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Autore: TheCristopher94    22/08/2012    6 recensioni
Ispirato dal gioco Prototype, ma segue un trama leggermente diversa e riadattata:
"La città era completamente in rovina, macchine distrutte sparpagliate da tutte le parti, cadaveri dappertutto, ma non solo. Anche un innaturale silenzio, in quella che una volta era la città che non dormiva mai.
Un ragazzo con dei jeans e una felpa con cappuccio, che celava il suo viso, si trovava su un grattacielo, mentre vedeva passare sotto di sé molte persone armate, che altro non facevano che cercare lui. Ma non l’avrebbero trovato mai! Lui era troppo furbo per loro."
Per scoprire come andrà a finire cominciate a leggerla. . .
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Naruto Uzumaki, Orochimaru, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Prototype Special Naruto -La serie-'
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Quando tutto ebbe inizio

I Taka erano pronti. Choji, anche se ferito, andò con loro, ma contrariamente dal solito starebbe stato nella base finché non si fosse ripreso, con lui sarebbero rimasta Shizune, per ogni evenienza. Così, non appena arrivarono a New York, o quello che ne restava, atterrarono nella base, ed entrarono tutti nel laboratorio.
Orochimaru, vedendo tutto quel trambusto, chiese: -Cosa succede qui?- 
Jiraiya si girò e riconobbe l’uomo, dinanzi a sé c’era Orochimaru, uno dei più grandi scienziati di biochimica, ma non si scompose più di tanto. -Sono il generale Jiraiya, sono stato convocato dal vostro reparto di contenimento perché non riesce più a contenere bene gli zombie, e il governo vuole che New York ritorni come prima! Perciò ecco il perché della nostra presenza!- 
In quel momento arrivò Madara, il quale venne riconosciuto da Itachi e Sasuke, i quali odiavano a morte quell’uomo. 
-Zio, è da un po’ che non vedevamo quella tua brutta faccia in giro!- rispose acido Itachi, anche Sasuke disse la sua. -Sì, è vero, e la cosa sinceramente non ci dispiaceva! Perché non fai un favore all’umanità e ti ammazzi?- 
Come risposta ottenne solo una grassa risata dall’uomo. –Dai, pensateci bene! Se io mi uccidessi, che divertimento ci sarebbe per voi? Voi come me siete Uchiha e nel sangue avete l’istinto di uccidere, come me del resto, se mi togliessi la vita voi lo rimpiangereste perché sareste voluti stare voi ad levarmi dai piedi, non siete d’accordo con me?- 
I ragazzi non dissero niente e sperarono che Jiraiya gli facesse dire qual era la missione e che la svolgessero subito, altrimenti avrebbero ucciso il loro Zietto. Ma Madara era conosciuto anche da Jiraiya, il quale chiese il perché un mercenario si fosse interessato a fare il sorvegliata di un laboratorio. L’uomo non rispose e andò avanti dicendo: -Non perdiamoci tempo in chiacchiere. Venite con me, che vi spiego il motivo per cui vi abbiamo convocato- disse sbrigativo l’uomo, che portò con sé la Taka in un altro laboratorio.

Nel frattempo Naruto era arrivato nella zona verde di New York, dove le persone, tranquillamente, vivevano come se nulla fosse. Se avessero ascoltato i soldati e fossero rimasti lì, non sarebbe successo nulla. Per prima cosa, il biondo si avvicinò ad un bancomat e, guardandosi intorno, estrasse un palmare, che collegò con un filo e una scheda elettronica, che mise dove andava messa la carta di credito. E dopo aver giocato un po’ con il sistema di sicurezza, fece un prelievo di ben 2000$ dollari, per poi andare in giro tranquillo. 
Andò subito a comprare la carne al macellaio e, oltre a prendere quattro hamburger, prese due chili di carne di cavallo e pure delle ossa con carne per il branco, e mancava poco che lo dicesse anche al macellaio, ma riuscì a correggersi in tempo dicendo cani. Poi, prima di andarsene di nuovo alla tana, andò in un negozio di abbigliamento, dove si prese un giubbotto in pelle aderente e qualcosa anche per il piccolo Konohamaru.

Nel frattempo, alla base, Madara spigava la situazione.
-Allora, prima di mandarvi fuori devo dirvi una cosa!- disse serio l’uomo. –Come ben sapete, quattro anni fa un virus per sbaglio si è propagato per New York, riducendola quello che voi vedete adesso. Ma dovete sapere che non tutta New York è così! Infatti è stata divisa in tre settori, e rispettivamente sono: Il settore verde, il settore giallo e il settore rosso- disse, prendendosi una pausa, per ricominciare il discorso mostrando una mappa e indicando i vari punti che ora avrebbe spiegato.
-Il settore verde è un settore dove, per nostra fortuna, ci sono persone ancora sane e che non sono infette! Ma sono tenute in un pezzo di città ben sigillato, in modo che nessun infetto possa entrare! E così, potranno garantire il ripopolamento della città un giorno. Quello giallo, invece, è dove ci troviamo noi e dove si trovano alcuni infetti, ma molto facili da neutralizzare, non sono un granché. E infine- indicando l’ultima parte della mappa – il settore rosso! Ovvero, dove vi si trovano gli infetti più potenti e anche più pericolosi! Tra loro, quello a cui noi a dato più problemi è lui!- chiarì, mostrando una foto di una persona incappucciata. 
Tutti guardavano quella persona, alta e abbastanza in forma, ma non vedevano in lui nessuna sorta di mutazione genetica, il che fece insospettire Jiraiya, che chiese: -Ma questo mi sembra un ragazzo normale!-
L’Uchiha lo fissò e rispose: -Lui è tutto tranne che normale! Tra gli infetti, lui è quello più particolare, perché non è fuori controllo! Ragiona, pensa, parla! Contrariamente gli altri infetti, perché loro questo non possono farlo, ma cosa che ancora più importante, le pallottole non gli fanno niente, gli abbiamo scaricato addosso la bellezza di dieci caricatori di un Mp5. Ben dieci mitra gli hanno sparato contemporaneamente, e lui non si è fatto niente! Le uniche cose che riescono a fargli male sono i missili dei lancia razzi, ma è difficile che lui rimanga fermo a farsi colpire! Ecco perché ho chiamato voi! Voi siete uno dei gruppi militari più efficiente e forte che ci sia, ecco perché penso possiate catturarlo senza problemi!- 
Nello stesso istante entrò Pain, correndo, e col fiatone disse: -Signore, Prototype è stato avvistato nella zona gialla! Non so dove si stia dirigendo, ma se vogliamo prenderlo non c’è momento migliore!- 
-Come mai volete catturarlo e non ucciderlo?- chiese lecitamente Tsunade.
L’uomo non sapeva come rispondere, finché non entrò Orochimaru, dicendo: -Perché se lo uccidesse, io non potrei fare alcun antidoto per gli altri infetti e saremo costretti a ucciderli tutti!- disse, sperando di averla convinta. Ma la donna era dubbioso, perciò continuò, dicendole: –Prototype è diverso dagli altri, ecco perché penso che potremmo fare un antidoto solo con lui, perché lui ha un controllo mentale su se stesso e gli altri no! Ecco perché mi serve vivo!- 
Con questo Tsunade credette, anche se non completamente, a Orochimaru. Così Jiraiya disse: -Ok! Ragazzi, ci divideremo in nove gruppi da quattro persone! Solo il mio sarà composto da cinque. Quindi: il Team 1 sarà formato da Killer Bee, Samui, Karui e Itachi. Il Team 2, invece, sarà formato da Gaara, Temari, Kankuro e Matsuri. Il Team 3 sarà formato da me, Tsunade, Sai, Kurotsuki e Shion. Il Team 4, sarà formato da Hana, Guren, Anko e il Team 5 sarà formata da Suigetsu, Karin, Juugo e Amaru. Team 6, invece, sarà formato da Asuma, Shikamaru, e Ino. Poi, il Team 7, sarà composto da Kakashi, Sakura, Sasuke e Sasame. Il Team 8, invece, sarà composto da Kurenai, Hinata, Kiba e Shino. Il Team 9 sarà composto da Gai, Rock Lee, Neji e Tenten. Shizune, tu resti qui con Choji, voglio che si riprenda, prima di intervenire, e adesso andiamo a fare conoscenza, useremo una tattica per studiarlo, d’accordo?- 
Tutti annuirono e partirono contro il loro avversario.

Intanto, Prototype si sentiva osservato, perciò fece un secondo ruggito, chiamando così un secondo branco, che era molto più grosso in confronto a quelli precedenti. Ma invece che assomigliare a dei cani, sembravano dei gorilla, ma pur sempre molto pericolosi. Così, dando loro i suoi acquisti, disse loro di andare alla tana di posarli lì e poi di andarsene, mentre lui aspettava che chi l’osservasse uscisse fuori e che combattesse da uomo a uomo. Ma Zetsu non era stupido, non avrebbe mai affrontato Prototype da solo, perciò, nascosto, iniziò a dare le coordinate alla base su dove si trovasse il ragazzo, il quale ebbe un altro flash back nella sua testa, mentre i Taka stavano raggiungendo il luogo in cui si trovava.

New York 4 anni fa

Naruto e Kabuto stavano lavorando fianco a fianco per combinare il siero con la sua essenza originale, che si comportava da malattia. Dopo ben due anni di duro e intenso lavoro, non solo c’erano riusciti, ma erano anche stati capaci di renderlo molto più controllabile.
-Finalmente!- disse il biondo, mentre si stiracchiava dalla sua poltrona.
-Già!- disse Kabuto, al quale non era mai piaciuto lavorare col biondo. Così si alzò dalla sedia e si diresse da Orochimaru-sama per dargli il lieto annuncio, e per poter finalmente levarsi dai piedi quel ragazzo che non aveva mai sopportato.
-Orochimaru-sama, abbiamo terminato! Adesso basta fare una leggera modifica alla struttura e potremo creare il virus Blacklight.- 
I due si diressero in laboratorio, dove videro il biondo addormentato.
-Bene! Così almeno non ci recherà disturbo.- 
Iniziarono ad apportare le modifiche. Naruto sonnecchiava, e gli capitò di aprire gli occhi e vedere cosa i due stesserò facendo, ma non appena si accorse quali fossero le loro intenzioni, si alzò di scatto, dicendo: -Che diavolo sta facendo!- I due si girarono di scatto, ma tornarono a lavorare sul virus, al quale ormai mancava poco. –Non può farlo! Così ammazzerà persone innocenti!- 
Ma l’uomo rise di gusto, e a lavoro fatto gli rispose: -Sei uno sciocco! Un vero genio, su questo non c’è dubbio, ma rimani ugualmente sciocco! Adesso voglio vedere cosa succederà! Kabuto, prendi il virus!- 
Mentre Orochimaru estraeva una pistola e la puntava contro Naruto. Il ragazzo non poté fare niente.
Kabuto era tornato con una siringa riempita di siero e nano macchine.
-Dai Kabuto, diamogli una dose della sua medicina- iniettandolo nel sangue. Naruto cadde a terra, grattandosi il punto dove gli era stato iniettato il veleno, fino a che il sangue non uscì da quel punto. Poi iniziò a tenersi la gola e dimenare come un matto, per poi alzarsi e correre via da lì, cercando di andare in laboratorio per salvarsi. Ma Orochimaru non gli permise di fare un passo in più, e gli sparò in testa. 
Naruto riuscì a scappare andando in laboratorio e prendendo una fiala del suo vecchio composto, che teneva di scorta in laboratorio, e la ingerì, sperando bene. Ma purtroppo per lui Orochimaru arrivò e gli sparò un colpo in pieno petto. 
Naruto barcollò fino a cadere dalla finestra. Aveva cercato un appiglio, qualcosa, ma purtroppo per Orochimaru aveva preso una fiala del veleno originale che si trovava lì. 
Orochimaru e Kabuto scesero a vedere e sperare che la fiala non fosse rotta, altrimenti sarebbero stati gravi guai, ma purtroppo per loro, questa era rotta e sporcava un po’ la faccia del biondo. 
Subito Orochimaru disse al suo assistente: - Fagli la autopsia e dimmi perché il nostro veleno non l’ha ucciso!- disse serio. Subito chiamò due della sicurezza che presero il cadavere e lo portarono all’obitorio, dove Kabuto stava analizzando il corpo del biondo. In modo sadico, gli disse: -Non ti preoccupare! Non sentirai alcun dolore! Ma sappi che io mi divertirò ugualmente a squartarti, brutto figlio di puttana!- Dopo aver detto questo si girò, pensando a che bisturi usare per fare l’esame, ma poi decise di usare la sega elettrica sarebbe stato più bello, per sfregiare quel corpo perfetto. Così accese l’attrezzo e si stava preparando ad aprire il corpo di Naruto, quando questi gli afferrò il braccio, con l’attrezzo in mano, e, aprendo gli occhi di scatto, si alzò e lo distanziò con una pedata. A Kabuto cadde la sega di mano che, intanto, matta, continuava a muoversi finché il biondo non strappò il filo e, prendendo l’argenteo con un braccio, lo sollevò, prendendolo dal collo, e gli chiese: -Dove mi trovo? Chi sei tu? Chi sono io?- 
Kabuto non capiva come era possibile, perché fosse vivo… ma ciò lo rese felice, almeno avrebbe potuto ucciderlo con le sue mani. Così, prese la pistola dalla tasca e gli sparò nel petto. 
Naruto lasciò la presa, e si toccò il punto ferito, ma a parte una lieve bruciatura, niente. Kabuto, invece, era spaventato: gli aveva sparato in un punto dove ci sarebbe dovuto essere il cuore, quindi il sangue sarebbe dovuto schizzare! Invece niente. 
Naruto risollevò Kabuto, mettendolo nella stessa posizione di prima e senza che questi se ne accorgesse il suo braccio si trasformò per la prima volta in tante lame, e colpì Kabuto in bocca, bucando il collo dietro. Nel mentre fece questa operazione, ricordò come se si stesse nutrendo di informazioni, come se si stesse cibando del cervello del ragazzo. Non appena finì, ricordò qualcosa, ma non tutto, e prendendo la sua felpa corse fuori dall’edificio. 
Orochimaru scoprì cosa era successo solo dopo aver trovato il corpo di Kabuto e aver visto le registrazioni.


Il flash era finito, ma non si era ricordato né il nome e né altro su di sé. Sapeva che se era quello che era in parte era colpa sua! Si era fidato troppo, ma ormai era più bramoso di prima, adesso era certo che nessuno l’avrebbe fermato.

Intanto la Taka, ch’era appena arrivata, si era divisa circondando l’edificio dove Prototype si trovava.
-Ma che fa?- chiese Shikamaru, il comportamento di quell’uomo non era normale.
-Shikamaru! Non ti interessa sapere che fa! Il tuo compito é catturarlo, punto!- aveva detto serio Jiraiya, il quale aveva dato tutti il compito di avvicinarsi senza farsi vedere. 
Ma Naruto si era accorto di loro e si lasciò cadere dal palazzo, atterrando su un auto. Tutti pensarono che fosse morto, ma il ragazzo con un Kip up si rimise in piedi, iniziando a guardarsi intorno dicendo. -Dai! Non vorrete giocare a nascondino?- chiese, ma non ottenne risposta. 
Intanto tutti si stupirono che il ragazzo si fosse accorto di loro, ma Jiraiya lo sembrava più di tutti. 
“Questa voce? No, sarà una mia impressione!” si disse. 
Così, innervosito da tale comportamento, prese l’auto dove prima era atterrato e la lanciò in aria. Poi trasformò il suo braccio nella frusta, e non appena la macchina fu abbastanza vicina per la portata della frusta, distrusse la macchina che, divisa in detriti, si scagliò da tutte le parti. Per fortuna non colpì nessuno. 
Sasuke disse al generale: -Generale! Sarebbe ora di mettere alla prova il nostro amichetto!- 
Suo fratello Itachi lo appoggiò. -Sono d’accordo con l’idea di Sasuke! Sappiamo che è forte e che può trasformare le mani in una frusta, basta capire come combatte e poi pensare a come batterlo un'altra volta!- 
Jiraiya, dopo averci pensato su, disse: -Avete ragione! Fate così, però: Itachi, Sasuke, voi sparategli ai fianchi, mentre Kakashi gli sparerà d’avanti. Asuma e Gai voi invece colpitegli le spalle- parlando alle radio, e dando così il permesso.
Subito i cinque uscirono fuori dai loro nascondigli e iniziarono a sparare. 
Era la prima volta che Naruto vedeva quei soldati, ma non ci pensò molto a cosa fare, dato che saltò e, senza che nessuno sapesse come avesse fatto, planò rapido su Kakashi, afferrandolo per un braccio che gli girò sulla schiena, per poi usarlo come scudo subito dopo.
- Adesso, o uscite fuori tutti o uccido il vostro amico!- disse minaccioso il ragazzo incappucciato. 
Così Jiraiya, pur seccato, fu costretto a obbedire. Non voleva perdere un altro membro, perciò disse a tutti di uscire. 
–Finalmente! Sapete, a me piace sapere con chi gioco!- disse ridendo. 
Le ragazze erano tutte scosse. Nel vederlo ridere sembrava un pazzo, ma anche a loro, come aveva percepito prima Jiraiya, quel ragazzo sembrava qualcuno che dovevano conoscere.
-Sentite, vi consiglio di lasciare perdere e di andarvene!- disse il ragazzo.
Kakashi sentì la presa del ragazzo allentarsi un po’, così decise di provare una pazzia: prese il coltello che aveva nella tasca, dando un calcio al piede del ragazzo, per poi conficcarglielo nel braccio che lo bloccava, per dargli subito una gomitata ed allontanarsi per riprendere l’arma e attendere l’ordine di Jiraiya per fare fuoco. Ma l’ordine non arrivò mai, dato che il cappuccio era caduto, mostrando a tutti il volto del ragazzo. 
-Naruto!- dissero tutti simultaneamente. 
Il biondo non capì con chi stesserò parlando, ma subito estrasse l’arma dal braccio e, con rabbia negli occhi, guardò Kakashi, dicendogli: -Tu sei morto!- 
Poi si avventò velocemente contro l’uomo, ma prima che arrivasse a colpirlo una scarica di colpi lo prese in pieno, obbligando Naruto a indietreggiare. Il biondo si voltò per vedere chi fosse stato ad osare a ferirlo, vedendo un altro albino.
-Ehi, professorino! È da un po’ che non ci si vede, vero?- domandò retorico.
Naruto era nervoso, molto arrabbiato, e cambiò il suo obbiettivo. 
–La sai una cosa? A me non interessa se mi hanno detto di catturarti vivo! Io ti ammazzo lo stesso!- disse, impugnando il lancia razzi per poi sparagli di nuovo. 
Tutti videro una grande esplosione, ma quella non fu l’unica, dato che Jiraiya aveva preso il mitra e stava per ammazzare quel bastardo. Ma Naruto, saltando fuori dal fumo con delle lame alle braccia, le conficcò nella bocca di Hidan come aveva fatto la prima volta con Kabuto, iniziando così a rubargli la sua linfa e la sua memoria, per potere recuperare la sua. 
La scena era orribile, vedevano il soldato di Madara diventare grigio, come un cadavere, mentre Naruto sembrava rinvigorirsi, tant’è che videro la ferita che aveva nella spalla guarire da sola. Non appena finì di consumare il suo pasto, si girò verso Kakashi e disse: -Adesso a noi due!- 
-Naruto, non ti ricordi di me?- 
Prototype drizzò le orecchie a sentirsi chiamare così, anche se doveva ammettere che il nome che gli davano loro gli piaceva di più. Non gli interessò, si stava apprestando ad attaccarlo. 
Nessuno riusciva ad attaccarlo, tantomeno Kakashi, che sarebbe stato la sua vittima. 
Quando degli infetti simili a dei gorilla, sopra un edificio, non scesero. Prototype li riconobbe. Erano quelli che aveva mandato a posare le sue spese, e adesso gli ruggivano contro, tutti impugnarono le armi per paura di essere attaccati, ma non successe. Videro solo Naruto farsi serio, finché poi non parve seriamente preoccupato. Così il biondo si girò verso Kakashi e gli disse: -Ti ammazzo un'altra volta!- poi, prendendo le armi di Hidan e le munizioni, disse al suo branco: -Portami dai Goliath! Questa volta gli insegno io a sconfinare nel mio territorio!- disse furioso. Subito saltarono sul palazzo, mentre Naruto iniziava a correre fino ad raggiungerli. 
In quell’attimo di smarrimento, Jiraiya serio disse: -Ragazzi, inseguiamolo. Dobbiamo catturarlo, non m’interessa come, ma dobbiamo riuscirci!- subito si divisero di nuovo e inseguirono il biondo, finché non lo persero di vista. 
Jiraiya non sapeva come doveva sentirsi! Essere felice che il nipote fosse vivo o essere triste per ciò che era diventato. Ma una cosa era sicura: un certo Orochimaru avrebbe dovuto dargli un sacco di rispose! E anche Madara non l’avrebbe passata liscia.
Parola di Jiraya

Intanto Naruto era arrivato dal Goliath, un mostro alto venti metri con un braccio enorme simile ad uno scudo, che usava per colpire i palazzi intorno a sé. A breve avrebbe colpito quello dove vi era il piccolo Konohamaru, e questo Naruto non poteva permetterglielo, così cercò di attirare l’attenzione su di sé. Prese un’auto e gliela lanciò, colpendolo in testa. 
L’infetto, furioso, si girò e con l’enorme braccio cercava di spostarsi, dato che aveva le gambe troppo piccole per poterlo fare, mentre Naruto si preparava all’imminente battaglia trasformando il braccio sinistro in una lama, mentre quello destro lo trasmutò in un braccio e mano con molte più lame. Adesso era pronto per lo scontro, sperava che con quel Goliath né valesse la pena, perché a causa sua aveva rinunciato alla vendetta. Quindi sarebbe stato meglio per lui farlo divertire. Così si lanciò anche lui all’attacco, per poi eseguire un enorme balzo e iniziare il suo scontro.


 

Ecco l’aspetto di Naruto, tranne per il fatto che quello della mia storia non ha le ali e non ha questo sguardo feroce:

 

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Ecco qua invece l’aspetto del Goliath:

 

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