Quell’anno ad Hogwarts
ci furono vari problemi.
Innanzitutto gli studenti chiesero a gran voce di poter avere
voce in capitolo su molte cose che gli riguardavano loro stessi tra le quali:
più diritti e più parola.
A
seguito di ciò i professori avevano pensato di ovviare al problema accogliendo
la loro voce spingendoli a fare una vera e propria assemblea d’istituto come
nelle scuole babbane.
Ciò
che fosse emerso nella riunione tra tutti gli studenti
lo avrebbe discusso in altra sede i professori studiato il modo di risolvere le
varie situazioni.
L’intera
studentesca era stata invitata ad eleggere alcuni rappresentati. Si erano
scelti, così, ben 24 rappresentati per ogni anno e Casa, più il presidente e il
segretario.
Sorprendentemente questi ultimi erano i due acerrimi
rivali, rispettivamente Draco Malfoy come presidente e Harry Potter come
segretario.
La studentesca si radunò nella sala principale, con i vari
rappresentanti in prima fila e con i rappresentanti degli ultimi anni, il
presidente e il segretario al tavolo dei professori.
- Primo punto all’ordine del giorno… - esordì Malfoy con autorità –
Rapporto professori-alunni…c’è qualcuno che si è lamentato di
alcuni favoritismi fatti da un certo professore per la casa dei Serpeverde…personalmente non ne vedo il motivo. -
Mormorii sommessi si ersero in tutta la sala.
- D’accordo, lo terremo presente nel verbale-
concesse Malfoy.- Qualcuno ha qualcosa da far corrente? –
Nessuno osò ribattere, anzi, molti non ascoltavano minimamente ciò che
il presiedente diceva, troppo persi da chiacchiere prettamente personali.
Una ragazza del primo anno si alzò stizzita – Ieri mi ha umiliata davanti a tutti! Questa non è etica professionale!
–
- Se sei un incapace si vede anche se lui non
lo fa notare sai? – ribeccò lui.
- Malfoy piantala!- sputò Harry Potter quieto
– Vai avanti. -
Draco occhieggiò malamente Potter poi,
sbuffando, riprese - Secondo punto all’ordine del giorno: I bagni dove vive il
fantasma di Mirtilla Malcontenta! Molti bagni sono stati otturati da Pix quindi chiediamo di poter utilizzare quei bagni sebbene siano inagibili. Magari sistemarli e non
lasciarli inutilizzati –
Rumori di fondo, stavolta d’assenso, si
levarono. Ma vi erano dei costanti mormorii che faceva
innervosire il serpeverde.
- Terzo…- continuò Draco alzando di un tono la voce - Le docce non hanno acqua calda e, dopo
gli allenamenti, i giocatori non possono lavarsi. -
- Ieri ci siamo dovuti congelare!- scattò uno dei giocatori dei tassorosso infervorato – Con
il tempaccio che c’è fuori me l’ero già fatta la doccia fredda!- urlò indicando
il tempo fuori prevalentemente piovoso.
Draco sembrò voler controbattere qualcosa di pungente, ma un colpo improvviso
di tosse da parte del segretario lo fece tornare sui suoi passi. – Verbalizzeremo – si limitò.
- Quarto punto…- consultò la lista – Cibo vegetariano a mensa… - si
corrugò – E a chi cazzo interessa?!
-
- A me !!- la voce di Hermione
si fece presente nella sala – Non forniscono una dieta equilibrata per chi fa
questa scelta di vita! –
Fece una pausa di silenzio studiandola - Potter ti prego.. posso risponderle? – fece girandosi verso Harry e
indicando la ragazza. Il moro scosse il capo.
- Me la pagherai, lo sai? – sibilò rabbioso.
- Fa il tuo dovere! – ribeccò l’altro.
Draco si rivolse nuovamente alla folla e notò che ormai quella poca
attenzione che aveva era scemata. Tutti chi più chi meno parlavano
degli affari propri.
- Non c’è nessun’altro
punto oggi. Se qualcuno vuole proporre…. -
Ma tutti pensano agli affari loro, i
ventiquattro rappresentanti stessi ormai avevano preso questo giorno come un’assoluta
vacanza.
Con una vena sulla fronte che gli pulsava dolorosamente Draco prese
posto accanto a Harry Potter.
- Verbalizza questo schifo, sfregiato – gli disse.
Harry ghignò tranquillo e prese carta e penna, iniziando a scrivere
quietamente.
Mentre scriveva, però Draco cercava di concretizzare
una piccola vendetta e l’idea geniale gli venne poco dopo.
D’un tratto Harry, che scriveva scorrevolmente
sulla pergamena, s’irrigidì e lanciò un’occhiataccia al biondo.
- Draco! – scoppiò furente sottovoce.
L’unica cosa che ottenne fu un ghignò sensuale
e furbetto.
Il moro chiuse gli occhi e sospirò, tentando di ignorare il biondo e
continuare a scrivere. Inghiottì a vuoto diverse volte.
A dire il vero Draco Malfoy aveva elegantemente posato la sua mano
fatata sulla gamba del moretto ed era risalito lentamente verso l’inguine.
Quando harry riprese a scrivere, la mano in
questione, iniziò a toccarlo con esplicite intenzioni, movendosi circolarmente,
su e giù, con sempre più forza.
Harry strinse convulsamente la penna d’oca, che quasi si spezzò, cercando
di stare calmo di pensare ad altro, di focalizzarsi
sul verbale...
Si…Il verbale. Doveva scriverlo…
Posare la penna d’oca sul voglio e farla
scorrere..
Si, scorrere…
Come quella mano dannatamente abile che si muoveva su e giù, prendeva
completamente in mano il rigonfiamento, lo stuzzicava…
- Harry tutto bene? – chiese Neville guardandolo e riscoprendolo in
estasi.
Il moro trasalì – SI! – scattò con voce superire al normale - Si..sTo…BeNe…- non riusciva più a
controllarsi. Iniziò ad ansimare leggermente mordendosi il labbro per non
genere.
Dannatissimo Draco!!!
Il biondo sogghignava soddisfatto, mentre continuava la sua opera e
intanto guardava la folla come se nulla fosse. Nessuno sia accorgeva
che stava facendo una sega a Potter nel bel mezzo dell’assemblea. Neville stesso, seppur titubante, era tornato a parlare
tranquillo con una tassorosso dell’ultimo anno. Tutti
erano così intenti a pensare a loro stessi che non si accorgevano del clamoroso
evento che accadeva proprio sotto il loro naso.
Draco non poteva non ridersela, sebbene lui stesso,
al pensiero di quel membro duro nelle sue mani, si ritrovò accaldato ed
eccitato.
Era duro, lo sentiva, l’erezione rigonfia e
turgida, tesa.
Harry era eccitato e quando lo era, appariva a dir poco splendido.
Malfoy si girò a guardarlo in faccia proprio per questo. Conosceva quegli occhi
smeraldo persi nel piacere, li adorava, li amava.
-Malfoy! – scattò Harry improvvisamente irrigidendosi ulteriormente e
svuotandosi nei suoi stessi pantaloni.
Il moro si accasciò sul banco scosso e stanco, appagato.
Si sentiva completamente rilassato sul punto di addormentarsi lì steso.
Certo, lo avrebbe punito per questo, in privato magari, ma ora come ora
non poteva pensare ad altro che quella calma e quella
rilassatezza che lo pervadeva.
Merlino! Meno male che nessuno aveva capito qualcosa…
D’un tratto avvertì Draco alzarsi e alzò gli
occhi esausti per seguirlo con lo sguardo.
Si mise davanti alla folla, sul leggio, come faceva Silente.
- C’è un ultimo punto all’ordine del giorno….- esordì tranquillo – Io e
Potter abbiamo una relazione da 6 mesi. Qualcuno ha da ridire? -
Per la prima volta nell’assemblea, l’attenzione totale dei presenti fu
tutta per il biondino.