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Autore: Peppe_P    22/08/2012    1 recensioni
Tutti vorrebbero realizzare i propri desideri, ma sareste disposti a stringere un terribile patto col diavolo pur di ottenere ciò che volete? Questa è la storia di un ragazzo che ha scelto di rendere reali i propri desideri...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non poteva credere a quel che era successo, la creatura che lui più amava su tutto il pianeta era morta, e a causa sua. Era una cosa davvero dolorosa, non aveva mai pensato che sarebbe potuta morire Hailey, Ethan era completamente distrutto.
Era in camera sua, aspettava che se ne andassero tutti quanti prima di scendere; erano venuti tutti per il funerale di sua sorella, ma lui non voleva scendere, tutti avrebbero cercato di tirarlo su, ma nessuno sapeva che era praticamente impossibile, lui aveva ucciso quella bambina e non se lo sarebbe mai perdonato.
-Kematian saya sembah anda
Dal nulla apparì il demone, che aveva l'aria soddisfatta, e guardava il ragazzo seduto sul suo letto, con le scarpe arancioni e blu dell' Adidas su quella coperta a striscie grigia e blu che era la preferita di Hailey.
-Cosa può fare questo umile demone per te?
Ethan puntò lo sguardo sulla creatura infernale, nei suoi occhi c'era il fuoco, bruciava di rabbia, non solo nei confronti di Kematian, ma anche nei confonti di sè stesso, infatti la colpa era tanto del demone quanto sua, perchè era ceduto alla tentazione di vedere i suoi desideri esaudirsi.
-Voglio ridarti questo potere.
Kematian scoppiò a ridere
-Sai che non si può, ricordi? Indietro non si torna... E' per quello che ho marchiato il simbolo sulla tua spalla, perchè un marchio è indelebile, ciò significa che devi resistere alla tentazione, oppure devi semplicemente imparare a fregartene dei morti che provochi.
Ethan avrebbe voluto ucciderlo, peccato che non poteva.
-Ok allora vattene, non mi servi, ti chiamerò più tardi se ne avessi bisogno...
Kematian sparì com' era arrivato: all'improvviso.
Ethan si ritrovava ancora una volta a fronteggiare i sensi di colpa, voleva fare qualcosa, ma cosa?
-Voglio che Hailey torni in vita!
Gli venne un bruciore alla spalla, più leggero di quello che gli venne a Napoli. Aspettò per dieci minuti qualcuno che gli venisse a dire che sua sorella era resuscitata, ma nessuno bussò alla sua porta; anche se forse se sua sorella fosse resuscitata sarebbero morti tutti gli altri dallo spavento.
Aveva ucciso un' altra persona, per provare a far tornare in vita la sua amata sorellina.
-Voglio che tutto torni alla normalità
Non successe niente, lui aveva ancora quel marchio, ed intanto aveva ucciso un' altra persona innocente. 
Improvvisamente si pose una domanda: 
Se Hailey non fosse in Paradiso?
Hailey aveva appena compiuto dieci anni, non era possibile che fosse finita all' Inferno, non lei, era una bambina ubbidiente, gentile, educata, una bambina da Paradiso; ma se Kematian l'avesse portata con se per divertirsi?
-Kematian saya sembah anda!
Il demone apparì ancora una volta senza alcun preavviso.
-Cosa vuoi, rompiscatole?
-Voglio sapere se Hailey è in Paradiso o all' Inferno.
Sulla faccia di Kematian apparve un sorriso maligno, oscuro.
-No, bastardo! Perchè lo hai fatto? Non ti bastava prenderla? Non potevi farle vivere la sua vita ultra-terrena in pace?
Il sorriso demoniaco sulla faccia di Kematian divenne una risata, poi sparì.
Cosa voleva dire quella risata? Stava forse scherzando? Aveva frainteso? Doveva saperlo.
-Voglio sapere se mia sorella è in Paradiso. Se la risposta è positiva voglio che la mia sveglia cada e si rompa, se la risposta è negativa voglio che il cassetto della mia scrivania si apra e che tutto quello che c'è dentro cada.
Attese per un po', ma non successe niente. Arrivò alla conclusione che forse non gli era dato sapere. In effetti come punizione era l'ideale, perchè Ethan stava soffrendo.
Sarei dovuto essere punito io, non lei, quel bastardo l' ha uccisa, ed io non posso più rimediare, non posso più far niente, ho strappato a mia sorella la sua giovane vita, come ho potuto essere così egoista? Come ho fatto ad essere così sciocco? Non dovevo farmi ingannare, dovevo resistere alla tentazione, dovevo essere intelligente e non farmi corrompere dal potere. Come vivrò con questo rimorso? Da oggi in poi la mia non sarà più vita, ma sofferenza. Ho ucciso decine di pesone, e ne sono veramente pentito, forse sarebbe stato meglio rimanere con la mia inutile vita precedente, almeno non avrei fatto del male a nessuno! Da oggi non potrò più vivere normalmente. Anzi da oggi non voglio più vivere questa pseudo-vita.
Ethan si alzò dal letto, deciso, con l'idea di cancellare il suo inutile ricordo dalla mente di tutti.
-Voglio che tutti dimentichino che esisto, e che tutte le prove della mia esistenza svaniscano.
Adesso non avrebbe più provocato dolore, sarebbe scomparso nell'ombra. 
Non aveva addosso un completo nero, ma era rimasto con un paio di jeans, una T-shirt e le sue scarpe. Aprì l'armadio, ma scoprì che non c'erano più i suoi vestiti, così decise di scendere senza cambiarsi. Arrivò al piano di sotto, c'erano tutti i suoi parenti, ma nessuno dava segno di conoscerlo, così continuò a camminare nell'anonimato. Arrivò alla bara, gli tremavano le mani. Sua sorella era lì dentro, pallida, con un vestito nero, ed i capelli ordinati che erano aperti dietro alla sua testa, era splendida, sarebbe stata pronta per andare ad una festa, ma purtroppo nessuna festa l'avrebbe più ospitata. Baciò la fronte fredda di Hailey, esitò per qualche secondo con le labbra sulla fronte di quella bambina, poi si alzò:
-Ti voglio bene Hailey!
Si voltò ed andò dai suoi genitori. Lo guardavano senza sapere chi lui fosse, così Ethan gli fece le sue condoglianze e salutò entrambi un' ultima volta. Fece lo stesso con Seth.
Alla fine uscì di casa in lacrime, il passo svelto di chi vuole lasciarsi qualcosa di tremendo alle spalle, rivolto verso il bosco cittadino.
 
******
 
Era in una delle tante radure dell'enorme bosco cittadino, aveva camminato almeno un'ora prima di arrivarci, sicuramente aveva oltrepassato il confine della città andanto in quella al suo fianco; da dove si trovava vedeva una caverna, decise di entrarvi.
Era abbastanza luminoso, ma se si fosse messo nel fondo sarebbe quasi diventato invisibile.
Io dovevo essere punito, non Hailey, quindi adesso le devo almeno questo, almeno così avremmo una punizione pari. Di sicuro non la raggiungerò, sono sicuro che lei si trovi in Paradiso, io sono un assassino, andrò a farmi torturare da Kematian, non voglio desiderare di andare in Paradiso, non merito un posto lì dopo quello che ho fatto. Voglio dissolvere il patto, ma secondo le regole non posso, quindi farò a modo mio. E' arrivato il momento di salutare questa terra, è arrivato il momento di lasciare questa vita. E' arrivato il momento di infrangere il patto!
Prese il pungnale che aveva nascosto sotto la maglietta, lo aveva preso prima, dove era sicuro di trovarlo: dove fecero il rito satanico. 
Si accucciò sul fondo della caverna, si distese su un lato recitando una preghiera, e maledicendosi allo stesso tempo per il fatto di essere arrivato a quel punto.
La mano che stringeva il pugnale si avvicinò velocemente alla gola colpendola, facendo cadere un rivolo di sangue, poi mentre il pugnale ruotava nella ferita Ethan Tremblay pronunciò le sue ultime parole: -Addio!
Quelle parole racchiudevano tutta la sua disperazione, ed il suo dispiacere per quello che aveva fatto.
Stava perdendo le forze, così smise di muoversi, ed il suo corpo esanime restò in quella caverna nascosta da tutti.

******

Nota dell'autore
Comincio col dire che tutto quello che avete letto è solo frutto della mia fantasia, quindi del tutto originale. 
Ci tenevo a precisare che non conosco nulla del mondo che è stato narrato in questa storia, quindi i riti e le e altre cose sono tutte inventate.
Ogni riferimento a fatti o cose è del tutto casuale.
Mi scuso per eventuali errori, o incoerenze.
Se questa storia vi è piaciuta vi consiglio di leggere "Dreaming a normal life..." scritta da me, ma con uno stile differente da "Il patto col Diavolo"   http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1104993
Spero di non aver deluso nessuno, e ringrazio veramente di cuore tutti coloro che mi hanno seguito in quest'altra avventura, un ringraziamento particolare va ad Alex917hOpE che con le sue recensioni mi ha spronato a continuare la pubblicazione, evitando di farmi cestinare questa storia.
Giuseppe P.

 
  
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