Titolo: His best was never enough
Serie: Supernatural
Character: Sam Winchester, John Winchester, Dean Winchester (nominated)
Pairing: //
Rating: NC-14
Genre: Slice of Life, Melancholy
Words: 501
11: Dean 11 years old ~ Sam 7 years old
«Papà.»
E’ così sottile la voce di suo figlio, che John ha paura che possa venire
intrappolata dall’aria e poi cadere a pezzi, prima che arrivi alle proprie
orecchie. Eppure, dopo pochi istanti, arrivano anche le sue mani che titubanti
lo scuotono dalla poltrona a cui è seduto.
«Che cosa c’è, Sammy?» domanda, con il tono caldo che di solito usa per lui,
senza un perché, forse solo perché è il più piccolo e va protetto, forse solo
perché ha deciso da solo che Dean è il più forte tra i due o, forse, è solo
perché in Sam rivede la dolcezza di sua moglie.
«Non riesco a dormire.» pigola piano, tirando un’occhiata timida verso il
lettone in cui Dean è crollato, sfinito per aver aiutato suo padre a caricare la
macchina dei viveri che serviranno per il prossimo viaggio. Si morde il labbro
inferiore, corrucciando la fronte, rattristato per non poter sentire la voce di
suo fratello maggiore e lasciare che sia quella a condurlo verso il sonno.
Dean è sempre stato bravo a farlo dormire, Dean è sempre stato bravo in un sacco
di cose.
«Lo vedo.» afferma suo padre, sorridendogli con un'ombra d'affetto nascosta tra
la barba scura.
«Posso stare un po’ con te?» chiede, lo sguardo titubante non punta mai i suoi
occhi, guarda più in basso, verso i propri piedini sollevandosi sulle punte, in
un lento dondolare avanti e indietro, fino a quando smette di dondolare perché
le mani di John lo hanno afferrato per i fianchi, portandolo in braccio, seduto
sulle proprie ginocchia.
Sam lo spia da sotto la frangia spettinata, i capelli gli stanno crescendo e
Dean non ha sempre il tempo di tenerglieli in ordine.
«Papà?» lo chiama ancora.
«Sono qui.»
«Odi Dean?»
John tace per qualche istante, con il cuore che ha perso un battito ed una spina
che si conficca a forza nel petto.
Non ha il coraggio di chiedere a suo figlio cosa lo abbia spinto a porgli una
domanda del genere.
«No, certo che no.» risponde invece, addolorato da quel pensiero.
Sam annuisce, con quei suoi occhi intelligenti che riescono a cogliere ogni
sfumatura delle parole dell'uomo e farla propria, memorizzandola per imparare a
conoscerlo. Sa così poco di lui, in fondo.
«E me?» chiede ancora.
«Oddio, mai.» Afferma, abbracciandolo, per sentirlo reale contro il proprio
petto ed impedire a qualsiasi mostro, demone o spirito di portarglielo via come
hanno fatto con Mary e Sam soffoca piacevolmente in quell’abbraccio, riscoprendo
un lato di suo padre che giorno dopo giorno inizia a vedere meno.
«Anche io ti voglio bene.»
Non importa se non sono quelle le parole che gli ha detto.
Gli basta quell’abbraccio. Il suo calore. I suoi occhi che lo guardano sempre
con malcelata dolcezza. E quel silenzioso singhiozzare che per un istante fa
fremere il corpo enorme dell’uomo.
«Grazie, Sam.»
Sam respira il suo odore e riesce a percepire, in un modo tutto suo, che suo
padre non è un uomo cattivo, è solo tanto, troppo triste.