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Autore: Storm_    27/08/2012    4 recensioni
Chris ama Sid.
Sid ama Chris.
E Ciel?
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'SCC'
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Capitolo 11

La finestra cominciava ad avere un aspetto nebuloso, come se delle piccole meduse fossero rimaste intrappolate nel vetro.
Gli occhi di Ciel erano sbarrati. Nuotavano con le meduse, di cui seguiva febbrilmente i movimenti scoordinati.
Il ticchettio della pioggia era solo un ricordo lontano, sepolto dalle incongruenze sonore prodotte dai neuroni di Ciel. Generavano il silenzio più totale e perfetto.
Un’onda sonora imprevista e lancinante, la voce di Frank.
La stava chiamando, da almeno dieci minuti.
–Ciel, scrostati da quella cazzo di finestra, ti prego! Stai iniziando a farmi paura.
Ciel percepiva le parole di Frank, ma non aveva la minima intenzione di alzarsi.
Da qualche parte nel suo cervello c’era una voce senza corpo che la spronava ad alzarsi, sentiva gli arti pronti a reagire, ma qualcosa la teneva incollata al davanzale.
Tutto ad un tratto sentì la nuca paralizzata dal dolore per una sberla tiratale dal dolcissimo amico.
Si riscosse e rivolse a Frank uno sguardo truce.
–Ma si può sapere che cazzo fai?
–Scusa, ma mi stavi palesemente ignorando. Non sai che fastidio… Cercò di giustificarsi Frank.
–Mi ero a malapena accorta della tua presenza, ad essere sinceri… Senza offesa, eh. Soggiunse, notando lo sguardo risentito di Frank.
Il ragazzo cambiò velocemente argomento. –Sei riuscita a scrivere qualcosa?
Per tutta risposta, Ciel gli indicò con un cenno il taccuino, che giaceva sulla moquette lurida.
Esperimento fallito, allora. Sentenziò Frank.
Già. Rispose Ciel, interessata alla finestra nebulosa più che alle ciance dell’amico.
Frank capì di essere indesiderato e, silenziosamente, la lasciò sola, capendo che era ciò di cui aveva bisogno.

**

Nella piovosa notte di Settembre, un ragazzo chiuso in uno squallido appartamento di periferia osservava la luna. Quell’astro sembrava osservarlo con disprezzo, del tutto indifferente al suo tormento e ai silenziosi singhiozzi che gli percorrevano la cassa toracica.
Esattamente tre anni prima Sid aveva conosciuto Ciel.
Lo straniva pensare che in tre anni, solamente millenovantacinque giorni, tutto fosse cambiato.
Aveva trovato quello che probabilmente era l’amore della sua vita, ma al prezzo dell’unica persona che gli fosse mai stata amica.
Quella notte, Sid accese con mani tremanti una candelina blu.
La luce della fiammella illuminava debolmente i ricci di Chris, addormentato sul parquet.
Sid guardò la candelina bruciare e consumarsi lentamente, come era successo a lui. Che ne rimaneva, ormai?
Aveva sempre sentito dire che nella vita avrebbe dovuto fare delle scelte, e che ogni scelta avrebbe avuto una logica conseguenza.
Ma Sid non avrebbe mai immaginato che la felicità di un amore potesse essere così dolorosa da sopportare.
Nel suo mondo, Chris e Ciel non erano riusciti a coesistere. La colpa, lo sapeva, era stata sua.
Non era certo bravo nelle relazioni umane.
La candelina era diventata un grumo di cera sciolta sul pavimento, ma Sid non si preoccupò di pulirlo.
Osservando quell’angelo riccioluto che gli stava vicino, si rese conto di quanto gli fosse costato caro stare con lui. Quasi quanto la decisione che aveva preso qualche giorno prima, riguardando le vecchie foto di quando lui e Ciel si infilavano nelle macchinette alla stazione giusto per fare spazientire qualche passante bisognoso di fototessere.
Quel ricordo felice, sommato a molti altri, ed i sensi di colpa, erano una valanga che lo stordiva e travolgeva.
Era una decisione irreversibile, ma non avrebbe certo avuto modo di pentirsene. Sapeva che doveva andare così.
Nel buio, Sid sorrise. Almeno a se stesso poteva evitare di raccontare balle.
Lui voleva che andasse così, non c’era niente che lo obbligava. Semplicemente aveva deciso cosa fare e voleva farlo.
Forse era solo il capriccio di un’anima martoriata dal rimorso, o il suo cervello che stava beatamente andando a puttane.
Si impose di smettere di pensare.
Posizionò con attenzione il biglietto che aveva appena scritto vicino alla mano di Chris, era sicuro che l’avrebbe trovato.
Chris si sarebbe arrabbiato a morte con lui, e anche con se stesso, ma non avrebbe avuto nessuna utilità.
Sid, rischiarato dalla luce della luna, si preparò a scrivere l’ultima comunicazione importante della sua vita.


Heilà! Spero vi ricordiate ancora di me. avevo promesso di postare il 18 twwt
Comunque, mi scuso per i 9 giorni di ritardo, sono tornata dopo il previsto dalle vacanze e ho avuto qualche problema di connessione. Ma eccomi qui!
Devo farvi sapere che quello che avete appena letto è il penultimo capitolo della storia. A breve la fine e i missing moments, che saranno più che altro una storia nella storia °-°
Ah, qualcuno di voi ha Twitter? Io ho finalmente capito come cappero funziona, sono @xxaurot c:
A presto, spero!
P.S.  Una lettrice, mllebonnefoy, mi ha segnalato questa foto in quanto le ricordava Ciel quando si è verniciata di nero. Non posso che darle ragione, ammirate pargoli owo
http://www.flickr.com/photos/seanenmiddleton/5146248173/in/photostream
  
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