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Autore: Snowflake__    29/08/2012    2 recensioni
« Dovresti essere sicuro,prima di buttarti dal precipizio » Quella odiosa voce cristallina ruppe il silenzio.
« Adesso dovresti stare zitta,piuttosto che parlare con me »
« Ah,sei un povero stupido che non vuole essere aiutato,parlo per la prossima volta »
Cosa c'era che non capiva? Era per caso stupida?
« Non ci sarà una prossima volta,Dust » Presi un respiro e inghiottii la saliva «Sto per morire»
« Papà lo sa? » « No. »
Si alzò dalle mie ginocchia e mi fissò per un attimo,sciolse i capelli lunghi,lisci e rossi,rosso sangue.
Restai solo in quella stanza dalle pareti grigie,a fissare le goccioline di pioggia sbattere sui vetri;Ero seduto come al solito su quella sedia di legno che mi ero costruito e stavo osservando le cose attorno a me,dopo poche settimane non le avrei mai più riviste,volevo godere quella tristezza che avevo attorno,senza aprir bocca e parlare con nessuno.
D'altra parte,è grigia la vita di un vampiro.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Brightness

LOUIS POV

Mi accostai allo stipite esterno della porta,aspettando una ragazza,o un miracolo.

Incrociai le braccia con gli occhi persi nel vuoto,quella poteva essere la mia ultima settimana di vita,se non avessi trovato qualcuna adatta. La campanella suonò insistente dall'altro lato del corridoio,mi spostai e in pochi minuti venni quasi travolto da una massa di ragazzini in calore. Urlavano come pazzi di manicomio,di sicuro la mia preda non la potevo trovare in mezzo a loro.

Girai lo sguardo per dare un'occhiata alla classe adiacente a quella,ma stessa medesima cosa,tutti erano già evacuati prima che io potessi individuare la ragazza adatta a colmare la mia anima.

Mi voltai verso il punto di prima e qualcosa accese il mio intuito,una ragazzetta bassina e bionda uscì silenziosamente dall'aula,la prima cosa che notai in lei fu quella massa di capelli biondi e mossi,che cadevano sulle sue spalle curve. Doveva essere una ragazza introversa e riflessiva,non sembrava tanto socializzare con i compagni di scuola,si diresse solitaria verso il suo armadietto e lo aprì riponendoci i libri della lezione precendente;Con la mano sinistra afferrò una bottiglietta d'acqua che aprì e di cui versò il contenuto sui polsi. A quel punto vidi due chiazze rosse che mi saltarono subito alla vista,mi avvicinai a lei indifferente e non mi feci notare. I suoi polsi erano rovinati da alcuni tagli orizzontali che completavano quasi mezzo giro,il sangue era ancora rosso e vivo,non del tutto cicatrizzato.

Il mio cuore perse un battito. Non per tutto quel sangue,non era la fame il mio primo istinto.

« Ciao,come ti chiami? » Mi avvicinai a lei tirando fuori il mio sorriso migliore.

« Margareth » Rispose lei spenta,stringendo i denti per il dolore causatogli dai tagli.

« Il mio nome è Louis,sono nuovo » Tesi la mano aspettando che facesse lo stesso,ma non fu così.

« Non ti sembra di essere un po' grandicello per frequentare questa scuola? » Mi rispose inarcando il sopracciglio.

« Macchè,impressione tua. A domani » Finsi totale indifferenza a quell'ultima domanda,poi mi diressi fuori dalla scuola,ripercorsi il lungo viale e tornai a casa.

« Com'è andata? » La rossa mi incrociò in corridoio e mi appoggiò la mano sulla spalla.

« Bene,penso di avere trovato una preda,una ragazzetta del liceo » Appesi la mia giacca all'attaccapanni e mi andai a sedere a tavola,era già l'una e tutti i miei parenti erano al tavolo.

« Com'è andata la caccia? » Mio padre mi chiese freddo.

« Bene,non so » « Penso di aver trovato una ragazza »

« Mangiate adesso » Mio padre sollevò la caraffa di vino e ne versò un bicchiere ad ognuno di noi fratelli.

 

MARGARETH POV

Chi era quel ragazzo,quel 'Louis' di cui prima non sapevo minimamente dell'esistenza?

Era strano,aveva gli occhi blu rossastro come se avesse appena pianto ed aveva una pelle chiara,quasi pallida.

E poi era il primo che mi salutava,la gente non attaccava discorso con me sin dal primo anno,tutti avevano capito che genere di persona ero.

Non avevo nessuna voglia di mangiare,ero distesa sul letto della mia camera e fissavo la neve che si accostava alle macchine e alle strade. Scendeva dolcemente mentre i bambini ci giocavano e se la lanciavano tra di loro,questa scena mi ricordò la mia infanzia e fece spuntare un sorriso involontario sul mio volto.

Una voce interruppe il silenzio.

« Scendi a mangiare,ragazzina! » Urlò una voce molto incazzata,doveva essere mia madre.

« Non ne ho voglia,la zuppa mi fa schifo » Le risposi io non spostando un muscolo,apparte la lingua.

« Hai intenzione di continuare così per molto? »

« Sì. Quindi è meglio farci l'abitudine » Le urlai di risposta.

Non mi rispose,doveva essere adirata,come al suo solito. Tanto a me non importa nulla di cosa lei fa o non fa,di cosa lei ha o non ha. Per me è solo una persona inutile,come il resto delle altre persone che mi stanno attorno e che conosco.

« Louis » Dissi il suo nome al vento,avendo come sola risposta un fulmine. Il temporale saliva imponente sulla città,i tuoni si potevano sentire anche nonostante la distanza e i lampi già illuminavano il cielo.

Mi coprii con una giacchetta di lana beige,per non sentire il troppo freddo che si stava insediando nella mia camera,l'unica della casa senza riscaldamento.

 

LOUIS POV

Sempre la solita cosa da tre lunghi giorni,vado a scuola e la vedo a sciaquarsi i polsi,e provo un dolore dentro,torno a casa e mio padre mi ripete la medesima cosa. Se non trovo qualcuno oggi non avrò speranze di restare in vita.

Tre lunghi giorni che il mio cuore spingeva sangue ovunque più del solito,tre lunghi giorni di freddo,tre lunghi giorni di temporali e tre lunghi giorni che la osservavo affacciata alla finestra con qualcosa di appuntito in mano.

Socchiusi gli occhi per non vedere la luce che penetrava la tendina della mia finestra,mi alzai dal letto e guardai l'ora nel vecchio pendolo del nonno situato accanto all'armadio. Erano le dieci e venticinque,molto mattiniero da parte mia.

Misi il primo paio di pantaloni bianchi che trovai e una maglietta a righe che non dasse troppo nell'occhio,misi le mie scarpe e scappai in bagno a darmi una pettinata. Intravidi mio fratello Harry varcare la soglia di casa e correr via con una cartella sotto braccio,chissà cos'aveva da fare...

Afferrai una mela e la morsi con foga,anche non avendo fame,ero nervoso,non so per quale motivo;Chiusi la porta scricchiolante dell'ingresso e ripercorsi il solito viale alberato come continuavo a fare da giorni,stetti ancora cinque minuti sulla panchina,mi ci distesi e senza accorgermene mi addormentai...

« Hey. Hey tu,alzati » Una ragazza mora mi scosse la spalla.

« Mhm » Ero ancora scosso dal sonno,mi alzai in piedi con la gamba dolorante,dovevo aver dormito in una posizione scomoda sicuramente. « Grazie di avermi svegliato » Le sorrisi e la vidi andare via sussurrando poco prima un 'Prego'.

Sistemai di nuovo il mio ciuffo castano e mi chiusi bene il giubbotto,non avevo nessun orologio con me,mi incamminai verso la facciata della scuola. Aprii il portone forzandolo un po',doveva essere tardi e la scuola probabilmente era stata chiusa poco prima che io arrivassi. Entrai e percorsi il corridoio sbirciando un po' di classe in classe...Sentii dei rumori strani provenire dal bagno.

   
 
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