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Autore: REAwhereverIgo    26/08/2012    4 recensioni
Che succederebbe se una ragazza con autostima pari allo zero si innamorasse di un bellissimo motociclista? E se le sue sorelle si mettessero in mezzo per darle una mano, rischiando di peggiorare la situazione?
Spero che questa storia sia di vostro gradimento, io di sicuro mi divertirò a scriverla! Rea
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Fuga

Rea pensava e ripensava a soluzioni possibili per evitare di dover fuggire, ma non ne trovava: ormai aveva detto a Laura e Emma che stava a casa per motivi di salute, anche se non sapeva proprio come loro avessero potuto berla visto che lei non aveva MAI il mal di gola. O aveva avuto una fortuna sfacciata o loro non le avevano creduto e le avevano detto di sì solo perché le volevano bene.

Era ancora sovrappensiero quando Johan si sedette sul suo banco, facendola sobbalzare.

Ehilà, come va?” le chiese sorridendo. Se rifletteva su ciò che stava facendo su commissione delle sorelle Stevens gli veniva il magone, quindi preferiva non farlo.

Rea sorrise stanca.

Bene, per il momento tutto ok. Tu?” rispose. Lui alzò le spalle.

Come al solito: scuola, casa, videogames… conosci benissimo i miei ritmi” le ricordò.

Già, non hai una vita privata particolarmente proficua” lo prese in giro. Johan le dette una piccola spinta.

Tu, invece, sei molto attiva sul piano sentimentale, ho notato” disse, buttando l’esca. La ragazza arrossì.

Fidati, non è proprio vero” gli assicurò, guardando altrove. Lui notò che il suo sguardo si era leggermente rattristato e la fece girare verso di sé.

Ehi, qual è il problema?” domandò. Rea fu tentata di dirglielo, ma vide Fabio rientrare in classe in quel momento e cambiò idea.

Nessun problema, sono solo stanca. Ho un po’ di mal di testa, non mi sento troppo bene” lo tranquillizzò. Sapeva di mentire e sapeva che lui lo aveva capito, ma pregò dentro di sé che non dicesse niente.

Va bene, se ne vorrai parlare io ci sarò” le promise, tornando al suo posto.

Jason entrò in classe e iniziò a scrivere alla lavagna gli esercizi in preparazione al compito, ma lei non lo ascoltava: si sentiva in colpa nei confronti del suo migliore amico.

Controllò che il suo compagno di banco non le prestasse attenzione e scrisse un messaggio su un biglietto.

Alle quattro, tieniti il cellulare vicino. NON far leggere il messaggio a Emma e Laura o giuro che ti prendo a calci nelle chiappe!

 

Qui parla la segreteria telefonica del più bel ragazzo della città. Chi è?

Ma devi avere una risposta sempre più deficiente ogni volta che ti chiamo?

Sono un ragazzo creativo

Avrei usato la parola pirla, ma come vuoi

Ah-ha, simpatica. Allora?

Allora cosa?

Mi hai detto che mi avresti chiamato, quindi devi dirmi qualcosa, no?

Ah, sì, giusto. Prima, però, ho bisogno di fare un patto

Uff,il solito?

Bravo, sei perspicace

Va bene, un segreto per un segreto: tu mi dici una cosa tua e io te ne dico una mia

Perfetto, ora possiamo parlare senza problemi. Almeno credo. Aspetta, guardo se le mie sorelle sono qui fuori ad ascoltare, è un discorso problematico

Che è, un segreto di stato?

Quasi! No, non c’è nessuno, via libera. Anche se… sai una cosa? Sarebbe meglio parlarne a voce!

Non me lo dire, ti prego non…

Quanto ci metti a venire qui e entrare dalla finestra?

 

 

Fai piano, dannazione!

Rea, non è così semplice! Mi sto infilando in camera tua di nascosto, già questo è terribile. Perché non posso passare dalla porta come tutti?

Te lo spiego tra un minuto, tu entra e stai zitto” la ragazza tirò Johan nella sua stanza e poi socchiuse leggermente la porta per essere sicura che Emma e Laura non fossero intorno.

Tutto bene, sono a prepararsi per uscire con te stasera” gli assicurò.

Guarda che per me non ci sono problemi, io sarei entrato dall’ingresso” le fece presente. Lei sbuffò e li chiuse dentro a chiave.

Loro non devono sapere! Hanno già scoperto della musica, non posso farmi scoprire un’altra volta” disse tristemente.

Ok, ora mi sono perso ufficialmente” esclamò il ragazzo, confuso.

Rea prese un enorme respiro e lo fissò.

Hai promesso: un segreto per un segreto, ricordi?” chiese. Lui annuì.

Beh, il fatto è che…” la ragazza si mise a spiegare dall’inizio: canto, Fabio, litigata, libri, soldi, quaderno e ricatto. Johan non disse una parola fino a quando non fu sicuro che le avesse finito, poi aprì la bocca. Ma la richiuse un attimo dopo.

Dì qualcosa!” lo spronò l’amica.

Non so, mi sembra una cosa stupida da nascondere” commentò.

Scherzi? Sarebbe terribile se qualcuno ne venisse a conoscenza” esclamò, tremando alla sola idea.

E perché?” le chiese.

Perché sono i miei segreti: nei romanzi che scrivo ci metto quello che sento profondamente, le paure che ho e le mie insicurezze. Se si sapesse… oddio, non voglio pensarci!

Vuoi nasconderti per tutta la vita?

No, solo fino a quando non sarò sul letto di morte

Ah, certamente” la assecondò. Rimasero entrambi zitti, come succedeva spesso quando c’era un problema che nessuno dei due sapeva come risolvere.

Tocca a te” esordì Rea a un certo punto.

Cosa?

Segreto per segreto. Cosa mi nascondi?” indagò. In realtà non pensava che lui avesse qualcosa da nascondere sul serio, ma lo capì quando distolse lo sguardo e arrossì.

Oddio, ma c’è davvero qualcosa che non mi hai detto? Parla, parla, parla!” lo incalzò, sedendosi sul letto con le gambe incrociate.

N-non è niente, è solo un pensiero che mi ronza in testa ultimamente” minimizzò Johan.

Allora esprimi il pensiero

Beh, c’è… c’è una persona che negli ultimi mesi mi… insomma…” balbettò.

Ti interessa?” lo aiutò Rea. Il ragazzo annuì.

E chi è?

E’…” ma non le disse niente, perché qualcuno bussò alla porta della sua camera e lei sobbalzò.

Chi è?” chiese, facendo cenno all’amico di stare zitto.

Ma che domande idiote fai? Siamo noi!” rispose Emma. Lei mimò un “Ma porca di quella…

Arrivo, un attimo!” esclamò. In tutta fretta fece nascondere Johan sotto al letto, cercando di fare meno rumore possibile.

Oh, ci sei?” la chiamò Laura.

Sì, ero sotto le lenzuola che mi riposavo, un secondo!” rispose. Mise le coperte in modo che nascondessero la visuale del pavimento, poi aprì la porta.

Eccomi!” disse, sorridendo e cercando di sembrare più stanca possibile.

Come stai?” le chiese la mora, entrando.

Meglio, ma ho mal di testa e non riesco quasi a stare in piedi

Quindi stasera non verrai?

No, non voglio rischiare di ammalarmi sul serio” spiegò, tossendo per finta.

Peccato, la signorina qui voleva chiederti se parlavi con Johan” rise Emma. Laura arrossì.

Smettila! Lo sai che odio questi giochi stupidi!” le ricordò.

Quanto la fai lunga! Rea è la migliore amica del ragazzo che ti piace, che male c’è se gli fa un paio di domande?” domandò retoricamente.

La rossa, nel frattempo,  si mordeva la lingua e cercava di pensare a un modo per zittirle.

Preferisco che le cose vadano avanti da sole. Se gli piaccio la situazione si evolverà da sé” affermò soddisfatta la bionda.

Va bene, poi ci parlerò. Non è che potreste lasciarmi da sola, adesso? Ho sonno e sono stanca, mi sa che ho anche un po’ di febbre” le implorò, spingendole verso la porta.

Ok, noi tra poco andiamo a chiamare il principe azzurro. Riposati, va bene? A domani” la salutò Emma.

Buon riposo” le augurò Laura.

Rea chiuse a chiave la porta, aspettando di sentire i passi sparire nel corridoio, poi si abbassò sotto al letto e fece uscire Johan.

Simpatiche le tue sorelle” commentò, sorridendo.

No, senti tu devi far finta di niente…

Starai scherzando, spero!” la bloccò lui, sgranando gli occhi. Lei gli prese la faccia tra le mani e lo costrinse a fissarla negli occhi.

Johan, non ti azzardare a fare lo stronzo con mia sorella!” lo minacciò.

Che cosa? Ma non voglio fare…

Promettimelo: promettimi che non farai niente di male e che non dirai niente di quello che hai sentito un minuto fa” ordinò.

Perché dovrei?” le domandò spostandosi.

Perché lei se lo tiene dentro da anni e, se tu le dicessi che non è ricambiata, morirebbe!” spiegò.

Appunto, quindi fammi spiegare e…

Stalle lontano!” esclamò.

Rea, tu dovresti ascoltarmi! Porca miseria, sto cercando di dirti che io sono innamorato di Laura!” gridò.

Shhhh! Che diavolo urli?!” lo zittì, mettendogli una mano sulla bocca. Rimase ferma ad ascoltare i suoni del corridoio.

Ma sei scemo? Sei qui come clandest… aspetta, aspetta, aspetta, ripeti!” disse, guardandolo. Lui mugolò qualcosa, ancora bloccato dalla sua mano, che lei prontamente tolse.

Saresti la ragazza perfetta, se mi ascoltassi ed evitassi di picchiarmi quando sbaglio qualcosa” ragionò Johan.

A te piace Laura?” gli chiese la ragazza, incredula.

Beh, non mi è indifferente, ecco” ammise lui. Rea gli si gettò al collo.

Io ti adoro” commentò, stringendolo felice.

 

 

Johan se ne andò mezz’ora dopo, poco prima che anche Emma e Laura uscissero. Rea aspettò che in casa non ci fosse nessuno, poi andò in camera a cambiarsi per la serata.

Che mi dovrei mettere? Sono costretta ad andare da Fabio anche se non voglio” disse ad alta voce. Aprì l’armadio e prese una semplice camicia blu con un paio di jeans.

E gli stivali bassi. Non vorrei cadere mettendomi i tacchi” parlava da sola quando era nervosa. Ed ora era molto nervosa.

Aprì la porta di casa, poi si fermò: se qualcuno l’avesse vista uscire di lì sarebbe stato un problema. Tornò in camera e spalancò la finestra. Si sentì terribilmente in colpa mentre si incamminava di soppiatto verso il luogo di incontro.

 

  
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