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Autore: Ariadne_    26/08/2012    1 recensioni
Se siete degli appassionati di Harry Potter, ma detestate Draco Malfoy, questa non è la fanfiction che fa per voi.
Questa è una romantica storia d'amore che nasce tra le mura di Hogwarts. E' basata su un sogno che ho fatto.
Il famoso serpeverde, ritenuto da molti il 'nemico' di Harry Potter, conoscerà finalmente l'amore e le complicazioni che esso porta.
E' la prima fanfiction che scrivo e non sarà molto lunga, (o almeno così credo).
Beh, vi auguro una buona lettura.
_zio Voldy
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Draco si sdraiò sul letto a baldacchino.
Quel giorno non avrebbe toccato né pergamene né boccette d’inchiostro.
 Chissà che espressione di stupore avrebbe assunto Lumacorno vedendolo arrivare?.
Godeva al solo pensiero. Gliel’avrebbe fatta pagare, avrebbe creato talmente tanti disordini che  tutti i presenti sarebbero fuggiti a gambe levate.
Progettava la sua vendetta nel dormitorio dominato dal silenzio, quando Tiger e Goyle entrarono nella stanza con la grazia pari a quella di un elefante in un negozio di ceramiche.
«Draco, vieni con noi al campo da Quiddich? Stanno facendo le selezioni!» gli chiese Goyle.
Merda. Si era totalmente dimenticato delle selezioni!
Ma, in fondo, non era colpa sua se il capitano della squadra le aveva rinviate per un mese a causa dei suoi ‘impegni personali’.
In poche parole si era fatto i cazzi suoi e adesso si era ricordato che aveva una squadra da allestire.
Idiota di un Montague!
«Ragazzi, non posso» disse rassegnato Draco.
Erano secoli che non saliva sulla sua Nimbus 2001e il vento non gli scompigliava i capelli da tanto tempo, troppo.
 Tiger e Goyle erano sconvolti: «Ma tu adori il Quiddich! Non ci rinunceresti per qualsiasi cosa al mondo! Cos’è più importante del Quiddich?!» intervenne il primo.
Per una volta nella sua vita Tiger aveva ragione, ma non l’avrebbe mai saputo; Draco abbassò lo sguardo, come avrebbe potuto dirgli che doveva andare a quella stupida festicciola?
Prese fiato, loro attendevano una risposta..
Per sua fortuna, o sfortuna, dipende dai punti di vista, Rya entrò nel dormitorio con pezzo di stoffa luccicante in mano: «Ehi, Draco! Che ne dici di questo vestito? Pensavo di metterlo alla fes…ooh. Ciao Tiger, Goyle » li salutò lei.
I tre ragazzi si voltarono  di scatto a fissarla
Accorgendosi di essere di troppo, lei si affrettò a dire: «Beh, vi lascio soli..Ci vediamo dopo Draco..», e lasciò la stanza correndo.
Vincent e Gregory tornarono a guardare Malfoy: «Ebbene, preferisci andare alla festa dei cocchi di Lumacorno con quella»
«Si da il caso che quella abbia un nome sai Tiger?», Draco sembrava veramente irritato.
«Oh, giusto, scusa, quella FECCIA»
Questo era troppo, nessuno poteva parlare così della sua Rya.
Una voce dentro di sé si ribellò: Tua? Da quando in qua è la TUA Rya?
Draco rimase in silenzio.
«Bene,» sbuffò Gregory Goyle: «Quando torni in te, facci un fischio»
Stavano per uscire dalla stanza quando Draco scoppiò: «Tornate indietro, razza di viscidi vermi!»
La cattiveria si era rimpossessata del suo corpo.Gli occhi di Tiger e Goyle si spalancarono e, intimoriti, obbedirono.
«Ascoltatemi bene: vado a quella stupida festa con quella stupida ragazza per vendicarmi con quello stupido di Lumacorno. Non ci vado per divertimento, chiaro?»
I due annuirono.
«Ottimo» continuò freddamente lui: «e ora toglietevi dalla mia vista. IMMEDIATAMENTE» sillabò in modo che potessero capire al meglio.
«Oh…e dite a Montague di non affaticarsi a trovare un Cercatore, perché quel posto è riservato a Draco Malfoy».
I due ragazzi uscirono dalla stanza, lasciandolo completamente solo.
 
*
Ricordati: alle sette e mezza davanti all’armatura dorata al terzo piano.
Draco si svegliò di soprassalto, dopo che Tiger e Goyle avevano lasciato il dormitorio, lui si era gettato sul letto e si era addormentato.
Guardò la meridiana: le otto meno quindici minuti.
«Cazz…sono in ritardo di un quarto d’ora!»
Sfrecciò verso l’armadio, tirò fuori il suo smoking nero e corse in bagno: non ce l’avrebbe mai fatta in tempo.
 
Idiota che sei, Draco; sei un mago, usa la magia!
Seguì il consiglio che aveva dato a se stesso e in un batter d’occhio fu pronto. Decise di abbottonare solo i primi tre buchi della giacca.
Si guardò allo specchio: «Il distintivo da un tocco di classe. Ma che genio che sono!»
Basta guardarti allo specchio! Sei in ritardo!
Uscì dal dormitorio, superò la sala comune seguito dagli sguardi incuriositi dei suoi compagni e corse via.
Arrivato al terzo piano, notò che era deserto.
Aveva sbagliato posto? O Rya se n’era andata via?
Mentre si scervellava, udì una voce femminile molto familiare provenire dall’alto.
Alzò lo sguardo: Ariadne si trovava in cima ad una scalinata. «Ti piace far aspettare le donzelle? Non sei per niente un galantuomo; di solito è la dama a tardare!» esclamò divertita: «Ho seriamente temuto di dover rinunciare alla mia entrata teatrale!»
«Quale entrata teatrale?»
«Beh, questa!». Cominciò a scendere lentamente i gradini.
Era splendida: indossava un meraviglioso vestito turchese aderente, che metteva in risalto le sue curve sensuali.
L’abito faceva risaltare la sua vita sottilissima (Draco si stupì da quanto fosse piccola).  All’altezza dei fianchi vi era l’attaccatura della gonna, ricca di pieghe e ricami argentati.
In poche parole: la ragazza più bella che avesse mai visto.
Lei scese l’ultimo scalino e gli rivolse un ampio sorriso.
Lui le si avvicinò: «Wow, vedo che ti sei impegnata molto. Beh, come biasimarti; non volevi sfigurare accanto a un adone come me».
Le parole gli uscirono dalla bocca senza volere: lui aveva pensato di dirle che era bellissima!
Rya ribattè seccata: «Non credevo fossi così perspicace, Malfoy. Muoviamoci, queste scarpe mi stanno uccidendo..»
Raggiunsero la Torre di Astronomia: la festa si sarebbe tenuta là.
Salirono tre rampe di scale a chiocciola e attraversarono un portone di rame spalancato.
Si ritrovarono immediatamente in una stanza circolare addobbata da preziose tende trasparenti multi colore. In fondo all’aula vi era un lungo tavolo sopra il quale vi era deliziose leccornie.
Erano presenti tutte le pupille di Lumacorno. Queste, vedendo la coppia sul portone, smisero di parlare e puntarono lo sguardo su di loro.
A Draco piaceva tutta quell’attenzione. Era ammirato e aveva tutti gli occhi posati su di lui; si mosse in avanti, assumendo una postura fiera e regale.
Sentì un braccio avvolgersi attorno al suo: evidentemente Rya si sentiva in soggezione.
Per fortuna Lumacorno andrò incontro a loro, salvandola: «Ecco qua la mia migliore allieva - Hermione Granger diventò paonazza per la rabbia-Avevo seriamente temuto di dover rinunciare a lei signorina Smith. Vedo che è in dolce compagnia del giovane Malfoy! –Gli strinse la mano- E’ un vero piacere vederla!»
«Anche per me, signore», Draco accennò un falso sorriso.
«Adesso devo proprio andare: non voglio essere sgrabato e ignorare gli altri miei ospiti! Spero che la festa sia di vostro gradimento..e mi raccomando..DIVERTITEVI», disse il grasso mago, allontanandosi facendo una giravolta.
La serata non fu così noiosa quanto Draco si aspettasse, anzi si stava divertendo. Aveva ballato più volte con la sua affascinante partner e si era rimpizzato di cibo.
 
Dopo un ennesimo ballo Rya suggerì di spostarsi in terrazza.
Fu un’ottima idea; una lieve brezza accarezzò i loro volti lucidi, rinfrescandoli.
Rya si era tolta le scarpe( a quanto pare le dovevano fare veramente male) e si era appoggiata alla ringhiera.
La luna era piena e i suoi candidi raggi illuminavano il suo volto: non era mai stata così bella. In lontananza un lupo ululò, e lei indietreggiò intimorita.
Draco le disse ridendo: «Non dirmi che hai paura di un lupacchiotto!» e avanzò verso di lei.
Improvvisamente sentì il bisogno di avere un contatto fisico: un abbraccio sarebbe stato l’ideale.
La cinse con le braccia; rimasero in quella posizione per un lunghissimo secondo.
Draco aspirò a pieni polmoni il profumo dei suoi capelli, che quella sera erano raccolti in un’alta coda, dalla quale cascavano soffici boccoli, simili a quelli che le contornavano il viso.
Si distaccarono; le loro dita si intrecciarono.
Draco seguì l’istinto e pian piano si avvicinò alle sue labbra. Lei lo bloccò: «Ehy,che stai facendo?»
«Oh, niente, stavo loro cercando di..» cercò una valida scusa.
Stupido, sei solamente uno stupido!
«Perché stavi provando a baciarmi?»
Lui sospirò; era giunto il momento di dirglielo. «Perché..» la sua voce tremava: «ecco, perché sono pazzo di te, Rya. Completamente pazzo»
Gliel’aveva detto, ora lei sapeva la verità e gli avrebbe riso in faccia. Ariadne, con grande stupore di Draco, rimase immobile.
Lui l’afferrò dolcemente per i fianchi e la tirò verso sé, socchiuse gli occhi e cercò le sue labbra.
La baciò e provò un piacevole nodo allo stomaco, si sentì il petto leggero; non pensava a nulla, era come se fossero gli unici essere viventi presenti sulla terra.
Sentì le sue braccia attorno al suo collo. Aprì leggermente le labbra intimorito e con meraviglia notò che Rya aveva fatto lo stesso. Le loro lingue si accarezzarono dolcemente.
Pian piano di separarono; Draco cercò avidamente di strapparle un altro bacio, ci riuscì. Ne rubò un altro e un altro ancora.
Aveva fame dei baci. Ora che aveva cominciato, non voleva finire così presto.
Si avvicinò nuovamente alle sue labbra, lei sorrise e lui aprì gli occhi per guardarla: era raggiante.
Un colorito rosato si era impadronito delle sue guance: era arrossita leggermente.
Si erano appena sfiorati le labbra, quando il professor Lumacorno entrò sulla scena, rovinando tutto.
Quest’ultimo non si accorse minimamente di aver interrotto qualcosa di vitale rilevanza: «Signorina Smith sarebbe così gentile da venire con me a discutere con la signorina Granger e il signor Zabini riguardo la Pozione Polisucco?»
«Per me sarebbe un onore, professore» disse nascondendo perfettamente l’odio che provava momentaneamente nei suoi confronti. Lui la prese a braccetto, Rya si girò verso Draco e mimò con le labbra ‘Aiuto’, fece una smorfia ironicamente sofferente e fu tracinata dentro.
Malfoy rimase là, avrebbe salvato Ariadne dalle perfide grinfie di Lumacorno più tardi.
Si passò una mano tra i capelli: baciando Rya aveva sentito quelle strane cose che i Babbani chiamavano ‘fuochi d’artificio’.


-------- Ora tocca a me

Buonsalve bella gente!
Questo è il mio più grande capolavoro (che modestiaa!)
Beh, spero che vi piaccia!
RECENSITE, MI RACCOMANDO!
Ps: se la descrizione dell'abito non è chiara, a breve posterò un disegno fatto da me!

Ciao ciao!
  
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