

Julietta: ciao bella! Ho letto la tua fic “together climbed”, ma mi sono dimenticata di lasciarti un commentino^_*…mi è piaciuta molto, commovente al massimo, e Draco che si fa tutte quelle paranoie quando Herm gli dice di essere incinta, è veramente tenerissimo…cmq tornando qui, che ti posso dire se non grazie per gli splendidi complimenti? Mi impegnerò a rendere la piattola rossa (che tra l’altro mi è piuttosto indifferente come personaggio, giusto perché sta con Harry, sennò per me può anche uscire si scena) un po’ più sopportabile, alias, comparirà molto poco. Bene tesoro, ti saluto, alla prossima! Un baci8ne

 

Baby emma: ciao, carino il nick! Sono contenta che la mia storia ti piaccia e onorata che ciò che scrivo sia addirittura fonte d’ispirazione… ti dirò che l’amicizia tra Harry ed Herm è una di quelle cose che io adoro profondamente…non c’è niente che possa dividerli, è una cosa stupenda! Spero che continuerai a commentare! Un bacio

 

°pikkolasummer°: Ciao, sono very happy che la fic ti piaccia! Un bacio e grazie

 

merryluna: ciao stella! diciamo che ti ci sei avvicinata con l’ipotesi del movimento anti-mangiamorte…cmq ti ringrazio e sono felice che tu abbia deciso di prendere la mia pseudo-minaccia sul serio…i commenti d’altronde sono sempre più che graditi! Alla prossima, baci baci

 

camyxpink: Ron? Se riesco ad infilarcelo, lo scopriremo più tardi cosa combina…^_* ciao tesoro, alla prossima e grazie! Bacissimi

 

gemellina: Ciao tesoro! Sappi che ora sono io a bere il tè….^_^ Chissà perché, ma durante e dopo l’influenza mi imbottisco di tè…che pacchia…cmq che te ne pare del progetto di harruccio pottuccio? Fammi sapere stella, alla prossima! Baci baci

 

@ngel: In effetti è stato un brutto colpo per herm, ma per fortuna in questi chap avrà un po’ di respiro dal terribile Draco! Nonché dalla stronzissima Pansy…alla prossima tesoro! Grazie, un baci8

 

SweetChocolate: Non ti preoccupare ti perdono se non hai recensito l’altro chap…^_*

Cmq niente mi fa più piacere che sapere che questa fic vi incuriosisce…allora, saziata un po’ di curiosità con questo chap? Fammi sapere! Grazie, baciottinerrimi!!!

  
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