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Autore: Agatacourage09    29/08/2012    3 recensioni
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il primo giorno di scuola non era andato male, anzi per i miei standard potevo ritenermi anche fortunata. Dream era un mistero per me, non capivo per quale assurdo motivo avesse deciso di essere mio amico, non so se mi spiego. Mi rigiravo nel letto mentre pensavo a quello che mi aveva detto Dream nel corso della giornata e mi sembrava ancor più assurdo: mi trattava come se mi conoscesse da una vita e non da mezza giornata. Mi aveva quasi costretto, o era meglio dire, mi aveva minacciato per farsi dare il mio numero ed era un ragazzo piuttosto convincente quindi alla fine mi ero ritrovata con 10 suoi messaggi mentre andavo a casa per controllare che stessi bene. Mi rigirai nel letto un'altra volta ma qualsiasi pensiero stesse percorrendo la mia testa fu bloccato dal suono di un messaggio che era appena arrivato. Afferrai il telefono sbuffando e lessi il messaggio con poco interesse. ‘’Stai arrivando tesoro? :3’’ Sto arrivando? Ma dove? Cercavo di capire quando mi ricordai dell’invito di Dream a casa sua ed ero per la seconda volta nella giornata in ritardo. Balzai giù dal letto e corsi fino all’armadio prendendo dei jeans e una maglietta a righe. Corsi in bagno ad una velocità estrema mentre mia mamma mi guardava sconvolta. Mi vestii più velocemente della mattina e in 5 minuti fui già davanti la porta di casa. ‘’Dove vai?’’ mi chiese la mia dolcissima madre raggiungendomi e facendomi così perdere altro tempo prezioso. ‘’Da un amico..’’ dissi freddamente cercando di aprire la porta di casa che sembrava stesse facendo un complotto contro di me visto che non si decideva ad aprirsi. ‘’Un.. Amico?’’ mi chiese mia madre con un espressione che era un mix tra lo sconvolto e l’incredulo. Feci una smorfia e aprii la porta. ‘’Si un amico e penso di restare da lui stanotte quindi a domani mamma!’’ la salutai in fretta e furia e schizzai come un razzo fuori casa iniziando a correre verso l’indirizzo che Dream mi aveva detto e che per mia salvezza e fortuna era molto vicino a casa mia. Corsi senza fermarmi un attimo per 5 minuti fin quando non mi trovai davanti alla porta di casa del ragazzo che si aprì prima che io suonassi il campanello. ‘’Ciao Dream’’ dissi col fiatone. Lui mi guardò per qualche secondo e poi scoppiò a ridere. ‘’Ciao tesoro’’ disse stringendomi in un abbraccio caloroso. ‘’Si..’’ dissi ricambiando per la prima volta la sua stretta mentre lui mi trascinava dentro. ‘’Alloraaa.. ‘’ inizio a dire schiarendosi la voce ‘’Di la c’è la cucina e la sala da pranzo’’ disse indicando una porta color ciliegio alla mia destra ‘’..e di la il soggiorno’’ indicò sorridendo una porta color panna alla mia sinistra che però era aperta e lasciava intravedere un ampio divano in pelle marrone. Mi guardai intorno ‘’E’ una bella casa.. uhm da quando abiti qui? ‘’ chiesi con così tanta naturalezza da restarne sbalordita. ‘’Sono arrivato qui ad agosto io vivevo a New York.. ‘’disse con un tono di voce triste ma tranquillo allo stesso tempo mentre mi trascinava in quella che doveva essere la sua stanza. Appena entrai vidi su una parete tantissime foto che ritraevano Dream ed altre persone e poi vidi una piccola bandiera della Juilliard. ‘’Juilliard?’’ chiesi indicando timidamente la bandierina. Lui sorrise e mi fece cenno di sedermi sul letto con lui. ‘’Si è il mio sogno appena finito il liceo tornerò a New York! Voglio cantare nella mia vita, è quello che so fare meglio! E tutto questo è il mio destino, o almeno credo che sia questo, nella vita non si sa mai, no?!.’’ Disse mentre gli occhi gli si illuminavano. Sorrisi contagiata dal suo sorriso senza però dire nulla, era bello vedere un ragazzo, con un sogno così grande e con un obiettivo nella vita. Avevo appena capito che Dream non era come me, io avevo smesso di sognare, non sapevo cosa avrei fatto appena finito il liceo, non sapevo nulla. Mi guardò per qualche secondo e poi parlò. ‘’E tu?’’ chiese avvicinandosi un po’ visto che io mi tenevo a debita distanza non perché avessi paura o altro di lui ma io ero così ero sempre distaccata anche se non volevo. ‘’E io cosa?’’ lo guardai confusa, non capivo cosa volesse dire. ‘’Demi quale è il tuo sogno? Cosa farai finito il liceo quest'anno?’’ sorrise mente mi poneva quelle domande che sembravano così ovvie per tutti ma per non lo erano. ‘’IO..’’ mi guardai i piedi ‘’Non lo so cosa farò! Io non ho ancora un sogno..’’ dissi abbassando la testa. A dir la verità mi sentivo così stupida in quel momento. ‘’Ma dai Demi tutti hanno un sogno e sono sicuro che anche tu ne hai uno, qualcosa che ami fare con tutta te stessa’’ mi alzò il viso con un dito mentre mi guardava dritta negli occhi trapassandomi. Arrossì leggermente sulle mie guance olivastre ‘’Beh io vorrei andare alla Columbia University’’ dissi quasi come se stessi sussurrando. ‘’Columbia? Cosa vuoi fare li?’’ mi chiese curioso poggiando il mento sul palmo della mano. ‘’Giornalismo.. Io sono timida ma vorrei poter trasmettere quello che penso attraverso la scrittura. E’ sempre stata una mia piccola passione’’ mi morsi il labbro mentre dicevo quelle parole per la prima volta in vita mia, nessuno sapeva di questo sogno forse neppure io me ne ero mai resa conto anche perché lo consideravo irrealizzabile, non pensavo alla Columbia avrebbero preso una come me. ‘’Ma è fantastico! Sono sicuro che ci andrai, anzi, andremo a vivere insieme a New York!’’ disse euforico e così sicuro di sé da farmi paura. ‘’Uh come nei film’’ dissi ridacchiando ‘’Anche meglio dei film tesoro’’ alzò un sopracciglio. ‘’Dream perché sei venuto qui? New York è stupenda..’’ quella domanda mi uscì spontanea ma appena vidi il suo sorriso e il suo sguardo me ne pentii. Non volevo vederlo così, lo conoscevo da davvero poco tempo ma ero sicura che non sarei più riuscita a stare senza lui al mio fianco, era come una piccola stella che era comparsa all’improvviso nella mia vita e l’aveva illuminata. ‘’A New York.. ‘’inizio a parlare ma si interruppe stringendo i pugni. Io mi avvicinai piano a lui e accarezzai il braccio scoperto visto che portava una maglietta nera a maniche corte. ‘’Non devi parlarmene se non vuoi..’’ dissi piano mordendomi il labbro mentre volevo sprofondare ,mi sentivo in colpa. ‘’Nella mia vecchia scuola nessuno sapeva che io ero gay e nei primi due anni passavo sempre inosservato ma alla fine del terzo anno di liceo qualcuno mi vide baciare un ragazzo e pensò bene di scattare una foto. Non pensavo la gente potesse essere così crudele e invece il giorno dopo trovai la foto di quel bacio appesa a tutte le pareti del liceo, su ogni singolo armadietto.. ‘’ si fermò un attimo facendo un respiro profondo ‘’Da quel momento tutti iniziarono a prendermi in giro, i bulli mi attaccavano e mi picchiavano. Tutto lì era diventato un vero e proprio inferno per me e per questo quest’anno mio padre ha chiesto un trasferimento a lavoro ed eccomi qui a Los Angeles, l’esatto opposto della mia città ma è stato dura riprendersi dopo quello che ho dovuto passare però, ora sto bene’’ finì di parlare con gli occhi lucidi e io non sapevo cosa dire,cosa fare. Ero rimasta immobile per tutto il tempo. Avrei voluto dire che mi dispiaceva, che non era giusto quello che aveva subito ma dalla mia bocca non uscì nemmeno un misera parola. ‘’Demi vieni qui’’ mi disse allargando le braccia. Aprii la bocca per dire qualcosa ma la richiusi buttandomi con dolcezza fra le sue braccia. Si lasciò stringere per qualche secondo e poi mi strinse contro il suo petto mentre lasciava un dolce bacio sulla mia fronte. La serata passò in fretta anche se fu più Dream a parlare che io ma era anche piuttosto ovvio, conoscendomi. Guardai il display del cellulare dopo circa 2 ore che non lo facevo, era mezzanotte passata e io ero piuttosto stanca. ‘’Andiamo a nanna?’’ mi chiese dolcemente Dream mentre io sbadigliavo come una bimba. ‘’Ehm si sono un pochino stanca.. dove posso cambiarmi?’’ mi alzai dal letto cercando il mio pigiama che in realtà era una maglia rossa dei Ramones e un pantalone nero della tuta. ‘’In fondo al corridoio c’è il bagno’’ disse mentre sbadigliava anche lui. ‘’Ok ci metto due minuti non ti addormentare eh ‘’ sorrisi correndo verso il bagno, tanto ormai essendo sempre in ritardo mi ci ero abituata a cambiarmi velocemente così appena entrai in bagno chiusi la porta a chiavi ,mi tolsi tutto, mi sciacquai il viso con un po’ d’acqua fresca e mi infilai velocemente il pigiama. Appena tornai nella sua stanza lo trovai addormentato nella suo letto ad una piazza e mezza. Sorrisi, era così dolce e innocente, non si meritava quello che aveva dovuto subire. Poggiai i miei vesti su una sedia vicino alla scrivania bianca piena di cd e libri e mi avvicinai al letto a passo lento e silenzioso. Lo guardai un’ultima volta e mi sdraiai accanto a lui nel letto ‘’Demi.. ‘’ disse con la voce mezza addormentata aprendo gli occhi ‘’Scusa non volevo svegliarti.. ‘’dissi piano mentre lui mi tirava a sé costringendomi a poggiare la testa sul suo petto. ‘’Non fa nulla.. Buonanotte cucciola’’ mi baciò la fronte e chiuse gli occhi mettendo la faccia da cucciolo che aveva prima. Guardai un po’ la stanza buio ripensando alla Juilliard e alla Columbia. Chissà se i nostri sogni si sarebbero avverati o meno. Mi addormentai con l’immagine di noi due a New York insieme. ‘’Demii’’ una voce così diversa dal solito chiamava il mio nome per svegliarmi. Mossi leggermente la bocca e aprii piano gli occhi rendendomi così conto che non ero a casa mia e che ero ancora abbracciata a Dream come un polipo. Arrossii leggermente e mi misi seduta. ‘’Buongiorno piccola’’ mi guardò dolcemente e mi baciò la guancia se tutte le mattine fossero state così la mattina mi sarei alzata più volentieri. ‘’Buongiorno’’ dissi mentre mi strofinavo gli occhi. ‘’Dobbiamo andare a scuola’’ disse con una smorfia. Quando odiavo io andare a scuola non poteva capirlo nessuno o quasi nessuno. Quando arrivammo a scuola tutto sembrava tranquillo: nel cortile c’erano dei gruppetti sparsi di ragazzi che parlavano tra loro ma io e Dream entrammo dentro percorrendo i corridoi verso i nostri armadietti che a quanto pare erano vicini, segno del destino? ‘’Ehi Evans te la fai con gli sfigati? ‘’ una voce fastidiosa e che conoscevo bene parlò alle nostre spalle. Io e Dream ci girammo entrambi nello stesso momento vedendo la banda dei bulletti che poi non erano dei veri bulletti più che altro si credevano fighi e popolari dentro al liceo. ‘’No non direi proprio perché se no sarei tuo amico tesoro’’ Dream parlò con così tanta sicurezza da farmi provare invidia. ‘’Ehi Lovato ti sei trovato il protettore? ‘’ chiese un altro dei bulletti dandomi una spinta verso il mio armadietto. ‘’Non toccarla!’’ dissi Dream infuriato. Il bullo stava per parlare ma la campanella suonò e tutti gli altri ragazzi del liceo entrarono. Dream sbattè con forza l’armadietto e mi trascinò via prendendo la mia mano. ‘’Grazie Dream’’ dissi con un filo di voce. ‘’Ti proteggerò sempre d’ora in poi!’’ fu la sua unica risposa accompagnata da un sorriso. Ero felice, Demi Devonne Lovato era felice.
  
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