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Autore: _ScRiTtRiCe_    22/08/2012    1 recensioni
(L'introduzione principale è all'interno della storia)
Arches è una giovane Dea che non è a conoscenza del suo passato. In principio lei era stata creata da un mago ma venne portata nel Regno degli Dei e tutti gli altri umani vennere uccisi. Le venne cancellato il passato e le incisero un sigillo che durava diciasette anni per non farle usare il suo potere, la Creazione.
Ma cercando in vecchi libri nel Tempio trovò antichi tomi sul suo potere e iniziò a capire e ricordare il suo passato...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo
Arches era in camera sua e stava pensando dove sistemare la Sfera Mistica. La Dea Madre le aveva detto di metterla nell’armadio, ma lei non era sicura. La domestica sarebbe entrata per prendere le coperte pulite dall’armadio e l’avrebbe vista. Il fazzoletto di pizzo con le chiavi, invece, lo avrebbe tenuto sempre nella tasca del suo vestitino azzurro. Era tardi e doveva farsi ancora la doccia per poi scendere a cena. Mise temporaneamente la Sfera dentro il cassetto della scrivania e la coprì con dei fogli di pergamena. La piccola Dea corse in bagno e si lavò velocemente. Prese dal cassetto il vestito rosso che doveva indossare sempre per andare a cena, e si alzò i capelli con il suo nastrino bianco. Qualcuno bussò alla porta e Arches concesse il permesso di entrare.
-Signorina è l’ora della cena.
Disse la domestica.
-Mentre lei è giù per la cena, le preparo la sua vestaglia e le sistemo il letto. Questa notte farà caldo siamo nel mese di Luglio, vuole che le metta le coperte leggere?
“Come previsto. Meno male che non ho messo la Sfera nell’armadio”
-La ringrazio signora Kensy.
Ringraziò Arches con un cenno della testa.
-Tutto ciò che desidera signorina Arches.
Arches sorrise e si avviò verso la porta. Poi si ricordò che non aveva lasciato il bagno in ordine. Si girò verso Kensy e le chiese:
-Mi scusi signora Kensi, ma non ho fatto in tempo a sistemare il bagno. Può farlo lei? E il vestito azzurro può sistemarmelo nell’armadio?
-Certo, cara.
Rispose dolce la domestica. Arches le sorrise ancora e poi scese di corsa le scale che portavano alla sala dei pasti. Gli Dei erano tutti seduti ai propri posti. La cameriera all’entrata della porta fece un inchino all’entrata di Arches e le disse che doveva andarsi a sedere vicino la Dea Madre quella sera. Arches obbedì. Andò al grande tavolo dove era seduta la Dea Madre e si sistemò vicino a lei. La Dea sorrise e Arches ricambiò. Il Capo-Sacerdote si alzò e iniziò la preghiera.
-Alzatevi miei fedeli.
Disse rivolto ai sacerdoti. I sacerdoti fecero la loro preghiera invocando Kanser e ringraziandolo per il cibo. Poi toccò alla Dea Madre che intonò la nota iniziale del Rito Serale. Tutti si alzarono in piedi e cantarono con le mani sul petto. Quando il canto finì, le cameriere iniziarono a portare velocemente il primo piatto a tavola.
Tutti mangiarono in silenzio e Arches non capiva il motivo per cui lei doveva stare vicino la Dea Madre. Quando la cena finì ci fu di nuovo una preghiera per pregare Kanser di donare un riposo tranquillo. Arches stava per ritirarsi in camera sua quando la Dea Madre la bloccò e le chiese di andare un attimo con lei nella sua stanza. Nessuno aveva mai avuto il permesso di entrarci, tranne la domestica personale della Dea.
-Staremo pochi minuti, giusto il tempo di farti vedere una cosa.
Arches acconsentì e uscì dalla sala insieme alla Dea. Salirono in cima al Tempio e svoltarono a destra poi si trovarono davanti ad una porta di cristallo.
-Questa è la porta della mia stanza.
Spiegò la Dea Madre ad Arches aprendo la grande porta.
Davanti ad Arches si aprì una meraviglia. La stanza della Dea era a dir poco stupenda. Non era molto grande ma aveva un arredamento molto bello anche se semplice. Vicino la grande finestra si trovava un letto pieno di cuscini con sfumature di rosa diverso.
“Deve essere morbidissimo” Pensò Arches.
A sinistra del letto c’era un armadio bianco con delle decorazioni floreali e al fianco dell’armadio c’era una scrivania su cui erano poggiati mucchi di libri e appunti. Dalla finestra c’era una visuale magnifica. Potevi vedere tutte le nuvole e divertirti a darle delle forme.
-Perché mi ha fatto venire qua?
Chiese Arches ancora meravigliata.
-Volevo farti vedere questa.
La Dea Madre si avvicinò alla scrivania e prese un ciondolo dal suo portagioie. Tornò vicino ad Arches e glielo porse. Era la metà di una pietra di cristallo. Arches guardò il suo collo e vide che aveva l’altra metà della pietra.
-Quando sei venuta al mondo, ho diviso la mia pietra con te. Ricordati sempre di quel ciondolo, ti proteggerà sempre. Ora vai a letto, è molto tardi. Domani avrai lezioni di mattina e avrai il pomeriggio libero.
-La ringrazio signora. Le auguro una buona notte.
-Buonanotte anche a te, mia cara.
Arches uscì dalla porta guardando il suo ciondolo, poi scese le scale e andò in camera sua. Era tutto in ordine. Kensy aveva fatto ciò che Arches le aveva chiesto e aveva lasciato la sua vestaglia sul letto pronta per essere indossata. Arches si sfilò il vestito e si sistemò la vestaglia. Prese la spazzola, si sedette sul letto e iniziò a spazzolarsi. Quando i capelli divennero lisci, prese il nastrino che usava la notte per alzarsi i capelli, si fece una lunga treccia e poi si sdraiò. Quando le venne sonno spense la lampada e si addormentò.
La mattina dopo Kensy andò a svegliare Arches molto presto perché alle otto doveva fare colazione e alle nove aveva lezione di storia.
Arches si preparò in fretta infilandosi di corsa la maglietta azzurra con la gonnellina bianca. Per lei era come una divisa scolastica. Fece colazione mangiando un cornetto e bevendo del tè. Si lavò e scese nella sala d’incontro. Vide il suo sacerdote e lo raggiunse pronta per una noiosissima lezione si storia. La lezione durò più del previsto e così Arches dovette cambiarsi velocemente per il pranzo. Ci furono le solite preghiere e il solito pranzo delizioso. Salì in camera e si sdraiò sul suo letto. Il fazzoletto di pizzo scivolò fuori dalla tasca cadendo a terra. Arches lo prese delicatamente e decise di andare in biblioteca.
Scese le scale di fretta, fece le mille curve che portavano alla biblioteca e poi entrò. Non aveva la benché minima idea su cosa leggere, poi si decise. Voleva leggere qualcosa sui poteri. Si avvicinò a un sacerdote seduto ad una scrivania e gli chiese dove si trovavano libri sui poteri. Il sacerdote le rispose in modo burbero:
-Più avanti al terzo corridoio c’è un cartello con scritto “Poteri e Leggende”. I libri sui poteri sono alla quarta libreria a destra. Iniziano dal terzo scaffale a partire da destra e vanno in ordine alfabetico.
Arches rimase un attimo stupefatta poi ringraziò. I sacerdoti sapevano l’ordine di tutti i libri, era una cosa meravigliosa. La ragazza seguì le indicazioni del burbero e anziano sacerdote e riuscì a trovare i libri. Prese uno sgabello che era al fianco di ogni libreria e trovò il terzo scaffale. Passò il dito sugli antichi tomi e uno in particolare l’attirò: “Poteri e Leggende- La Creazione”.  Sfilò il libro e si andò a sedere a un tavolo. Gli tolse un po’ di polvere e lo aprì accuratamente. Era scritto a mano con una calligrafia semplice e sottile. La prima parte diceva: “Onore a Kanser per la sua bontà. In questo libro si parla del Potere della Creazione e dell’errore di Loki. Loki era un Dio cui fu donato da Kanser il Potere della Creazione il quale consiste nel saper creare tutto ciò a cui pensi. Loki creò un umano da mandare sulla Terra e per un suo errore gli donò il suo Potere. L’umano, di cui non si conosce il nome, scoprendo il suo potere si creò una famiglia. Gli Dei si arrabbiarono molto per questo e diedero una punizione: sulla Terra poteva esistere un solo umano per volta e così uccisero tutti gli altri. Portarono su nel cielo una bambina, la figlia del mago. Aveva lo stesso potere del mago e per questo le cancellarono il passato e le incisero un Sigillo nel cuore per impedirle di usare il suo potere per diciassette anni poi… sarebbe morta. Ovviamente questa è solo una leggenda. Non si sa se succederà con certezza. Il suo nome sarà Arches.”
La piccola Dea rimase di sasso. Lei aveva un potere e le era sempre stato impedito di usarlo ma non aveva mai saputo il motivo. Tutti le dicevano che sarebbe morta se lo avesse usato perché era ancora debole e piccola. Invece la verità era che aveva un sigillo, la verità era che sarebbe morta a causa di suo padre. Sì, lei aveva un padre mago che era stato ucciso dalla sua finta madre. Lei era una terrestre non era una Dea. Lei doveva essere sulla Terra in quel momento, non su nei cieli e nel Tempio. Lei non c’entrava nulla con gli Dei, non era un miracolo, era una semplice bambina figlia di un mago. Lei aveva avuto una vera famiglia anche se per poco tempo. Arches rimise velocemente il libro al suo posto e corse in camera sua piangendo. Non sapeva cos’altro fare. Quando si tranquillizzò, si addormentò.

-La chiameremo Susy.
-E’ un bellissimo nome.

Arches si svegliò di soprassalto. Aveva avuto un ricordo. L’immagine di suo padre e sua madre che le assegnavano un nome e la tenevano stretta tra le loro braccia. Era il momento di chiarire le cose con la Dea Madre e capire se la ragazza di cui si parlava nella Leggenda era lei.

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Spazio autrice: Ciaoo!! Bè vi è piaciuto?
Penserete che è troppo presto scoprire la verità ma non è così
e lo capirete nel prossimo capitolo!
Vi ricordo di farmi il piacere di recensire!! 

_ScRiTtRiCe_
  
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