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Autore: Ashley_Efp    28/08/2012    5 recensioni
Rachel Berry, dopo anni di tentativi di sfondare a Broadway senza mai che il successo la sfiorasse nemmeno, aveva perso la sua leggendaria determinazione e si ritrova a lavorare in una bettola pur di sbarcare il lunario.
Un giorno qualunque, un incontro con delle vecchie amiche destabilizza la sua routine. Sarà l'inizio di un viaggio introspettivo che le farà rimettere in discussione le sue scelte e la sua vita.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il mio primissimo tentativo. Non ho mai scritto fan fiction, o meglio non ho mai scritto in generale.
Non mi dilungo troppo e spero vi piaccia.

Buona lettura!

Ash


 

L’odore di frittura mi intasava le narici, non riuscivo a respirare. Il calore emanato dalla cucina mi faceva sudare. Non sentivo più le caviglie e le ginocchia dalla stanchezza.
Oggi sono stata fortunata, mi sono beccata il doppio turno alla tavola calda visto che Mandy non si è presentata. Qualche dollaro in più in tasca così forse riuscirò addirittura a pagare l’affitto questo mese e a mangiare qualcosa di diverso da quello che è cucinato qui.

Guardo l’orologio, sono le 17.10. Devo resistere solo altri cinquanta minuti e poi potrò uscire da questo buco in cui sono finita.

Mi avvicino a dei clienti per prendere le loro ordinazioni.

"Cosa vi porto signori?" chiedo col blocchetto in mano.

"Per me un cheeseburger con salse, baby" ordina il primo squadrandomi dalle caviglie in su. Faccio finta di nulla.

"E a lei?"
"Ti chiederei se posso darti una ripassatina brunetta ma credo che non forniate questo tipo di servizi. Mi sbaglio?".

"No, non si sbaglia" gli rispondo con un sorriso falso "Serviamo solo quello che c’è nel menù".

"Non ho bisogno del menù per sapere cosa voglio, bambola" ribatte cominciando a fissarmi insistentemente.

“Mantieni la calma. Hai bisogno di questo lavoro. Non farti licenziare per colpa di due idioti” dico a me stessa cercando di calmarmi e non fare scenate come al mio solito.

"Se non è pronto per ordinare posso tornare dopo".

"Porta un cheeseburger anche a me e aggiungici due birre".

Sorrido e mi dirigo verso la cucina per lasciare l’ordinazione sentendo i loro occhi puntati senza poesia sul mio fondoschiena.

"Due cheeseburger per il tavolo 8" comunico, porgendo la comanda al cuoco che sembrava addormentato sul bancone. Era una giornata fiacca quella, pochi clienti. Ed era una vera fortuna giacché ero sola a dovermi occupare dei tavoli.
Mentre esco dalla cucina per portare le birre ai trogloditi mi accorgo che erano entrate due ragazze che stavano prendendo posto al tavolo più vicino all’entrata.

Erano ben vestite entrambe e abbastanza fuori luogo in questo posto così poco elegante. Una bruna e l’altra bionda. La prima si era seduta rivolta verso di me, l’altra mi dava le spalle. Stavo per dirigermi verso di loro per prendere la loro ordinazione quando la bionda si china per prendere qualcosa dalla valigetta che aveva sistemato a fianco della sedia, dandomi una visuale migliore dell’altra. Era bellissima, la pelle color ambra, i capelli nerissimi e due occhi che… che mi fissavano. In una frazione di secondo mi rendo conto di conoscerla e mi volto di scatto senza pensarci.

"Sante peonie!" esclamo a bassa voce. Non poteva essere lei. Non Santana Lopez. Poi la sento chiaramente dire alla sua amica.

"Se non fossi dannatamente certa che Rachel Berry sia piantata su qualche palco di Broadway a spaccare i timpani del prossimo Rob Marshall, avrei detto che quella nana di cameriera fosse proprio lei".

A questo punto non ho dubbi, è Santana Lopez. Cammino a passo spedito verso la cucina, mi chiudo la porta alle spalle e mi ci appoggio chiudendo gli occhi.

“Come è potuto succedere che Santana Lopez, la stessa che ha reso quattro anni della mia vita un vero inferno, sia capitata qui dentro? E chi è la ragazza con lei? Brittany?”

Avevo sentito che le cose fra loro erano diventate serie dopo che Santana aveva chiesto a Brittany di andare a vivere con lei.

“Ma che ci fanno in un posto come questo? Non è proprio il posto adatto per un appuntamento galante. Tranne se sei un camionista. Oddio, perché dovevano venire proprio in questo posto? Ce ne sono altre 1000 di tavole calde squallide almeno quanto questa. Non posso andare da loro come se nulla fosse. Che cosa penseranno? Santana di certo non si lascerà sfuggire l’occasione di darmi addosso e riempirmi dei più fantasiosi insulti per farmi sentire ancora più insignificante di come mi sento senza bisogno di aiuti esterni. Come me la cavo adesso?”.

Mi guardo intorno cercando un modo per fuggire da quella situazione senza possibilmente perdere la paga della giornata. Prendo a camminare avanti e indietro portandomi di tanto in tanto la mano destra sulla fronte come se volessi tenere sotto controllo la mia temperatura. Mi sento ribollire il sangue e non sono sicura che sia colpa delle alte temperature della cucina.

Non so quanto tempo passo in quel modo, ma credo abbastanza dato che Hector, lo chef, attira la mia attenzione.

"L’ordinazione del tavolo 8 è pronta!".

“Oddio come faccio ora?!” penso in un accesso di disperazione. Non potevo tornare di là.

"Hector, ti dispiace sostituirmi per qualche minuto? Non credo di sentirmi molto bene. Faccio una pausa". Lo imploro quasi, ricevendo in cambio un’occhiataccia. Grazie al cielo vedo Hector afferrare i piatti e, sbuffando, sparire dietro la porta. Al suo ritorno mi indica col pollice la sala.

"Ci sono altre due clienti. Va a servirle".

“No, no, no, no, no.”

"Hector, ti prego, potresti occupartene tu? Davvero non mi sento b…" ma fui interrotta.

"Io sono lo chef qui, tu la cameriera. Quindi, a meno che tu non voglia dividere con me la tua paga di oggi, porta il tuo bel sederino di là e va a fare ciò per cui sei pagata!".

“Okay Rachel Barbra Berry, puoi riuscire a prendere una maledettissima ordinazione. Sono solo due clienti. Sicuramente Brittany impedirà a Santana di accanirsi con troppa cattiveria. Dopo questa, il tuo turno sarà finito e tu potrai andare a rintanarti ovunque vorrai. Il più lontano possibile da qui!”.

Mi convinco che posso farcela, imposto la mia espressione col sorriso più sereno e cordiale che riesco a fare e mi dirigo, blocchetto alla mano, al tavolo 4.

"Che vi porto ragazze?" alzo lo sguardo e noto Santana che mi guarda allibita senza nemmeno cercare di darsi un contegno e chiudere quella bocca spalancata.

Brittany è invece intenta a sfogliare un menù.

"San, tu cosa prendi? Io sarei propensa per un caffè e una fetta di torta alle fragole. Ma non sono sicura"

"Oh porco diavolo in catene!" esclama la mora. La bionda alza gli occhi dal menù e rimane un momento disorientata dall’espressione dell’amica, poi si volta verso di me.

Io, d’altro canto, avevo riconosciuto quella voce immediatamente. Come se non avessi sentito altro nella mia vita, e, decisamente, quella non era la voce di Brittany.

Vengo presa dal panico, non mi sarei mai aspettata di rivederla così. Ma eccola lì a fissarmi sconvolta e io non potevo più fuggire oramai.

"R-Rachel?!" riuscì a balbettare evidentemente scossa.

"Ciao Quinn!".

  
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