Harry, dopo alcuni minuti, mi raggiunse al tavolo.
- Scusa.- mormorò.
- E di cosa? E’ tutto okay.- ingoiai la pasta, insieme alle lacrime che ricacciavo con forza.
Ero una ragazza piuttosto emotiva.
- Louis a volte è un coglione, non ho molte amiche del genere.-
Si passò una mano tra i capelli.
- E io che credevo che...- mi interruppi, posando la forchetta su piatto.
- Credevi cosa?-
Che tu fossi diverso.
- Non è importante.- biascicai invece.
Il Marinaio ci raggiunse, sedendosi di fronte a me.
- Scusa.- disse sottovoce anche lui.
- Oh, non ce l’ho con te. Hai detto solo la verità, è una buona cosa. – sorrisi amara.
Harry gli rivolse un occhiataccia, lui si grattò la nuca nervosamente.
Sentimmo del rumore in salotto, qualcuno urlò una cosa come “sono arrivate le pizze!” e un’altra voce sconosciuta rise.
Due ragazzi arrivarono sulla soglia: quello biondo teneva una pila di pizze in mano, l’altro, che aveva due occhi color ambra, chiuse con cura un grande ombrello.
Quest’ultimo mi guardò, regalandomi un dolce sorriso.
In realtà sorrideva già da prima, però in quel momento sembrò che fosse dedicato a me.
Probabilmente era solo un’impressione.
- Allora? Chi è questa bella ragazza?- domandò il biondo, con uno strano accento irlandese, posando i cartoni colorati delle pizze sul tavolo.
- Lei è...- Louis si bloccò, in imbarazzo. Non conoscevano ancora il mio nome, in effetti.
- Io sono Julia, piacere di conoscervi.- sorrisi.
- Io mi chiamo Liam e lui è Niall. Il piacere è tutto mio.- disse il tipo con gli occhi ambrati, continuando a sorridere.
Era di una bellezza da togliere il fiato.
- Sei un’amicadi Harry?- domandò Niall, calcando la parola “amica”.
- Non di quelle che si porta a letto.- risposi a tono, guardando il riccio di sottecchi.
- D’accordo, perché non mangiamo?- propose Liam, notando la tensione, subito appoggiato dal biondo.
 Lanciai una rapida occhiata all’orologio appeso sulla parete. – Sono le quattro di mattina.- notai, divertita.
- Non hai fame?- chiese con aria delusa Niall.
- Certo che ho fame, forza!- esclamai, per non vederlo triste.
Louis ridacchiò, incominciando ad apparecchiare, per poi perdersi a raccontarci barzellette talmente idiote che facevano davvero ridere.
Liam si avvicinò a una credenza, prese dei bicchieri e me ne passò due.
Mentre li prendevo sfiorai le sue mani, sussultando come se avessi appena toccato la corrente.
Avevano preso cinque pizze, ma io la divisi col Marinaio; la quinti finì in frigo, l’avremmo scaldata quando sarebbe arrivato anche l’ultimo loro amico, quello con il ciuffo nero (di cui affermarono andasse fiero).
Incominciammo e divorarle tra risate, racconti e sguardi agghiaccianti che rivolgevo al Riccio.
- Quando avevo pochi mesi i miei genitori morirono di un incidente stradale; all’inizio stetti con mia zia, però poco dopo lei morì di cancro. Venni spedita in un orfanotrofio, che assomigliava di più a un carcere minorile, all’età di quattro anni. Tra pochi mesi ne compio diciotto, quindi non avranno più motivo per cercarmi, devo solo nascondermi per un po’.- spiegai ai quattro ragazzi, che mi seguivano attenti. Soprattutto Liam, lui sembrava il più preoccupato. E la cosa mi piaceva.
- Perché sei già voluto tornare?- una voce femminile gracchiò dall’altra sala.
Louis alzò gli occhi al soffitto, il ragazzo con gli occhi ambrati e il biondo sbuffarono, Harry fece segno di volersi tagliare le vene.
Immagino sia una ragazza simpatica.
- Amore, ti prego, sono stanco.- sospirò un’altra voce, maschile questa volta, prima che i due varcassero la soglia della cucina.
Lei era una tipa alta, con i capelli biondi cotonati, chili di trucco in faccia e ciglia finte.
Lui era un tipo piuttosto alto, con la pelle più scura del normale, gli occhi neri e il ciuffo dello stesso colore. Aveva uno sguardo che assomigliava a un “salvatemi vi supplico”.
- Zayn, finalmente.- il biondo si alzò, sorridendo.
- E tu chi saresti?- la ragazza si avvicinò a me, squadrandomi.
- Un’amica.- risposi vagamente, in tono annoiato.
Lou si morse il labbro, pareva divertito dalla scena.
- Un’amica di Zayn?- continuò lei, con aria da “io sono figa e tu no, quindi vattene”.
- Non esattamente...-
- Oh, un’amica di Harry!- trillò allegramente, con un sorriso a trentadue denti. Dovetti trattenermi per non dargli un pugno.
- Un’amica del gruppo.- si intromise Liam.
- Perché non te ne vai, Perrie?- la invitò gentilmente all’uscita il Riccio.
Lei emise un verso simile a un rantolo da criceto, poi girò i tacchi, diede un  bacio veloce a Zayn e sloggiò.
La porta di casa si chiuse con un tonfo sordo.
Il tizio col ciuffo alzò i pugni al cielo in segno di vittoria, noi altri scoppiammo a ridere.
- Ma chi è quella?- chiesi, incuriosita.
- Potrei farti la stessa domanda.- replicò Zayn, sorridendo.
- Julia è un’amica del gruppo!- ripeté Liam, con un sorriso furbo.
- Storia lunga, in realtà. – precisò il Riccio.
- E complicata.- aggiunse il Marinaio.
- Continuiamo a mangiare o no? Si raffredda tutto qui!- esclamò il biondo, scocciato.
Ricominciammo a ridere.
Zayn, mentre ingurgitava la pizza, mi parlò della sua ragazza, l’antipatica.
Sinceramente non capii perché stessero insieme, lui l’amava o cose simili.
Invece io, aiutata dai ragazzi, raccontai “la mia storia” e l’incontro con Harry nel bosco.
- Ora che pensi di fare?- domandò Louis alla fine.
- Non ne ho idea. – alzai le spalle.
- Puoi restare qui, che problema c’è?- propose il Riccio, con l’assenso di tutti.
- Oh, non vorrei dare fastidio. Soprattutto a te e alle tue “amiche”.- lo guardai male.
- Nessun disturbo.- replicò con un sorriso che mi fece saltare i nervi.
- Bene.- risposi a denti stretti.
- Bene.- disse anche lui, sotto lo sguardo perplesso dei ragazzi.
Escluse queste “piccole discussioni” ci divertimmo molto.
Verso le sei di mattina chiesi se avessero un letto da prestarmi, ero sfinita.
- Il letto di Harry è grande.- mormorò Louis, gli diedi un calcio senza farmi vedere.
- Puoi dormire nella mia camera, io starò sul divano.- disse Liam.
- Oh, no, posso stare benissimo io sul divano.- provai a dire. Lui sorrise, scuotendo la testa.
- Vieni, ti faccio vedere il tuo nuovo letto.- si alzò, testardo, prendendomi per mano.
Arrossii, guardando il pavimento per non incontrare i suoi occhi.
Era una bella camera, più o meno uguale a quella di Harry.
- Beh, io ti lascio sola.- fece per andarsene.
- Sì, grazie. Sei davvero molto gentile.- sorrisi.
Lui ricambiò il sorriso e, dopo un attimo di esitazione, si avvicinò di nuovo a me, stampandomi un bacio sulla fronte.
- Buona notte.- mormorò, andando via e chiudendosi la porta alla spalle.
Stavo ancora sorridendo come un’idiota quando mi sdraiai nel letto.
Ispirai il suo profumo, intrappolato sulle lenzuola e sul cuscino.
- Buonanotte Liam. – sussurrai.
Chiusi gli occhi, concentrandomi solo su quello che sentivo.
Fu la prima volta che mi addormentai realmentefelice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“HAAAPPY B-DAY TO YOOOOOOU, HAPPY B-DAY TO YOUUUUUUUU, HAPPY B-DAY TO LIAAAM, HAPPY B-DAY TO YOUUUU!”
Su, tutti insieme (?)
Mi sembrava giusto aggiornare con l’entrata in scena di Liam il giorno del suo compleanno u.u
Come passa in fretta il tempo :’)
Scusate se il capitolo è un po’ breve, solo che ultimamente non ho idee >.<
La mia immaginazione è andata in vacanza (Anna, tu ne sai qualcosa... xD) e quindi dovrete accontentarvi.
Vi prometto che il prossimo capitolo sarà più lungo :D
Ringrazio tanto tanto Hypnotic dust, BeeMe e XxAleXx che hanno recensito :3
E ovviamente anche chi segue la ff c:
A presto belle ;) <3
-Giulia