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Autore: willbefearless    29/08/2012    4 recensioni
" - Hazel, Hazel guarda! - urlò il bambino, spingendosi forte sull'altalena. Hazel lo guardava sgomenta: la piccola bocca rosea formava una 'O' di sorpresa. Harry si spingeva alto, sempre più alto, toccando con i piedi le foglie dell'alto melo dei vicini, carico di frutti.
- Scendi di lì, ho paura Harry! E se ti vedesse qualcuno? - gli gridò la bambina, guardandosi intorno. Harry per tutta risposta si lanciò proprio mentre stava in alto, ridendo come un matto ed afferrando un ramo di quel melo. Si dondolò per un pò, poi si issò sopra, staccando uno dei succosi frutti dell'albero.
- Harry! Se non vieni immediatamente giù io.. - Hazel si stritolò le manine, cercando una buona minaccia, senza sapere che la sua vocina stridula rendeva il suo tentativo di sembrare una persona seria alquanto buffo. L'amico si strinse nelle spalle, continuando a sorridere, poi saltò giù, scavalcando il cancelletto che divideva le due case per tornare dalla bambina. Diede un morso alla mela, poi la porse ad Hazel, che nonostante tutto si aprì nella parodia di un sorriso."
Un altro flashback. Chi sei davvero, Hazel Blake?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.
 

There's a lady who's sure,
All that glitter is gold
And she's buying a stairway to Heaven


-Hazel


Il cielo sopra di me,  non illuminato dal sole, ancora grigio, era carico di pioggia.
Erano le cinque del mattino, ed io me ne stavo seduta in veranda con la testa tra le mani, l'unicca compagna la mia solita stanchezza, fiacchezza. Afferrai di scatto il mio iPod dal dondolo lì accanto, abbandonandomi alla musica, e lasciando che le gocce di pioggia che avevano cominciato a scendere insistentemente mi cadessero sul viso, sui vestiti, tra i capelli.
"C'è una donna sicura che sia oro tutto quel che luccica, e sta comprando una scala per il Paradiso. quando vi arriverà sa
che se tutti i negozi sono chiusi con una parola può ottenere ciò per cui è venuta".
Mi arricciai una ciocca di capelli al dito - ormai fradicia per essere sfuggita al cappuccio. Staiway to Heaven, Led Zeppelin. Il più delle persone che frequentavano la mia scuola non sapevano nemmeno chi fossero quei geni della musica, della musica vera.
Quelle poce parole della prima strofa, mi facevano sempre pensare a mia madre. Così sicura di se, di poter avere tutto, sicura che la felicità si misuri in oro, ed oggetti materiali. Lei e mio padre erano avvocato e banchiere, e anche se il lavoro non li rendeva presenti, era certa che la mia allegria si poteva comprare con un'iPod, delle scarpe nuove o uno spartito di musica a settimana. Si chiedeva spesso perchè non fossi felice, quando sapevo mi avrebbe procurato tutto quel che desideravo. A volte la trovavo seduta con aria punta, a fissarmi in modo molto eloquente, come se si stesse chiedendo "Perchè a me, lei?perchè a me la figlia strana?".
Lasciai cadere qualche lacrima sul mio viso già bagnato, prima di strofinarlo violentemente con la manica della felpa. Le case intorno a me, la mia compresa, erano immerse nel buio, nella quiete che caratterizza l'alba. Perchè a lei? Ormai me lo domandavo anche io. Ero sempre stanca, triste per ragioni a me sconosciute, presa da quella musica che lei avrebbe definito "perdita di tempo e di denaro". La musica, però, mi manteneva in vita.
"Già sveglia?" una voce sconosciuta risuonò fastidiosa al mio orecchio disabituato, anche se l'intonazione era gentile, e il tono ridotto ad un sussurro.
"Chi sei?" chiesi, guardinga. Era lo stesso ragazzo che la sera prima, dopo aver bussato era scappato senza una parola.
 Il suo sguardo imbarazzato mi fece capire che stava pensando alla stessa cosa, tuttavia proseguì nel migliore dei modi. "Sono Harry, la mia famiglia si è appena trasferita in una delle villette qui a fianco e tua madre ci ha invitati a cena oggi" spiegò, chiedendomi con lo sguardo il permesso di entrare. Benchè infastidita la modo brusco con il quale ero stata strappata alle mie riflessioni, e soprattutto alla canzone, annuii appena.
"Sai, a questo punto credo toccherebbe a te presentarti." scherzò Harry,sedendosi accanto a me. Da vicino poteva sembrare un bel ragazzo; a giudicare dall'espressione un pò troppo piena di se, però, dedussi che ne fosse piacevolmente consapevole. Non vedevo l'ora che si togliesse dalle scatole, e mi lasciasse alle mie cupe riflessioni.


-Harry

Cercai di osservare meglio la ragazza, senza urtare ulteriormente il suo umore. Mi guardava visibilmente scocciata, con la stessa tristezza che aveva dimostrato nel nostro breve incontro serale, quel tipo di malinconia che ti entra dentro, fin nelle ossa, e ti fa sentire quasi egoista per esserti lamentato dei tuoi problemini da niente.
Guardata da più vicino, sembrava quasi strano che una ragazza così bella potesse essere triste. Bellezza, per me, era sinonimo di felicità.
Le labbra piene, di una tonalità di rosa particolare, erano incastrate perfettamente sotto un naso diritto e preciso. Ad aumentare la mia convinzione che sembrasse una barbie dall'espressione riuscita male, gli occhi azzurri, incastonati perfettamente nel viso perfetto e incorniciati da ciglia chiare, erano umidi e lucidi.
"Sono Hazel Blake. - mormorò a labbra strette - e non credo ti convenga fare amicizia con me.  L'unica amica che sono riuscita ad avere di qui a cinque anni, è stata la musica" chiuse gli occhi, e li strofinò decisa con la felpa. Quando rialzò lo sguardo, il suo viso era una maschera rigida di fredda indifferenza che mi agghiacciò.
"C'è sempre una prima volta. - dissi a bassa voce, sorridendole. - e poi tu hai parlato di un'amica. Magari avere un amico non sarà tanto male".

" - Non ti preoccupare, ci sono qui io! - disse coraggiosamente il bimbo, prendendo per mano la piccola Hazel. La camicia da notte le andava grande, e l'orsacchiotto tenuto sotto il braccio penzolava tristemente.
- Io ho paura! Io sono strana, io non ho amiche! All'asilo tutti si allontanano da me - pianse, e di slancio abbracciò Harry, che indeciso sullo svolgimento le diede dei piccoli colpetti.
- Allora, da oggi in poi sarò io tuo amico - decise il ragazzino, prendendola per mano e portandola a dormire con se."


Avevo avuto di nuovo uno di quei flashback.
Hazel, che fino a tre secondi fa si era decisa a far fiorire qualcosa di simile ad un sorriso, mi guardava con un sopracciglio alzato. La sua espressione di educata curiosità stava facendo in pezzi la sua maschera di autocontrollo, e sicuramente era un miglioramento, anche se non volevo pensasse fossi pazzo.
"Ho avuto un calo di pressione" minimizzai, con un gesto della mano. Hazel balzò in piedi, facendo scivolare viail cappuccio che rivelò la lunga treccia completamente bagnata.
Guardò verso la sua casa, buia ancora, e sospirò afflitta poco prima che la porta si aprisse, ed apparisse quella che chiaramente era sua madre.
Una Hazel invecchiata, solo così la si poteva descrivere. L'unica differenza stava nell'età, e nel colore scuro dei capelli.
"Hazel, cosa ci fai già sveglia? Fila in camera tua! - ordinò la donna con tono imperioso, vibrando di rabbia ma matenendo la voce bassa - e tu, non so chi tu sia ma è meglio che torni a casa" mi congedò.
Volsi un'ultimo sguardo alla ragazza mentre mi allontanavo, ma lei non si girò. Tuttavia, mi sentii quasi sicuro di affermare che avesse ricambiato piano il mio saluto.
In un modo o nell'altro, avrei conosciuto meglio Hazel Blake.




Buongiorno, sono le 5.53 quindi scusatemi per l'orribile capitolo che ho avuto il coraggio di postare.
Sono stata troppo frettolosa, lo so, ma avevo voglia di sfogarmi scrivendo. La canzone
che ho preso in questione è di uno dei miei gruppi preferiti, Led Zeppelin, e si chiama Stairway To Heaven.
Bene, vorrei chiarire alcune cose. Hazel ha il viso di Dreama Walker, lei e Harry hanno entrambi sedici anni.
Hazel è depressa, ed un motivo c'è, ma si spiegherà più in la.
In tanto..cosa sono questi continui flashback di Harry? perchè gli arrivano solo quando la mente lo collega ad Hazel?
Vi siete già fatti qualche idea?
Spero di sì, e spero che recensirete(?)
Al prossimo sventurato affrettato capitolo.
xoxo, Allie.

  
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