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Autore: CatcatKhad    28/08/2012    6 recensioni
Alice e Bella hanno 17 anni e sono sorelle. Classiche sfigatelle, si vestono male e hanno una popolarità e una compagnia pari a zero.
Menomale che c'è Emmett, loro fratello maggiore, che se le porta appresso sotto preghiera dei genitori.
Emmett è tutto il contrario. Il bello della scuola, ammirato da tutti, ma chissà che anche lui non abbia avuto problemi in passato..
L'arrivo di una ragazza sconvolgerà la vita di tutti, ma fra le (dis)avventure dei ragazzi, che non si nasconda qualcosa di più grande.
Tratto dalla storia:
'Il luccichio di quel pezzo di metallo, spuntato dalla sua tasca all'improvviso, e la follia omicida che si leggeva nei suoi occhi, iniettati di sangue e pieni di un odio sadico, la fecero impallidire e, sfortunatamente, rendere consapevole del guaio in cui erano finiti. Cercò di divincolarsi dalla presa che la immobilizzava, in un ultimo, disperato, gesto d'amore.'
Genere: Erotico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, J.Jenks, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Violenza | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Salve a tutti! Ecco un altro capitolo, spero vi piaccia! Qui verranno presentati altri personaggi, una è molto molto importante, e come ben sapete è la sorella di Dmitrij, gli altri li conoscerete a breve.
Buona lettura!
P.S. : se avete curiosità, domande o se avete semplicemente voglia di lasciare un commento a questa storia, sia positivo che negativo, fatelo! Le recensioni fanno solo piacere ^^
P.P.S : i dialoghi contrassegnati dal segno * (asterisco) sono originariamente in lingua straniera, soprattutto la lingua madre di Dmitrij e altri personaggi, cioè il russo, ma anche altre lingue, anche se meno frequenti, ma vi sarà spiegato nel corso del capitolo di che lingua di tratta. Ovviamente tutti i dialoghi sono in 'inglese'.







Le valigie erano pronte. Le tende c'erano tutte, i sacchi a pelo anche. Provviste, acqua, torcia e kit di pronto soccorso. Telefoni cellulari, funzionanti.
- Ok, ragazzi, si può partire! - Emmett si caricò lo zaino sulle spalle e guardò i suoi amici, già sulla porta.
- Solo un momento, devo fare una telefonata. - Dmitrij afferrò il suo telefono e si allontanò, arrivando in terrazza.
Due squilli, poi una voce femminile trillò dall'altra parte del telefono.
- Ciao fratellone. Che bello sentirti, c'è qualcosa che non va?* - Una ragazza sul ponte di una nave si appoggiò alla ringhiera e fissò il mare davanti a sè.
- Volevo solo sapere se ti ricordi cosa devi fare appena arrivi qui. Magari ti dimentichi qualcosa.* - Dmitrij si guardò attorno per vedere che nessuno lo avesse seguito.
- Scherzi? So perfettamente cosa fare, se no non ti avrei promesso il mio aiuto.* - La ragazza rise allegramente e tornò sotto coperta. - Tu parti tranquillo per il campeggio, che io te le rimetto a nuovo. Meglio di un chirurgo. * - Rise di nuovo e chiuse la chiamata.
In verità, non aveva la più pallida idea sul come aiutare il fratello. Qualche ora prima le aveva inviato una foto dei soggetti, e la cosa l'aveva preoccupata non poco. Ma per Dmitrij avrebbe fatto questo e altro. Infondo, lui le aveva dato molto ed era arrivato il momento di ricambiare.

- Ok, possiamo andare sul serio ora, o non arriveremo mai più al campo. - Dmitrij fece capolino dalla terrazza e raggiunse i ragazzi in macchina.
Julia, fidanzata di quest'ultimo e amica di tutti gli altri, Alice e Bella rimasero da sole in salotto.
- Beh, ora che si fa? - Alice guardò le due e si aspettò la solita risposta da Julia.
- Io vado a fare shopping, ma voi non verrete con me come al solito, siete sempre vestite uguali, chissà se vi verrà un po' di buon gusto prima o poi. Bye bye. - Julia si alzò e dopo aver schernito nuovamente le due sorelle se ne andò con una carta di credito.
- Gliela faremo vedere, diventeremo le più belle dell'intero liceo! - Bella si alzò e strinse i pugni, anche se in cuor suo sapeva che non sarebbe successo, non così facilmente almeno.
Alice la guardò e si rannicchiò sul divano. - E come? Ci vorrebbe un miracolo! - Sospirò e accese la Tv, per seguire la sua telenovela argentina preferita.
- Quanto la odio, è un'oca montata e nient'altro! Mi chiedo come possa Dmitrij stare insieme ad una ragazza del genere. - Bella proseguì, e la sorella sbuffò. - Ricominci, Bells? Cos'è, per caso ti piace Dmitrij, che continui a preoccuparti dei loro problemi?! - Bella arrossì e si girò verso la sorella, prese un cuscino e glielo lanciò. - Ma piantala, non mi piace lui! A me piac.. - Si interruppe e si tappò la bocca, ma Alice aveva sentito. - Oddioooo! Chi è allora? - La afferrò e la trascinò sul divano, si buttò sopra di lei e la tenne ferma. - Avanti, dimmi chi è dimmi chi è dimmi chi è!! -
Bella cercò di divincolarsi ma la presa era troppo forte, così si arrese. - E va bene.. Facciamo così, io ti dico chi è e tu mi dici chi piace a te. - Alice corrucciò la fronte e la guardò. - Chi ti dice che c'è qualcuno che mi piace? - Distolse lo sguardo da quello della sorella ma non mollò la presa. - Dai Al, si vede da lontano un miglio! Giuro che ti dico chi è, però anche tu devi farlo. Altrimenti non lo saprai mai! - Le fece la linguaccia e riuscì a staccarsi dalla sua presa, scappando per casa. Alice la inseguì con un cuscino in mano. - E va bene! Mi piace un certo ragazzo biondo, ma lui non mi noterà mai, stronzo com'è.. - Bella si fermò e la raggiunse, parando le cuscinate che la ragazza le diede. - Anche a me piace un biondo, ma.. non è Edward, vero? - Alice scoppiò a ridere sguaiata. - Edward?!?! Oddio, è un ragazzo carino ma no, per favore! Tutti tranne Edward! - Bella tirò un sospiro di sollievo. - Menomale, se no t'avrei soffocata con un cuscino. - La guardò e, imitando la camminata di Julia, se ne andò verso la cucina.
Alice la seguì continuando a ridere e si sedette sul bancone. - Beh, diciamo che lo stronzo per eccezione è Jasper, non Edward. E tranquilla tesoro, tienitelo pure, a me non piace. Tanto anche se fosse non mi guarda minimamente, ma va bene così. Purtroppo però, nemmeno il biondino mi guarda, e questo è peggio. - Sospirò e scese, afferrò un bicchiere e vi versò del latte.
- Beh, tranquilla Al, riusciremo in qualche modo a cambiare la situazione, e prima dell'inizio dell'anno saremo delle dee! - Bella appoggiò la mano sulla spalla della sorella e sorrise, poco convinta.
- Bella, come fai a dire così?! Mancano tre settimane all'inizio della scuola, e se aspettiamo l'aiuto di quella strega diventiamo vecchie e con la barba, fidati. - Guardò la sorella e scrollò il capo, sospirò amareggiata e se ne andò in camera sua.
Bella la guardò andare via senza dire niente, poi con l'aria triste mise il guinzaglio a Rudy, il loro pastore tedesco, e uscì a fare una passeggiata.





La nave sbarcò esattamente dove l'aveva caricata, e Rosaliya, o come la chiamano tutti Rose, scese attendendo il suo turno in fila. Era appena andata a fare un giro in barca e ora doveva prendere l'aereo per volare dritta dritta a Forks, dove l'aspettava una nuova vita e un compito affatto facile.
Poi la nuova scuola, il distacco dalla sua Russia, dalla sua famiglia.. Doveva farlo, nessun rimpianto. Un'auto parcheggiata poco distante la aspettava, e Rose salì senza indugi verso l'aereoporto, cominciava a fare tardi.
Erano le cinque di pomeriggio, l'aereo sarebbe partito mezz'ora dopo, e lei era ancora in auto, vicina all'aereoporto ma ancora lontana.
I secondi passavano, e la ragazza era sempre più in ansia, soprattutto dopo tutti gli sforzi che aveva dovuto fare per poter viaggiare senza un maggiorenne. Sì, Rose aveva solo 16 anni e c'era il problema della maggiore età, ma dopo qualche settimana riuscì ad ottenere tutti i permessi, e non si sarebbe persa il volo neanche a morire.
Mancavano venti minuti, e riuscì ad intravedere il suo aereo poco distante da lei, e l'ansia crebbe. Il traffico era intenso, ma che diavolo stava succedendo?
Rose tirò giù il finestrino dell'auto e guardò fuori. Un incidente. Allora prese le sue due valigie e aprì la portiera, pagò in fretta l'autista e cominciò a correre velocissima verso l'aereoporto, guardando di tanto in tanto l'orologio.
Mancavano solo otto minuti. La ragazza senza fiato arrivò vicino al Check In e porse il biglietto, rossa in viso, poco prima che gli sportelli dell'aereo si chiudessero.
Appena fu sull'aereo, andò a cercare il suo posto. Prima classe, ovviamente. Si sedette e scoprì che vicino a lei c'erano un paio di ragazzi che l'avevano seguita con lo sguardo dal suo arrivo sull'apparecchio.
Si mise comoda sulla poltrona e tirò fuori il suo Mp3, il viaggio sarebbe stato lungo e stressante.
   
 
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