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Autore: Fairyceltica    26/08/2012    2 recensioni
E' passato un anno dalla sconfitta di Majin Bu e il mondo vive in pace e armonia. Ma la vita di Junior cambierà per sempre quando conoscerà Kelly, una dolce terrestre cieca fin dalla nascita per via di un crudele incantesimo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Junior tornò al villaggio, vide i suoi amici seduti su una panchina, preoccupati.
- Junior eccoti! Stai bene?- domandò Goku.
- Si sto bene- disse lui.
- Per fortuna nessuno si è fatto male- sospirò Bulma.
- E' meglio se andiamo a casa, adesso- disse Chichi.
Tutti furono d'accordo con lei.
Mentre si avviavano, Goku si avvicinò a Junior.
- Dov'eri finito? Non ti abbiamo più visto da quando è successo l'incidente- chiese.
- Ero tra la folla- rispose il namecciano.
Dentro di sè, Goku sapeva che stava mentendo, perchè lo aveva cercato in lungo e in largo e non lo aveva trovato da nessuna parte.
Dove poteva essere stato?

 

La mattina seguente, Junior si svegliò più presto del solito.
Dopo essere uscito dal Palazzo del Supremo, volò verso la casa della ragazza.
Una volta raggiunta la meta, vide che la sua stanza era vuota.
- Dove potrebbe andare una ragazzina a quest'ora?- si chiese.
Tornò al villaggio e chiese ai pochi passanti che c'erano se l'avevano vista.
- E' andata al parco, ci va tutte le mattine, la troverai senz'altro- disse un vecchio.
Junior volò al parco e, dopo aver cercato per un quarto d'ora, la trovò.
Stava passeggiando.
Junior si appollaiò in cima a un albero per osservarla.
Indossava un top leggero, pantaloncini corti e un paio di scarpe da ginnastica.
Sembrava volesse far jogging, invece di una passeggiata.
Lasciò il bastone su una panchina, inspirò profondamente... e cominciò ad allenarsi.
Il namecciano restò a bocca aperta.
Era... bravissima.
Fece una capriola in aria, diede un calcio a un nemico invisibile e, quando atterrò, fece tre capriole all'indietro.
Continuò ad allenarsi senza nemmeno fare una pausa.
Junior rimase incantato dalla sua bravura.
Chissà chi era il suo maestro?
- Devo migliorare di più- pensò la giovane, dopo essersi fermata.
Prese il bastone e fece per andarsene quando una voce la fermò.
- Sei in gamba, ragazzina- disse Junior, atterrando davanti a lei a braccia conserte.
La ragazza rimase immobile per qualche istante, poi sorrise.
- Oh, sei quello che mi ha salvata ieri!- disse.
Junior rimase di stucco.
- Come hai fatto a sapere che ero io?- chiese, sbalordito.
- Bè, ti ho riconosciuto dalla tua voce- rispose lei.
Poi si avvicinò a lui di qualche passo.
- Grazie per avermi salvata- disse, piena di gratitudine.
- Non ringraziarmi- disse Junior - Come ti chiami?-
- Mi chiamo Kelly, felice di conoscerti- sorrise lei.
Quella risposta ebbe uno strano effetto su Junior.
Anni fa, la gente non era per niente felice di fare la sua conoscenza.
- Io sono Junior. Hai una grande conoscenza delle arti marziali, chi ti ha insegnato?-
- Nessuno, ho imparato da sola. Mi alleno fin da quando ero piccola- spiegò Kelly.
- Non ti sei mai allenata con qualcuno?- chiese Junior.
- No- disse Kelly cercando di apparire disinvolta, ma Junior notò una punta di malinconia nella sua voce.
- Anche tu conosci le arti marziali, non è vero?- chiese Kelly.
A quella domanda, il namecciano sorrise.
- Oh sì, anzi sono anche un maestro di arti marziali. Ti va di allenarti?- disse.
- Va bene, ma verso le sette devo andare in biblioteca.- rispose Kelly riappoggiando il bastone sulla panchina.
Il namecciano si tolse turbante e mantello e assunse una posizione d'attacco.
Iniziarono a combattere e dovette ammettere che era molto abile, per essere la prima volta che si allenava con qualcuno.
Dopo un'ora finirono di allenarsi.
- E' stato molto istruttivo, grazie- sorrise Kelly.
- Se ti va potremmo allenarci anche domani- propose Junior.
- Oh grazie, ok ci vedremo qui allora- rispose lei.
Prese il bastone.
- Ora devo andare, ci vediamo!- lo salutò con un sorriso.
Junior arrossì.
- A presto- disse lui.
Mentre Kelly si allontanava, Junior rimase immobile.
 Incredibile, era venuto solo per conoscere il suo nome e invece... si era messo a parlare con lei.
A conoscerla.
Non sapendo cos'altro fare, passeggiò.
Che posto tranquillo.
Camminò lungo il sentiero, e i rami fruscianti degli alberi e il cinguettio degli uccelli rendevano magico quel luogo.
Quando raggiunse la fine del parco, si rese conto di essere stato lì tutta la mattinata.
E se Kelly fosse ancora in biblioteca?
Spinto dalla volglia di rivederla, si avviò verso il villaggio.
Quando entrò in biblioteca, alcune persone alzarono lo sguardo dai libri, mentre altre continuarono a leggere.
Il namecciano andò di tavolo in tavolo, ma non riuscì a trovarla.
Credendo che se ne fosse andata, fece per uscire quando la vide che era immersa nella lettura.
Quando si avvicinò, Kelly cambiò pagina e col dito seguiva piccoli buchi che formavano lettere.
- Ciao- la salutò Junior.
La ragazza fece un balzo.
- Oh, Junior non pensavo che saresti venuto qui...- disse lei.
- Sono pieno di sorprese- ghignò lui - che leggi?-
- "L'arte del combattimento del 18°secolo"; è interessante. Vuoi leggerlo con me?-
Non riuscendo a dire di no, si sedette accanto a lei.
Poi Kelly prese la sua mano e gli fece seguire quelle lettere bucherellate.
Junior avvampò di fronte a quel gesto... dolce... e gentile.
Tutti i terrestri lo guardavano sempre con disprezzo, ma lei lo trattava come se fosse... un amico.
E per giunta lo conosceva da poco!
A un certo punto Kelly arrossì e tolse la mano dalla sua.
- Scusa, mi sono dimenticata per un attimo che tu ci vedi...- disse lei.
- Non preoccuparti, è stato molto istruttivo- la rassicurò Junior.
Kelly fece un sorrisetto.
- Ora devo andare a casa- disse, alzandosi.
Junior l'accompagnò all'uscita.
- Vuoi che ti accompagni a casa?- chiese, assumendo un tono un pò distaccato.
- Oh no, grazie- disse Kelly.
- Bene, allora. Ci vediamo domani-
Quandò Kelly sparì, Junior provò una strana sensazione.
Quella ragazzina lo aveva trattato... come una persona.
Il namecciano volò verso il Palazzo del Supremo, cercando di scacciare quella strana sensazione che non aveva mai provato prima, senza successo.

  
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