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Autore: blonde and clear_    24/08/2012    8 recensioni
–“Senti Malik, falla finita oppur..”- non feci a tempo a finire la frase poiché mi ritrovai schiacciata alla superficie liscia e fredda del muro. –“Oppure?”- Cazzo. Il moro alzò le braccia, posando i palmi delle mani sulla parete, impedendomi così una possibile via di fuga. Cercai di non guardarlo troppo e tentai di spingerlo, pressando le mani sul suo petto. Oppose resistenza facendomi irritare ancora di più. Sbuffai spazientita. –“Ti da fastidio eh? Sai, oggi al servizio fotografico tremavi quando ho appoggiato le mani sui tuoi fianchi scendendo un po’ più giù. Sono certo che se adesso provassi a baciarti, moriresti tra le mie braccia. Scommettiamo?”- sussurrò poco castamente, avvicinando il suo viso al mio, facendo sfiorare i nostri nasi. –“Scordatelo”- sibilai fissandolo negli occhi, per poi rivolgere lo sguardo sulle sue labbra. –“Vuoi provare?”- continuò sogghignando. –“Ho detto scordatelo.”- “Zayn!”- la voce di Bridget giungeva ovattata dalle scale, segno che stava salendo al piano di sopra. Sia io che il moro ci voltammo istintivamente di lato, spalancando gli occhi. –“Vai! Vai da lei. La tua troietta di turno ti sta aspettando.”-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Fanny’s pov.
Il primo giorno di scuola era stato parecchio stancante. Beh, una cosa normalissima visto e considerato che avevamo fatto quattro ore di algebra, una dietro l’altra. La cosa positiva era stata quella di conoscere Adrianne e Sophie. Sembravano simpatiche, ed ero convinta che ci avrei legato subito. Invece non mi era piaciuto per niente il fatto che quel ragazzo, Malik, si era concesso il fatto di minacciarmi. Mi aveva forse preso per una bambina inesperta? ‘Non picchieresti mai una ragazza’, ‘Tranquilla, ho le mie maniere. Puoi domandare a diversi testimoni se non mi credi’. Si, conversazione alquanto interessante.. ma mi spiace per lui, non avevo paura.
Avevo ben altre cose a cui pensare, tipo quello di cui mi stava parlando Sophie quella mattina, gli allenamenti di surf che si praticavano nel pomeriggio alla Long Beach High School. Proprio per quel motivo mi venne in mente di andare ad osservarli in spiaggia. Ero molto curiosa di vedere da chi era composta la squadra. Così mi alzai dal letto, acciuffando un giubbotto qualsiasi dall’armadio, e piombai al piano di sotto dove mia mamma era intenta a mangiare pasticcini in cucina. –“Fanny, tesorino dove vai?”- “Oh niente di che mamma, esco a fare una passeggiata per sgranchirmi le gambe!”- risposi tranquilla, rubando un dolcetto dal vassoio. –“Fai attenzione, mi raccomando!”- gridò per farsi sentire mentre mi affrettavo ad aprire la porta. –“Garantito! A stasera”- dissi chiudendo la soglia di fretta.
 
Ci riflettei un po’ su. Se per arrivare a scuola in macchina ci impiegavo dieci minuti, significava che a piedi ci avrei messo sicuramente il doppio. Ragione per cui accelerai il passo. Dovevo ringraziare il mio senso dell’orientamento, che per fortuna non era scarso come quello di certe persone. Svoltai in un altro isolato, andando a sbattere contro qualcuno, e finendo magicamente col culo in terra. Perdonate la mia finezza pari a quella di una scaricatrice di porto.-“Fanny!”- conoscevo quelle voci. Alzai lo sguardo per ritrovarmi di fronte Adrianne e Sophie. –“Ragazze! Che ci fate da queste parti?”- domandai afferrando la mano della mora che mi aiutò a sollevarmi dal confortevole pavimento della strada. –“Abitiamo qui vicino! Piuttosto che ci fai tu qui!”- reclamò Sophie facendomi il verso. –“Anch’io abito a un solo isolato da qui..”- risposi sorridendo. –“Allora siamo vicine di casa!”- gridò Adrianne buttandomi le braccia al collo. –“Calma, così mi soffochi!”- dissi ridendo. –“Perdonala, a volte diventa troppo entusiasta. Comunque dove vai di bello?”- reclamò Sophie portandosi due mani ai fianchi. –“Stavo andando a vedere gli allenamenti dei ‘The Sharks’ e..”- “Fantastico! Noi stiamo per andare ad allenarci”- enfatizzò la bionda interrompendomi. Corrugai la fronte in un’espressione alquanto confusa. –“Un momento.. anche voi siete nella squadra?”- domandai sbarrando gli occhi. –“Proprio così!”- annuì Adrianne. –“E non mi dite nulla?”-  dissi concretamente urlando e facendo gesti indefiniti con le mani. –“L’abbiamo appena fatto! Stamattina non ne abbiamo avuto il tempo..”- ribadì la mora con una faccia che pareva assai dispiaciuta. –“No, avete ragione.. scusatemi.”- sostenei abbassando il capo. –“Non c’è nulla di cui scusarsi.. oh emh, comuque.. ti andrebbe di venire con noi? Mia madre sta per uscire di casa e ci accompagna in macchina.”- concluse Adrianne rivolgendomi un brioso sorriso. –“Volentieri.. solamente che ho dimenticato una cosa a casa, vado la prendo e torno..”- dissi gridando per farmi sentire nel mentre che mi dirigevo verso casa mia. –“Se vuoi passiamo direttamente noi tra cinque minuti!”- urlò Adrianne. –“Perfetto! Svoltate isolato, terza casa rosa a partire da sinistra!”- dichiarai di tutta risposta. –“A tra poco allora!”- ribadirono facendomi un cenno con la mano.
 
Correndo come una dissennata tornai a casa, infilando velocemente la chiave nella serratura, entrando e salendo al piano di sopra trottando come un cavallo inferocito, sotto lo sguardo confuso di mia madre e Carina. Aprii l’armadio e frugai tra quel mucchio sormontato di roba, per prendere alla fine la mia tuta da surf. Mi svestii velocemente, la infilai, e poi misi addosso una salopette da ginnastica. Scesi poi in garage facendo le scale due a due e afferrai la mia tavola. Risalii per l’ennesima volta le scale e uscii di casa per vedere che Sophie e Adrianne mi aspettavano di già in macchina con la mamma di quest’ultima. –“Hai deciso di darci dentro oggi, eh?”- accentuò Sophie sporgendosi dal finestrino mentre Adrianne faceva spazio nel grande cofano del fuoristrada per posare la mia tavola. –“Già! Come vedi sono una persona piuttosto ambiziosa!”- risposi ridendo per poi salire in auto.
 
Arrivammo a scuola in circa dieci minuti, arco di tempo in cui avevo fatto conoscenza con la madre di Adrianne, che pareva essere l’esatto contrario della mia. Comunque, bando alle chiacchere. In quel momento stavamo attraversando l’accademia per scendere in spiaggia. Sophie non faceva altro che guardare l’orologio continuando a ribadire quando fosse tardi. –“Datti una calmata Sophie! Tanto il tuo Romeo a mio parere non ci sarà nemmeno oggi.”- rinforzò Adrianne sbuffando nervosamente. Le guardai confusa. –“Perdonatemi se sono indiscreta ma.. chi sarebbe il suo Romeo?”- chiesi sorridendo. –“Lascia stare! Non ha importanza.. storia vecchia.”- si affrettò la bionda a rispondermi, sbatacchiando le mani qua e la. Alzai le spalle con disinvoltura. –“Se lo dici tu.”-.
 
In spiaggia si riusciva a vedere già quello che presumevo fosse il coach e poi un totale di circa venti persone. –“Il coach Hunt ha scelto i migliori. Esige molto da noi”- mi spiegò seriamente Adrianne. -“Finalmente Sophie, Adrianne! Mancavate solo voi due.”- gridò l’allenatore mentre ci avvicinavamo. –“Ci scusi, abbiamo avuto un imprevisto..”- chiarì Sophie. –“La prossima volta non voglio scuse. Lei chi è?”- chiese alla bionda riferendosi alla sottoscritta. –“Oh, sono una loro amica. Devo solo assistere.”- risolvetti sorridendo. –“Okay, perfetto! Puoi restare, si!”- esternò l’allenatore Hunt. –“La ringrazio!”- enunciai per poi voltarmi e trovarmi di fronte a Bridget e Malik, intenti a sbaciucchiarsi. –“Che hai da guardare?”- chiese il moro con aria di intimidazione. –“Se vuoi tanto saperlo ero concentrata a misurare il vostro livello di volgarità”- enunciai con una faccia di ribrezzo e mi sedetti sulla sabbia per ascoltare il coach facendo finta di non sentire Malik che continuava a farmi il verso.
 
-“Allora ragazzi, un altro allenamento di due ore. Dateci dentro e non lasciate nulla per scontato! Cominciano Adrianne, Sophie, Liam, e Julie! Forza, in acqua!”- strillò il coach battendo le mani. Adrianne e Sophie mi salutarono con un lieve movimento della mano per poi agguantare la tavola e dirigersi in mare. –“Buona fortuna!”- le sussurrai sorridendo. Dovevo ammettere che Adrianne se la cavava piuttosto bene, mentre Sophie era ancora a un livello da esordiente, e si vedeva da come il coach Hunt la rimproverava ogni due minuti. ‘Stai più su’, ‘trova il giusto equilibrio’, ‘quando prendi l’onda tieni salda la tavola’. Insomma questi consigli erano utili, ma uno poteva certamente vederlo da se come surfare. Tuttavia non ero andata lì con il solo scopo di assistere agli allenamenti. Assolutamente no. Avevate già capito che ero una ragazza con degli obbiettivi? Bene, il mio obbiettivo era quello di guadagnarmi un posto in squadra. Così avevo avuto un’idea, e Adrianne e Sophie erano mie complici. Avevo nascosto la mia tavola dietro l’angolo per svoltare alle
  
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