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Autore: sheneeds1DHug    28/08/2012    3 recensioni
Sembra quasi il finale di una favola, quando la principessa si libera della strega, peccato che nel mio caso quella strega sia mio padre, l'uomo che mi ha rovinato la vita per tutto questo tempo... Ora sono qui a Londra e intendo ricominciare la mia vita, voglio ricominciarla con te, sorellina.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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"  Addio.. kevin.
Scusami se scrivo così ma non riesco ancora a chiamarti papà, non dopo tutto quello che hai fatto.
Volevo solo che tu sapessi che io vado a vivere da Maria Livia a Londra, lontano da te, non voglio che il mio destino sia come quello della mamma, io so che lei non vuole questo per me... mia sorella saprà prendersi cura di me, ha solo vent'anni ma mi tratterà meglio di un alcolizzato.
Non sopporto più i tuoi colpi e le violenze insensate, voglio vivere e non rischiare la vita ogni giorno.
Non voglio fare la stessa fine della Mamma, no.. non io.
Scusami.."

posai sul tavolino di legno marcio la lettera, mentre le lacrime bagnavano il mio viso ancora indolensito e dolorante dall'ultimo pugno che sembrava essere stato più violento degli altri, corsi velocemente di sopra a prendere le valigie già pronte da un bel pezzo.. aspettavano solo me.
presi il biglietto dell'autobus e le valigie, cercando di non svegliare l'uomo ubriaco che sembrava non dare segni di vita, sraiato sulle mattonelle di un colore scuro.. tendente al nero, guardandolo pensavo "no, questo non è mio padre.. che fine hai fatto papà?" le lacrime continuavano a scendere sul mio viso bagnando anche il pavimento, mi tamponai gli occhi con la maglietta facendo attenzione all'occhio nero e dopo aver guaradato per un ultima volta quell'uomo addormentato, tirai un sospiro e presi tutte le mie cose, dirigendomi alla stazione di  Croydon che per fortuna si trovava vicino la casa che fino a pochi anni fa era la più allegra del quartiere.
Una volta arrivata alla stazione mi sedetti aspettando l'autobus che mi avrebbe condotto verso la mia nuova vita..
Arrivò verso le 23.50, io presi i bagagli e diedi il biglietto al conducente per poi trascinarmi fino ad un posto, quell'autobus era insolitamente vuoto.. eppure la gente viaggiava molto anche a quell'ora. La portiera si stava per chiudere quando un ragazzo biondo si affrettò a salire nel pulman diretto a Londra.. con il fiatone si trascinò con la sua chitarra vicino al mio posto e mi chiese con un sorriso che faceva invidia agli angeli: "Ciao, scusami posso sedermi qui?". Lo guardai un pò prima di rispondergli di si e vederlo sedersi accanto a me, passammo metà del viaggio senza dire niente fino a che lui non spezzò il silenzio: " Come ti chiami.. angioletto?"
lo guardai facendo una risata molto teatrale e tornando a dire un serio e fermo no per poi continuare dicendo "Mi chiamo Elodie, Elodie McLane"
lui fece un sorriso e disse: " io sono Niall, Niall Horan" 
gli allungai la mano e lui la strinse
"piacere" dissi cercando di non voltarmi troppo
"tutto mio" mi sorrise per poi aggiungere "dove sei diretta?"
"Londra" risposi con fermezza.
"anche io" urlò, sorridendo per poi dire " Come mai tutta sola una ragazza così bella va li?"
"Sono cavoli miei" dissi iniziando a infastidirmi
"va bene angioletto" mi guardò mentre piangevo "che succede?" disse mentre mi avvolgeva in un caldo e dolce abbraccio

Il calore di quell'abbraccio mi fece capire che di lui  mi potevo fidare, è da pazzi! pensai per un momento, "Elodie stai per raccontare la tua storia ad uno sconosciuto" forse non dovevo ma quel gesto mi ricordava mia madre, una donna dolce e bella.. lei era alta e aveva dei meravigliosi occhi verdi   e i capelli castani con i boccoli che le scendevano fino alle spalle, alta e inteligente, ottima madre e bravissima in cucina, mi dicevano spesso che ero precisa a lei e per questo ne andavo molto fiera... o per lo meno le assomigliavo. iniziai a parlare "mia madre è morta, era molto malata.. a quarantadue anni un terribile cancro la colpì e mio padre non la aiutò per niente anzi, iniziò a bere e tutte le sere tornava a casa ubriaco fradicio e picchiava mia mamma.. molte volte siamo andati all'ospedale e i dottori gli dicevano che le sarebbero servite delle cure per poter sopravvivere, ma lui la lasciò morire.." Finii di raccontare asciugandomi le lacrime e far  di non piangere.

"e tu stai fuggendo da lui" capii da solo senza bisogno di aggiungere altro.
io annuii con la testa e nel frattempo arrivammo a Londra.
scendemmo dall' autobus dove c'era pacheggiata la sua auto "ti accompagno io se vuoi, ovunque devi andare", ci pensai ma decisi di accettare, caricammo i bagagli in macchina e mi portò da mia sorella mentre mi raccontò di fare parte di una Famosa Band chiamata One Direction, una volta arrivati sotto casa di mia sorella lui mi aiutò a scendere i due borsoni e mi scrisse il numero sul braccio con un pennarello

"Per qualsiasi cosa Chiamami, Intesi angioletto?"

Annuii di nuovo mentre che lui saliva in macchina e si allontanava, presi le borse e salii le scale della veranda.. suonando il campanello.

Da qui ricomincia la mia vita.
  
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