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Autore: May_08    25/08/2012    5 recensioni
"La verità era semplicemente che stavo male dentro. Lo stomaco mi si contorceva al solo pensiero di quelle immagini e il groppone mi saliva in gola, impedendomi di respirare. La verità era che sapevo di non poterlo mai avere. Non l’avrei mai avuto. Non sarebbe mai stato mio."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice.
Salve a tutte! ^_^ ho fatto presto stavolta! :D ragazze mie questo capitolo è fantastico *_* ne sono innamorata! Io spero che vi piaccia! :)
Vi ringrazio di cuore per il sostegno! *_* siete magnifiche! Siete speciali e ve lo prometto... questa fic verrà portata a termine!
G R A Z I E !
Fatemi sapere che ne pensate! :) a presto!
May
ps: verso la fine del chap c'è il testo di una canzone (guarda caso è "Can't have you" dei Jonas Brothers xD), VI CONSIGLIO DI ANDARE A LEGGERE LA TRADUZIONE ;)
altrimenti non capireste un tubo!xD
ps2: l'immagine sotto NON MI APPARTIENE e NON E' USATA A SCOPO DI LUCRO!


Can't Have You






16.


Melanie



Ero pronta. Mi guardai ancora un po’ allo specchio, storcendo appena il muso. Non ero pienamente soddisfatta del risultato, ma lasciai perdere. Non mi importava niente di come apparissi. Non avrei dovuto impressionare proprio nessuno. Con quei pensieri in testa, mi aggiustai ancora i capelli e il trucco. Il maledetto giorno in cui avevo promesso un’uscita a Chad era giunto con estrema velocità, senza neanche che me ne rendessi conto.
Desiderai ardentemente che quella giornata passasse in fretta, prima sarei tornata a casa e prima avrei smesso di fingere.
Sospirai a lungo, mentre mi diressi in camera mia per infilarmi le scarpe, per poi gettare un rapido sguardo fuori dalla finestra. Il cielo era plumbeo e c’era un non so che di strano nell’aria gelida di quell’orribile pomeriggio di Dicembre.
Restai impalata lì per almeno un paio di minuti, finché non sentii suonare il campanello. Guardai l’orologio, notando che le quattro e trenta erano già arrivate.
“Sarà Chad”
Mi fiondai giù per le scale, rischiando di inciampare innumerevoli volte, come mio solito.
-Vado io, Hayley!- gridai a mia sorella.
Spalancai la porta, sfornando un enorme sorriso ma la mia “contentezza” svanì in un attimo. Sgranai gli occhi, con la bocca mezza aperta per lo stupore e restai come un’ebete, immobile, incapace di proferire parola.
Lui era lì, a due centimetri da me, che mi guardava languidamente, come se facesse fatica a ricordare il mio volto. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che eravamo faccia a faccia?
Il mio cuore fece due capriole, quando realizzai di averlo davvero là davanti e mi sentii il respiro mancare. Era talmente vicino che potevo sentire il suo profumo. Riconobbi il suo buon odore di sempre, che inondò le mie narici, mandandomi in estasi. Mi persi nei suoi occhi color cioccolato, pensando a quanto mi fossero mancati, mentre morivo dalla voglia di buttarmi tra le sue forti braccia. Avrei tanto voluto dimenticare, avrei tanto voluto tornare indietro. La testa mi girò vorticosamente.
A stento riuscii a mandar giù il nodo alla gola e avvertii chiaramente gli occhi bruciarmi.
Non dovevo… non dovevo piangere.
Mi destai di colpo da quello stato di trance e strinsi i pugni. Non potevo permettermi certe distrazioni, così decisi di sbattergli la porta in faccia, ma lui la bloccò con il piede.
-Stammi a sentire! Per favore!- gridò lui.
Mi sforzai, inutilmente, di ignorarlo. Nick mi impedì ancora di chiuderlo fuori casa mia, così stremata, cedetti alla presa.
-Che diavolo vuoi?- domandai arrabbiata.
Nicholas sobbalzò per poi aggrottare le sopracciglia, dopodiché tornò a fissarmi in modo strano. Mi stava facendo innervosire ancora di più.
-Non ho tempo da perdere con te! Ho un impegno e tu mi farai fare tardi!- continuai, isterica.
-Non c’entro niente con la questione del biglietto! E’ stata tutta opera di Joe e Kevin!- la sua voce, sovrastò la mia, perforandomi i timpani.
Che significava?! Avrebbe voluto forse dire che i suoi fratelli si erano intromessi? E allora se le cose fossero state veramente così, avrebbe voluto dire che a lui quindi non importava niente se fossi andata o meno. Bene, una ragione in più per mandarlo a quel paese.
-Quindi non sarebbe cambiato nulla se anche fossi venuta vero?! Complimenti Nicholas, mi stupisci sempre di più!- risposi, acida.
-Melanie ma che vai blaterando?! Io non so come fare con te, perché non capisci? Come puoi dire una cosa del genere?!-
No, io avevo compreso con chiarezza le sue intenzioni. Ormai, non ci sarei più cascata, non gli avrei permesso di illudermi ancora. Le sue belle parole non mi avrebbero più ferito.
-Ho tratto solo le mie conclusioni, altrimenti perché ti saresti presentato qui adesso?-
Lui sbarrò gli occhi, come se fosse davvero incredulo nel sentirmi parlare in quel modo.
-Tu sei fuori di testa! Ci tenevo a farti sapere solo come stavano le cose razza di stupida! Ti conosco, so come sei e non volevo che fraintendessi o che pensassi che non avessi avuto il coraggio di venirtelo a consegnare di persona! Volevo semplicemente che tu sapessi la verità, ma ormai qualsiasi cosa io dica o faccia non va mai bene!- urlò lui, disperato.
Quindi era stato tutto un giochino di Joe e Kev per mandarmi al concerto, all’insaputa di entrambi? Con quale scopo poi?! E soprattutto… Avrei dovuto credergli?
Indugiai nel rispondere.
-Comunque sia, non verrò lo stesso- affermai, stizzita.
-Lo so. Ero solo venuto a scusarmi da parte dei miei fratelli e… da parte mia, per tutto- concluse, a voce bassa.
Le sue scuse ormai servivano a ben poco. Restammo a guardarci ancora, fino a quando lui non riprese la parola.
-Mel senti… io…-
-Ehilà! Che succede qui?!-
Chad spuntò dietro le spalle di Nick, ignorandolo del tutto e dirigendosi a grandi falcate verso me.
-Mel!-
Io sollevai lo sguardo su di lui, che cercò avidamente la mia mano, sulla quale poi posò un lieve bacio.
-Sei bellissima, come sempre- affermò Chad.
Ero sensibile ai complimenti. Cominciai ad arrossire violentemente, le mie guance erano imporporate di un bel viola e per un attimo, scordai che Nick si trovasse lì.
-Questa è per te- continuò, porgendomi una rosa rossa che aveva accuratamente nascosto dietro la schiena.
-Oh grazie Chad, sei sempre così dolce-
Chad ghignò soddisfatto per aver fatto bella figura, Nick nel frattempo si era ammutolito.
-Jonas! Come mai da queste parti?- chiese il biondo.
-Passavo di qua ed ho deciso di fare un salto da Mel- rispose lui freddo.
Calò un silenzio imbarazzante, mi sentivo a disagio. D’un tratto scorsi, vicino l’ingresso di casa Jonas, la figura di quell’odiosa gallina di Miley, che si dirigeva verso di noi e il sangue mi ribollì nel cervello. Ah, quindi era diventata una di famiglia. Per la rabbia acchiappai Chad per mano e feci come per avviarmi alla macchina.
-Su Chad, tanto Nick stava andando via, che è pure in ritardo. I fratelli di sicuro lo stanno aspettando per le prove del concerto di stasera- dissi, con una punta di nervosismo.
Chad di tutta risposta mi avvolse un braccio sulle spalle e si voltò verso Nick.
-Ci vediamo Jonas-
Nicholas non disse nulla, sentivo solo il suo sguardo su di noi, mentre ci allontanavamo in direzione dell’auto.


***




Quando arrivammo alla pista di pattinaggio, rimpiansi con tutto il cuore di aver accettato quell’invito. Tremavo per la paura e per la vergogna, perché già sapevo come sarebbe andata a finire. Quella volta non ci sarebbe stato Nick a guidarmi ed a venire in mio aiuto.
“Sono un’idiota”
Chad scese dalla macchina e scappò dal mio lato per aprirmi la portiera. Lo ringraziai, per poi dirigerci ad affittare i pattini. Stavo per avere una crisi di panico, non sarei mai riuscita a stare lì.
-Chad ascolta, io non so pattinare, sono imbranata e sono terribilmente fifona- affermai, guardandolo disperata.
-Ci sono io qui, non preoccuparti-
Per un attimo, ebbi la sensazione di vedere Nicholas, che mi tranquillizzava come faceva sempre, ma quando realizzai che si trattava solo di Chad, mi rammaricai.
Lui pagò anche per me ed entrammo ad infilarci quegli odiosi cosi ai piedi.
Io ero in ansia, avevo troppa paura e avrei voluto non essere lì in quel momento.
-Sei pronta piccola?- chiese lui raggiante, mentre le mie guance si erano colorite. Come mi aveva chiamata?!
Lui mi aiutò ad alzarmi, cingendomi i fianchi. Poggiò un piede sulla lastra di ghiaccio per poi voltarsi ed allungare le braccia verso di me.
-Coraggio!- mi incitò lui.
Io, dal canto mio, deglutii fortemente. Ero molto intimorita, ma alla fine mi lasciai andare. Non appena posai la lama dei pattini sulla pista rischiai di cadere rovinosamente, ma Chad mi afferrò al volo.
Mi aiutò a ritrovare l’equilibrio e cominciammo ad incamminarci, lentamente. Chad non lasciò la mia mano nemmeno per un secondo, stando attento ad ogni mio piccolo movimento.
Pian piano, iniziai a prenderci gusto, cercando di imitare i suoi movimenti, anche se ero disgustosamente sgraziata.
-Hai visto? Sei bravissima!-
Sorrisi piano, guardandolo negli occhi, finché lui non si fermò e mi si parò davanti.
-Che succede Chad?- chiesi, ingenuamente.
Lui mi fissò, per poi avvolgere il mio viso fra le sue mani e un brivido mi scosse.
-Mel… tu mi piaci molto ed io non resisto più-
D’improvviso, sentii una fitta allo stomaco e le gote andarmi in fiamme. Nessun ragazzo mi aveva mai detto niente del genere, fino a quel momento, però non capivo dove volesse arrivare.
-Che significa?- balbettai.
Successe tutto in un attimo. Mi immobilizzai. Sentii le sue calde labbra carnose posarsi sulle mie, per poi dischiudersi a poco a poco. Lui mi cercò avidamente ed io, senza sapere bene perché, risposi al suo bacio. Mi abbandonai a quell’emozione che mai avevo provato prima, socchiudendo istintivamente gli occhi. Chad mi avvolse ancora di più nel suo caloroso abbraccio per poi staccarsi dolcemente.
Tornai alla realtà, un po’ stordita mentre lui mi guardava con aria spaesata.
-Voglio stare con te, Mel-

Nick



Il ragazzo misterioso era Chad. Non potevo crederci. Perché proprio lui, dannazione?
E poi tutta quella sceneggiata delle rose, i baci, i complimenti mi dava la nausea! Quanto mi sarebbe piaciuto sganciargli un pugno in faccia!
Chissà dove l’avrebbe portata, chissà cosa le avrebbe detto, cosa sarebbe successo quella sera. No, non volevo neanche immaginarlo, al solo pensiero mi saliva addosso un senso di rabbia e fastidio che mi avrebbe fatto diventare pazzo.
La nostra misera conversazione, dopo quasi due mesi di silenzio, era stata un fiasco totale. La stavo perdendo ogni giorno di più e lo stomaco mi si aggrovigliò per il nervoso. Se non ci fosse stato quel maledetto concerto li avrei seguiti di certo.
Melanie. Come eravamo arrivati a volerci così tanto male?
-Nicky amore! Che fai qui? Joe ti sta cercando!-
La squillante voce di Miley mi piombò nelle orecchie, come un rumore fastidioso. Quando mi destò da quello stato di incoscienza, mi accorsi di stare ancora impalato fuori a casa di Mel, mentre lei era già andata via da un pezzo.
Mi girai verso la mia ragazza per guardarla. Mi faceva ancora strano pensarla come tale. Miley era così diversa, era intraprendente, bella, audace, sexy e con una voce da angelo però c’era qualcosa che non mi convinceva, avevo l’impressione che non fosse scattata nessuna scintilla e poi… non era niente a che vedere con Mel.
Se non fosse mai esistita, forse Melanie era ancora mia amica o forse se non mi fossi comportato da idiota non sarebbe successo nulla di grave.
Stupido Nick.
-Il jet parte tra venti minuti. Andiamo?- mi disse lei.
Annuii con la testa e mi avviai verso casa mia, mentre Miley mi teneva per mano.


***



-Ragazzi tra tre minuti siete in scena!-
Acchiappai le mie bacchette, per poi dirigermi alla batteria aspettando che il sipario si aprisse. Lasciai correre un lungo sospiro e mi persi con lo sguardo nel vuoto, tralasciando completamente le ultime disposizioni dei miei fratelli. Ero abituato ormai, la scaletta la conoscevo a memoria ed ero quasi stufo di sentirli dire sempre le stesse cose.
Avevo la testa da un’altra parte. Vedevo solo lei nella mia mente, era il mio pensiero fisso. Morivo dalla voglia di sapere cosa stesse facendo in quell’istante.
Le luci si accesero, puntando su di noi. Facemmo la nostra comparsa sul palcoscenico e le nostre fans andarono in delirio. Mi emozionavo sempre a sentirle scalpitare per noi, ma quella volta non fu così. Ero distratto, confuso, deluso.
Joe diede il via e partimmo con il repertorio. Cercai di concentrarmi: almeno per quelle due ore avrei voluto staccare la spina e lasciarmi guidare solo dalla musica, la mia unica valvola di sfogo.
Fu in quel momento che iniziai a scatenarmi sul palco, sotto lo sguardo stupito di Joe e Kev.
Come era solito, il pubblico andò in estasi quando intonai “Fly with me”. La sua canzone preferita.
Pigiai con vigore i tasti del pianoforte a coda, come se volessi che la melodia sovrastasse i miei pensieri.
Al termine della canzone, Joe ringraziò di nuovo le nostre fans ed io mi avvicinai al microfono per presentare l’ultima canzone.
Can’t have you.
Cominciai a strimpellare la chitarra e mio fratello iniziò a cantare.

You warned me that you were gonna leave
I never thought you would really go
I was blind but baby now I see
Broke your heart but now I know
That I was being such a fool
And I didn't deserve you

Di colpo, mi venne in mente Mel. Era vero, non avrei mai creduto che se ne sarebbe andata davvero, avevo sempre dato per scontata la sua presenza ma in quel momento compresi di averle spezzato il cuore e di essere stato un perfetto idiota.
La prossima strofa toccava a me. Un brivido percorse la mia schiena.

I don't wanna fall asleep
Cause I don't know if I'll get up
And I don't wanna cause a scene
But I'm dyin' without your love
I'm beggin' to hear your voice
Tell me you love me too
Cause I'd rather just be alone
If I know that I can't have you


Mi sentivo davvero solo senza lei, se non avessi più potuto averla per me niente avrebbe avuto più senso.
Urlai ancora di più le parole di quella canzone che io stesso scrissi e che in quell’istante raccontava così tanto di me.

So tell me what we're fighting for
Cause you know that truth means so much more
Cause you would if you could, don't lie
Cause I'd give everything that I've got left
To show you I mean what I have said
I know I was such a fool
But I can't live without you

Avrei voluto davvero sapere perché combatteva contro me, perché…
Ma restava il fatto che io non riuscivo a vivere senza lei.
Suonai con passione quel pezzo, mettendoci tutto me stesso e tutta la grinta che avevo dentro, perché era un grido d’amore e avrei quasi voluto che, dovunque lei si trovasse, mi ascoltasse strillarle quelle parole così vere per me. Conclusi il brano ad occhi chiusi e il boato del pubblico mi riportò alla realtà.
“Melanie, questa era per te”
Sentii un nodo formarsi alla gola a riflettere su quel testo e la testa mi girò. In un attimo, tutto si fece chiaro, capii perché mi sentivo così, il perché di tutta quella sofferenza, solo allora ne presi realmente coscienza… ero innamorato di lei.
  
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