29/08/2012
1 recensioniEro vicino alla parete di vetro da cui si potevano vedere i bambini, ad osservare Beth e Peter mentre dormivano beati, quando una mano si posò sulla mia spalla.
<< Hai fatto un buon lavoro. >> disse Louis alle mia spalle.
<< A quanto pare. >> dissi sorridendo.
<< Sono quasi due ore che stai qui a fissarli, perché non andiamo a prendere un caffè? >> mi chiese dandomi una leggera spinta.
<< Si, fra un minuto…vorrei tanto poterli prendere solo per un altro secondo in braccio. >> dissi con gli occhi fissi su Peter.
<< Già, anche io. >> disse Louis pensieroso
<< Dai, andiamo a prendere questo caffè. >> gli dissi dopo qualche minuti di silenzio.
<< No, aspetta un minuto. >> disse girando il volta prima a destra poi a sinistra per poi abbassare la maniglia della porta.
<< Ma cosa fai?! Non possiamo entrare. >> gli disse fermandolo.
<< Non ci arresteranno se entriamo e li prendiamo un secondo in braccio. >> mi disse con lo stesso sorriso di un bambino che combina una marachella.
Dopo averci pensato un po’ su, decisi di entrare anche io, non stavamo facendo niente di male.
Nella stanza c’era un buon odore di borotalco e menta.
<< Vorrei tanto essere al loro posto. >> disse Louis prendendo in braccio Beth.
<< Perché?! >> gli chiesi mentre prendevo delicatamente Peter tra le mani.
<< Sai, le uniche cosa che fanno sono dormire e mangiare. >> mi disse con lo sguardo sognante.
<< Pensandoci, non sarebbe male. >> dissi ridendo.
A quel punto anche Louis iniziò a ridere, e con la sua ‘’soave’’ risata svegliò la maggior parte dei bambini che iniziarono a piangere ed a urlare.
Peter e Annabeth non si lamentarono, quindi li rimettemmo nelle loro rispettive culle e iniziammo a coccolare il resto dei bambini.
Dopo una buona mezz’ora i bambini si calmarono, mentre coccolavo una bambina brasiliana, mi accorsi che Louis stava facendo confusione con le culle.
<< No, aspetta quello che ora hai in braccio va nell’altra culla. >> gli dissi sottovoce.
<< Ma che stai dicendo?! In quella culla va il bambino che avevi tu prima in braccio in questa va la brasiliana che stai cullando ora. >> mi disse.
<< Ti dico di no, in questa va il cinese, la brasiliana va in quella in fondo. >> dissi sicuro.
<< Stai sbagliando, in quella in fondo va quello che ho ora io in braccio. >> mi disse accigliato.
<< Louis. >> dissi leggermente spaventato.
<< Cosa?! >> mi chiese anche lui con la faccia spaventata.
<< Lo sai che cosa abbiamo appena fatto?! >> gli chiesi nel panico.
<< Abbiamo confuso le culle, gli abbiamo rovinato la vita! >> disse iniziando ad iperventilare.
<< Calmati, risolveremo la cosa! >> gli dissi alzando la voce.
<< Come?! >> mi chiese alzando anche lui la voce disperato.
<< Non lo so. >> dissi con un tono di voce ancora più alto.
A quel punto i bambini si svegliarono di nuovo e ricominciarono ad urlare e piangere e con loro anche Louis.
<< Che cosa state facendo?! >> ci chiese un’infermiera entrando dalla porta.
<< Non mi arresti! Volevo solo prendere in braccio i miei nipotini. >> disse Louis.
<< Già pure io. >> dissi supplicando
<< Va bene, ora uscite ci penso io. >> disse l’infermiera.
Neanche il tempo di dirlo due volte che eravamo già fuori al corridoio.
<< Non ti ascolterò mai più. >> dissi dando un pugno sul braccio di Louis.
<< Neanche io mi ascolterò più. >> mi rispose lui sorridendo.
SPAZIO AUTRICE:
Saaaalve!!!
Allora, in questo capitolo non
succede una pippa,
ma vi prometto che nel prossimo
le cose cambieranno.
Oltre questo,
vi volevo anche ringraziare
per le dolcissime recensioni che avete lasciato.
Davvero, non so cosa dirvi.
Siete tutte fantastiche, nessuna esclusa.
Ma voglio comunque voglio ancora minimo tre
recensioni per andare avanti.
E poi oggi aggiornerò anche
‘’IL CIELO DOPO LA TEMPESTA’’
Yeah!!! :D