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Autore: Loris    27/08/2012    4 recensioni
Una persona cara a molti strutturati del SGMWH è morta, per colpa di un'incidente aereo. Come stanno reagendo Meredith e i suoi colleghi a questa nuova vita, sopratutto e a questa assenza?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi seduta a questo dannato tavolo. Di fronte a me c'era Owen, e insieme discutevamo sul divorzio, e proprio di fianco a noi c'erano i nostri avvocati. Lui non era affatto d'accordo, mentre io ero sicura della mia scelta, desideravo andare via da SEATTLE, senza lasciare alcun conto in sospeso. Ma sembrava che la mia guerra durata ormai tre settimane, non avesse dato frutti. Mancavano esattamente due fottutissimi giorni e sarei andata via da qui. Via da Seattle che non aveva fatto altro che causarmi problemi. Avevo conosciuto l'amore della mia vita, se così lo si poteva definire e mi aveva piantato in asso sull'altare senza un motivo valido. E quando incontrai Owen, oh quando incontrai lui pensavo sul serio che saremmo rimasti insieme fino alla fine, c'era qualcosa tra noi due, che ancora adesso non riesco a capire cosa fosse .. semplice chimica o altro? Non lo sapevo. Seppure mia madre non fosse la persona più adatta per dare consigli, sin da bambina mi ripeteva sempre di rimanere con i piedi per terra e che "Nulla durava per sempre, e dovevo ficcarmelo bene in testa." Ero sempre stata un tipo molto cinico e sopratutto testardo e molto egocentrico. Stando qui ero cambiata e non sapevo se fosse una cosa positiva oppure no, speravo solo che non mi recasse alcun problema con il mio lavoro. La mia vita sentimentale somigliava ad un'enorme ciclone, era tutto così confuso. Non sapevo bene cosa avrei fatto col mio matrimonio, una volta che mi sarei trasferita. Avevo solo voglia di cambiare aria, di gettarmi tutto alle spalle e realizzarmi come chirurgo. Stavo piegando gli ultimi indumenti in valigia, quando Owen salì le scale di casa. Era da un pò di tempo ormai che non avevamo più una vita di coppia, lui dormiva sul divano mentre io nel letto matrimoniale. Il motivo era che desiderava ardentemente un bambino mentre io per niente .... Forse avevo sbagliato io, a non mettere fin da subito le cose in chiaro: niente figli. Desideravo con tutto il cuore che riuscisse a capire che, almeno per il momento, l'unica cosa alla quale volevo dare attenzioni era al mio lavoro. Ad un passo dal mio sogno, non potevo fermarmi a preparare crostate alla marmellata o chissà quale altre dolce da mammina, non ero così e non lo sarei mai stata. Senza rivolgergli alcuno sguardo, facendo quasi finta che non avesse percorso quelle scale, continuai a sistemare le ultime cose fondamentali per il mio trasferimento. 
Sapevo che avevo fatto una cosa molto azzardata, ma sopratutto poteva essere definita, una vera e propria cattiveria. Prima dell'incidente aereo entrambi avevamo passato l'ultima notte insieme, prima del mio trasferimento. Non avrei potuto fermarmi davanti a quella porta, di quella saletta privata così buia e priva di rumori. Avevo bisogno di lui, per l'ultima volta. Desideravo che mi baciasse come solo lui sapeva fare, guardandomi dritta negli occhi, scrutandomi l'anima. Quella fu una delle notti più belle e indimenticabili della mia vita, ma mi ripromisi che non sarebbe mai più accaduto. Amavo ancora Owen e lui amava ancora me, ma dopo il tradimento mi sembrava che qualcosa si fosse rotto, qualcosa di davvero complicato da riparare, che avevamo deciso di rimanere in sospeso. -... h-hai fame? sai .. sono passato dal tuo ristorante cinese preferito .. e ho pensato che non avessi cenato .. così .. ti va di cenare insieme ?- mi chiese Owen, senza avvicinarsi a me. Socchiusi leggermente gli occhi, stoppando qualsiasi mio movimento. Feci un bel respiro, per rispondergli negativamente e che di certo causava più dolore a me che a lui. -Non mi sembra affatto il caso .. ti ringrazio e vorrei ricordarti che fino a pochi giorni fa, parlavamo di divorzio ..- si avvicinò di qualche passo. -Almeno .. Almeno un'ultima volta ... cena con me. Senza però mettere in mezzo questo maledetto divorzio!- mi chiese quasi implorandomi. Avevo gli occhi ricoperti da un velo trasparente e lucido, avevo così tanta voglia di piangere e gettarmi tra le sue braccia, ma non lo avrei mai fatto. -D'accordo. D'accordo. Solo per questa volta.- poggiai sul letto una delle mie camicie preferite che mi sarebbe piaciuto molto portare con me alla Mayo. Mi avvicinai alla credenza tirando fuori, qualche piatto e qualche posata. Non misi neanche la tavola o le tovagliette, non mi sembrava affatto il caso. Mi sedetti proprio di fronte a lui, mentre quest'ultimo cominciò a parlarmi.-Vedo che hai quasi completato la valigia ... ma ... parlando d'altro ... come stai? - cercò di avvicinare la sua mano destra alla mia sinistra, ma la ritiraì in men che non si dica, fingendo che dovessi pulirmi il muso. -Come vuoi che vada?! Ho perso un'amica .. e forse avrei potuto perdere .. tutti .. tutti quanti i miei amici. e desidero ardentemente divorziare dall'amore della mia vita. Quindi .. come vuoi che stia?- dissi ironicamente, mentre con un sorriso cominciai a mangiare gli spaghetti di soia, fissando il piatto pieno zeppo di quel cibo dietetico. -.. Si beh, hai ragione...- si fermò Owen, portò nervosamente la sua mano alla fronte, mentre sospirando se la massaggiava. Cominciò poi a parlare molto velocemente, senza però guardarmi in viso. -Ti prego Cristina. Ho bisogno .. ho bisogno che ci chiariamo .. io sono disposto a seguirti, anche in capo al mondo, dovunque tu voglia! Ma permettimi di seguirmi .. permettimi di far parte della tua vita ... Getta via quelle carte e ricominciamo!- buttai in un batter d'occhio il boccone giù per la gola, e scuotendo il capo da destra verso sinistra più volte, mi alzai dalla tavola indietreggiando. -No,No. Non puoi farmi questo Owen. Non ci credo, tu mi stai chiedendo di .. ricominciare?! Sciocco da parte tua .. dopo che sei andato a letto con un'altra donna, solo perché non volevo avere un bambino?! Tiriamo sempre fuori la stessa storia ... ma quando la smetterai Owen?! - Presi una breve pausa, avvicinandomi alla valigia. La sfiorai e continuai a parlare, mentre senza guardare il suo volto cercai di trovare le parole giuste per fargli capire che per quanto l'amassi, le cose tra noi due non stavano andando affatto bene e non me la sentivo di ricominciare .. adesso. Avevo bisogno di cambiare aria, di ricominciare da 0 e di dedicarmi solo ed esclusivamente a me stessa. -... Io ti amo Owen. Ti amo e continuerò a farlo .. dovunque io sia. Ma ti prego, ti scongiuro, non seguirmi. Ho bisogno di stare sola! - non appena completai la frase mi accorsi di versare alcune lacrime. Non sapevo se fossero dovute alla piccola Grey, anche se non fossimo state mai grandi amiche, mi stava simpatica e avevo sempre nutrito per lei un profondo affetto. Oppure la colpa del mio pianto fosse il mio matrimonio?! .. forse era un pò di tutto ... che avevano scaturito in me quella rottura di tubi, improvvisi. -... E no. Non ti avvicinare ... non stringermi a te, non farlo! Non ho bisogno che tu mi stringa tra le tue braccia ...- esclamai piangendo e incorciando le braccia al petto, dandogli le spalle. Sapevo che non avrebbe resistito, infatti si avvicinò a me, abbracciandomi da dietro. Le sue calde e forti braccia mi avvolsero. Cercai di respingerlo più volte senza però riuscirci. Alzando il viso, i miei occhi neri come il carbone, incontrarono i suoi, Somigliavano così tanto al cielo. E furono come una calamita per me, la quale il momento dopo ci ritrovammo l'uno sul l'altro a baciarci appassionatamente. Diamine, Cristina! Cosa ti passa per la testa?! ... Non avevo voglia di lasciarlo, ma dovevo farlo, per me stessa. Il mattino seguente, verso le cinque. Mi ritrovai per tutto il salotto a rimuginare sul dafarsi, se permettergli o meno di seguirmi. Tra qualche ora sarei dovuta partire, ma mi trovavo ancora in intimo mentre pensavo a come sarebbe stata la mia vita senza di ... lui. Decisi di scrivergli un biglietto, attaccandolo al frigorifero con una calamita, volevo che sapesse cosa mi stava attendendo. 
Presi i bagagli, e arrivai dopo qualche minuto all'aereoporto grazie ad un taxi. Salendo le scale per entrare all'interno dell'aereo, socchiudendo anche per un solo attimo gli occhi, ripercorsi la mia lunga permanenza qui a Seattle assieme a Meredith e agli altri, tra momenti dolorosi e felici... forse un giorno sarei tornata per ritrovare quelle poche persone a me care e forse avrei cercato di risanare il mio matrimonio? Al momento non sapevo darmi una risposta e preferivo rimanere il tutto con un grosso punto interrogativo. 
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Ed eccoci qui alla fine del secondo capitolo! Mi auguro con tutto il cuore che sia stato di vostro gradimento!
Cos'altro posso dirvi?! .. Cristina è un'enorme punto interrogativo, chissà come andrà finire ... Vi aspetto per il prossimo capitolo e sopratutto! seguitemi in tanti! :)
p.s. Presto conosceremo il contenuto dello SHOCKANTE bigliettino scritto dalla nostra dr. Yang al suo Owen. 
  
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