Ho sempre pensato che i pettegolezzi siano un modo per sconfiggere la noia … ma non avrei mai creduto che sarebbero potuti diventare anche un hobby, anzi una professione! Le cugine Montagnoni erano proprio specializzate in questo. Si chiamavamo Annalisa, Antonietta e Antonella e abitavano in tre appartamenti diversi della scala N. Avevano circa sessant'anni e si assomigliavano molto tra loro sia per i loro capelli grigi ricci che per la loro altezza.
Le incontrai per la prima volta la mattina del mio settimo giorno lavorativo mentre discutevano di alcuni misteriosi segreti.
-Avete visto il signor Fabrizzi, il macellaio?- chiese Annalisa sussurrando
-No, che cosa è successo?-
-Oggi non ha messo lo zucchero nel caffè- disse parlando ancora più piano come se rivelasse un segreto di stato
-Non è da lui! Da chi l'hai saputo?- domandò Antonietta sempre più interessata
-Da alcuni miei informatori ...- disse Annalisa. Di solito quando lei parlava di informatori intendeva lei nascosta trai cespugli o da qualche altra parte.
-E sapete io che ho scoperto su Mario, il lustrascarpe?- chiese Antonella
-No-
-Oggi lui ha incontrato la madre- disse velocemente
-E come l'hai scoperto?-
-L'ho chiesto alla madre- disse Antonella bisbigliando per non farsi sentire.
-Indovinate, invece, che ha fatto oggi don Gianni, il prete?- chiese Antonietta
-Ha celebrato la messa- rispose Annalisa alzando un po' il tono di voce
-Brava … come l'hai saputo?-
-Da alcuni miei informatori …- disse Annalisa, che aveva intelligentemente calcolato che era Domenica.
Spettegolando le tre streghe avevano superato la portineria e si stavano dirigendo verso la scala N. Annalisa, però, aveva dimenticato di prendere la posta.
-Signora- urlai a perdifiato -la posta!-
-Hai ragione ...- disse avvicinandosi a me mentre le sue cugine salivano ai loro appartamenti – … me ne stavo quasi dimenticando.
Dopo aver letto la posta, Annalisa Montagnoni mi rivolse la parola:
-Conosci Antonietta, mia cugina?- mi chiese sussurrando
-Si, l'ho vista adesso ma non le ho rivolto la parola- risposi
-Non fa niente. Lo sai che Antonietta non si è sposata perché nessuna la voleva?- mi domandò sempre a bassa voce
-Ah ...-
-Non mi chiedi da chi l'ho saputo?- mi chiese irritata
-Ah … Da chi l'ha saputo?-
-Da alcuni miei informatori …
Passarono alcuni secondi interminabili in cui la signora Montagnoni mi guardava incredula.
-Non lo sai? Adesso mi devi raccontare tu qualcosa- disse
-Ah …- dissi cercando di trovare un metodo per levarmela di torno -Lo sa che anche lei non si è sposata perché nessuna la voleva?-
-Io? Chi te l'ha detto?- urlò arrabbiatissimo
-Antonietta Montagnoni, sua cugina- mentii.
La pettegola se ne andò via, adirata, verso l'appartamento di sua cugina con in mano un mattarello.
Ero riuscito a liberarmi delle tre streghe pettegole ma quel giorno mi sentivo strano perché non avevo sentito parlare di me le tre vecchiette (ovviamente parlo di quelle che lavoravano a maglia). Come ogni giorno stavano sedute a lavorare, ma questa volta, non le avevo sentito dire una parola.
-Che fate?- chiesi -non scommettete più?-
-Che dici, figliolo?- domandarono all'unisono
-Non scommettete più sulla mia morte?-
-No- rispose la prima -abbiamo trovato un impiego più conveniente.
Solo ora mi accorsi del cartello:
SVENDITA DI BANDIERE DI STOFFA
50 euro l'una
-Ah!Ah!Ah!Ah!Ah! Brave! Anche se non penso che ne venderete tante!-
-Dici?Chi vivrà vedrà!
Avevano ricominciato a scommettere.