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Autore: Profilo Chiuso    24/08/2012    0 recensioni
"Religione, religione. Cos'è, alla fine, la religione? Un qualcosa creato dall'uomo per trovare risposta a ciò che non può capire, lo trovo un semplice modo di proibire ciò che potrebbe renderci felici."
"Perché la pensi così?"
"Basta semplicemente dare un'occhiata alla Bibbia. Proibizioni, punizioni per tutto. E anche se si fa ciò che 'Lui' dice" disse muovendo le manti a mo' di virgolette, come per enfatizzare la parola. "Non si è mai liberi dal peccato.Tanto vale peccare e passare una vita di piacere."
"Sai, avevano ragione. Sei davvero convinto di ciò che dici."
Genere: Dark, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Reversed Religion" by Fede Grey; Quest'opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Licenza Creative Commons

 


 

{ Chapter Two: No Words. }




Sfogliò l’ennesima pagina svogliatamente, leggendo qualche frase a caso.
Quel giorno si era fissato sui vampiri e voleva informarsi, così si era messo astudiare. Studiare, certo, che nella sua concezione del termine significava stravaccarsi sul letto, mettere i piedi sulla testiera e attaccare una qualche canzone macabra nel suo lettore MP3. Sì, il grande Derek Ahrmer doveva ascoltare la sua musica divina su quel fottuto aggeggio pieno di scotch dato che non possedeva alcun soldo per comprarsene uno nuovo.

“E vaffanculo.”

Il ragazzo sbuffò, non staccando però gli occhi dall’enorme libro che teneva in mano.
“Amleto, stai zitto o ti giuro che questa volta non te la caverai con qualche dente marcio saltato” rispose tranquillamente. Negli ultimi tempi il teschio si faceva sempre più insistente, ma un bel pugno assestato sembrava in grado di tenerlo a bada per un po’.
“Honey caro, come mai tutto quest’interesse per i vampiri? Tanto sei un fallito, è inutile che cerchi ispirazione…”
Derek lo ignorò semplicemente. Chiuse delicatamente il tomo che aveva in mano, rimanendo pochi secondi ad osservarlo. Era rilegato con un materiale di colore rosso che ricordava molto il velluto, e delle lettere in rilievo color ebano spiccavano da esso: “Storia delle Creature della Notte” . A completare il tutto, sotto la scritta era incastonato un anello con delle scritte minuscole ed una pietra azzurra lucente.
Quel libro l’aveva colpito fin da subito, forse per la sua copertina o per il suo contenuto. Le pagine erano giallognole ma ben scritte, e contenevano descrizioni dettagliate delle cosiddette “Creature”. Inoltre, c’erano dei disegni meravigliosi.
Il vecchio proprietario avrebbe dovuto essere fiero di possedere un oggetto come quello, ma a quanto pare non la pensava come lui: il venditore del negozietto di roba usata aveva detto che aveva accettato una somma ridicola, pur di disfarsene. “Meglio per me, alla fine!” aveva commentato, e Derek non poté che dargli ragione. In effetti, meno pagava le merci, più ci guadagnava quando le rivendeva.
Sfogliando accuratamente le pagine, arrivò all’indice.
"Derry, uff... Mi fai sentire indesiderato..." sentì Amleto lamentarsi, lanciandogli successivamente una ciabatta; doveva averlo centrato, a giudicare da quell' "Ahi" soffocato.
Tornò a concentrarsi sullo scritto che teneva in mano.
Demoni, vampiri, streghe, maghi, fantasmi, Banshee, perfino Poltergeist; il capitolo che lo affascinava di più, però, era quello degli Angeli Neri.
Derek, nonostante fosse appassionato del macabro e del soprannaturale, non sapeva dell’esistenza di questi Angeli.
Pensava che ci fossero solo quelli ‘normali’, quelli che da piccolo vedeva sempre raffigurati nei cartoni e nelle favole: ragazzi alti, con bellissimi occhi azzurri, magri, dei lunghi capelli lisci o ricci, scalzi e vestiti completamente di bianco.. ma a quanto pare no.
Nella prima pagina di quel capitolo si trovava un disegno che raffigurava una donna completamente vestita di nero. I capelli scuri incorniciavano un viso pallido e dolce, che però stonava con i lunghi canini che le fuoriuscivano dalle labbra carnose e rosa, un naso piccolo e alla francese, gli occhi rossi come il sangue. Il suo copro magro era vestito con un abito composto da una lunga gonna nera e morbida e da un corsetto - nero anch’esso - che evidenziava la vita stretta e il seno, con lacci rossi intrecciati sul davanti. Indossava una collana che rappresentava un cuore rosso circondato da un drago nero e uno bianco, simbolo dell’intreccio fra Inferno e Paradiso, secondo il libro.
Era semplicemente meravigliosa, il suo modello ideale di donna.
Quasi gli dispiaceva che fosse solo un’illustrazione, perché la trovava davvero bellissima.
Secondo esso, erano angeli banditi dal Paradiso perché troppo superbi, maligni e dannati per l’eternità, condannati a vagare fra i mortali finché non avessero espiato tutti i peccati commessi all’alba dei tempi.
A pensarci bene, gli ricordava un po’ la storia dell’angelo Lucifero, mandato nelle profondità della Terra perché cercava di superare Dio e di mettergli contro gli altri angeli.
D’un tratto, come colpito da una scarica elettrica, alzò la testa di scatto.
Angeli Neri… Dannati… Distruzione…
Sgranò gli occhi, gettando a caso il libro sul letto - sempre delicatamente, eh. Con quello che lo aveva pagato.
Si precipitò alla scrivania, spostando con una manata varie provette, e prese un bloc notes da un cassetto iniziando a scrivere qualche frase.
Aveva finalmente ritrovato l’ispirazione.
“Derry, Derry, Derry… Non ci arrivi proprio, allora…”
“Zitto, Amleto.”


“Lei si muove nell’ombra,
è una creatura notturna ,
si avvicina con una maschera, e tu non puoi,
non puoi sapere chi si nasconde dietro.

“ È sempre stata così “

Celebrerai la sua morte con streghe e fantasmi,
una grande cerimonia farai,
antichi re festeggeranno felici,
e le regine in silenzio si compiaceranno.
Nessuno può dirti cosa vuoi
Nata in un lontano giorno,
creata da una magia proibita,
angeli e demoni si uniranno ancora per creare distruzione.

“Ti osservano da lontano, tutto sarà perfetto” “



Si morse il labbro, indeciso. In mente aveva già un abbozzo per la melodia e fino ad ora gli sembrava abbastanza decente ciò che aveva scritto, ma non voleva illudersi.
Si perse la testa fra le mani, picchiettando la matita sulla nuca. Puntò per un lasso di tempo indefinito lo sguardo sul muro, non guardandolo davvero. Sentiva le idee dentro la sua testa, ma non capiva come riuscire ad esprimerle.
Forse…


“ Una profezia ti mise in guardia,
devi ucciderla per impedire il disastro,
credi di potercela fare, ma così non sarà.

Creatura magica,
all’alba dei tempi tu fosti creata,
occhi ammalianti e bacio fatale,
angeli e demoni di nuovo uniti,
nessuno si salverà.

Cos’è l’uomo di fronte a queste creature?
Con un pugnale dilaniasti il suo cuore,
Un ghigno sul volto,
Portasti il corpo in una foresta
L’umano tocca una creatura,

“Disonore, l’umano non supererà, non supererà” “



Ecco, mancava l’ultimo pezzo. L’ultimo misero pezzo ed avrebbe completato la canzone.
Non riusciva ad arrivarci, e che cazzo. Continuava a sentire le parole sulla punta della lingua, ma non riusciva ad afferrarle. Era come se fossero scritte in stampatello su un foglio di carta ma lui avrebbe dovuto leggerlo attraverso un vetro appannato.
“Cazzo, cazzo, cazzo, manca poco…”
Ecco, forse era riuscito a trovare le parole giuste, erano…

“Derry, caro, sei sveglio?”
Picchiò la testa contro il tavolo. Cazzo, NO.
“Che c’è?!” rispose sgarbatamente.
Sua madre entrò, dopo aver bussato un paio di volte per chiedere il permesso di entrare – permesso che lui non aveva concesso.
Derek notò subito qualcosa di strano. Sua madre indossava un vestito blu, che le arrivava appena sopra il ginocchio e con delle spalline sottili, e teneva in mano un coprispalle nero e delle scarpe del medesimo colore con tacco 10.
“Uhm, perché sei vestita in quel modo?” Domandò sospetto. Sua madre era una bella donna, doveva ammetterlo, una gravidanza non aveva scalfito per nulla il bel corpo che si ritrovava, a parte qualche smagliatura sulla pancia. Ma non riusciva comunque a condividere l'abbigliamento che continuava ad indossare: non aveva ancora vent'anni, eh.
“Derry non ti ricordi? Oggi tua cugina si sposa, dobbiamo andare al matrimonio…”
“Ah, già. Beh, non vengo.” Sbuffò. Perché quella rompiballe doveva sposarsi quel giorno? E poi, perché lo aveva invitato? Si erano sempre odiati.
Fece una smorfia, segnandosi mentalmente di fare le condoglianze al ‘fortunato’ che l’avrebbe portata via dalla sua casa natale.
“Derek, per favore. Si trasferiranno a Berlino e chissà se la rivedremo più… Fallo per la tua vecchia mamma, è un favore che ti chiedo…” iniziò sua madre, con gli occhi lucidi.
Il ragazzo si alzò, aprendo l’armadio e gettando qualche maglia che non raffigurasse membra segate o volti sanguinanti sul letto.
“Non sei così vecchia” disse senza alcuna espressione particolare sul volto.
Nikole sorrise. Suo figlio poteva anche essere sgarbato con lei, ma lo aveva fatto nascere e sapeva che non era come la gente spesso lo dipingeva. Si avvicinò, baciandogli una guancia.
“Fra mezz’ora dobbiamo essere in Chiesa.” Disse uscendo dalla sua stanza per dirigersi nella propria, con l’intento di rifarsi un po’ il trucco.
La donna spesso pensava di non essere una buona madre: non riusciva a capire dove avesse sbagliato perché suo figlio fosse diventato in quel modo. Era... maleducato, diffidente, sgarbato e aveva anche il forte timore che fosse diventato un delinquente a causa delle brutte compagnie che frequentava.
Ma piccole cose, come quella risposta detta con tono così neutro e distaccato da sembrare quasi arrabbiato, le confermavano ciò che già sapeva: suo figlio indossava una maschera, e solo raramente il vero Derek riusciva ad uscire dalle piccolissime crepe che la incrinavano.
Era per questo che non se la prendeva quando lui si rivolgeva male... Sapeva che era solo una semplice facciata.
Il ragazzo, nel frattempo, grugniva contrariato, le mani intrecciato di fronte al viso.
Aveva sempre odiato le Chiese e tutti coloro che lavoravano lì dentro, gli sembravano solo ipocriti pronti a far tutto tranne ciò che Dio aveva comandato loro.
Lui… non sapeva come definirsi. Credeva nell’esistenza di un’entità superiore, ma a volte aveva dei dubbi. Era cristiano tendente all’ateismo, forse.
Fece una veloce scelta dei capi più sobri che aveva trovato.
Una maglietta chiara con la scritta “Engel” stilizzata, un pantalone non troppo aderente con una catena sottile ed una giacca elegante – l’unica presente nel suo guardaroba.
Infine, la collana con un teschio dalla quale non si separava mai. Ma forse quella era meglio nasconderla dentro la maglietta.
Decise di indossare un anello semplice e lineare di colore argento, che mise nel pollice destro.
Ecco, era perfetto e normale. Troppo normale, per i suoi gusti.
Mise un paio di scarpe scure ai piedi e si controllò allo specchio.
Very good.
Scese di corsa le scale, trovando la madre che lo aspettava nel salotto.
“Mamma?”
La donna prese le chiavi e le infilò nella borsetta, uscendo e chiudendo a chiave la porta; si diresse con il figlio verso la macchina, lasciandolo guidare.
In poco tempo si ritrovarono di fronte quell’edificio sacro tanto odiato dal figlio quanto adorato dalla donna.


***



‘Cazzarola, ma quant’è grande qui?’ pensò finemente Derek, stupito dalla grandezza della Chiesa del paese. Insomma, da fuori sembrava un edificio come gli altri, se non fosse per la grande croce che spiccava sulla cima, ma nulla di che. Sembrava anche piccola.
Ma dentro era… enorme. Enormemente bellissimo. Era così accecato da tutto quel bianco, quell’oro e quei fiori colorati che assieme all’incenso profumavano l’aria che si era quasi scordato del suo odio verso tutto quell’ostentare ricchezza assoluta.
Era bello. Tutto era curato nei minimi particolari e l’unica parola alla quale riuscivi a pensare, guardandoti intorno, era… ‘Bello’.
Si riscosse dal suo imbambolamento momentaneo, catturato da un ragazzo biondo che aveva iniziato a parlare con sua madre.
“Nikole! Sei bellissima oggi!” lo sentì esclamare con un sorriso radioso. Aveva un bel sorriso, osservò.
“E lui chi è?” chiese improvvisamente curioso.
Non appena il suo sorriso si spense però, a Derek parve di ricevere un pugno nello stomaco.
‘Oh cazzo.’ Riuscì solamente a pensare.
Quel ragazzo era identico all’angelo nero ritratto nel suo libro, a parte i corti capelli biondi e gli occhi scuri.
“Questo? Oh, questo è mio figlio, Derek!” Rispose sua madre, e lui, automaticamente, tese la mano.
Non perché ci tenesse realmente - lo stava ancora fissando incredulo - ma una delle prime cose che sua madre gli aveva insegnato era di essere gentile con gli estranei, soprattutto con gli amici di mamma.
‘Oh cazzo.’ Pensò di nuovo, non appena il rosario che ornava il polso dello sconosciuto.
Facendo scorrere lo sguardo sul suo corpo, notò anche una tunica candida con una croce dorata e una sciarpa bianca. Anche se sembrava molto magro, da ciò che riusciva ad intuire.
‘Non è possibile!’



“Celebrerai la sua morte con streghe e fantasmi,
vampiri e druidi assisteranno,

In una foresta un fuoco splendeva,
creature immonde danzavano,

“Balla, balla mortale”

Un grido squarcia la notte,
la paura è nell’aria,
un demone angelico è stato impiccato,
Ma i suoi occhi vedono ancora.

Nata in un lontano giorno,
creata da una magia proibita,
angeli e demoni uniti di nuovo”







Note dell'autrice: Non so, non mi pare una delle più belle cose che io abbia mai scritto :blink: . Questa è la prima long-fic in cui mi lancio, quindi non sono chissà che :)
 Non ho molto da dire in questo momento, se non il solito 
'Lasciate un commento, vi prego!'...
Piccolo P.S.: Vorrei dire che la canzone che sta scrivendo Tom -che poi, si può considerare 'canzone? - è tutta farina del mio sacco, quindi, se volete riutilizzarla in qualche modo o anche solo metterla in un altro sito - cosa improbabile, dato com'è :sick: - dovete chiedere l'autorizzazione di postarla a me soltanto e a nessun altro.
Mi sento un pochino strana a mettere note del genere, ma mi è capitato di ritrovare pezzi di una mia vecchia One-Shot in un'altro forum e l'autrice la spacciava per sua, spero questo non si ripeta con quell'avviso lassù e con questi chiarimenti qui sotto.
Passando ad altre cose, a chi interessa dico che ho preso 9 all'esame e sono felicissima di lasciare la mia scuola ^_^
Ah, e la maglietta con la scritta 'Engel' stilizzata esiste, la vendono su EMP ed è stata realizzata su una canzone dei Rammstein, Engel, per l'appunto...
P.P.S.: Io odio i corsivi.
   
 
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