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Autore: minestrina3    29/08/2012    1 recensioni
[Skrillex]Eva si sollevò di scatto: aveva detto AMICA? Si erano visti due volte e lei era già un’amica? Non aveva mai avuto veri amici da quando faceva la prostituta, temeva di non ricordarsi più le regole dell’amicizia.
Nell’amicizia non c’è sesso; nella sua vita, invece, era la cosa più importante.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Eva atterrò in Italia a mezzanotte meno dieci. Una jeep nera la condusse alla discoteca dove avrebbe suonato il suo cliente. E pensare che a quell’ora sarebbe dovuta essere a Londra con il primo ministro invece era a Riccione al Cocoricò. I bodyguard sistemarono i suoi bagagli in una stanzetta priva di illuminazione, poi la condussero in console. Il locale era già affollatissimo: masse di ragazzi urlante e scalpitanti che cercavano di farsi strada a suon di gomitate così da essere in prima fila; un odore acre di marijuana e centinaia di camerieri che cercavano di farsi strada tra la gente per raggiungere i tavoli. E lei lassù nel posto più tranquillo ed esclusivo, con il suo tubino nero e i tacchi Loubutin rossi, che desiderava essere da tutt’altra parte meno che là.
Si sedette su divanetto ed aspettò che arrivasse il suo cliente. Dovette essersi addormentata perché quando riprese conoscenza, un ragazzo sui 25 anni con i capelli lunghi per metà, stava manovrando la console muovendo ossessivamente la testa.
- Mi scusi, è lui Skrillex?- chiese ad un bodyguard, sperando che la risposta fosse negativa.
Essa non poté che essere positiva ed esasperata si tornò a sedere sul divanetto. Sarebbe stata una notte molto lunga; chissà che genere di perversione avrebbe dovuto soddisfare, le venne il vomito, ma tentò di trattenersi. Dovette fare appello a tutte le sue forze per alzarsi e concentrarsi sulla musica; ormai aveva capito che ogni musicista diventa più gestibile se si elogia la sua musica. Ma quella non era musica, era più uno sbattere di pentole, accompagnato dal miagolio di un gatto in agonia.
Due ore dopo finì il concerto e potè vedere il suo cliente in faccia: non era brutto, anzi aveva il suo fascino, dovuto in gran parte da un simpatico paio di occhiali da nerd. Non appena il ragazzo incrociò il suo sguardo parve illuminarsi e la raggiunse in un batter d’occhio.
- Tu devi essere Eva, giusto?- le chiese sorridente. Non aspettò la risposta, ma aggiunse:- Vorrai scusarmi, faccio qualche foto e sono subito da te.-
Eva non riuscì a parlare, tanto era rimasta colpita dalla gentilezza di quel ragazzo. Lo guardò ammaliata firmare autografi e fare foto; ogni tanto si voltava e le sorrideva con fa un bambino con la madre.
Dopo una mezz’ora Skrillex la prese per mano e la condusse su una Cadillac nera; prima di partire volle tornare indietro e caricare personalmente le valigie di lei sulla macchina.
- Non ti dispiace vero se dormo un po’ durante il tragitto?- domandò, sbadigliando. La ragazza negò con un gesto del capo.
- Posso appoggiarmi a te?- chiese sistemando la testa nell’ incavo della spalla di lei. Quando la macchina partì lui già dormiva.
In pochi minuti raggiunsero l’hotel ed Eva accarezzò dolcemente i capelli del ragazzo per svegliarlo, dopotutto se quella notte doveva esserci del contatto fisico tanto valeva iniziare subito. Furono condotti nella suite imperiale; due stanze dal letto, un salottino, un’anticamera, un bagno con doccia e Iacuzzi e una terrazza con piscina privata. Skrillex chiese il permesso di assentarsi un attimo per lavarsi; Eva ne approfittò per “mettersi comoda”. Si tolse il tubino nero e rimase con un reggiseno di pizzo rosso, goupiere e perizoma rossi. Si sdraiò sul matrimoniale ad acqua ed attese. Quando il ragazzo uscì dal bagno e la vide scoppiò in una fragorosa risata.
- Puoi anche evitare lo spettacolino da pornostar, sai?- scherzò. Eva lo guardò accigliata, chiedendosi cosa dovesse fare.
- Per stasera niente sesso…- aggiunse lui. La ragazza spalancò incredula la bocca. Cosa voleva fare con lei di così importante da pagare 2000 euro in contanti? Il ragazzo prese posto accanto a lei con in mano un blocco per appunti e una penna.
- Mmm… sei piccola e fragile, sembri fatta di porcellana. Quanti anni hai?- chiese annotando delle cose sul blocco. Eva non rispose, quel tipo la confondeva.
- Timidezza, eccitante… allora… partire con un suono timido e fragile, un suono di porcellana…-
Perfetto, quello Skrillex era del tutto pazzo. Eva voleva scappare il più lontano possibile da lui, a stava spaventando. Ecco, le si stava avvicinando pericolosamente. Il ragazzo le posò una mano sulla gamba.
- Ma tu tremi!- esclamò – Vuoi una tuta per coprirti, qualcosa?-

Eva scosse il capo, non stava facendo il suo lavoro, non andava bene. La situazione doveva cambiare subito.

- Non ho freddo… anzi, starei meglio se potessi togliermi anche questa biancheria.- cercò di usare la voce più sexy del suo repertorio, ottenendo però scarsissimi risultati. Skrillex rise ancora, le passò una mano tra i capelli e le sussurrò all’orecchio.
- Sei bellissima ma non posso! Stanotte dovrai aiutarmi a scrivere una nuova canzone…-
Quello era troppo: come poteva lei aiutare a produrre uno sbattere assordante di pentole?
- Belle quelle di stasera…- disse per parlare un po’ con quello sconosciuto matto da legare.
- Oh grazie molte! Gentilezza… mm…-
- Perché proprio stasera devi scrivere una canzone? Insomma, io potrei…-
- Perché stasera mia va! È come quando voi donne avete i momenti buoni per fare shopping, capisci? È un momento buono per comporre.-
- E io a cosa ti servo?-
- Sei la mia modella, voglio scriverti in musica… e per farlo ti devo osservare…-  si accovacciò su di lei e prese a delinearne i contorni del viso con un dito. Il ragazzo sbadigliò profondamente.
- In realtà posso continuare anche domani, sono molto stanco ora. E se dormissimo un pochino?- biascicò mentre si sistemava tra le lenzuola. Eva lo raggiunse e precipitò nel mondo dei sogni.
  
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