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Autore: TooLateForU    24/08/2012    10 recensioni
Amavo tutto del mio migliore amico: il suo sorriso dolce, i suoi occhi brillanti, i suoi capelli a scodella, amavo anche il suo rene solitario, toh.Lo amavo, che potevo farci? Lo amavo, e lui non poteva amarmi.Nel senso, davvero non poteva, perché, ecco..Perché era frocio.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Plic. Plic. Plic.
La pioggia tamburellava insistentemente sulla mia finestra, quel venerdì ventitrè ottobre. Non era una tempesta, era solo pioggia. Una tranquillissima pioggia per un tranquillissimo venerdì ventitrè ottobre.
In fondo, cosa era successo di così drammatico? Mi figurai come avrebbero potuto passare la notizia al telegiornale.
Una sedicenne di una piovosa città inglese in culo ai lupi era uscita da casa sua per dirigersi a quella accanto del migliore amico e confessargli i suoi sentimenti. Aveva provato il discorso due ore e un quarto davanti allo specchio, e doveva suonare come qualcosa del tipo ‘ciao, ti amo da una cifra, mi porti al ballo?’ e poi tutto si sarebbe risolto con un bacio mozzafiato.
Bacio, applausi, cala il sipario.
Però qualcosa era andato storto, perché la nostra cara protagonista, la qui presente sfigata Allison Stewart, non aveva calcolato bene la reazione dell’amico.
 
 
Boccheggiai qualche attimo, come un pesce. Quando avevo otto anni nonno mi aveva portato al circolo della pesca, sapete quel posto dove mettono tre pesci del cazzo in una piscinetta di venti centimetri per far credere ai bambini di saper pescare? Ecco, lì. Avevo pescato una sogliola, peccato che questa aveva continuato ad agitarsi sul legno e ad aprire e chiudere la bocca in cerca di aria.
Poi mio nonno l’aveva colpita con il suo bastone da passeggio bestemmiando in irlandese, ed era crepata.
Ero come quella sogliola. Boccheggiavo. Mi mancava l’aria.
“Allie, ci sei?” Liam sventolò una mano davanti alla mia faccia, scrutandomi preoccupato.
“Tu..sei..mm…”
“Gay, lo so. Io..davvero, volevo dirtelo prima, ma non sapevo come e poi..Oh Allison, mi dispiace così tanto!” si morse un labbro, guardandomi con compassione.
Ma forse..forse non era tutto perduto. Magari era una fase, no? Voglio dire, anche io guardando Santana di Glee mi sentivo un po’ lesbica. Magari era solo una sensazione, una piccola parte!
“Ma sei sicuro di essere tutto gay? No perché, magari è solo una parte..Magari il tuo gomito sinistro è molto gay, ma tutto il resto è etero..” borbottai, ma dicendolo ad alta voce mi accorsi di come suonassi schizzata.
Liam accennò un sorriso “Mi dispiace, davvero. Ma tu non c’entri,eh? Io ti amo, solo che ti amo..a modo mio, capisci?”
No che non capisco, Liam, che minchia ti sei fumato?!
“Sì sì, capisco.” confermai, deglutendo.
Capisco di essere la ragazza più fottutamente sfigata della terra, ecco cosa capisco.
 
Sospirai, prima di affondare la testa tra le braccia. Ma perché, perché tutte a me? Non avevo mai considerato nessun altro ragazzo, eccetto Liam James Payne. Ci conoscevamo da..da sempre, dannazione! Mia madre e sua madre facevano quella cosa, quella ginnastica per donne molto incinta che vogliono sentirsi meno balene o cose del genere. Insomma si erano conosciute, erano diventate grandi amiche e – sorpresa delle sorprese – avevano scoperto di abitare l’una accanto all’altra.
Poi siamo nati io e lui, ad un mese di distanza. E siamo cresciuti insieme, a giocare nei nostri giardini, a pitturarci la faccia con le tempere, a fingere di essere Spiderman e Mary-Jane.
Forse avrei dovuto insospettirmi, quando a sette anni chiese lui di essere Mary-Jane.
Ma questo non c’entra. Lui, insomma..non era gay, cazzo! Non poteva esserlo! Io non avevo nulla contro gli omosessuali, ma semplicemente Liam non lo era.
Si stava sbagliando, sicuro. Era solo un po’ confuso, voglio dire lui faceva atletica, magari vedere tutte quelle gambe muscolose lo aveva un po’ stordito..
Ma certo, era sicuramente così! Lui credeva di essere frocio, ma non lo era. Io ad esempio, in seconda media, avevo dato un bacio sulla bocca a Serena Cosgrove. Bhè, in realtà ero inciampata mentre tentavo di darle un bacio sulla guancia, ma era uguale.
E poi lui non era stato due settimane con quella zoccola di Zoe Sanders? Sì, due mesi fa era stato con lei! La gente non cambia orientamento sessuale di punto in bianco.
Lo sai sin da piccolo, se ti piace la patata o la banana. Non è che a sedici anni ti svegli e dici ‘ehi, vorrei proprio farmi un giro su quella tipa del quarto’, no? No.
Quindi tecnicamente io non ero stata rifiutata da Liam. Era solo un rifiuto temporaneo. Bastava solo aspettare che tornasse in sé, a vedere il mondo dalla solita prospettiva…una prospettiva triangolare diciamo.
Ero troppo volgare? Nonno diceva sempre che ero come un pecoraro nel corpo di una ragazzina, ma diceva anche di aver conosciuto Kennedy in un bordello a Brighton nel 1966, quindi non ci si poteva fidare troppo.
Qualcuno bussò alla porta, e il secondo dopo la testa riccia di mamma fece capolino “Allison, dormi?”
Non mi degnai neanche di guardarla “No, sono morta.”
“Oh, come sei tragica! Che è successo, hai finito il mascara?” prese a ridacchiare come una iena scema, quando sentii squillare il suo cellulare.
La sentii armeggiare nervosamente con il telefono, borbottando ‘dov’è il tasto..stupido aggeggio..’
“Ciao, Sandy! Come stai bellezza? No no, certo che non mi disturbi!”
“Mamma, TE NE VAI?”
“Scusa un secondo cara…” allontanò il telefono, per scoccarmi un’occhiataccia “Allison! Non parlarmi così!”
“Guarda che io ho il cuore spezzato, sono depressa. L’amore della mia vita mi ha chiuso la porta in faccia, capisci? E tutto per colpa delle banane!” gridai, istericamente.
“No scusa, mia figlia ha uno dei suoi momenti…eh lo so, è un periodo difficile, sta sempre a urlare..” continuò a parlare di me al telefono, come se non fossimo a tre metri di distanza e non la sentissi. Stavo per lanciarle addosso il dizionario di inglese, quando finalmente se ne andò verso le scale.
Non chiudendo la porta.
Mia madre mi ignora, il mio migliore amico di cui sono innamorata è gay, e i miei capelli sono in una condizione disperata.
Come posso rimediare a tutto questo prima di morire zitella?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
buonsalve. ho appena finito di scrivere questa cosa, e già la pubblico.
non so dove mi porterà (se mi porterà da qualche parte, perché potrebbe sempre rimanere ad ammuffire nel pc come taaante altre storie) ma mi andava di pubblicarla.
alcune cose le ho già in mente, poi boh. andrò dove mi porterà il vento (?)
adios.

   
 
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