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Autore: Duchannes    29/08/2012    11 recensioni
"Era come una lotta interiore, tra la mia testa e il mio cuore, gridavano cose diverse, pensieri diversi e io non riuscivo a stare più al passo, perché tutto questo mi faceva male, perché avevo bisogno di lui, ma non potevo per il suo bene… era contraddittorio eppure era un ragionamento adulto, ed era quello che dovevo fare.
L’istinto va seguito, ma non sempre, perché non è razionale, può portarci a sbagliare e io non potevo sbagliare, non nei confronti di quella persona che amavo.
Sì, perché io lo adoravo, lo adoravo con tutta me stessa, era il mio sorriso, la mia felicità, il mio sole personale, era come se il sole si fosse spento, più nessuna traccia di lui e tutto intorno restava freddo …e vuoto…come il ghiaccio."
Ian Somerhalder/Nina Dobrev/Joseph Morgan.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Questo capitolo merita un titolo "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore." 
*Leggetelo ascoltano "Set fire to the rain di Adele" 

 

I let it fall, my heart,
And as it fell you also claim it.
It was dark and I was all right,
Until you kissed my lips and you saved me.

 

Quando finalmente tutti i controlli furono effettuati, trascinai il mio trolley fino al taxi, dove un ragazzo si offrì di posare la valigia.
Salii sul taxi sospirando, ero terribilmente felice del fatto che tra poco avrei rivisto la mia famiglia, ma non nascondevo che avevo anche voglia di stare con Ian.
Dopo quel bacio eravamo stati affiatati, avevamo passato una settimana intera insieme, mangiavamo insieme, passavamo i pomeriggi insieme, dormivamo insieme.
Mi sarebbe mancato da morire, dopo quel bacio non c’era stato nessun altro contatto fisico tra di noi se non qualche abbraccio, da una parte apprezzavo il fatto che stesse facendo tutto con calma, voleva che prima partissi e pensassi di più a me stessa, però … ero sempre tentata di baciarlo, mi sarebbe piaciuto baciarlo di nuovo, ero partita con quella terribile insoddisfazione.
Spesso avevo avuto dei dubbi sul suo comportamento, avevo cominciato a credere che Ian aveva capito di non provare più nulla per me, ma poi mi ero resa conto che rimuginavo ancora una volta troppo su qualcosa e che invece dovevo solo lasciarmi andare alle emozioni.
Per quanto riguardava Joseph, ero fermamente convinta di non provare più alcun sentimento nei suoi confronti, ma ovviamente avrei dato l’esito finale solo quando l’avrei rivisto di nuovo.
Tutto era un terribile caos, che avrei sciolto stando da sola e comportandomi da single per un po’.
Il taxi si fermò di fronte casa mia e un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra.
Rivedere il giardino, la porta e quella casa che era il mio porto sicuro, mi aveva dato un enorme sollievo, finalmente ero a casa.
Bussai alla porta eccitata, mi aprì  mio fratello, mi guardò stupito e subito gli saltai tra le braccia “Alexander!” esclamai stringendolo a me.
Non lo vedevo da molto tempo, l’ultima volta che ero stata a casa, nel periodo di settembre, lui non c’era perché aveva un importante convegno, mi era mancato da morire.
Alexander era il fratello perfetto, ci confidavamo molto l’uno con l’altra, lui era il solito playboy che andava con tutte e non voleva creare delle relazioni stabili.
Infatti non aveva ancora intrapreso nessuna storia seria, l’ultima volta che ci eravamo sentiti a telefono, circa due settimane fa, mi aveva raccontato della sua ultima conquista e ci eravamo divertiti molto a parlare di quello che faceva di solito agli appuntamenti con le ragazze.
Non sarebbe cambiato mai.
Ci staccammo sorridendo, lui mi guardò dall’alto in basso prima di dire con sguardo torvo “Sei dimagrita ancora Nina! Dovresti mettere su qualche chilo, ti farebbe davvero bene.”
Sorrisi maliziosa dicendo “Bè sai com’è… con tutti quei fighi del cast, l’attività fisica è intensa.”
Lui mi guardò sorpreso prima di scoppiare a ridere “Cavolo! E io che credevo di essere l’unico che si dava da fare della famiglia!”
Sorrisi spontanea facendo spallucce, sentii la voce di mia madre dire “Alexander è la voce di Nina questa?” e mi precipitai a stringerla a me, cominciò a singhiozzare e io sorrisi asciugandogli le lacrime “Forza mamma, dovresti essere abituata alla mia assenza.”
Lei scosse la testa dicendo “Nina ormai è da quando avete diciotto anni che non vi vedo più girare per casa, consentimi di piangere di gioia quando vi vedo.”
Sorrisi luminosa chiedendo “E papà? Dov’è?”
Lei scosse la testa dicendo “Tuo padre è a lavoro e torna solo stasera.”
Annuii sospirando “Mamma vado a fare prima una doccia veloce e poi parleremo di tutto a cena, il viaggio mi ha sfinita.”
Lei annuì stringendomi di nuovo a se “Ancora non ci credo che stasera potrò avervi entrambi seduti a tavola.”
Sorrisi felice staccandomi “Non vedo l’ora di mangiare qualcosa cucinato da te.” Dissi dileguandomi e andando in camera mia.
La mia camera era esattamente come l’avevo lasciata a settembre, le foto appese alle pareti erano nello stesso ordine in cui le avevo posizionate e incorniciata sulla scrivania c’era la foto di me e Joseph abbracciati.
Era stata scattata da Paul durante l’ultima convention, era la nostra pausa ed era una foto del tutto naturale.
Poi Joseph era rimasto qui a casa mia per qualche settimana dopo la convention e l’avevamo incorniciata insieme, aveva dormito nella camera di mio fratello che non c’era e spesso di notte lui si intrufolava in camera mia per dormire abbracciato a me.
Sorrisi spontaneamente a quel ricordo, ma la vibrazione del cellulare mi riportò alla realtà, era un mms di Ian che mostrava la mia foto appena uscita dall’aeroporto “ Sei dannatamente sexy vestita 
in quel modo, rimpiango di averti fatta partire Dobrev!”
 Sorrisi spontaneamente rispondendo “Oh suvvia Smolder, mi hai avuto per così tanto tempo di fronte e ora ti accorgi che sono sexy? E poi… quello non è nulla, stasera andrò sicuramente a divertirmi, non sbavare troppo sulle mie foto!”
La sua risposta arrivò subito “Sei una maledetta Dobrev! Tanto so che non farai altro che pensarmi!”
Scossi la testa sorridendo per la sua immensa sicurezza “Sì certo come no…”
“Perché prima di uscire non facciamo una web? Mi manca già vederti mia Dobrev!” rispose.
Sorrisi intenerita “Ti prometto che dopo cena mi collego, ci sentiamo più  tardi Smolder.” Dissi poggiando il cellulare sulla scrivania e sfilando i miei vestiti.
Dopo una lunga doccia rilassante, indossai un semplice paio di shorts con una camicetta bianca e delle ballerine ai piedi.
Uscii dalla camera arrivando in cucina dove Alex stava aiutando mia madre ad apparecchiare, li aiutai anch’io scherzando con Alex, fino a che non varcò la soglia di casa mio padre che mi guardò stupito “Nina!” disse e io gli saltai tra le braccia “Papà!” dissi stringendolo a me.
Lui era colui che mi era mancato di più, mio padre era una persona fondamentale per la mia vita, lui capiva subito quando qualcosa non andava e riusciva sempre a strapparmi un sorriso.
Quando stavo male mi chiamava in salotto e mi faceva vedere un film con lui facendomi mangiare quanto gelato volevo, era il suo modo di farmi sfogare e ci riusciva quasi sempre.
Ci staccammo e lo vidi sorridere “Nina tu non hai idea di quanto io sia felice ad averti qui di nuovo.”
Sorrisi contenta aiutando mia madre a servire i piatti e poi mi sedetti guardandoli “Allora che novità ci sono?”
Mia madre mi guardò luminosa “Non è cambiato molto dall’ultima volta che te ne sei andata.”
 Sbuffai per la solita risposta di mia madre "Insomma...come sta nonna? Come va con la salute?"
Mia madre annuì dicendo "Sta benissimo Nina, va tutto a gonfie vele, la signora Mary si è trasferita e ora al suo posto c'è una nuova vicina. Si chiama Amilia ed è davvero deliziosa, dovresti conoscerla."
Annuii cominciando a mangiare "E Jane come sta?" dissi riferendomi ad una ragazza con cui avevo sempre avuto un buon rapporto fin da piccolina, mia madre mi guardò "Si è sposata Nina, ha già avuto un bambino con suo marito, lei lavora come insegnate e lui è un architetto."
Quasi non mi affogai per quella notizia, Jane aveva due anni di meno ed era già sposata con un figlio, io neanche avevo un fidanzato pensai con ironia mentre mio padre chiese "Nina e Joseph come sta?"
Deglutii per quella domanda e dissi "Sta bene papà, è solo che non lavora più con noi, sta girando un'altra serie e non lo vedo da un pò."
Lui annuì prima di dire "È lui che tra qualche anno mi presenterai come ufficiale fidanzato?"
Sorrisi scuotendo la testa "No papà siamo solo degli amici."
Alex intervenne "Papà Nina è in una celebrità ormai, sai quanti attori gli correranno dietro?"
Scossi la testa ridendo "Sì, come no!" dissi mentre papà sorrideva "Nina a me piaceva Joseph, era così un bravo ragazzo, a te non piace?"
Sorrisi guardandolo "Papà è complicato, non è tutto semplice nel nostro mondo, soprattutto quando scatta la lontananza." dissi facendogli capire il reale motivo per cui non stavo con Jos.
Lui scosse la testa "Io e tua madre siamo stati separati per due anni, il mio lavoro mi ha portato via e comunque ci siamo amati tanto, non porti questi ostacoli se lo ami."
Scossi la testa "Papà non ci amiamo, siamo solo degli amici."
Lui annuì alzando le mani in segno di resa "Okay se lo dici tu...è solo che magari potresti invitarlo a stare qui...così non lo vediamo da tempo."
Sorrisi valutando l'idea "Ci penserò visto che ti manca così tanto." dissi facendogli la linguaccia.
 
* * *
Ero pronta per uscire con Alex, dovevamo andare a ballare al “Mojito” un locale molto conosciuto qui dalle nostre parti, ma prima dovevo chiamare Ian.
Non avremmo potuto fare la web, Alex mi aveva dato mezz’ora e poi saremmo usciti.
Mi sedetti sul mio comodo letto che mi era mancato tanto e composi il numero di Ian.
Rispose dopo due squilli “Dobrev? Non avevo detto webcam?!”
Sorrisi “ Mi dispiace Smolder, ma Alex mi ha dato mezz’ora e poi dobbiamo uscire, non ne ho il tempo.”
“Che disdetta. Allora… com’è stato rivedere tutti? Come stanno?” chiese prontamente.
Sospirai dicendo “Bene, stanno tutti bene ed è stato bellissimo, finalmente sono a casa mia e non puoi capire come questo mi faccia bene, mi sento diversa, ma sono me stessa, sono me stessa come non lo sono mai stata e mi sento felice.” Dissi cominciando a parlare senza pensarci.
“Mi fa piacere Nina, sono felice che finalmente tu ti senta te stessa, è una cosa positiva, così potrai pensare a tutto quello che vuoi liberamente.” Disse diplomaticamente.
Annuii anche se non poteva vedermi e cominciai a giocherellare con la stoffa del mio vestitino “Papà ha chiesto anche di Jos, ha chiesto se gli avrei presentato lui come ufficiale fidanzato, a quanto pare tifano tutti per lui.” Dissi provocandolo.
“E’ perché non mi conoscono, altrimenti sarebbero innamorati di me e avrebbero già organizzato le nozze.”
Sorrisi per la sua risposta da sbruffone e dissi “Probabilmente conoscerò qui un bel ragazzo biondo che mi farà girare la testa e addio celebrità.” 
“Bè questo rischio c’è anche per te, tesoro.” Dissi irritato dalla mia risposta.
Alzai gli occhi al cielo dicendo “Non finiremo per litigare, no. Ti ho già detto prima di partire che penserò a tutto.”
“Lo so.” Rispose seccamente, lui sembrava in dubbio come se non avesse avuto mai da me alcuna conferma e questo mi irritava altamente.
Sospirai appoggiandomi allo schienale “Perché non mi hai più baciato dopo quella volta?” chiesi decisa a togliermi tutti i maledetti dubbi che mi ronzavano nel cervello.
Lui aspettò un attimo prima di dire “Perché sono un’idiota  e in realtà non lo so. E’ come se mi fossi posto un limite da non superare.”
Alzai un sopracciglio a quella risposta “Ti rendi conto che la tua risposta non ha senso?” dissi scocciata.
Lui tentennò un attimo prima di dire “Sì lo so… non so perché non ho più provato a baciarti.”
Sbuffai, stavo cominciando ad agitarmi “Non hai più avuto voglia di baciarmi?”
Dall’altra parte venne il silenzio, prima che cominciasse a ridere “Nina… non c’è bisogna che ti dico quanto mi attrai ogni istante che stiamo insieme, lo sai già e non credo che tu abbia bisogno di sentirtelo dire.” Disse concludendo.
Sospirai poco convinta da quella risposta “Certo…io vado comunque, Alex mi sta chiamando, ci sentiamo domani.”
“A domani Dobrev.” Disse prima che chiudessi il cellulare stizzita e andassi da Alex “Dobbiamo andare, devo ubriacarmi stasera!” dissi mentre lui sorrideva divertito.
Solo dopo dieci minuti eravamo già arrivati al locale, era un locale aperto, si poteva ballare sia dentro che in spiaggia, la spiaggia era già piena di gente come al solito, era il locale più bello di tutta la città.
Scesi dalla macchina seguendo Alex che mi trasportò fino al nostro privè dove c’erano tutti i suoi amici che quando mi videro spalancarono gli occhi sorpresi “Nina! Chi non muore si rivede!” sorrisi salutando tutti e mi accorsi di Jake, un amico di Alex con cui avevo dei rapporti meravigliosi …era come un secondo fratello per me, era di spalla e stava guardando la spiaggia.
Mi avvicinai di soppiatto sussurrandogli all’orecchio “Che c’è non vuoi salutarmi?”
Al sentire la mia voce si voltò verso di me sorpreso “Mio Dio! Nina!” disse stringendomi a se.
Sorrisi compiaciuta beandomi nel nostro abbraccio “Si sono io!” dissi afferrando poi il drink che mi porse.
Sorrise luminoso dicendo “Che ne dici se andiamo a ballare in spiaggia?”
Annuii seguendolo tra la folla immensa, appena arrivati in spiaggia mi sfilai le scarpe porgendole al ragazzo che le sistemava nello spogliatoio  e continuai a seguire Jake che mi portò al centro della spiaggia.
Cominciammo a  muoverci a ritmo di musica, mi strinse a se e ci sorridemmo “Come stai Nina?”
Feci spallucce “Va tutto bene Jake, sono tornata qui per pensare un po’ a me stessa e cos’è meglio di tornare a casa propria?”
Annuì avvicinandosi al mio orecchio “Io invece sono appena stato mollato dalla ragazza che ho amato per tre anni, mi ha lasciato per un altro…quindi avrei proprio bisogno di partire, mi serve aria fresca.”
Lo guardai dispiaciuta da quella notizia, aveva sempre amato alla follia quella ragazza, lui era davvero meraviglioso e non capivo chi avrebbe potuto lasciarlo…per un altro poi “ Mi dispiace Jake…ma se è così non ti meritava neanche, non credo dovresti partire, si sentirebbe fin troppo importante.”
Lui annuì guardandomi negli occhi “Purtroppo lo è.”
Sospirai annuendo, mi dispiaceva davvero tanto quello che stava passando purtroppo so come ci si sente “Ci sono passata anch’io, solo che per me c’era la distanza, non siamo riusciti a sopportarlo e sono stata davvero male, ma davvero Jake partire non servirebbe, dovresti solo riprenderti la tua vita da single, credimi è così che lo supererai.”
Annuì dicendo “E cosa è meglio di partire per Ibiza e portarsi a casa ogni sera una diversa? Insomma devo pur trovare un modo per sfogare la mia rabbia nei suoi confronti.”
Sorrisi prima che entrambi scoppiavamo a ridere “Bè allora approvo il tuo metodo…non dirmi che partirai questo mese!” dissi sperando davvero che non sarebbe partito, mi avrebbe aiutato a capire qualcosa dei miei sentimenti, l’aveva sempre fatto.
Lui scosse la testa “No, parto tra due mesi, purtroppo il lavoro mi tiene ancora ancorato qui.”
Annuii sollevata da questa risposta “Bè allora ci potremmo aiutare, sai sono qui anche per capire qualcosa dei miei sentimenti, te ne parlerò con calma.”
Lui annuì dicendo “Che ne dici se ci vediamo domani mattina per andare a mangiare qualcosa insieme? Così possiamo parlare davanti ad un buon cappuccino.”
Valutai l’ottima proposta che mi aveva porto e sorrisi “Certo! Mi farebbe davvero piacere.” Dissi prima che Alex mi afferrasse per la vita dicendo “Ehi Jake lascia in pace la mia sorellina, ha bisogno di svagarsi un po’ e poi deve ancora ballare con me.”
Jake sorrise alzando le mani in segno di reso “E’ tutta tua fratello.”
Sorrisi ancorandomi alla vita di Alex che cominciò a muoversi , mi divertii così tanto che appena arrivai a casa mi addormentai sfinita.
 
* * *
Mi svegliai con un mal di testa assurdo, tutta colpa dei bicchieri di troppo che avevo bevuto la sera precedente, mi sentivo davvero a pezzi, non avrei avuto la forza di andare a colazione con Jake.
Così afferrai il cellulare inviandogli un messaggio “Jake sono distrutta dopo ieri, sarà per un’altra volta.”
Non rispose neanche, probabilmente stava ancora dormendo visto l’ora in cui eravamo tornati.
Presi il cellulare controllando se c’era stato qualche messaggio di Ian o qualche chiamata, ma non c’era assolutamente niente.
Aprii twitter e mi ritrovai di fronte un suo tweet “Stasera si balla… @paulweasley and @torreydevitto siete pazzi! @sophiacharleston”
Alzai un sopracciglio irritata dal fatto che fossero usciti tutti a quattro, composi il numero di Ian in fretta, non gli avrei fatto una scenata di gelosia, non ne ero il tipo, mi sarei limitata a comportarmi da Nina che adorava Ian e non dalla stronza, non volevo più rovinare il nostro rapporto.
Mi rispose dopo un paio di squilli “Ehi … Nina…” disse con la voce impastata dal sonno e sorrisi “Smolder anche tu con i postumi della sbronza?”
Lo sentii ridacchiare dall’altra parte del telefono “No non mi sono ubriacato, sai che odio i postumi…a quanto pare però tu ti sei data da fare.”
Sorrisi “ Sì, dopo la nostra quasi-litigata di ieri sera avevo deciso di ubriacarmi e ci sono riuscita, solo che ora sono pentita.”
Ian ridacchiò ancora prima di dire “Mi dispiace di non poter essere lì, altrimenti sarei venuto a portarti un aspirina…mi manchi già Dobrev.”
Sospirai “Mi manchi anche tu…mi sa che resterò ancora per poco qui.” Dissi ammettendo l’idea che mi era balenata in mente pochi secondi fa.
Aspettò qualche minuto prima di dire “Non vedo l’ora di rivederti, quando pensi di andare a trovare Joseph?”
Sospirai pensandoci su “In realtà non ho ancora deciso nulla, penso che prima sia giusto che io lo chiami e gli dica che voglio vederlo.”
“Bè si è giusto così…Nina scusami ma devo andare, mi stanno chiamando per il lavoro, ti chiamo più tardi.”
Sbuffai “Va bene… ci sentiamo più tardi Smolder.” Dissi riattaccando.
Sospirai sdraiandomi sul letto e massaggiando le mie tempie nonostante ero a casa e in pace, non mi sentivo molto me stessa, ero confusa su tutto, non sapevo più che fare della mia vita.
Mi alzai decisa di andare a fare una corsa mattutina, l’aria fresca oltre a giovare al mio stato, sarebbe riuscita anche a schiarirmi le idee.
Mi alzai indossando uno shorts con una maglietta semplice, infilai le mie scarpe da ginnastica, afferrai il mio Ipod e dopo aver preso un aspirina ed essere uscita di casa cominciai a correre.
L’aria era davvero fresca, probabilmente avrei dovuto indossare una maglietta o mi sarei ammalata, ma ormai ero già ben distante da casa.
Arrivai in poco tempo al parco in cui ero solita correre di mattina, ci entrai scavalcando un piccolo muretto, visto che a quell’ora era ancora chiuso, mi piaceva l’idea di essere circondata solo dalla natura, non c’era nessun’altra persona intorno a me e questo mi permetteva di essere libera.
Cominciai a correre sentendomi libera da tutti quei dubbi che mi assalivano continuamente, chiusi gli occhi ascoltando la canzone di Adele- Set fire to the rain che si diffuse velocemente scacciando ogni pensiero.
Avrei dovuto affrontare Joseph al più presto, davvero non provavo più niente nei suoi confronti? O era stata solo la lontananza a farmi sentire lontana da lui? Erano tutti punti interrogativi che avrei sciolto solo incontrandolo di nuovo.
Anche se non si faceva sentire da due settimane, sapevo che era solo per il suo orgoglio, lo conoscevo troppo bene, si sentiva ignorato e faceva lo stesso e questa era la cosa peggiore, mi sentivo un’idiota a sfuggirgli, avrei dovuto comportarmi da adulta e affrontarlo.
Inspirai una boccata d’aria a pieni polmoni sentendomi subito meglio, era quello che mi serviva.
Un altro argomento che  non sapevo affrontare era Ian, non sapevo più come comportarmi, non sapevo se volevo intraprendere con lui qualcosa di più e questo mi faceva paura, se avrei deluso anche lui? Avrei deluso tutti.
Sbuffai mentre una lacrima uscì dai miei occhi, ero terribilmente insicura e questo giocava a sfavore per il mio carattere, peggiorava solo le cose.
Chiusi gli occhi per un momento e andai a sbattere contro qualcuno, anche senza aprire gli occhi riconobbi subito il suo dolce profumo che mi inondò le narici e subito mi sentii di nuovo a casa, mi strinsi a lui abbracciandolo “Mio Dio Jos, non puoi capire quanto mi sei mancato!” dissi mentre lui mi stringeva a lui “Nina…” disse tenendomi stretta come se ne andasse della sua vita.
Restammo abbracciati per non so quanto tempo, poi riaprii gli occhi che andarono a scontrarsi con le sue profonde iridi azzurre, mi sorrise accarezzando i miei capelli “Tu davvero non puoi capire quanto io sia felice di vederti Nina, mi sei mancata così tanto che sono quasi impazzito a starti lontano.”
Sorrisi mentre il mio cuore prese a battere velocemente, di nuovo lo stesso effetto, di nuovo mi sentii completa avendolo solo di fronte, mi sentii finalmente felice con me stessa.
E questo fu come una grossa rivelazione…avevo nascosto a me stessa i miei sentimenti verso di lui e avevo cercato di rimpiazzarlo con Ian, ma il fatto era che io lo amavo davvero, ero solo spaventata ad ammetterlo e ora che l’avevo capito ero in pace con me stessa.
Sapevo cos’era tutta quella confusione, tutto quello che mi bloccava, era la sua mancanza, mi mancava Joseph era quello il punto, Ian per me era solo un amico.
Mentre formulavo questi pensieri le lacrime scesero copiose dai miei occhi, Joseph le asciugò corrugando le sopracciglia e vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime “Spero siano lacrime di felicità.”
Annuii ancorandomi alla sua vita “Assolutamente … “ dissi mentre lui mi stringeva di nuovo a se e posava un bacio tra i miei capelli.
Poco tempo dopo eravamo seduti sul prato, ero seduta tra le sue gambe e avevo la schiena poggiata al suo petto marmoreo, mi beai di quel momento godendo ogni singolo minuto in pace, non c’era bisogno di dirci qualcosa, ci saremmo spiegati tutto più tardi, avevamo solo bisogno di stare insieme.
Alzai il voltò guardandolo negli occhi, mi fissò per qualche secondo prima di avvicinarsi alle mie labbra lentamente senza mai staccare lo sguardo da me, quando finalmente sentii il suo alito fresco infrangersi sulle mie labbra fui felice, mi sentii completa per l’ennesima volta e capii davvero che quello che ci legava era più forte di una stupida lontananza.
Si fermò qualche secondo indugiando, prima di catturarle e portarmi in paradiso, la sua lingua fece pressione per entrare e quando si scontrò con la mia fu un emozione indescrivibile, fu come volare, fu come ritrovare qualcosa che avevo perduto e si avevo ritrovato Jos…avevo ritrovato il mio amore. 



Salveeeeeeeeeeeeeeeeeee! 
awklehbaeilufcheliuheruhgioehgvioheriogheioghioehgioeh ditelo che è un capitolo sdcubgaeilucbgfraleucbgfaeiubgfviuaebgfieu *w* 
NINOSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS!
Sì ragazze, sì , Nina lo ama, si amano, finalmente è tutto chiaro!
Questo è assolutamente uno dei miei capitoli preferiti di questa storia, perché lei con un solo abbraccio, un solo abbraccio si è sentita completa, ragazze questo è amore, amore vero!
Pensava di non amarlo e si è attaccata ad Ian perché non aveva più Jos intorno, è per questo che gli ho dato il titolo "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore!" 
Bè non molto altro da dire, solo che spero vi piaccia e mi dispiace di aver deluso le aspettative delle Nian, ma quando sono arrivata a scrivere a questo punto, tempo fa, non riuscivo ad andare avanti e non ne capivo il motivo, poi ho capitolo che era perché questa storia doveva prendere questa svolta, perché era questa la decisione giusta :) 
Spero continuerete a seguirmi anche nei prossimi capitoli, ce ne saranno delle belle anche con Ian che chissà come prenderà questa notizia...
Bè ora vado devo correre a vedere PLL, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!
Ringrazio chi legge in silenzio, chi l'ha inserita nelle seguite, ricordate, preferite e chi recensisce, grazie grazie grazie!
A mercoledì <3
Faye.
   
 
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