Kidnapped
Tre ragazzi camminavano per il centro di Londra, ridendo. Le
vacanze di Natale erano già finite per tutti ma non per loro. Le lezioni
all’Università non erano ancora iniziate e gli esami erano già stati
verbalizzati, quindi potevano ancora godersi qualche giorno di quiete prima
dell’inizio del semestre.
Avevano deciso di passare le loro vacanze a Londra perché
avevano bisogno di una settimana tra soli uomini. Non erano stati dei mesi
facili per loro. Certo, il fatto che una delle loro migliori amiche fosse nel
mirino di un pazzo sadico che voleva uccidere lei e tutte le persone a cui
volesse bene era già pesante di per se. Poi se ci si mettevano pure le loro
questioni di cuore… uno di loro era felicemente
fidanzato e innamorato, certo, ma gli altri due erano due stracci. Uno saltava
da un letto a un altro senza trovare soddisfazioni, l’altro aveva rotto con il
suo ragazzo.. un disastro. Fare coming out non era
stato facile, e questo era poco ma sicuro. Poi il ragazzo che lo aveva quasi
costretto a uscire dall’armadio lo tradiva. Stava malissimo. Perciò, gli altri
due ragazzi, da buoni migliori amici, avevano deciso di portarlo lì per
ricordargli che la vita non era solo un cuore spezzato. E certo, era stato
imbarazzante per loro entrare nei vari gay bar, però per il loro amico ne era
valsa la pena.
In quel momento stavano tornando da un pub. Non erano
esattamente ubriachi fradici ma non erano proprio lucidi. Ridevano senza
motivo, godendosi la vita, spensierati. Stavano attraversando il Millennium Bridge, illuminato da mille luci e pensavano che
non ci fosse niente di più bello. Mentre camminavano, i tre ragazzi notarono lo
sguardo di un uomo. Guardandolo velocemente si accorsero di un ciondolo che
portava al collo. Era di quarzo rosa ed emanava una strana luce. Ma con l’alcol
che girava loro in corpo non dettero troppo peso a quella luminescenza.
-Cazzo, chi doveva crederci che se fossi stato gay avrei
avuto così pochi problemi a trovare una scopata?- chiese uno di loro, occhi
verdi e sguardo malandrino.
-Fai schifo, non ti sazi mai..- commentò un altro ragazzo,
una maglietta dei Sex Pistols a coprirgli il busto
sotto un giubbotto di pelle.
-Hai culo pure in questo tu.-
aggiunse l’altro, l’unico che, in teoria, sarebbe dovuto essere interessato
alla sua stessa metà del cielo.
Gli occhi blu del ragazzo scintillarono per l’imbarazzo,
quando l’uomo con il ciondolo di giada ghignò leggermente verso di loro.
E poi, all’improvviso, tremendo calore e un dolore immenso. E
i tre ragazzi crollarono a terra, svenuti.
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A Hogwarts le cose, dopo il ritorno a scuola, andavano
abbastanza bene. Le lezioni erano iniziate, i compiti erano stati consegnati e
Professori e Auror bazzicavano come al loro solito nella Torre Est. Draco
Malfoy, cattedra provvisoria di Pozioni, aveva già messo il broncio da
non-sopporto-questi-stupidi-ragazzini-che-non-sanno-niente-ma-se-me-ne-vado-lo-Sfregiato-mi-uccide
e Asia Berri, sua fidanzata, aveva già premeditato di
ucciderlo almeno una ventina di volte. E tutte consistevano in morti lente e
dolorose che gli avrebbero fatto implorare di morire…
Asia si divertiva da matti, infatti. Tra il suo ragazzo che
aveva le crisi esistenziali e Neville che lo sfotteva, stare ad Hogwarts era
una pacchia. Però non poteva fare a meno di essere un po’ preoccupata per
Draco. Da quando aveva capito di essere un Veggente vagava come un’anima in
pena. Era più protettivo del solito ed ogni volta che i due erano costretti a
lasciarsi lui la guardava come se fosse stata l’ultima volta in cui si
sarebbero visti. E questa cosa, oltre a preoccuparla, la faceva arrabbiare da
morire. Non riusciva a credere che Draco avesse perso tutte le speranze. E
parlare con lui era inutile, visto che diceva sempre che sarebbe stato attento
e non sarebbe morto. Peccato che quelle fossero solo bugie.
La ragazza sospirò, passandosi una mano sul viso. Era nel suo
ufficio, quello accanto all’aula di Difesa. La campanella era suonata qualche
minuto prima, ma era il secondo giorno dopo il rientro dalle vacanze e sapeva
che gli studenti sarebbero comunque stati degli zombie per i primi quindici
minuti, quindi era inutile iniziare presto. Poi però si arrese e si avviò in
classe. Era una lezione con i ragazzi del sesto. In quel momento stavano
studiando la difesa dalle Maledizioni Senza Perdono. Poco etico, ma se si
tratta di salvare vite, allora chi se ne frega, no? Iniziò la lezione subito
dopo aver chiamato l’appello, intimando i ragazzi a esercitarsi con la loro
forza mentale. Perché se fossero stati abbastanza forti mentalmente da
respingere un imperium allora avrebbero potuto fare
di tutto. Stava aiutando un suo alunno, quando ‘Staying
Alive’, sua suoneria al cellulare da quando si era
presa una cotta per Andrew Scott, risuonò per tutta l’aula, facendole venire la
voglia di buttarsi dalla Torre di Astronomia.
Quando vide che però il mittente era Adele, spense il telefono. La
ragazza scordava sempre che aveva lezione e ogni tanto la disturbava per delle
cavolate. Il cellulare squillò altre due volte, poi ci fu calma piatta e la
lezione poté continuare tranquillamente. Dopo dieci minuti, però, ci fu un
lieve bussare alla porta, che fu aperta da Draco. Aveva un’espressione confusa
sul volto e il suo cellulare in mano.
-Asia, puoi uscire un attimo?- le chiese,
tenendo una mano sul microfono del telefono.
-Ok.- rispose, alzando gli occhi al cielo, prima di
rivolgersi ai suoi alunni. –Voi continuate ad esercitarvi.-
-Che succede?- chiese poi a Draco, chiudendosi la porta alle
spalle.
-Non lo so.- rispose, scrollando le
spalle. -È Adele. È preoccupata. Le ho chiesto che succede ma vuole parlare con
te.-
Allora il ragazzo le porse il cellulare, che lei portò subito
all’orecchio.
-Allora, Ele, che..-
-Cosa diamine stavi facendo?? Perché non rispondevi?- chiese
la cugina, sull’orlo delle lacrime.
-Ero a lezione, calmati. Che succede?- chiese l’altra in
risposta, alzando gli occhi al cielo.
-Non lo so! Non sento Lex e i
ragazzi da tre giorni e sto impazzendo! Sono preoccupata da morire! Continuo a chiamare
ma il cellulare risulta spento! Ti prego dimmi che puoi rintracciarli tu,
subito.- disse l’altra ragazza, con la voce strozzata, come se fosse sull’orlo
del pianto.
-Ele, calmati. Dove sono loro?- chiese
la Professoressa, facendo un respiro profondo.
-Sono a Londra! Sono lì da dieci giorni, volevano far
distrarre Roby! Asia, ti prego, trovali, sto impazzendo!- la implorò l’altra
ragazza.
-Ok. Hai chiamato in albergo per capire se si sono fatti
vedere?- provò a capire la Berri, passandosi una mano
sugli occhi.
-Si! E non vanno in camera loro da tre notti. Asia, ti prego,
fa qualcosa!- pianse Adele.
-Certo. Chiamo la mia squadra e cerchiamo di localizzarli,
ok?- rispose, preoccupata.
-Va bene. Ti prego, aiutali.- pregò la cugina. –Chiamami
appena sai qualcosa.-
-Ovvio. E sta calma. Li troverò io.-
rispose Asia, con un sospiro.
-Ok, che succede?- chiese Draco, guardandola preoccupato.
-Adele non sente Lex,
Danny e Roberto da tre giorni.- rispose la ragazza, porgendogli il cellulare.
–Non si fanno vedere in albergo da..-
Draco interruppe la ragazza, lasciando cadere il cellulare a
terra con gli occhi spalancati e fissi in un momento che non era il loro.
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È una
stanza buia. Non ci sono finestre, solo piccole fessure sul tetto che lasciano
filtrare una luce debole. È probabilmente una cantina o al massimo un
magazzino. Il luogo è a forma rettangolare, ma una delle pareti sembra più
recente delle altre. È anche la parete che tiene la porta di ferro pesante.
Alla parete a destra rispetto all’entrata ci sono tre uncini appesi alle
pareti. Due di essi sono già occupati da due ragazzi tenuti ai ganci con delle
corde attorno ai loro polsi uniti. Sono entrambi stanchi, respirano appena.
Sono a busto scoperto e hanno il petto coperto di morsi, come attaccati da una
bestia feroce. Sono coperti di sangue e hanno il volto gonfio e pieno di
lividi. I loro occhi sono socchiusi e il loro battito è debole. Ma non hanno la
forza di chiedere aiuto.
Al centro
della stanza, invece, è posizionata una sedia. E su di essa è seduta una terza
persona. Lui è messo ancora peggio. I suoi occhi blu sono velati di lacrime.
Non ce la fa più. Ha negli occhi una richiesta.
Uccidetemi, vi prego.
Anche lui è
coperto di morsi, anche lui è coperto di sangue. Ma non solo sul petto. È stato
sbattuto su questa sedia dopo essere stato violentato con rabbia. E non ce la
fa proprio più. Sente tanta di quella vergogna addosso da volersene andare per
sempre.
Addio, Innocenza.
-Allora, fottuto
finocchio… che ne dici sputare la verità adesso?-
dice un uomo davanti a lui, alzandosi la cerniera dei pantaloni con un gesto
secco, prima di aggiustarsi il ciondolo di giada al collo. –Perché, sai, io
posso sempre continuare.-
-Basta, vi
prego, basta.- lo implora il ragazzo, il cui volto è solcato da lacrime
silenziose.
-E allora
dimmelo, bastardo. Che cosa dobbiamo fare?- chiede di nuovo l’altro, premendo
con cattiveria uno dei morsi sul collo del moro.
-Non posso
dirtelo. Uccidimi, ma non farmelo dire.- implora di nuovo. –Lei.. Asia è mia
sorella. Non posso farla morire così. Preferisco morire io.-
L’uomo lo
schiaffeggia talmente forte da rovesciare la sedia sul pavimento.
-E allora
dobbiamo continuare.-
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Draco espirò pesantemente, tossendo e sentendo il cuore in
gola.
-Porca puttana!- esclamò, spalancando la porta della classe
di Difesa. –La lezione è finita! Tornate ai vostri dormitori.-
Poi afferrò nuovamente il cellulare, facendo scorrere le dita
leggere sullo schermo touch-screen.
-Sfregiato, sono io.- disse, dopo
quelli che evidentemente erano un paio di squilli. –Non me ne fotte un cazzo se
sono occupati, voglio qui Deepler e Martin e le loro
squadre. È urgente ed contro dei Babbani! No, non me
ne fotte niente!- continuò, dopo aver aspettato la sua risposta. –Senti, ci
sono tre babbani ricoperti dal collo in giù di morsi
di vampiri, stanno morendo dissanguati! Sono miei amici, cazzo, non posso farli
morire così! Ah.. cazzo. Be’, sbrigati allora, organizzo io le squadre qui. Tu
cerca di muovere il culo il più velocemente possibile.-
Poi Draco staccò il telefono, rimettendolo in tasca. Prima di
ricordare che la sua fidanzata, che non aveva la più pallida idea di cosa
stesse succedendo se non che probabilmente tre dei suoi migliori amici
sarebbero morti nel giro di poche ore, era ancora di fronte a lui.
-Dray… dimmi che stanno bene.- mormorò,
aggrappandosi a lui.
-Asia…- iniziò lui, prima di sospirare.
–Li ho visti. Sono ricoperti di morsi di vampiro, e come ho detto, hanno perso
molto sangue. Lex e Danny erano incoscienti, non so
se di proposito. Roby era quello messo peggio. Aveva morsi e lividi ovunque e..
probabilmente ha subito violenza.-
-Cosa?- chiese la ragazza, portandosi le mani ai capelli,
sconvolta. –No, non.. non può essere, ok? Perché…? Chi..?-
-Asia, c’era un uomo lì.-
provò a spiegarle con calma, nonostante nemmeno lui fosse al massimo della pace
interiore. –Aveva un ciondolo di quarzo al collo.-
E Asia non ebbe bisogno di sentirsi dire altro. Perché in
fondo dentro di se lo sapeva già.
Cosgrave.
I ciondoli di quarzo erano gli amuleti che Cosgrave aveva
creato per attirare l’attenzione dei Dominatori non maghi, che senza di essi
non avrebbero sopravvissuto a lungo. Sapeva che Draco non poteva essersi
sbagliato perché Alistair ne aveva fatto uno schizzo così da poterli
riconoscere.
Rabbia.
Furia. Furia sorda e ceca che fa rivoltare le viscere.
-Andiamo.- ordinò secca a Draco, schizzando verso la Torre
Est. –Deepler e Martin dove sono?-
-Erano in missione entrambi, ma stanno correndo qui. Harry li
sta riassegnando per farli venire.- rispose lui, stringendole la mano. –Asia,
non fare niente di stupido.-
-Niente di stupido, un cazzo, Draco!- urlò, sbattendo la
porta della Torre. –Loro sono…-
-Loro sono anche miei amici.- ribatté il ragazzo, posandole
entrambe le mani sulle spalle prima che commettesse una strage. –Ma perdere la
calma non ti porterà a nulla. Devi concentrarti, devi cercare di capire cosa
fare per salvarli.-
Asia era pronta a dargli una rispostaccia, ma poi decise di
evitare, capendo dove voleva arrivare il biondino. Perciò fece un respiro
profondo, chiuse gli occhi per un secondo e iniziò a radunare le truppe.
-Haley, Ian,
Mark, Mina, ho bisogno di voi, subito!- li chiamò, raccogliendo i capelli in
una coda in cima alla testa.
I quattro ragazzi accorsero subito, percependo il cambio
d’atmosfera.
-Che succede?- chiese Mark, preoccupato.
-Missione. Ho bisogno di voi. Siete i migliori che se la
cavano con le tecniche di annientamento dei Dominatori e ne ho bisogno adesso.
Tre miei amici sono stati rapiti da non sappiamo quanti Dominatori non maghi, e
non sappiamo nemmeno se c’è qualche Dominatore mago a capo del rapimento.
L’unica cosa che sappiamo è che c’è Cosgrave dietro e che dobbiamo fare il più
presto possibile.- spiegò la ragazza.
-Solo questo?- chiese Mina Turpin, passandosi
una mano tra i lunghi capelli castani, preoccupata.
-Potrebbero anche esserci dei vampiri.- intervenne Draco,
annuendo. –Per questo ci servi tu, Mina.-
La ragazza sembrò improvvisamente trovare il buon umore,
perché fu felice di poter mettere in mostra i denti.
-Dovevi dirlo subito, Asia. È un lavoro per un Diurno,
questo.- continuò, portando la lingua al canino sinistro.
-Perfetto.- rispose Asia, portando la mano destra al polso
sinistra e slacciandosi un bracciale di cuoio invecchiato. –Ian,
tu prova a localizzarli con questo bracciale. Danny l’ha portato al suo di
polso per tre anni. Dovrebbe ancora mantenere una sua traccia. Mark, Haley, voi concentratevi per la magia senza bacchetta. Io
vado a cambiarmi.-
-Vengo anch’io.- disse Draco,
risoluto.
-Scordatelo, Malfoy.- esclamò Asia, scoccandogli
un’occhiataccia.
-Mi prendi in giro?- chiese l’altro, serio.
-No. Non sappiamo se c’è Cosgrave lì.
E ti voglio a mille miglia di distanza da lui.- rispose lei.
-Non puoi chiedermi una cosa del genere! Sono anche i miei
amici. Sono un Auror anch’io, sono un fottuto Caposquadra, se c’è qualcuno che
può dare ordini qui quello sono io!- disse Draco seccato, digrignando i denti.
-Be’, credimi, se tu non avessi dei fottuti istinti omicidi
ogni volta che ti avvicini a Cosgrave potrei anche darti ragione, ma questo non
è il caso. E poi ho bisogno di te per un’altra cosa. Devi preparare una pozione
per Stella e Adele, per annullare il Repello Babbanum
che circonda la scuola e andarle a prenderle. Le voglio qui, voglio tutti qui.
Quindi va da loro, prepara i bagagli di loro due e dei ragazzi e scortale qui.
Ti prego.- aggiunse alla fine, prendendogli il viso tra le mani.
-Non puoi chiedermi di farmi da parte così.-
le disse.
-Posso farlo invece.- ribatté lei, chiudendo gli occhi e
sospirando. –Ti prego, almeno per oggi, non rischiare la vita mettendoti di
fronte a Cosgrave.-
-Se torni anche con un solo capello fuori posto, ti faccio
fuori, chiaro?- le disse, baciandole la
fronte.
-Cristallino.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Alla fine non avevano avuto bisogno né di Adam
Martin, né di Brian Deepler. Asia e Draco si erano
limitati a parlare con loro via polvere volante e avevano pianificato il tutto.
Erano riusciti a localizzarli perché, fortunatamente, chiunque avesse rapito i
tre ragazzi si era dimenticato di scagliare un incantesimo irrintracciabile.
Quando Asia e Ian, l’unico nel gruppo che sapesse
rintracciare le persone attraverso gli incantesimi, erano riusciti a
localizzarli avevano tutti tirato un sospiro di sollievo. Sarebbe stato
frustrante non riuscire a trovarli dopo che non erano riusciti a trovare
nemmeno Cosgrave.
Era sera quando Asia, Mark Baston, Haley Steins, Ian
Knight e Mina Turpin si
smaterializzarono a Stephen way, nel quartiere di East London. Era una strada
deserta, se non per i vari magazzini che occupavano entrambi i lati della
strada. Il magazzino dove erano tenuti i ragazzi era nella madia, né troppo
grande, né troppo piccolo. Quando arrivarono lì i ragazzi capirono subito che
non c’era nessun Dominatore mago lì. Non c’era nessun incantesimo di
disillusione, nessun incantesimo di protezione, nemmeno un semplicissimo muffliato.
Asia ghignò, sapendo che la cosa così sarebbe andata meglio
del previsto. Perciò partì subito in carica, silenziosamente, scattando accanto
alla porta e facendo gesto a tutti gli altri di posizionarsi ai lati della
porta. Mark fece saltare la serratura, sguainando la spada d’argento e
preparandosi al primo scontro con i vampiri. Che non si fece attendere. Il
magazzino doveva essere stato diviso in due ambienti di misura diversa, perché
in fondo a quello che poteva essere definito l’ingresso vi era una parete con
una seconda porta ma sembrava di dimensioni diverse da quelle che Draco aveva
visto nella sua visione. Ad accoglierli in questo ambiente di un centinaio di
metri quadrati vi era un gruppo di vampiri, più di due dozzine delle creature
della notte.
E mai come allora Asia era stata felice di avere una Diurna
come amica. Mina Turpin era nata quasi un secolo
prima da un mago, una strega e un vampiro millenario. Quando quest’ultimo aveva
deciso di tenere per se la giovane strega non aveva potuto sapere che questa
era incinta da un paio di settimane. Perché è così che nascono i Diurni: un
vampiro morde una donna incinta e il feto, ingerendo e morendo insieme alla
madre, subisce anch’esso una trasformazione. Assume la forza, l’aspetto,
l’immortalità e la sete dei vampiri ma con la maledizione che comporta per un
essere oscuro avere l’anima. La voglia e la sete di sangue e il rimorso di
portare via la vita a un uomo. Mina aveva avuto la fortuna di avere avuto un
padre umano stupendo che era riuscito a sopperire in maniera impeccabile alla
mancanza di una madre e di un padre vampiri. Era anche riuscito a insegnarle a
cacciare e non uccidere e questo, col tempo, era riuscito a dare pace alla
ragazza, che così poteva convivere con la sua stessa natura e sfruttarla per aiutare
gli altri. Era entrata all’Accademia Auror a novant’anni suonati ed aveva
ancora l’aspetto di una ventenne. Non sarebbe più cresciuta, non avrebbe mai
avuto figli, ma avrebbe aiutato gli Auror a liberare il mondo dai vampiri
molesti, con il vantaggio di non potere morire mai. Perché i Diurni possono
solo morire se viene loro mozzata la testa, cosa impossibile, visto e
considerata la loro forza.
Era uno spettacolo vedere i cinque ragazzi fare fuori un
vampiro dopo l’altro. Usavano pugnali e spade d’argento ed Asia stava creando
dei piccoli fuochi per farli incenerire dall’interno, con il risultato che nel
giro di meno di un’ora li avevano fatti tutti fuori. Mancava solo la porta da
far saltare e poi avrebbero potuto salvare i ragazzi. Asia concentrò tutta la
sua rabbia sulla porta, facendola letteralmente saltare in aria insieme a tutta
la parete. Scoprì sia Lex che Daniele ancora appesi
agli uncini e Roberto ancora su quella maledetta sedia, ancora ricoperto di
sangue, ancora pieno di morsi di vampiro. Quando vide tre uomini con i ciondoli
di giada il suo viso assunse una smorfia di rabbia e con tutta la magia che
aveva in corpo ordinò all’ossigeno di fuoriuscire dai loro polmoni, sperando
che quei bastardi morissero asfissiati, mentre gli altri Auror correvano a
soccorrere i tre ragazzi.
Era a buon punto quanto tutta la sua magia sentì il bisogno
di fermarsi contro la sua stessa volontà e rivolgersi verso un punto molto
luminoso che si stava avvicinando.
Morpheus Cosgrave entrò in tutta la sua
carismatica presenza e un’espressione livida in volto. Ignorò i quattro Auror che
accompagnavano Asia e poi di parò di fronte a lei, di spalle, e sfidando
apertamente i tre che alla sua vista avevano iniziato a tremare.
-Maestro.- disse uno di loro, chinandosi.
–Maestro, abbiamo attirato qui la ragazza.-
-Come avete osato disubbidire ai miei ordini?- esclamò,
facendo cenno alla ragazza di stare indietro. –Vi avevo esplicitamente vietato
di toccare gli amici di Anastasia! E invece cosa scopro appena arrivato a casa
dall’Australia? Scopro che li avete rapiti, torturati e violentati! Mi avete
disubbidito di proposito e consapevolmente!-
-Ma-Maestro, sapete che il nostro scopo è
quello di servirla, ma pensavamo che il fine giustificasse i mezzi. La ragazza
è qui adesso. Può portarla con sé.- disse lo stesso
uomo, ancora in ginocchio.
La mano di Cosgrave scattò alla gola del servo, stringendola
forte.
-Non me ne faccio niente delle tue patetiche scuse. Quello
che hai fatto è stato crudele e disumano e mi vergogno di voi. Vi avevo detto
che gli amici erano intoccabili!- scattò Cosgrave, sempre più livido.
-Ci dispiace, Maestro.- sussurrò l’uomo.
-Non m’interessa! Vi avevo ordinato di non farlo!- urlò il
Dominatore, alzando l’angolo sinistro della bocca in una smorfia disgustata. –E
voi.. voi sapete cosa succede quando qualcuno mi disobbedisce.-
-No, Maestro, la prego.- sussultarono i tre uomini,
spaventati.
-No. Non ho bisogno di servi
disobbedienti.- rispose Cosgrave, scuotendo la testa.
E detto questo, con un potente soffio d’aria tolse i ciondoli
al collo dei tre sottoposti, facendoli incenerire per autocombustione interna.
Asia si riprese in quel momento, facendo una smorfia rabbiosa.
-Cosa ci fai qui?- gli chiese.
-Sono venuto a punire chi mi aveva disubbidito.- le rispose,
con un sorrisetto tranquillo che però si trasformò in un’espressione
preoccupata. –Mi dispiace per quello che è successo. Avevo davvero ordinato
loro di non toccare i tuoi amici. Sapevo che erano a Londra ma so anche che gli
amici sono intoccabili.-
Asia in quel momento si arrabbiò sul serio, afferrando la
gola dell’uomo e sbattendolo al muro. –Gli amici sono intoccabili ma i
fidanzati si possono uccidere? Cos’è questa, la tua nuova filosofia?-
-No.- ribatté lui, ignorando il fatto
che la ragazza fosse pronta a ucciderlo. –Non è la mia nuova filosofia. È la
mia filosofia di sempre.-
-Va al diavolo.- gli disse, sbattendogli di nuovo la testa al
muro.
-Ci andrò, stai tranquilla.- le rispose, in un soffio. –Ci
vediamo, Anastasia.-
Cosgrave si smaterializzò, lasciando Asia incazzata col
mondo. Prima di ricordarsi dov’era e correre a dare una mano agli altri. Mina
si stava occupando da sola di Lex, mentre Haley e Ian si stavano occupando
di Daniele. Insieme stavano provando a liberarli dalle corde senza fare loro
troppo male, ma erano troppo feriti perché non gemessero al minimo contatto.
Mark invece si stava occupando di Roberto. Ma quest’ultimo
doveva ancora essere in stato di shock, perché quando Mark gli toccò il braccio
per liberarlo dalle corde, Roby sussultò, cominciando a gemere e piangere.
-Vi prego, basta.- disse, tra i singhiozzi. –Uccidetemi, ma
vi prego, basta.-
-Hey, no, amico, sei al sicuro adesso.
I cattivi sono morti. Non c’è più pericolo. Sono con Asia, la tua amica.- gli
disse Mark, prendendogli il volto tra le mani per risvegliarlo.
Asia si sentì il cuore in gola, ma corse al suo fianco,
sfiorando il suo amico di liceo sul braccio.
-Roby, sono qui. Non preoccuparti,
nessuno ti farà più del male.- gli promise la ragazza, sentendo una morsa al
cuore.
-Asia! Oddio…-
disse lui, sospirando per il sollievo. –Vi prego, portatemi via di qui.-
-Certo! Ti stiamo portando ad Hogwarts.- gli disse. –Ti
accompagna Mark, ok?-
Il ragazzo annuì, aggrappandosi all’Auror.
-Tu non vieni?- le chiese Mark, aggrottando le sopracciglia.
-Non adesso. Vedo se ci sono delle prove da raccogliere e
arrivo subito.- gli rispose, passandosi una mano sul volto. –Dì a Draco di non
preoccuparsi.-
-Va bene. Ma sta attenta.- le disse, prima di
smaterializzarsi con gli altri.
Asia sospirò, chiudendo gli occhi. –Fatti vedere, Cosgrave.
Sei qui, lo sento.-
L’uomo si materializzò a qualche passo di distanza da lei,
con un ghignetto compiaciuto in volto. –Vedo che
Alistair ti ha spiegato alcune cose su di noi.-
-L’ha fatto, si.- disse lei,
indifferente. –Dammi una buona ragione per non ucciderti adesso.-
-Perché se mai lo farai, vuoi farlo mettendo in atto un
grande show.- le rispose, arrogante. –Qui non ti
vedrebbe nessuno, nessuno saprebbe come mi hai ucciso, nessuno potrebbe vederti
diventare un’eroina.-
Asia lo spinse di nuovo al muro, di nuovo arrabbiata. –E se
volessi sbattermene della mia voglia di mettermi in mostra e volessi farti
secco seduta stante?-
-Be’, provaci.- le disse, scrollando le spalle. –Ma non vuoi
farlo.-
La ragazza si staccò da lui, guardandolo però ancora negli
occhi.
-Perché dovrei crederti?- gli disse, sentendo le lacrime
velargli gli occhi improvvisamente. –Perché dovrei crederti quando dici che non
volevi fare loro del male?-
-Te l’ho detto, gli amici sono sacri.- le disse, abbassando
lo sguardo e cominciando a rovistare nella tasca destra dei pantaloni, da dove
estrasse una boccetta con un liquido trasparente all’interno. –Prendila. Li
aiuterà a guarire più velocemente.-
-Cos’è?- chiese lei, aspra. –Veleno?-
-No.- disse lui, alzando gli occhi al
cielo. –Sono lacrime d’angelo.-
-Cosa?- chiese lei, sconvolta. –No! Non.. come fai ad avere
delle lacrime d’angelo? Ci sono alcuni alchimisti che darebbero il loro braccio
buono per averle!-
-Compreso il tuo Malfoy?- celiò, amaro. –Bastano tre gocce
sulla loro fronte e guariranno completamente.-
La ragazza guardò l’ampolla per un paio di secondi,
combattuta, prima di decidere che la salvezza dei suoi amici fosse più
importante del suo orgoglio e quindi afferrarla. Nel farlo, però, sfiorò la
mano del Dominatore, rabbrividendo di conseguenza.
-Lo senti, vero?- le chiese, avvicinandosi a lei
pericolosamente. –Lo senti anche tu.-
-Non è vero.- mormorò lei, guardandolo spaventata. –No.
Alistair mi ha detto che è solo a causa dei nostri poteri. Tu sei più forte di
lui. Per questo mi sento così…-
-Così come?- la interruppe. –Voluta? Attratta? Quale delle
due?-
-Omicida.- celiò lei, provando a liberarsi di
lui.
Cosgrave rise, avvicinandola a se per i fianchi. –Dio, non
hai idea di quanto vorrei averti.-
-Lasciami andare.- gli ordinò, provando a mantenere il
controllo.
-Mi dispiace, non posso farlo.- le rispose, appoggiando la
fronte alla sua. –Dovevi essere mia.-
La guardò negli occhi per un paio di secondi, nell’attesa di
una risposta che non ne voleva sapere di uscire dalla bocca di Asia. Così
Murphy fece la cosa che gli sembrò più normale fare. Avvicinò la bocca alla
sua, sfiorando le labbra di Asia come se fosse la rosa più preziosa. La ragazza
per un millesimo di secondo si sciolse nel contatto, perdendo un battito al
cuore. Ma nello stesso lasso di tempo si riprese e schiaffeggio l’uomo con
tutta la forza che aveva in corpo.
-Non osare, miserevole essere!- sputò, rabbiosa.
-Sarò anche miserevole, ma ti sto dando un’alternativa.- le
disse, scuotendo la testa per riprendersi, ma con un sorriso.
-Di che parli?- gli chiese, alzando un sopracciglio.
-Sai che ucciderò Malfoy. Lo sai che accadrà. Bene. C’è un
modo per salvarlo.- disse il Dominatore, guardando la ragazza dritto negli
occhi. -Vieni da me di tua spontanea volontà e gli risparmierò la vita. Resta
lì dove sei e giuro che prima o poi il suo collo sarà tra le mie mani.-
-Nessuna terza possibilità?- gli chiese Asia, senza farsi
colpire troppo dalla minaccia dell’uomo. –Sai, ti converrebbe chiedere una
terza porta. In fondo potresti anche essere tu quello a morire in un possibile
scontro.-
-Forse, è vero.- ammise Cosgrave, accondiscendente. – Ma sono
disposto a correre il rischio. Dì ad Alistair che capisco perché ha fatto
quello che ha fatto, ma questo non cambia le cose. Ci vediamo, Anastasia. Io
aspetto te.-
Spazio Autrice: Salve a tutti!!! Scusate per il tremendo
ritardo!! TT_TT io ho provato a fare il più
velocemente possibile, ma questo capitolo è stato difficile a venire fuori.
Quindi.. be’, avevo pure detto che avrei aggiornato ieri, ma non ho potuto perché
mi diceva che non c’era il server disponibile. -.-
Passo ai riferimenti, va:
-Allora, il rapimento dei ragazzi. È una cosa che pianifico
da tipo l’inizio della storia. Ora, non so com’è venuto fuori alla fine, ma io
spero bene. xD Roberto.. be’, povero il mio cucciolo.
Può non sembrare, ma Roberto è l’amico di Asia che preferisco. Davvero io lo
adoro. E ripeto, nell’ultimo periodo mi stanno molto a cuore le tematiche LGBT,
e non scrivere di personaggi omosessuali mi fa strano, ecco. Quindi,
beccatevene un po’. Le cose si sistemeranno per lui, tranquilli.
-Andrew Scott è l’attore che ha
interpretato Jim Moriarty in ‘Sherlock’e Staying Alive è la suoneria del
cellulare di Jim. E lo amo.
-Ah, quanto mi piace Cosgrave, qui. L’ho adorato. E tengo a
specificare che lui veramente non sapeva quello che stava succedendo ai
ragazzi. E il regalo che le fa… molto importante.
Spiegherò, spiegherò, lo prometto! xD
Quindi.. boh. Ringrazio chi segue, preferisce e ricorda! :D
Vi lovvo.
A presto,
Micaela