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Autore: YouAreBeautifulInYourWay    24/08/2012    0 recensioni
Lesley ama Daniel, ma lui sa che non ci sarà per sempre per lei e per questo vuole esaudire il suo sogno facendole conoscere la sua band preferita. Il dolore della perdita investirà Lesley arriverà qualcuno a salvarla dall'oblio?
Recensite magari?!
Grazie Moi
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni passavano, lentamente... Andavo a scuola, tornavo a casa e poi filavo in ospedale da Daniel dove mi portavo i libri da studiare per gli esami che erano sempre più vicini.
I dottori mi dicevano che se volevo potevo anche restare a casa perchè oramai Dan vegetava e non aveva nemmeno più la cognizione della sua stessa esistenza; figuriamoci di quella di chi gli stava attorno. Studiavo mezzo'ora poi mi fermavo e ne passavo due a fissarlo sperando in non sò quale miracolo, i miei occhi scrutavano i display ed ogni sua più piccola parte del corpo alla ricerca di un segno o un movimento che mi desse un po'di speranza. Sapevo che non sarebbe più stato il ragazzo di prima, ma mi sarbbe bastato vederei suoi profondi occhi color cioccolato per star bene e saperlo vicino a me e consapevole che non l'avrei mai abbandonato... Invece, gli unici rumori che testimonivano la sua esistenza erano quello del respiratore e i battiti cardiaci scanditi dai "biip biip" che faceva quella macchina al fianco del suo letto.
Mi alzai dalla mia sedia e andai a sedermi sul suo letto, mi avvicinai al suo viso e feci quello che da tempo non avevo più il coraggio di fare, lo baciai premendo forte le mie labbra sulle sue secche, chissà se poteva sentirle... Mi staccai da lui dopo qualche istante e con la punta dell'indice gli alzai la palpebra destra, i suoi occhi avavano il colore di sempre: bellissimi, ma spenti, la pupilla rimase dilatata nonostante ci fosse luce nella camera. «Tu non volevi questo...» sussurai ad un certo punto guardandolo «Tu sei triste adesso, lo so. Loro non se ne rendono conto ma tu mi senti.. il tuo cuore accellera quando ti tocco me lo dice la macchina... Tu mi ami ed io amo te, ti amerò per sempre, non dimenticarlo, ma preferirei morire che saperti triste.» lo guardai per un lungo istante, il mio cervello viaggiava alla velocità della luce, quasi facevo fatica a star dietro a tutti quei pensieri «Tu sei stanco di lottare per niente vero?! Sei stanco di essere triste di non poter scendere in campo, ti manca la folla che ti acclama dopo un canestro, non poterti alzare, non poter ritornare a casa tua, sei stufo di non poter mangiare una pizza o semplicemente respirare senza aver bisogno di aiuto. Sei orgoglioso e così ti feriscono. Vorresti staccare la spina di quelle macchine che ti ancorano qui a terra e non ti lasciano andare solo perchè sono egoisti.. Ti ricordi de "Lo scafandro e la farfalla" ecco tu sei così adesso vero?!» gli accarezzai la fronte e i "biip" si fecero più intensi per un momento, sorrisi «Sei imprigionato in un mondo che non è più il tuo, che ti sta levando tutte le forze e io non posso vederti così. Perdonami per tutte le volte che non ho dato il giusto valore alla tua presenza nella mia vita, per tutte le volte che me ne sono andata, o allontanata da te solo per rabbia. Ma ora fidati, è tanto che ci penso, è tanto che ci pensi, voglio farti un regalo, voglio renderti libero.. lasciarti andare fa male ma a te fa più male stare qua e non dico fisicamente, perchè quello oramai non lo provi più e so che ti manca anche quella sensazione, che ti ricordava che eri vivo ma ora che senso ha se non provi neanche più il dolore.. Nessuno lo verrà a sapere, rimarrà il nostro più grande segreto, quel segreto che ci legherà per sempre, perchè chi ti ama non ti lascerà mai, così dicono e tu ritornerai, sarai un altro e forse sarò anch'io diversa ma il tuo amore per me e il mio per te sarà sempre lo stesso.» mi alzai lentamente dal letto ed andai alla porta, sbirciai fuori nel corridoio, era deserto, nessuno passava era il momento giusto. Gli diedi un ultimo bacio, fu lunghissimo, freddo il peggiore della mia vita, poi mi abbassai, dietro al letto, dove c'era la ciabatta che attaccava tutte la spine all'unica presa della stanza, sapevo di andare sul sicuro, le macchine si sarebbero riaccese senza problemi come quando lo avevano attaccato la prima volta. Misi il cronometro 3 minuti sarebbero bastati?! Boh magari anche meno ma non volevo combinare casini... Appoggiai entrambe le mani sulla presa generale, esitai un attimo e poi staccai tutto. Lo guardai dal basso, da dove ero seduta, gli presi la mano e aspettai... Poi il cellulare vibrò e riattaccai le spine. Tutto era andato secondo i miei calcoli la macchine ripresero a funzionare anche l'ossigeno che oramai non serviva più a niente veniva pompato nei suoi polmoni, ma tutto era piatto sugli schermi. Lui se n'ra andato. Io avevo fatto la cosa giusta. Le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso corsi fuori nel corridoio con gli occhi gonfi e rossi e cercai qualcuno. Iniziai ad urlare finchè non arrivò uni'infermiera. La testa mi faceva male. Tutto girava. Mi sentivo svenire. A malapena riuscii a indicare i monitor all'infermiera che era per fortuna era quella carina di sempre... Lei chiamò i dottori, altri infermieri e mi fece sedere sulla mia sedia, mentre questi cercavano disperatamente di rianimare il mio Daniel. Nulla. Lui era morto. Ero stata io. La stanza si svuotò, erano andati a chiamare i genitori di Dan, mi alzai, la testa faceva meno male, scrissi a Louis "E' morto." l'avrebbe capito, inviai il messaggio e guardai il corpo inerme del mio ragazzo... Sorrideva... Lo aveva compreso, mi aveva sentita e condivideva la mia scelta era contento di andarsene, ma in fondo sapeva che non mi avrebbe mai lasciata per questo era riuscito a fare il suo ultimo lieve sorriso, lo aveva fatto per me.
Louis non mi aveva risposto, arrivò quando stavano per portare il corpo di Daniel via e con me c'erano già sia i miei genitori che i suoi che piangevano fuori dalla stanza.
«Come stai?!» mi chiese abbracciandomi «Come vuoi che stia..» dissi io con un tono spento, mi strinse ancora più forte a se ed io scoppia a piangere ancora più forte, vidi i dottori andare via con Daniel coperto da un lenzuolo bianco seguiti dai nostri genitori, che non fecero caso a me.
«Vieni con me, andiamocene Lesley, ti fa male stare qui! Andiamo a Londra a casa mia, ci sono gli altri che ti aspettano, anche se non hanno ben capito cosa è successo, ma spetta a te decidere se dirglelo o no... Hai bisogno di un bel the dello Yorkshire piccola mia1» non dissi niente mi limitai a prendergli la mano anche se non mi sembrava ill massimo come idea il the caldo a fine maggio, apprezzavo il suo gesto e questo era quello che contava per me in quel momento.

Bene ed anche questo capitolo è andato.. se siete arrivati fin qua in fondo grazie davvero ditemi che ne pensate io ho pianto scrivendolo quindi una recensione mi farebbe davvero piacere. Un bacione grade e grazie a tutti di cuore Moi!!

  
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