1-    MOUSDER


Corri e non fermarti. Corri e non fermarti. Corri e non fermarti.

Continuava a ripetersi Amanda mentre sfrecciava tra i boschi di Heilmoure cercando di tornare a casa il prima possibile.

Se ti fermi sei spacciata, non ti fermare!

Li aveva visti, la piccola, i due Mousder giganti che vagavano in cerca di cibo. Correva e ringraziava gli spiriti di essere piccola e agile, mentre i due mostri erano grossi e lenti.

Arrivò alle porte del piccolo villaggio di Heilmoure e cominciò a urlare -Mousder! Ci sono due Mousder giganti che mi stanno inseguendo! Aiuto!-

Senza fiato, si fiondò verso la casa di sua nonna Marilou e le corse in braccio.

-Nonna! Nonna Marilou!- gridò terrorizzata.

-Oh, tesoro! Piccola mia, che cosa è successo Amanda?- le chiese la nonna.

-M-mousder, Mousder giganti... mi volevano mangiare!- riuscì a dire Amanda tra le lacrime.

-Tranquilla, ora sei al sicuro, di quei roditori cattivi si occuperanno Sandor e gli altri guerrieri... shh, non piangere- le disse dolcemente la nonna cullandola.

In cuor suo però anche Marilou era preoccupata. Quei giganteschi roditori stavano diventando troppo numerosi e troppo poco pavidi. Bisognava fare qualcosa in fretta, o si sarebbero spinti presto fino al villaggio.

La foresta era tranquilla, adesso. Darren aveva visto la bambina scappare e aveva deviato l'attenzione dei due mostri dalla piccola a lui.

Aveva aspettato che Amanda, la nipote della Shandar, fuggisse e poi era saltato fuori dal suo nascondiglio dietro al cespuglio con la spada già sfoderata e aveva colpito il primo dei due Mousder direttamente al cuore. Un unico colpo e il primo era a terra, ma con il secondo sarebbe stato più difficile.

Diventano sempre più furbi quei cosi. Pensò. Ormai non basta più infilzarli con la spada, bisogna cambiare tecnica con ciascuno.

Infatti i Mousder imparavano in fretta. Per questo vagavano sempre a coppie, se uno periva rimaneva l'altro, e non era mai facile uccidere il secondo.

Quel maledetto roditore si era mosso in silenzio fino ad arrivargli alle spalle e poi con un ruggito si era preparato a balzare. Ma Darren ormai era abituato a questa tecnica e, da bravo Guardiano, si girò e menò un fendente dal basso verso l'alto contro il Mousder. La creatura strillò tutto il suo disappunto e indietreggiò di un passo.

Era davvero grande.

Ma Darren era riuscito a ferirla, e ora un brutto taglio rosso vermiglio spuntava dalla folta pelliccia marroncina della gola del Mousder.

Ora che si era allontanata un po', Darren riusciva a scorgere molti dettagli in quell'ammasso di pelliccia.

La creatura aveva un grande ventre tondo e ingombrante ricoperto da una strana peluria unta e puzzolente, camminava a quattro zampe e aveva degli artigli notevoli. In fondo a quel corpo gigantesco spuntava una lunga coda che terminava con un grosso aculeo.

La testa era piuttosto piccola rispetto al resto del corpo, ma non per questo era meno spaventosa: in cima c'erano due piccole orecchie pelose, mentre il muso era allungato e terminava in un naso tondo circondato da lunghi baffi ispidi. La bocca sembrava molto più piccola di quanto non fosse in realtà.

Come per dare a Darren una prova di ciò, il Mousder spalancò le fauci e gridò infuriato un urlo di dolore.

Alla vista di quelle zanne enormi, Darren indietreggiò e sollevò nuovamente la spada. Una volta aveva sentito dire che le zanne dei Mousder fossero velenosissime, e che sarebbe bastato un graffio per uccidere una persona in pochi minuti.

Come se non bastasse la loro stazza.

E poi, la bocca dei Mousder ricordava molto quella di alcuni serpenti mangia-uomini, capaci di ingoiare una persona intera. Darren aveva imparato a non dare per scontato che le dicerie fossero solo balle da quando aveva perso suo padre.

Non adesso, non è il momento. Si disse allontanando il pensiero. Ora si combatte.

Prese un bel respiro e si concentrò, trovò il suo centro di pace ed entrò in contatto con la foresta che lo circondava.

Il Mousder capì che era giunto il momento di battersi e ruggì mentre cominciava a caricare a testa bassa verso il Guardiano.

Darren non si fece trovare impreparato, e aspettò fino all'ultimo istante per scartare di lato e calare la spada sul grosso collo della creatura.

La bestia si accorse troppo tardi di essere caduta in una trappola, quando venne assorbita lentamente dalla terra sotto di lei.

Il Guardiano la osservò sprofondare e poi ringraziò la foresta di Heilmoure di aver scelto di salvare lui e non la creatura.

Non si trattava di scegliere tra te e lei, ma solo di compiere ciò che già era stato deciso. Tu vivrai. Devi compiere il tuo destino. Sussurrarono decine di voci nella testa del Guardiano.

Erano gli spiriti, spiriti degli antenati, degli animali, delle piante... della foresta stessa e di tutti i suoi figli. Spiriti che lo proteggevano.

Darren si voltò e corse verso il villaggio, doveva rassicurare i guerrieri che la minaccia era stata eliminata.



il mio spazietto: Ciao e grazie a chiunque sia arrivato in fondo! Volevo chiedervi il piccolo favore di commentare se vi è piaciuta, non vi è piaciuta (nel caso vi preeego ditemi cosa non va!), se avete idee su come mandarla avanti e soprattutto... VALE LA PENA ANDARE AVANTI?? Ringrazio ancora chi ha letto e ringrazio altre due volte chi lascerà un commentino... :D
Beh, che altro dire... se vi è piaciuta continuate a seguirmi!

Un bacio, charly