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Autore: Vany93    24/08/2012    7 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico quindi siate sinceri e perdonate qualche eventuale errore di battitura che gradirei mi segnalaste per ovviare a tale abominio.
Spero che vada bene. Sono sia emozionata che ansiosa *-*.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prologo:
Nella selva innevata c’è un usignolo che canta
Impavido sfida il tempo
Rincorrendo la neve fredda
Come il mondo che lo circonda
Una freccia nell’oscurità lo annebbia
Il petto in un sol suono strappa
Il cuore grondante lacrime vermiglie si lagna
Della vita a priori stroncata
L’usignolo espira in una nota di disappunto

E aspira a un nuovo spunto… 

 

 

Se fossimo cielo e terra ci congiungeremmo per sempre nel nostro sempiterno orizzonte
ma purtroppo siamo solo due petali al vento destinati all'eterno tormneto.

 


Atto primo
Estrani a partire da ieri…

 «E così è vero?
Due profondi occhi nocciola mi scrutavano con una luce di dilaniata disperazione mista a confusione e rabbia a cui non riuscivo  a dare nessuna speranza.
Trevor stava davanti a me seduto sul muretto di un castello in rovina abbandonato da tempo. Il nostro luogo segreto da quando avevamo otto anni. Lì nessuno si avventura in mezzo alla vegetazione selvaggia di aceri e querce che circondavano l’edificio fatiscente.
Era un luogo magico dove si respirava l’aria di antichi banchetti, giochi e magie e quasi , nelle ore estive, se aguzzavi gli occhi avevi l’impressione di scorgere gli antichi signori e dame di quel castello che ballavano e brindavano come se nulla fosse….
Lì regnava solo la nostra fantasia, questa era la realtà, è nessun pregiudizio di casta avrebbe nociuto alla nostra gioia.
Era un luogo stupefacente. La fitta vegetazione che in primavera sbocciava donando colore all’erba verdissima inondandola di fiori e impregnando di gioia gli alberi carichi di pigne e frutti succosi dai colori sgargianti si perdeva nell’afosa estate donando il meglio di se per poi inerpicarsi nei meandri del freddo autunno donando ad esso parte della sua vitalità, acquisita nelle precedenti stagioni, per rallegrare un Dio malinconico e infine in invero saziava la fame del predatore per eccellenza: il gelo. In ogni stagione c’era sempre una sfumatura da cogliere, farla tua  e portarla con te tramite lo scrigno del tuo cuore.
Peccato che era sottovalutato dato che tutti lo evitavano perché considerato infestato…
Meglio per noi pensavo sempre così nessuno avrebbe profanato questo luogo e scoperto il nostro segreto…
 Seduto sul muro semi ceduto stava con piedi penzoloni e un mazzo di peonie in grembo fissandomi in attesa di una risposta.
Sospirai affranta. Non ero riuscita  a contenere la cosa. Nonostante avessi fatto promettere alla mia esuberante migliore amica di tacere finché non avessi avvisato di persona Trevor  lei come sempre aveva fatto di testa sua presa da un’incontrollabile eccitazione per il grande evento.
Arianne ti ucciderò pensai fremente di rabbia mentre fissavano con il viso in fiamme i mie piedi. Ora era più difficile dire tutto. Lui sapeva e ne era venuto a conoscenza nel più peggiore dei modi: da altri. Magari individui che non conosceva e che lo avevano informato di una cosa così personale ,che lo riguardava in modo così troppo vicino,  che avrebbe dovuto sentire solo dalla sottoscritta e da nessun altro. Ebbi il coraggio di scrutarlo di sottecchi: la rabbia e l’indignazione sprigionavano da tutti i pori e donavano alle sue guance una colorazione così curiosa che faceva risaltare al meglio i suo occhi espressivi e le sue labbra morbide e rosee, in netto contrasto in vece con i suoi capelli color del sangue.
Non è il momento di pensare a certe cose!!! Mi rimproverai.
«Quanto sai?» ritornai alla realtà.
«Quello che basta» fu la sua risposta secca alla mia semi domanda.
Sapevamo entrambi che sapeva tutto… e più.
A quel punto scese dal muretto e avvicinandosi a me mi prese per mano.
Ora serio asserì: «avrei voluto essere abbastanza rispettabile agli occhi di tuo padre da evitare una cosa del genere» chiusi gli occhi colto da un attacco di collera e disprezzo per ciò che non era «invece sono solo un misero scudiero» sputò quell’ultima parola come se fosse veleno.
«Trevor ti prego…
Lui scosse il capo «nessuna frase carina puo’ annullare la cruda verità di cui noi siamo testimoni…»
«Non l’ho potuto evitare» farfugliai disperata.
Lui sgranò gli occhi e gesticolando furioso rispose «potevi, si!!!
«Come?» balbettai colta da un barlume di speranza, magari non era troppo tardi per mandare tutto a rotoli.
«Potevi apporti» prese le peonie dal muretto e le osservo con malinconia «se mi ami come sempre hai detto…» ne accarezzo una con il morbo della nostalgia che già rosicchiava le porte del suo poderoso cuore.
Non resistetti…
Gli premetti un dito sulle labbra carnose non potevo tollerare altro «taci» lo pregai «non puoi osare mettere in dubbio ciò che provo per te dopo tutti questi anni» mi allontanai un po’ indignata e voltando la testa verso il tramonto che stava inondando ogni cosa di amaranto conclusi «non amo lui ma Te…
I mie occhi si gonfiarono di lacrime salate come l’imminente  distanza…
Le ricaccia indietro con tutta la determinazione che mi era rimasta.
«E dunque?» chiese fremete di passione «che faremo?.
I suoi occhi cercarono i mie. Quando li incrocia ebbi al sensazione che mi volessero comunicare un oscuro pensiero, ma non capii di cosa si trattasse.
«Mi hanno costretta Trevor» dissi disperata agitando confusionaria le braccia in aria impotente «non l’ho voluto io!!!.
Il ragazzo si rabbuiò per dei secondi interminabili poi offrendomi il mazzo di fiori che presi con gioia esclamò con convinzione: «Scappiamo Luce…
La sua serietà mi disarmò.
«C..cosa?!» sgranai gli occhi dalla sorpresa non era un comportamento da Trevor o per lo meno no di quel ragazzo timido e bonario che sapeva farmi ridere per un non nulla e riusciva a cancellare la realtà dalla mia vuota vita. No, quello era il Trevor innamorato pazzo , pieno di dolore per un destino che non voleva accettare e un po’ mi terrorizzava.
Si inginocchio ai mie piedi e inizio a baciarmi le mani. Prima con delicatezza poi con foga salendo su per i polsi e ridiscendendo per ricominciare da capo quel circolo vizioso.
«Oh Trevor!!!» ansimai.
«Se veramente mi ami come dici »mi guardò attirando i mei occhi ai suoi come una calamita fa con il ferro in una mossa indelebile «Scappiamo, preserviamo il nostro amore e…» si alzo e inizio a giocare con i mie folti capelli corvini<< lasciamo il passato alle spalle…
Il mio viso sbianco.
Arretrai colta dal panico.
«Luce » mi tentò porgendomi la mano invitandomi a seguirlo. Ignorò la mia esitazione che ne dedussi dal comportamento se l’aspettava.
I suoi occhi erano un mare in tempesta in netto contrasto con il sorriso rassicurante e la mano tesa pronta ad accogliermi definitivamente nel suo mondo.
A quel punto sentii in lontananza nitrire il cavallo che ci aveva portati fin lì e subito intravidi da lontano il suo manto bianco con la sella carica di bisacce da viaggio.
Era tutto programmato… pensai inorridita.
«Non posso fare questo a mio padre» scossi le mani d’avanti a lui< Il ragazzo strinse i denti incollerito «quindi non mi ami!!!» concluse frettolosamente abbandonando la mano inerte al suo fianco.
La tristezza e la delusine, del mio cocente rifiuto, sparsero i loro semi sul volto del giovane.
Il manto della notte stava abbracciando il mondo e non solo…
«No, no, no amore mio no!!!» cercai di farlo ragionare. Presi il suo volto fra le mie tremanti mani costringendolo ad ascoltarmi «se fosse per me non esisteresti che tu…» sospirai «ma…
«Ma sono solo uno scudiero» finì per me con voce roca «e tu una nobildonna…
«Trevor non volevo dire questo, io…
Alzo una mano. Gli occhi chiusi. Il viso cinereo «non aggiungere altro ti prego» Accarezzo con una dolcezza assoluta la mia pallida guancia. Mi abbandonai al suo tocco assaporandolo fino in fondo «non potremo mai essere amici» chiusi gli occhi« troppa la distanza che ci separerà e poi tu avrai i tuoi impegni… ed io i miei.»
«Ma…» cercai di protestare inutilemente...
«Shhh» mi prese per la sottile vita e mi attirò a se. I nostri petti l’uno sull’altro ballavano la danza del dolore «voglio ricordarti» iniziò a stento« mentre raccoglievi le peonie in fiore…»
Ora non potei più trattenere le lacrime.
«Voglio ricordati mentre sorridevi , mentre lenta mi baciavi e mentre canticchiando intrecciavi per me corone di fiori di campo.»
«Ti prego…» poggiai una mano sul suo petto «Trevor…
«E tu dovrai ricordarmi.» continuò ora con gli occhi lucidi ma con una ostinata convinzione «Dovrai ricordarti delle lunghe sfide a cavallo che finivano là dove il sole tramonta. Dovrai ricordati dei mie baci appassionati, dato che scommetto che lui non ti bacerà mai così bene, e dei sorrisi che ti rubavo… sempre» mi strinse più forte a se carezzando la mia folta capigliatura e inspirandone il fresco profumo di rose come se cercasse di riempire i propri polmoni consapevole di non poterli più allietare con tale fragranza in un futuro ora più che mai prossimo «prometti» Anche lui ora piangeva, in silenzio. Appoggiò la sua fronte alla mia mentre le nostre lacrime si fondevano come la pioggia al vento.
Iniziò a baciarmi i capelli poi il viso e per il lobo dell’orecchie scese lungo il collo snello e perfetto facendomi trasalire dal piacere.
«Prometto…
Poi con uno scatto improvviso risalì fino alle labbra e lì suggello il patto con un bacio…
Quello era un addio non un arrivederci…
 
Angolo Autrice:Ciao mie futuri Lettori/trici!!!
Era nell'aria, si poteva palpare oh si.
Il fatto che fossi incasinata con la mente in arai si rispecchiava anche un po nelle mie poesie lo devo ammetere.
E poi nella mia pagina c'era un ''prossimamente'' da non tralasciare ùù
Dunque è bene che vi dia qualche delucidazione se no mi prendere per matta o magari lo farete lo stesso dopo aver letto il primo atto.
Uno: mi sono ispirata a Romeo e Giulietta si lo ammetto ma non seguiro proprio tutti i punti della storia rispecchiando atto dopo atto ma solo i più ''salienti''a mio avviso.
Due: Non sono un ingenua e non ho appena scritto il primo atto pubblicandovelo...
posso solo dirvi che sono vicina a una svolta.
Tre: mi ha incitata a scrivere questa storia una mia amica che non fecava che assilarmi dato che avevo perso la voglia di scrivere racconti e che mi dedicavo solo alla poeise. Quindi la ringrazio.
Quattro: Il mio scopo qui è farvi amare Luce, per lo meno la mia versione,e spero che vi sorprenderà come già fa con me.Certo non voglio fare miracoli ma almeno ci proverò.
Questo Capitolo:
Qui vediam Luce che si accomiata da Trvor ne è costretta e il perché è intuibile:è stata promessa al principe...
Ovviamente qui è chiaro come fra i due ci sia puro amore e quanto tutto ciò li abbai distrutti.
Spero di non essere stata troppo sdolcinata.
Il prologo è fatto così appositamente e a mio avviso riassume tutta la storia che mi accingo a narrarvi.
Nel Prossimo Capitolo:
Gia scritto manca solo la mia revisione.
Vi dico solo che apparirà Cam... ùù
ovviamnete vedrete molto di lui... con il tempo XD.

Angolo Musica:
Diciamo che ascolta molta musica quando scrivo dato che a mio parere è un sottofondo impareggiabile.
Per lo più,comuqnue cantautori italiani quali:Tiziano Ferro, Bioagio Antonacci,Giorgia,Francesco Renga,Gianluca Grignani,Claudio Baglioni ,I Moda ect
ma mi capita anche di ascoltare musica straniera.

Ringraziamenti:
Ringrazio chi leggerà e commenterà con sincerità questo primo atto.
Voglio la sincerità dato che mi dovrete , nel bene e nel male, soppotare per 24 atti ossia fino a quando questa vicenda finirà.
Ringrazio anche chi aggiungerà la mia nascente stora fra i preferiti e chi ,conseguentemente, mi seguirà.
Saluti:
Un Bacio a tutti voi e grazie di cuore!!!.
 





 




 

  

  
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