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Autore: La_Matricola    24/08/2012    5 recensioni
riproviamo! questa volta me ne fregherò altamente di come andranno le cose... che vi piaccia o no, io pubblico! punto.
ad ogni modo, perdonatemi questo sfogo, procederei con la trama. Partiamo con Loki. Loki calato in quello che fu il destino di Thor di piombare sulla Terra, privato dei poteri. A differenza del prestante fratello, vedremo come Loki imparerà a cavarsela da umano onorario, e come imparerà a camminare tra gli umani!
buona lettura, e un bacio grande a Commy, che adoro, e che mi spinge a continuare! ti voglio bene, tesoro!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking Through Them'
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Odino guardava il cielo tingersi d'oro, quella sera. Emise un lungo sospiro. Pensava a Loki, pensava alla punizione che gli aveva inflitto. Erano passate alcune settimane ormai dal giorno in cui l'aveva cacciato quasi a calci su Midgard, privandolo dei poteri e delle vesti regie. Frigga gli si fece accanto, da moglie amorevole, e gli posò delicatamente una mano sulla spalla. Odino la guardò, e poi tornò a fissare il tramonto..
 
-lo so, caro. Lo so quello che pensi.- Odino gemette, e guardò Frigga negli occhi, unendo la sua mano con quella della moglie.
 
-Sono passate già diverse settimane, marito mio. Non pensi che Loki sia cambiato nel frattempo?- la voce di Frigga era sempre dolce, sempre così soave. Fin troppo convincente, pensò Odino. Si era lasciato trascinare nelle decisioni della moglie in passato, ma questa era troppo importante. Loki, suo figlio adottivo, ma pur sempre suo figlio, si meritava una punizione severa per ciò che aveva osato fare e precedentemente premeditare. Non poteva di certo tornare indietro, richiamarlo ad Asgard, reinvestirlo dei propri poteri e del proprio titolo nobiliare, come fosse nulla. Scosse dunque la testa senza staccare lo sguardo da quello di sua moglie.
 
-oh dolce moglie mia, dolce Frigga.- si portò le lunghe e morbide dita della compagna alle labbra e le baciò con delicatezza. -comprendimi. Loki ha fatto grossi errori, non posso di certo tornare sui miei passi e riammetterlo a palazzo.- le disse, con un tono sempre risoluto. Frigga lo guardò, con una luce speranzosa negli occhi. Loki era un criminale, ingannevole, particolarmente intelligente e furbo, ma non perquesto lo odiava da relegarlo a Midgard per il resto della sua vita. Era suo figlio adottivo, e lo amava quanto amasse Thor. Per lui era stata una madre dolce e presente, ma sapeva quanto Loki avesse sofferto della preferenza da parte di Odino rispetto a Thor. Loki era sempre stato scartato per via della scarsa prestanza fisica rispetto invece al fratello prestante e votato alla guerra. Lui aveva sempre fatto affidamente all'intelligenza e ai poteri magici, che sin da piccolo erano sempre stati presenti nella sua quotidianità. Le mancava, in fondo, suo figlio. Lui l'aveva sempre considerata sua madre, la abbracciava, e le stava vicino. negli ultimi tempi le cose erano diventate difficili, ma Frigga sapeva che sotto quella scorza da cattivo, Loki era il suo bambino, timido e schivo, quello che nascosto dietro la colonna osservava gli allenamenti di suo fratello e suo padre, bramando ardentemente di divenire anche lui così prima o poi. Frigga sorrise, con gli occhi umidi di lacrime, e portandosi al viso la mano di suo marito.
 
-ti capisco.- mormorò, con la voce rotta dall'emozione. Odino la guardò per qualche istante, e la abbracciò dolcemente.
 
-lo so, tesoro. Ti manca.- sospirò profondamente. -manca un po' anche a me, è pur sempre mio figlio, seppur di razza differente.- guardò di fronte a se, e riprese l'autocontrollo che sentiva scivolargli via lentamente, goccia a goccia. Lasciò andare la presa sulla moglie e la guardò dritta in viso, severo, come sempre.
 
-ma è un criminale! e come tale va trattato!- nella testa gli risuonavano ancora le parole "io non sono tuo figlio!" pronunciate appena prima della condanna definitiva.
 
 
 
 
-Loki!!- la sua voce risuonava tuonante tra le mura del palazzo. Odino si alzò dal trono, facendo scivolare lentamente la veste sulla seduta dorata. Loki si congelò la dov'era arrivato nel salone. Il suo manto verde oscillò sui fianchi, morbido. voltò appena la testa verso Odino, ghignando come suo solito.
 
-Loki figlio mio, Hai creato solo guai, lasciando una lunga scia di sangue dietro di te. Per questo sarai punito.- Thor stava a guardare dietro una colonna, appoggiato con una spalla al freddo marmo. Era preoccupato per come suo padre avrebbe potuto punire Loki. Ma l'aveva implorato di trattarlo con rispetto. Era pur sempre suo figlio. 
 
Loki sogghignò irato. Lui non era suo figlio, ne mai si era sentito tale. Si voltò di scatto, puntando lo scettro pesantemente a terra.
 
-IO NON SONO TUO FIGLIO!!!- gli sbraitò contro. Frigga ebbe una fitta al cuore, e dovette sedersi in lacrime, sostenuta da Thor. Odino scese le scale che lo conducevano sul lungo corridoio davanti al trono. Gradino. Per. Gradino.
 
-e allora, Loki, sarai punito come un qualsiasi altro Asgardiano.- Odino alzò una mano contro di lui. Loki in cuor suo tremava. Sapeva, intuiva cosa lo aspettava. Ma non poteva soccombere all'ammettere di essere suo figlio, giusto per evitare una condanna all'esilio.
 
-IO, ODINO, PADRE DI TUTTI GLI DEI, CONDANNO TE, LOKI, ALL'ESILIO SU MIDGARD, PRIVATO DEL TUO RANGO NOBILIARE, PRIVATO DELLE TUE ARMI...- Loki sogghignò. Non gli cambiava niente perdere il rango di principe di Asgard o l'armatura.
 
-...E PRIVATO IN ULTIMO DEI TUOI POTERI. RIMARRAI SU MIDGARD FINO AD ESILIO REVOCATO. ODINO HA SENTENZIATO, SIA FATTO CIO' CHE HA ORDINATO!- tornò a sedersi. Sapeva di aver fatto la cosa giusta. Incrociando lo sguardo di Frigga, le sue certezze di tramutarono in speranze. Sperava di aver fatto la cosa giusta. 
 
 
 
 
-io non lo riporterò indietro ora, Frigga- furono le sue ultime parole, prima di lasciarla sola, sul gigantesco balcone di palazzo. Thor aveva seguito ogni istante, opportunamente celato dietro a un muro. Si tolse l'elmo, lasciando i capelli scorrere al vento, che giocherellava con il suo mantello. 
 
-fratello...- mormorò tra se e se, voltandosi a guardare il Portale. L'ultimo a cui aveva parlato era stato lui, quando erano saliti da Midgard ad Asgard. D'un tratto gli tornarono alla mente tutti quei momenti in cui erano stati fratelli, si erano sentiti fratelli. Prima che Loki cambiasse in quello che era ormai diventato. Una lacrima gli solcò involontariamente la guancia destra, disperdendosi nella barba incolta e bionda. Thor non piangeva. Nemmeno per suo fratello. Sperava in cuor suo che accadesse a Loki una nuova "Jane" che lo cambiasse e gli facesse scoprire quel briciolo di dolcezza rimasto sedato in fondo al suo cuore. Ci sperava davvero. 
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note dell'autrice!
con quetso capitolo giungo al termine della prima parte "Infanzia"...
ci vediamo all' "adolescenza" 
bacio!!!!
marty <3
   
 
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