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Autore: twisted__    26/08/2012    3 recensioni
Un Severus Piton tormentato dagli occhi del ragazzino tanto odiato alla ricerca di una donna ormai persa, Hermione e Harry legati da un filo invisibile che non si decide ad accorciarsi e una storia raccontata a più voci. Cosa succederebbe se Harry decidesse di esser meno cauto? Come può Hermione gestire un sentimento che prova da quattro anni?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Severus aspetta paziente nello studio decorato da decine di quadri. Non muove un muscolo, aspetta che Silente rivolga finalmente a lui le sue attenzioni. Non sa perché si trova lì, o forse ha qualche sospetto ma non parla.
Per necessità di mestiere ha imparato a non scoprire mai le sue carte prima che l’altro mostri le sue.
Ora Silente è nuovamente seduto davanti a lui e lo guarda con un sorriso serafico. Il più tranquillo dei sorrisi per lui che sa essere aquila, che per l’amor del bene sa preparare anche una guerra.
”Allora Severus, novità?”
”No, credevo fosse lei a dover..”
”Hai ragione, ma è sempre buona educazione chiedere al proprio interlocutore se ha qualcosa da dire prima di cominciare il proprio discorso.”
Silente si aggiusta gli occhiali sul naso gobbuto.
”Quest’anno il Ministero è praticamente infiltrato ad Hogwarts e non nascondo di essere stato io stesso a permetterlo trovandomi costretto. La Umbridge insegnerà Difesa contro le Arti Oscure, dovresti averla presente Severus, era anche al processo di Harry e..”
”Preside, posso farle una domanda?”
”Certo che puoi, immagino anche quale sia, ma procedi.”
”Perché lei sta evitando Potter?”
”Evitando? Più che altro proteggendo, Severus. E’ meglio al momento non dargli altre attenzioni né oneri, preferisco che mi veda come il Preside della sua scuola. Questo non significa che non lo controllerò ovviamente.
Severus ridacchia guardandosi le scarpe con crescente ironia sul volto.
”E’ buffo, pensavo che sarebbe stato il primo a cui lei avrebbe pensato per la carica di Prefetto.”
Silente tace per qualche secondo davanti allo sguardo di Severus che indugia sul suo volto, osservandosi le dita lunghe e segnate dal tempo.
”Ci avevo pensato, ma quest’anno saranno parecchie le cose che vedrà e come ho già detto preferisco evitare di posare sulle sue spalle altri oneri. Saranno Ronald Weasley e la signorina Granger a ricoprire quell’incarico. In quanto a te Severus, saprai che spetta a te controllarlo senza ovviamente dare nell’occhio.”
Severus annuisce con estrema lentezza, poi guardando i quadri alla parete torna a parlare.
” Si è forse affezionato al ragazzo?”
Silente sorride bonario e Severus può scorgerne l’anziana età sul volto.
”Sono vecchio, Severus. Forse perdo colpi.”
Il silenzio calò di nuovo sulla scrivania e dopo pochi secondi lo sguardo distratto di Silente torna su Piton.
”E ora dimmi, Severus, cos’è che vuole Voldemort?”
”La Profezia, Preside. La profezia che riguarda lui e Potter, quella dell’ufficio Misteri.”
”Okay. Lui ha il suo esercito e noi abbiamo il nostro. Siamo pronti.”
Severus sorride col sorriso d chi, davanti a un rimorso, non può scegliere fra bene e male.
 
 

****

Le lettere con le liste dei libri per Hogwarts arrivano sempre procurando un grande trambusto. Hermione è ormai abituata al chiasso dei gufi che arrivano portando missive, sa che a breve la casa ne sarà invasa. E ora, nel silenzio di una stanza vuota, ad Hogwarts pensa molto poco. Pensa che è da un giorno che non parla con harry. Ma Hermione non porge scuse per peccati che non commette. Lei prima di tutto, poi gli altri. Ed è così difficile mantenere questa condotta davanti agli occhi tristi di Harry. Vorrebbe urlargli addosso che di lui le importa, che non merita quel gelo. Perché Hermione ne è convinta, non merita quel deserto di ghiaccio.
Harry fa il suo ingresso nella stanza. Hermione non si volta ma vorrebbe saltare in piedi. Probabilmente se lo facesse, lui uscirebbe a passo svelto.
”Hermione, ti va di parlare?”
Hermione vorrebbe saltare in piedi. Ma non si prostra ai piedi di nessuno e così, col cuore che sussulta, resta seduta.
”Di cosa vuoi parlarmi?”
”Di quello che ti ho detto..”
Non sa calibrare i movimenti. Conta fino a dieci, poi lo guarda.
”Parla.”
”Sono stato molto male quest’Estate senza avere vostre notizie. Mi sembrava di essere tornato ai miei 12 anni, con la differenza che nessuno voleva salvarmi la vita. Ad ogni lettera pensavo fossi tu..”
Un sussulto e una capriola del cuore. Hermione non sa emettere suono. Ha le mani che sudano, le nasconde. Vorrebbe sorridergli.
”Avrei dovuto prendere carta e penna e trasgredire, scriverti. So di non averti fatto bene, ma Silente temeva che i messaggi potessero essere intercettati.”
”Mi dispiace”
”Dispiace anche a me, Harry”.
In due passi Harry le è vicino e lei è pronta ad affondargli fra le braccia. In quell’istante le mani di lui le affondano fra i capelli e il suo viso posa sulle sue spalle gracili. Vorrebbe non muovere il mondo da quella posizione, vorrebbe che le lancette non contassero i secondi.
”Le liste dei libri!”. La voce della signora Weasley risuona in tutte le stanze e Harry la lascia andare come scottato.
A passi incerti lascia la stanza per andare a leggere la sua lettera. Il cuore di lei annaspa e non ha niente a che fare con Hogwarts.
 

***

“Prefetti, siamo prefetti!”
Ron è tutto un sorriso davanti alla sua spilla di Prefetto. Con Hermione c’era da aspettarselo, ma da lui proprio no. Guarda Harry e raccoglie il suo sguardo interrogativo. Sa che in fondo è contento per lui, ma sa anche che si aspettava di essere lui Prefetto. Sa che si pone domande ma non vuole rispondergli. Per una volta è lui il Prescelto.


***

Chissà perché le notti prima di tornare ad Hogwarts, Harry non riesce mai a dormire. Questa volta l’insonnia è cattiva, lo tormenta e gli rende il cuore pesante senza lasciare alcuna traccia dell’euforia degli anni scorsi.
Dove è finita la sua euforia per il ritorno a scuola? Quello che non gli fa chiudere gli occhi ora è tormento.
Hogwarts non gli sembra più il luogo accogliente di una volta. Non è più il luogo dove nonostante tutto si sente solo un ragazzino. E Silente perché non si fida più di lui?Crede che dopo aver visto la morte di Cedric sia diventato quasi pazzo? Crede sia così fragile? Non vuole dargli responsabilità? Ebbene, non lo conosce. Harry Potter è sopravvissuto a qualcosa di molto più grande di Voldemort: alla vita, ai suoi morsi. Le responsabilità di un Prefetto sono così poco a confronto! Ha tutto sotto controllo. La morte di Cedric ha risvegliato in lui la rabbia di un guerriero che guarda gli innocenti morire. E sotto il peso di un coraggio così grande, sente le costole scricchiolare ma non ammette di essere fragile. Non può permetterselo.
 
Vorrei essere un bambino”.

I pensieri di Harry si accalcano in disordine per poter uscire e lui nemmeno sa da dove sia sbucato questo pensiero. E’ qualcosa che sicuramente sente, ma non lo ammette mai, nemmeno con sé stesso.
Guarda Ron dormire e sente che vorrebbe tutto quello che lui ha. Una famiglia e degli amici che non debba costantemente proteggere dalla morte.
Vorrebbe ciò che Cedric ha avuto per un soffio, ma che comunque ha avuto. Cho? No, forse non proprio lei. Forse solo una ragazza, forse solo innamorarsi come tutti quanti. E ammette che Cho gli piace, ma innamorato non è. Innamorarsi è una parola grossa. E quali sarebbero gli occhi che gli rivolge Hermione? Quali occhi? Hermione lo vede e non lo guarda. E Harry nemmeno vuole che lo veda. Le ha davvero quindici anni, non ha secoli di guerre sulle spalle. Può innamorarsi, sbagliare e crescere. Lui se sbaglia e si innamora rischia di uccidere.
Non vuole essere un assassino, nemmeno per amore.
Sirius per amore del suo migliore amico voleva uccidere, sua madre per amor suo è morta.
A cosa serve? A cosa cazzo serve? Se ami in cambio vieni ammazzato come la peggiore delle bestie e nemmeno? Se sei amato ti ritrovi a vivere una vita come quella che lui aveva sempre avuto? Delle volte – e con non poca vergogna- aveva pensato che sua madre avrebbe potuto fuggire con lui in braccio e basta. Ma poi pensa che Voldemort voleva lui e lui soltanto, che non avrebbe comunque rinunciato a dar loro la caccia e che era felice e apprezzava che qualcuno lo avesse amato così. Così fino a morire.
Ma poi che senso ha? Che senso ha vivere una vita come quella, si chiede? E le ragioni per vivere le avrebbe eccome, certo che le ha, ma delle volte non riesce nemmeno a farsele sembrare valide.
L’amore e la morte sono due cose diverse. L’amore protegge dalla morte, non ti condanna. Decide che Hermione è meglio lasciarla dove si trova. La lascia alla sua adolescenza piena di possibilità.
E Cho..potrebbe anche lontanamente somigliare all’amore? Ma non ha tempo per pensarci. Decide che seguirà l’istinto.
Hermione invece è un capitolo chiuso, una pagina voltata.
Una primavera che l’Inverno non violerà.

***



Hermione fa mente locale e con efficienza rimuove dalla sua lista mentale ognuno degli oggetti indispensabili che sa di dover portare ad Hogwarts. Il baule è pronto già da ore e non riesce a chiudere gli occhi. Così pensa a tutto senza pensare a niente in particolare. Ripensa al Quartier Generale che avrebbe dovuto lasciare e ripercorre col pensiero le sue enormi stanze.

Chissà se Harry dorme”


Hermione sbatte le palpebre e lotta con quel pensiero improvviso. Vorrebbe pensarci ed evitare allo stesso tempo. Poi il ricordo del loro abbraccio la aggredisce. Ricorda i suoi respiri, quelli che lei ha conservato nelle sue braccia. Si sorprende a sorridere e torna sé stessa. Smette di pensarci, perché lei è una guerriera. Lei sa che Harry non venderebbe il suo buonsenso per un bacio.


Purtroppo non lo farebbe”


Si scrolla quel pensiero di dosso. E poi, ci pensa e sa che Harry la vede e non la guarda. Ma sono guerrieri, lei non pretende di più.
Si alza dal letto diretta forse in cucina. Non sa nemmeno lei dove andrà nel cuore della notte.
Mentre cammina scorge nel corridoio un’altra figura. A piedi scalzi, con passi silenziosi.
Sa che è Harry. Si fermano uno davanti all’altra e si sorridono.
“ Posso offrirti un bicchiere d’acqua?”
Hermione ride davanti alla battuta da bimbo di Harry.
“Anche due.”
E insieme, prendendosi per mano come se andassero a combattere, cercano a tentoni le scale.

***
 

Salve a tutti! So che ce ne ho messo di tempo, ma mi sto lanciando in diverse cose e sono molto impegnata, spero vi piaccia questo ultimo capitolo. Nel frattempo, non è che vi andrebbe di passare di qui? Abbiamo ricreato una Gazzetta del Profeta e io sono una dei giornalisti, con lo pseudonimo di Lunastorta*.
https://sites.google.com/site/gazzettadelprof/
Grazie a tutti quelli che passeranno!

 

   
 
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