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Autore: _L_Black_    22/08/2012    2 recensioni
Cristina Daltoni ha 25 anni e lavora a Londra come Wedding Planner, quando si ritrova davanti il ragazzo che l'aveva rifiutata al liceo, inizia a pensare a come vendicarsi e, con i suoi amici, inizia una vendetta contro di lui.
Ma non sempre il cuore va d'accordo con il cervello, riuscirà Cristina a vendicarsi, o soccomberà di nuovo a lui?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 1 

Quante possibilità ci sono?
 

Camminava per le strade di Londra con il suo caffé Starbucks in mano e con il cellulare nell'altra nonostante avesse venticinque anni, mandava ancora i messaggi del buon giorno, non le interessava se due messaggi importanti doveva mandarli oltre oceano.
Ebbene sì, le tre amiche del Liceo Classico Giuseppe Verdi di Roma avevano fatto strada, separandosi tutte quante oltre oceano.
Pamela lavorava come Wedding Planner a Tokyo mentre Elisa era una Pop Star e viveva a New York. 
Sì, avevano fatto strada ma avevano dovuto separandosi l'una dall'altra. 
Eppure lei, Cristina Daltoni, era felice della sua vita, lavorava come Wedding Planner a Londra, diventando ben presto una delle più volute della città, nella città Inglese si era fatta degli amici, aveva avuto la sua prima importante storia d'amore ed era riuscita a trovare un suo stile.
Sì, Cristina Daltoni aveva trovato un suo luogo nel mondo.
Una folata di vento la fece ridestare dai suoi pensieri, alzò lo sguardo dal cellulare e si aggiustò il basco sulla testa continuando a camminare. Passò davanti alla pasticceria Drew's senza voltarsi verso il ragazzo che la guardava dal bancone. 
Drew non mi guardare, ti prego, pensò disperatamente mentre afferrava di nuovo il cellulare mandando un messaggio a Kayn, era sempre così, ogni mattina quando passava da Drew's, mandava sempre un messaggio al suo amico con su scritto "Aiuto!". 
Aveva già superato la pasticceria quando Kayn le mandò un messaggio, guardò male il display e non rispose, continuando a camminare. 
Arrivò davanti all'agenzia ed entrò sorridendo al portiere mentre si dirigeva agli ascensori color oro, non vedeva l'ora di arrivare alla sua scrivania e vedere i suoi appuntamenti del giorno, finì il suo caffé Starbucks, buttandolo nel cestino accanto all'ascensore ed entrò.
<< Aspetti! >> urlò un ragazzo con dei caffé in mano.
Cristina bloccò la porta e lo attese pazientemente, il ragazzo correva come se fosse ad un olimpiade di corsa. Appena arrivò, gli sorrise e chiuse la porta.
<< Scusi, il mio capo è uno che s'infuria se non ha il suo caffé mattutino >> esclamò il ragazzo imbarazzato.
<< Tranquillo >> disse Cristina, facendo un sorriso di cortesia.
<< Grazie >> disse, lui guardandola sorridendo. << Sono Malcolm >> disse porgendole la mano.
Cristina lo squadrò dalla testa ai piedi, un giovane segretario dell'agenzia che aveva gli occhi di un blu che lei adorava. Forse perché gli ricordava lui.
E lui, lo doveva dimenticare. 
<< Cristina, piacere >> rispose lei stringendogli la mano.
<< A che piano devi andare, Cristina? >> chiese Malcolm sorridendo apertamente.
<< Quinto >> rispose la ragazza, guardandolo.
Quasi, quasi ci faccio un pensierino, pensò tra sé guardandolo.
<< Io al sesto, ti va dopo se magari ci prendiamo qualcosa al bar qui accanto? >> chiese guardandola negli occhi.
Ecco, ti pareva, pensò guardando il ragazzo, mai una volta che siano gentili e cortesi, non chiedo mica la luna.
Con lei ci provavano sempre, ogni minuto di ogni giorno, solo Drew l'aveva trattata da principessa, non come gli altri, fece una piccola smorfia ma Malcolm non se ne accorse, quest'ultimo continuava a sorridere guardandola. Quando il campanello dell'ascensore avvertiva che erano arrivati al suo piano, Cristina fece un sospiro di sollievo e aspettò che le porte si aprissero.
<< Se avrò tempo, ovviamente, ti manderò una mail >> esclamò Cristina, mentre usciva dall'ascensore. 
Non si voltò a guardarlo e si avviò verso il suo ufficio con passo veloce e sicuro, salutando man mano che incontrava, i suoi colleghi. 
Appena vide la porta del suo ufficio, sorrise tra sé, guardando il suo nome scritto sulla targhetta appesa alla porta. Si sentiva sempre importante quando lo leggeva, dalla ragazzina sfigata di un semplice liceo di Roma, era diventata importante. 
Entrò nel suo amato ufficio e lasciò la borsa sul divanetto accanto alla porta prima di buttarsi sulla sua poltrona. Accese il computer e prese l'agenda dentro il cassetto, iniziando a sfogliarla. 
Rebecca Shoult, Jenna Dawson, giornata tranquilla, pensò leggendo i nomi e richiuse l'agenda facendo un mezzo sorriso. 
Adorava il suo lavoro più di ogni altra cosa, vedere le coppie felici per lei era il massimo, non si era certo dimenticata del ragazzo che l'aveva umiliata davanti a tutti i suoi compagni di classe, scosse la testa, ripensando a quel ragazzo, Luca Antonelli, un bastardo, sì uno stronzo che se fosse stato per lei, l'avrebbe ucciso con le sue stesse mani, forse faceva quel lavoro per non dover guardare le persone che venivano umiliati come era successo a lei.
Bussarono alla porta e Cristina sussultò dalla sorpresa, sapeva già chi fossero ma ogni mattina entrava nel mondo dei suoi pensieri e ogni mattina, sussultava nel sentire la porta.
<< Avanti >> disse senza neanche guardare la porta, continuando a guardare lo schermo del computer dove ritraeva tre ragazze diciottenni al viaggio della maturità.
Eravamo così amiche, pensò continuando a guardare i visi sorridenti di Elisa e Pamela.
<< Un segretario non la smette di vantarsi sul fatto che gli hai rivolto la parola, cosa mi stai combinando, CriCri? >> chiese la voce isterica di Kayn.
Cristina ridacchiò e alzò lo sguardo verso Kayn e Megan che la guardavano sconcertati.
Aveva perso Pamela ed Elisa ma aveva sempre loro due, un ragazzo gay che le consigliava i vestiti per i matrimoni e una ragazza sbadata che le faceva conoscere i ragazzi più stupidi di Londra.
Erano eccentrici, eppure fantastici allo stesso tempo.
<< Buongiorno anche a voi miei carissimi colleghi >> disse Cristina, sorridendo.
<< Non sviare il discorso, Miss Sono-Una-Ragazza-Italiana-Che-è-Figa-Sa-Di-Essere-Figa-E-Si-Comporta-Da-Figa >> esclamò urlando, Megan.
Cristina e Kayn guardarono la ragazza, sconcertati e scossero la testa.
<< Non ho mai sentito la parola "figa" così tante volte in una frase, nuovo record, Meg, complimenti >> disse Kayn battendo le mani.
Cristina convenne, battendo le mani assieme all'amico e fece segno loro di sedersi sulle sedie davanti la scrivania. 
<< Con quel segretario ci ho parlato due secondi soltanto e per un attimo ci ho fatto un pensierino ma poi ho cambiato idea >> disse la bionda facendo spallucce.
<< Hai ragione, carino, ma si vede che cerca la fama, ormai sei famosa CriCri, non ci puoi far nulla >> esclamò Kayn, con nonchalance.
Si guardarono per un attimo seri, prima di scoppiare a ridere come dei ragazzini delle medie. 
<< Se vuoi te lo trovo io un uomo >> disse Megan guardando l'amica eccitata.
Cristina guardò Kayn e poi Megan, facendo un'espressione da finta spaventata.
<< Meg, l'ultima volta che mi hai trovato un ragazzo, mi hai portato il barbiere di tuo padre >> mormorò Cristina, guardando l'amica.
<< E allora? >> ribatté Megan guardandoli.
<< Meggy cara, aveva sessant'anni! >> risposero in coro Kayn e Cristina.
<< Ma era dolce >> ribatté la rossa, facendo un sorriso dolce.
Megan e Kayn si guardarono e sospirarono sconsolati. Con Megan era impossibile ragionare, lei era l'unica ragazza al mondo a cui l'età di un uomo non le interessava, bastava che fosse dolce e gentile per farla innamorare.
Più volte, Cristina aveva sperato di diventare come lei, ma quando la vedeva mano nella mano con uomini di cinquant'anni, cambiava drasticamente idea, tornando a pensare ad una possibile storia d'amore con un calciatore qualsiasi.
<< Oggi hai da fare? >> chiese Megan, risvegliandola dai suoi pensieri.
<< Oggi ho una giornata tranquilla >> rispose la bionda, riaprendo l'agenda per far leggere i suoi impegni.
<< Uhm, Rebecca Shoult, visita alla sala da tè di Madame Bouvier e alla sala da ballo di Mr & Miss Coninsky, bella scelta, personalmente preferisco la sala da ballo dei Coninsky >> esclamò Kayn con un'espressione annoiata. << Ti ricordi quando una ragazza si volle sposare nel Night qui dietro? >> chiese, il ragazzo ridendo.
Cristina scoppiò a ridere, ricordando perfettamente quel matrimonio fatto di pali per la lap dance e di ballerine semi nude.
<< Come dimenticare, al matrimonio un uomo mi scambiò per una delle ballerine >> disse ridendo.
<< Oh oh >> mormorò Megan, afferrando l'agenda dell'amica.
Sia Cristina che Kayn la guardarono allarmati, aspettando che la ragazza dicesse qualcosa. Quando Cristina guardò la pagina dell'agenda si portò una mano al petto, ricordandosi ciò che doveva fare con l'altra ragazza.
<< Oh...no >> mormorò, guardando l'amica.
<< Scusate, mi spiegate? >> chiese Kayn leggermente scocciato.
<< La prova delle torte >> mormorò Megan, guardando l'amico. << Da Drew's >> concluse, guardando Cristina.
Kayn afferrò l'agenda di scatto leggendo e rileggendo il nome della futura sposa e ciò per cui aveva chiamato Cristina. 
La bionda iniziò a farsi aria con la mano sinistra, aiutata da Megan che afferrò un libro per farle aria.
Era sempre così quando doveva andare alla pasticceria Drew's per la prova delle torte.
<< Se vuoi vado io al posto tuo >> disse Kayn posando una mano sulla spalla dell'amica.
<< No >> disse Cristina con tono deciso. << è una cosa che devo fare io, non voi, mi spiace ragazzi, ma è così >>
Kayn stava per ribattere ma il blackberry di Cristina lo costrinse a star zitto.
La notte dei desideri di Jovanotti circondò i tre ragazzi, Megan ondeggiava ogni volta che la sentiva e Kayn, scocciato, incrociò le braccia al petto, attendendo che finisse quello strazio, almeno per lui.
Cristina afferrò il cellulare e rispose alla chiamata, trattenendosi dal ridere, guardando la faccia dell'amico.
<< Cristina Daltoni >> rispose automaticamente.
<< Pamela Giobetti >> rispose ridacchiando, la voce dall'altra parte della cornetta.
Cristina rimase a bocca aperta, prima di urlare all'orecchio dell'amica, facendo sussultare Megan e Kayn.
<< NON CI POSSO CREDERE! >> urlò Cristina parlando in italiano.
<< Finalmente parli in italiano, odio quel tuo inglese da SonoMoltoPiùRiccaDiVoiStateZitti >> esclamò Pamela, ridendo.
<< Pff, lo sai che sono a lavoro? >> chiese Cristina, fintamente scocciata.
<< Pff, lo sai che non m'importa? >> ribatté Pamela continuando a ridere.
<< Scema, scommetto che stai mangiando dal Giapponese eh? >> chiese Cristina con una vena di invidia.
Lei adorava il cibo Giapponese, lavoravano per la stessa agenzia ma avevano mandato Pamela a Tokyo e lei a Londra, non che Londra non le dispiacesse, ma il cibo giapponese era...wow.
<< No, stasera Cinese, ciccia...sono cinque anni che abito a Tokyo e ti ostini a mandarmi i messaggi del buongiorno? Perdonami tesoro ma qui non è buongiorno >> disse Pamela, ridendo.
<< Perché ridi? E poi sono tradizioni per me, devono rimanere. Comunque, mi chiami ogni morte di capra rosa, cosa c'è? >> chiese la bionda, finalmente seria.
<< Jessica si sposa. A Roma...mi ha chiamato e ha mandato gli inviti, ci andrai? Io non lo so, forse ci andrò per farle vedere cosa sono diventata >> fece una pausa per ridere. << Tu che farai? >>
<< Chi è Jessica? >> chiese Cristina, facendo un'espressione corrucciata.
<< Quella che stava in classe con noi al liceo, la ragazza tutta tette e niente cervello >> esclamò la ragazza, con un tono di voce sorpreso.
<< Ah, non ci andrò, declinerò l'invito dicendole che purtroppo dovrò andare a Parigi per un matrimonio che devo organizzare li, beh in effetti è la verità...ok non proprio ma suu, prima o poi accadrà, no? >> chiese ridendo.
La risata cristallina di Pamela fece sorridere Cristina, ricordandosi i tempi di quando andavano a scuola assieme.
<< Si va bene, dopo facciamo una telefonata a tre, io te ed Elisa, ora scappo che mi aspetta Kyoji per andare a mangiare, baci >> disse Pamela poco prima di riattaccare.
<< Sì divertiti stasera, e mi raccomando, scopa >> disse Cristina ridendo. << Baci >>
E riattaccò.
Davanti a lei c'erano ancora Kayn e Megan che attendevano pazientemente che il momento dei ricordi passasse.
Quando una sua amica la chiamava era così, i ricordi riaffioravano e lei stava li a rimuginarci sopra ogni volta.
<< Scusate >> mormorò guardandoli. 
Kayn le sorrise senza dir nulla e lo stesso fece Megan, che ogni volta che la chiamavano stava li, ad ascoltarla parlare in italiano, interessata.
<< Devo andare adesso, ho la Shoult che mi aspetta davanti alla sala da tè. Ci vediamo stasera dal Giapponese? >> chiese mentre si avviava verso la porta
<< Io non posso, devo andare all'incontro genitori-insegnanti di Brad, mamma e papà non possono e quindi ci vado io >> esclamò, Megan facendo una smorfia.
<< Neanche io posso, Jhonny vuole portarmi a cena, speriamo bene >> disse Kayn facendo un sorriso.
Cristina sorrise a entrambi e annuì, afferrando la borsa posata sul divanetto. << Ok ok, Kayn fammi sapere cosa succede e Meg, divertiti >> fece l'occhiolino a entrambi e aprì la porta. << Ah, chiudete la porta quando uscite. Baci! >> 
Chiuse la porta dietro di se e si avviò verso gli ascensori.
Uscita dall'agenzia si guardò attorno e fece un sorriso.
Londra era bellissima.
 
***
 
Uscita dalla Sala da ballo di Mr & Miss Coninsky, Cristina salutò Rebecca, sorridendole e si avviò verso la pasticceria di Drew, sospirando come se andasse al patibolo. 
Odiava andare li, anche se adorava quelle torte fantastiche che solo Drew poteva fare. Forse la sua vena golosa era stata conquistata da Drew anziché lei stessa. 
Arrivata alla pasticceria, fece un respiro profondo ed entrò, il campanello appeso alla porta suonò, un suono che lei conosceva troppo bene.
C'erano i tavoli proprio accanto alla finestra, li, era seduta Megan con una futura sposa, stavano provando una torta color verde pistacchio e la possibile mogliettina ne sembrava entusiasta. Megan le sorrise e Cristina ricambiò il sorriso mentre si avviava al bancone dove erano esposti i vari dolci.
<< Mmhh >> mormorò un ragazzo accanto a lei.
Cristina si voltò, guardandolo. Aveva l'aria pensierosa e sembrava concentrato nella scelta dei dolci. La ragazza sorrise, ritrovandosi un po' in lui quando entrava da Drew's le prime volte, tutti quei dolci a cui lei non poteva resistere.
<< Se posso permettermi, le consiglio i pasticcini alla fragola ricoperti di glassa al cioccolato. Drew li fa davvero buoni >> disse sorridendo gentilmente.
Il ragazzo si voltò e la ragazza rimase a fissarlo paralizzata. 
Quegli occhi.
Quel viso.
Quei capelli. 
<< Credo che seguirò il suo consiglio, signorina >> le disse facendo un sorriso ammiccante.
Quella voce.
<< è vero, dovrebbe seguire il suo consiglio. Se gli serve un consiglio sui dolci, Cristina è la persona giusta >> esclamò una voce dietro il bancone.
Sia Cristina che il ragazzo si voltarono verso il ragazzo dietro il bancone. Drew faceva uno dei suoi sorrisi finti, che regalava soltanto ai ragazzi che si avvicinavano a lei.
E lui era uno di quelli.
<< Cristina? Nome italiano >> disse pensandoci. << Sei italiana, vero? >> chiese in un italiano perfetto.
Cristina annuì guardandolo.
<< Sono Luca, piacere >> le porse la mano sorridendole.
Cristina afferrò la mano e la strinse diligentemente senza dire molto.
<< Cristina? >> la chiamò una ragazza.
Cristina si voltò e vide Jenna, la futura sposa, in piedi alla porta che le sorrideva.
Cristina le sorrise amorevolmente e le si avvicinò prendendola a braccetto. << Drew, prova di torte, facci sognare, come sempre >> esclamò con eccessiva felicità.
Drew la guardò un attimo sconcertato e annuì, sorridendole. 
<< Beh Cristina, ci vediamo in giro >> disse Luca, sorridendole per poi voltarsi verso Drew. << Prendo i pasticcini alla fragola con la glassa al cioccolato >>
Cristina lo guardò un attimo per poi andarsi a sedere assieme a Jenna ad un tavolo accanto alla finestra.
Cristina afferrò il suo blackberry e aprì una pagina vuota per i messaggi. 
"La mia rovina è qui" 
Finì di scrivere il messaggio e scelse le due mittenti.
Premette invio e attese, impaziente la risposta. Solo loro potevano capirla. Solo loro lo conoscevano.
Le due amiche risposero all'unisono e Cristina, lesse i messaggi, facendo una smorfia.
"Chi?" chiedeva Elisa.
Possibile che non aveva capito?
"Oh..no...dimmi di no" diceva Pamela.
"Invece si...è lui...Luca Antonelli"
Premette invio e lasciò il cellulare accanto a lei mentre Drew portava tre pezzi di torte diverse. 
Cristina gli sorrise e prese un piatto iniziando a mangiare. Non era detto che l'avrebbe rincontrato, insomma, quante possibilità c'erano? Un tintinnio di vetri la fece ridestare dai suoi pensieri e si voltò verso la finestra.
Luca le sorrideva e la salutava con la mano. 
Purtroppo, le possibilità ci sono, pensò mentre fingeva un sorriso.


Note d'autore

Salvee ebbene si, sono io, _L_Black_ allora, che ne pensate di questo primo capitolo? Sì, un po' scritto alla bell e meglio però va be dai, sono dettagli v.v.
In questo capitolo si vede perfettamente ciò che Cristina è diventata ma non appena vede Luca che succede? Torna la ragazzina insicura delle superiori, poi c'è anche Drew che darà non pochi problemi.
Il prossimo capitolo sarà composto da qualche ricordo delle superiori e incontri con Luca, la povera Cristina sarà costretta a rivederlo (o forse sarà un piacere?) 
Al prossimo capitolo
Baci
_L_Black_
  
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