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Autore: Misuzu    22/08/2012    2 recensioni
Paige è una ragazza vissuta come una babbana catapultata in un attimo in un mondo magico: cosa succederà dopo aver incotranto i gue gemelli?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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“Uff! Le giornate mi sembrano sempre più lente... ma era proprio necessario questo ballo?” chiese Paige sedendosi sulla poltrona, poggiando i libri accanto a lei “Se c’è, ci sarà anche un motivo!” disse George lanciando una delle sue classiche perle di saggezza “Ma che hai da lamentarti tu? Non devi invitare, ma solo accettare! Quindi a che stress sei sottoposta?” chiese Fred, poggiando i libri nella sala allora vuota. Tutti erano a pranzo o, almeno, quasi tutti. “Ma, a quanto pare, la nostra piccola Paige riceve più richieste di quante noi immaginiamo..” disse George inviando uno sguardo ambiguo a Fred “Oh... poverina! E sarai molto stressata, scommetto!” iniziò a prendere in giro Fred. “Se non la smetti giuro che ti lancio addosso il libro di pozioni!” rispose lei imbronciata.
La vita andava bene dato che la lezione di difesa contro le arti oscure veniva completamente saltata e gli incubi e i ricordi del suo passato non riaffioravano da un sacco di tempo. Tuttavia, erano molti che le avevano chiesto di andare con lei al ballo, ma lei aveva preferito rifiutare dato che molti non li conosceva e dato che era sempre stata una vera e propria schiappa con il ballo. Per non parlare del vestito: non ne aveva uno ed era già pronta a usare quella scusa per non andarci “Sai... Ron non ha una damigella. Che ne dici di andare tu? Ti levi subito dagli impicci” propose Fred “Forse non hai capito che non voglio proprio parteciparci! Non potresti trovare una soluzione alternativa?! Sono pure disposta a provare le vostre invenzioni pur di non andarci!” ammise in un totale stato di disperazione.
“Sei messa davvero male, allora” disse George guardando prima lei e poi il fratello “Peccato che non abbiamo niente da provare” rispose Fred di rimando “Ma ora è tardi! Vado a pranzo prima che finisca tutto... magari riesco a trovare anche una soluzione al tuo problema!” disse Fred, sparendo dietro l’entrata della sala comune “ Non ho speranze, vero?” chiese al fratello rimasto “Volendo una ne hai...” disse George avvicinandosi alla ragazza e mettendosi davanti a lei, piegandosi sulle gambe  per trovarsi faccia a faccia “E quale sarebbe?” chiese lei, sapendo che lui non avrebbe mai rivelato l’arcano mistero se non dopo una richiesta “Vieni al ballo con me! Sono una persona che conosci e io so tutto di te, non dovrebbero esserci problemi. Se sanno che sei già impegnata con me, nessuno ti inviterà più e, volendo, non dovrai nemmeno parteciparci” disse George, vedendo sulla ragazza un volto stupito. “No... te lo scordi che ti rovini una festa solo per un mio capriccio!” rispose la ragazza, che sembrava molto più vogliosa di andarci con qualcuno che conosceva  che con un estraneo “E allora vieni” incalzò George “E il vestito? Come faccio senza?” chiese lei, sperando di trovare un valido capro espiatorio “Tu non preoccupartene... fai conto di avercelo già il vestito” disse il ragazzo, lasciando sconcertata la povera Paige “Gatta ci cova... tu sai qualcosa che io non so e riguarda il ballo o il vestito, vero?” chiese con sguardo di chi ha capito tutto della vita “Non... esattamente.” “Giuro che se è qualcosa di imbarazzante, tu non la passi liscia” lo minacciò mentre lui, con sguardo furtivo, annuì semplicemente prima di lasciare la stanza, insieme alla ragazza che iniziò a riempirlo di domande.
Tre giorni prima del ballo, Paige si ritrovò sul letto uno strano pacco con su scritto “Lo indossò tua madre al suo primo ballo. Mi confessò che avrebbe voluto che tu lo indossassi quando ce ne sarebbe stata l’occasione, quindi ho pensato di dartelo ora. Dovrebbe andarti bene”. La calligrafia, inconfondibile, era quella della signora Weasley e, dopo aver aperto la scatola, lo vide: era un bellissimo abito lungo fino ai piedi, leggermente ampio al di sotto e arricciato ai lati. La gonna era composta da strisce di stoffa che, cucite assieme, erano quasi parallele e si univano in un punto mentre sul busto vi era una decorazione abbastanza semplice. L’abito era inoltre retto da due bretelle sottili ed era di un blu chiaro.
Era senz’altro bellissimo, tuttavia “Non è per me” pensò la ragazza, rimettendolo nella scatola. Ora non aveva più scuse per non partecipare, anche se prevedeva l’immenso imbarazzo nell’indossare quell’abito.
“Bello scherzo” disse a George appena, scendendo nella sala grande, lo trovò nella sala a scrivere qualcosa su un quaderno con il fratello. “Mh...cosa?” chiese lui guardandola “Lascia perdere” esclamò la ragazza, in fondo era inutile torturarlo su qualcosa per la quale lui non aveva colpa, o quasi “Visto il vestito?” le sussurrò pochi secondi dopo, lasciando che lei lo squadrasse per bene “Lo sapevi!” esclamò intuendo, ma non poté che rassegnarsi vedendolo. “Mi farai morire d’imbarazzo” gli disse, vedendolo d’un tratto incupirsi “Potresti evitare quella parola? Sai, mi fa un certo effetto” disse il rosso, facendo intuire l’evidente tristezza nell’associazione di quella parola. “E va bene... schiatterò! Mi sembrerà di essere colpita da un Avada Kedavra oppure da un proiettile di una pistola babbana dritto in testa oppure di essere sbranata da Fuffi, l’adorabile cane a tre teste d Hagrid e grande almeno 100 volte un cane normale oppure...” “Ho capito! Puoi dire quella parola senza problemi!”disse il ragazzo, lasciando un ghigno soddisfatto sulla sua amica. “Hey George... meno chiacchiere e più lavoro! Dobbiamo fare una bella impressione per il primo dell’anno! Allora... che abbiamo detto riguardo la pozione scaccia brufoli?” “Che è un ottimo intruglio da inserire con le saette saettanti e la polvere di saliva di gnomo” rispose George facendo sparire dalla ragazza la preoccupazione che si era dipinta sul suo volto; non stavano studiando, ma preparando i loro scherzi. Forse, l’unica cosa bella di quel periodo era il fatto che le lezioni erano state totalmente sospese e nessuno sembrava voler perdere un solo attimo di quelle vacanze completamente da gustare.
Passarono i giorni e, finalmente, giunse Natale. Quella mattina, come in ogni Natale, Paige trovò come regalo la maglietta della signora Weasley con una P dorata cucita su uno sfondo rosso. “Non ha molta fantasia” disse Fred prendendo la sua, verde con una F dorata “Come se mi dimenticassi ogni anno di chiamarmi Forge!” disse prendendola, ma mettendola nel bagaglio. Anche Paige dovette fare lo stesso dato che era stato imposto a tutti gli studenti l’uso della divisa scolastica, almeno fino alla sera. Nella sala si poteva palpare la frenesia: tutti non vedevano l’ora che il ballo arrivasse, i ragazzi per rimorchiare, le ragazze per vivere una serata da favola. Tutte le sdolcinatezze che alla ragazza facevano venire il diabete. “Ho sbagliato proprio a nascere sotto questo sesso” si disse, ripensando agli atteggiamenti da maschiaccio. “Dai! Prendila con più ironia! Potrebbe essere la serata più bella della tua vita” disse George, intuendo gli infausti pensieri della ragazza e apparendo da dietro di lei “Sai... la cosa bella della vita è che persino un imprevisto può diventare qualcosa di bello...e poi, non dovresti mai e poi mai sottovalutare George Weasley!” le disse mentre si sedeva alla tavola della Sala Grande, seguito dal fratello gemello, ancora assonnato. “Se lo dici tu!” rispose la ragazza, bevendo il suo succo di zucca e dirigendosi verso la foresta, pronta a risalire sugli alberi  e osservare il castello da lontano. Ma, mentre s’avviava, una visita inaspettata la folgorò quasi sulle scale principali: era Angelina Jonson. “Ciao!” disse questa, vedendo la ragazza che non si era nemmeno accorta di lei per via del viso basso, e che lo alzò alquanto sorpresa “Ciao”, disse fermandosi e sapendo di rischiare di cadere in un momento davvero imbarazzante. Con Angelina, seppur fosse di Grifondoro, non ci aveva quasi mai rivolto la parola, ma non per antipatia (forse un pochettino sì) ma perché si incontravano raramente. Inoltre la ragazza aveva avuto ben altro a cui pensare che incontrare allievi della sua Casa. Probabilmente, non ne incontrava nemmeno il 10% in tutto l’anno.
“Emh... ecco... come va?” chiese Angelina cercando, probabilmente, di attaccare bottone con la ragazza “Bene” rispose Paige, anche se con la testa fra le nuvole ed uno sguardo fra il depresso e l’ansioso “Effetto ballo, eh?” chiese la mora, vedendo annuire l’altra. “Che ne dici se andiamo a sederci lì e ne parliamo con calma? Magari posso darti una mano!” Disse Angelina, facendo stupire l’altra.
Iniziarono, seppur stranamente, a parlare del ballo e di quello che si accingevano a fare “Non è adatto a me! Fino a due anni fa mi arrampicavo sugli alberi come una scimmia e ora devo fare la prima dama? Giuro che non lo sopporto!” confessò alla ragazza “Immagino!” rispose lei, ridendo al pensiero di un cambiamento così radicale. “Tanto sarà solo per una notte!” disse a Paige, cercando di farla calmare “Ma sono un pericolo ambulante! Rischio di schiacciare i piedi a tutti quelli della sala! E poi hai sentito che ha detto la Mc.Granit? “Non vi consentirò di macchiare l’onore della nostra casa comportandovi come una Balbettante Bambocciosa Banda di Babbuini!”” rispose la bionda, ripetendo quel che ricordava di quella conversazione. “Ma dai! Non essere così rigida! Basta che tu ti faccia guidare dal tuo cavaliere... aspetta: chi sarebbe?” chiese la mora “George... e credimi, conoscendolo, potrebbe pure farmi schiacciare i piedi a tutti se inizia a prenderci gusto” rispose Paige che sembrava essere più abbattuta che mai “Dai... se vuoi ti posso accompagnare fino in Sala... in fondo io sono con Fred questa sera” disse per poi correggersi “Emh... scusa, cioè...”. “Non c’è bisogno che mi spieghi nulla Angelina... non pensare che io lo ami o che ci sia una sorta di triangolo amoroso!”, rispose la bionda intuendo i pensieri che affliggevano la povera ragazza e basati su voci che vedevano un triangolo amoroso fra i tre, dato che erano spesso insieme “Io voglio bene a Fred e a George nella stessa maniera... per me loro sono e saranno come dei fratelli maggiori” spiegò, vedendo un Angelina sollevata. “Bene! Mancano solo tre ore al ballo... che ne dici se andiamo a prepararci?” chiese Angelina, sembrando quasi entusiasta e, trascinando con sé una Paige che aveva l’umore opposto.
Arrivati nella sala comune si accorsero che non erano le uniche e, in fondo, non si aspettavano l’opposto. Molte ragazze erano già pronte a mettersi in ghingheri, tutte emozionate pensando a chissà quanti balli avrebbero fatto con il loro cavaliere. “Dimmi la verità... ti senti ancora in colpa per quello che è successo tre anni fa, non è vero? Guarda che non importa! Non è successo nulla...”. In effetti, tre anni prima Angelina, sotto il controllo di una maledizione, aveva cercato di ucciderla, attentato sventato grazie alla presenza di Fred e George, oltre che a Evelyn. Quest’ultima era l’amica del cuore di Paige, ma in quell’anno non le aveva nemmeno rivolto la parola; per quale motivo, Paige non lo sapeva ancora, tuttavia non le importava. Con lei condivideva i corsi, ma ora nemmeno quello, quindi era diventata una totale estranea nella sua vita. E non le dispiaceva minimamente se pensava al suo futuro. “No... non è per quello! E che sia Fred che George mi hanno detto che sei una persona davvero in gamba e... io mi fido dei due battitori della mia squadra!” esclamò, continuando a lasciarla sempre più stupita. “Emh... credo ora che non posso darti una mano a cambiarti...” “Tranquilla... faccio da sola. Piuttosto... preparati a lanciarmi una qualche maledizione appena esco... mi sa che è la cosa migliore da fare!” disse Paige mentre entrava nella sua stanza, vedendo un’Angelina sorridente “Certo, certo!” rispose la mora. Quando la porta fu chiusa, Paige si trovò da sola con sé stessa.  Andò a prendere quella scatola che aveva lasciato nel suo baule, aprì il vestito e andò nella tende che era stata messa a fianco ad ogni letto affinché le ragazze potessero cambiarsi. Ovviamente, erano state internamente ingrandite con la magia. Paige si cambiò e, dopo quasi mezz’ora, uscì dalla spogliatoio, trovando la sala ancora vuota, o forse già vuota.  Il tempo impiegato, in effetti, era molto dato che era spesso molto indecisa se metterlo o no. Si toglieva un indumento e rimaneva a fissare l’abito, non sapendo nemmeno lei dove andare a sbattere la testa. Infine, si era decisa ad indossarlo, lottando poi per una decina di minuti con la cerniera, la quale sembrava opporsi con tutte le sue forze ad essere nuovamente chiusa.  Vedendosi allo specchio, presa la sua bacchetta e, puntandola ai capelli, pensò a come acconciarli. Ma sapeva che era inutile, quindi prese due nastri dal baule dello stesso colore del vestito e li legò ai capelli, prendendo solo le prime ciocche davanti e lasciando che i nastri scendessero lungo i capelli. “Ora che ci penso... non ho detto quando mi sarei dovuta incontrare con Angelina...”. Nonostante ciò uscì dalla sua stanza, vedendo una marea di ragazze vestite in vari e colorati abiti da sera. Per fortuna, nessuna si accorse di lei, a parte Angelina, che era con i capelli sciolti e indossava un bellissimo abito di seta color porpora. Sembrava una dama da compagnia di una qualche principessa magica. “Stai benissimo!” Le disse, vedendola “Tu stai decisamente meglio” rispose la bionda. “Dato che i nostri cavalieri ci attenderanno sulle scale, vieni con me nel dormitorio... nella cabina ti insegnerò a fare qualche passo...” disse la mora lasciandola di stucco “Emh... no, grazie, non voglio dare disturbo...” “Nessun disturbo... e poi me lo ha chiesto Fred.” Rispose Angelina, trascinandola nel dormitorio del sesto anno. Per due ore, quasi, la ragazza la fece ballare i classici balli babbani, quali il valzer, per esempio, e le disse cosa fare o non fare. Infine, iniziarono a scendere le scale.
La sala comune dei Grifondoro era quasi deserta e le due si avviarono verso la Sala Grande. Erano tantissimi i ragazzi e le ragazze sulle scale, vestiti di tutt’appunto e che chiacchieravano come se nulla fosse “Sta tranquilla! Sai, sai ballare molto meglio di come dici!” le disse Angelina mentre scendevano “Sei in tempo a lanciarmi una fattura! Buttami pure giù dalle scale, tanto non ci sono problemi per me!” disse la ragazza in un ultimo tentativo di sopravvivenza.
Arrivarono sull’ultima rampa, al di sotto della quale vi erano i gemelli tutti in ghingheri (probabilmente, per la prima volta nella loro vita), e che rimasero a bocca aperta vedendo le loro damigelle. “Molto meglio di quello che mi aspettasi, Paige” sussurrò George porgendole una mano come un vero cavaliere.  “Smettila ti prego!” lo supplicò Paige sottovoce, cercando di contenere il rossore delle sue guancie che rischiava di estendersi fino alle orecchie “Non ho nemmeno iniziato.” Rispose lui, portandola nella sala, dove tutti attendevano l’arrivo dei campioni. Quando essi arrivarono, iniziò il ballo e, ad una ad una, tutte le coppie iniziarono ad andare nella pista. “Mi concede questo ballo, signorina?” chiese  George porgendo nuovamente la mano alla sua accompagnatrice, la quale accettò. A dirla tutta, il ballo fu davvero molto più divertente di quello che la ragazza avesse mai immaginato, ma non per l’attività in sé, ma per il fatto che George faceva un sacco di battute su tutti quelli che erano in sala, facendole completamente dimenticare dove si trovasse. E quando la musica si fece più ritmata, la Sala Grande sembrava una discoteca.  Era quasi mezzanotte quando George e Paige uscirono dalla Sala Grande, dirigendosi verso la Sala Comune di Grifondoro.  “E’ stata davvero una splendida serata! Grazie mille George!” disse la ragazza, non riuscendo a smettere di ridere  “Visto... con Weasley la serata è garantita! Comunque c’è ancora qualcosa che potrebbe renderla migliore” rispose lui, fermandosi su una rampa di scale poco prima della Sala Comune “E cosa?” chiese la ragazza prima di essere baciata da George. Quello era forse il più bel bacio che avesse mai ricevuto. “Allora... è migliorata come serata?” chiese George, aspettandosi la stessa reazione negativa dell’anno precedente, ma venendo sorpreso da un bacio partito questa volta dalla ragazza “Tu che ne dici?” chiese lei, prima di entrare nella Sala Comune.



Angolo dell'autrice: ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo precedente e, soprattutto, chi lo ha recensito, ovvero Dream96 e FannieBlack. Grazie mille!
Allora... anche questo capitolo è leggermente disordinato :D Comunque, per il vestito, vi posto l'immagine alla quale mi sono ispirata, ovvero questa:
Inoltre... ora sto scrivendo il prossimo capitolo, che probabilmente comprenderà sia fine del 5° anno che estate in mezzo, quindi penso che nell'arco di una settimana riesca a finirla. Inoltre vi anticipo che tornerà Evelyn, l'ex amica del cuore di Paige, ma non vi dico cosa succederà! (vi assicuro nulla di buono). Non pensate alla solita commediola fra ragazzi, perchè non sarà affatto tale.
Ringrazio ancora chiunque abbia letto e spero che qualcun'altro voglia recensire!
A presto!

  
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