Allora prima di
tutto scusate per
il lento aggiornamento! Sono stata davvero impegnata questo periodo
(oddio
immaginate quando rinizio l’università ad Ottobre
che macello che sarà! Meno
male che la storia è già un bel pezzo avanti,
sono io che sono pigra nello
ri-scriverla al PC!) vabbè la smetto di blaterare a vanvera
e rispondo subito
alle gentilissime persone che mi hanno lasciato un commento! Ah questo
apitolo
è un pò più corto, ho pensato che se
suddivido la storia in capitoli più corti
rieso ad aggiornare più velocemente! :3
Aoko_90: Piacere e grazie
mille! :D allora
rispondiamo con ordine, io normalmente sono una fan delle coppie ehm,
alternative, raramente mi piacciono le canon, son strana lo
sò! Però diciamo
che queta fan fiction l’ho pensata sopratutto per puntare i
riflettoro su
Akako, che io trovo spassosissima!
Amo
quel suo carattere altezzoso e vanitoso, è una parte di me
repressa che mi
diverte tirare fuori o leggerla nei manga e poi m affascina il fatto
che sia
una vera strega, nonostante io studi medicina ho sempre amato la magia
forse a
causa di Harry Potter XD Quindi tutto questo papiro per dire che non
sò se sarà
una Kaito x Aoko o una Kaito x Akako alla fine ma non nascondo che
preferisco
quest’ ultima, anche perchè sarebbe una cosa
originale! Cerchèrò di pensare
qualcosa sul passato
di Koizumi-san
allora! Ma vedrai ci sarà anche Aoko, Hakuba kun ed altri!
Si la bionda è la
nostra Vermouth anche lei avrà un ruolo non sottovalutabile
e si, Toichi ha
fatto breccia nel cuore della nostra Belmotta! Ti saluto! Kisses
Shana17: Ti ringrazio ^w^!
Come ho detto prima
cercherò di sveltire con la transcrizione al PC
così aggiornerò più
velocemente!
Al prossimo
capitolo! Sayonara!!
2. Punto di rottura
Negazione
è il primo stadio di depressione, caratterizzato da
un’ ondata di torpore ed
indifferenza per la crisi.
Quando giunsi
difronte alla casa
di Kaito, ero completamente inzuppata d’acqua.
Lui uscì
dopo che ebbi suonato
per la seconda volta il campanello.
“Konbanwa,
che cosa posso fare
per – Akako!” esclamò.
Dovevo avere davvero
un’ aspetto
orribile perchè lui sembrava davvero preoccupato. Mi
lasciò entrare ed io lo
feci barcollando. Si tolse il maglione che stava indossando e me lo
mise sulle
spalle.
“Che ti
è successo? Perchè stavi
camminando sotto questa pioggia? Perchè non hai un ombrello
con te? Ed anche se
non avevi un ombrello, non puoi usare uno dei tuoi incantesimi per
produrlo un
benedetto ombrello?”
Io aprii la bocca
per poter
replicare qualcosa ma non riuscii a far uscire niente. Era
così freddo, ma mi
stavo lentamente abituando. Dopotutto avevo corso sotto la pioggia per
quasi
un’ ora. La cosa buffa riguardo il freddo è che
dopo un pò ne diventi
insensibile.
“Ehi..
stavo solo scherzando..
Che ti è successo?” chiese poi con un tono
più dolce.
Io potei solamente
tossire, ed
era una tosse così terribile che mi fece perdere
l’equilibrio. Kaitò mi prese.
Mi sembrò che il pavimento si stesse muovendo. Avevo bisogno
di sedermi prima
che gli dicessi tutta la storia.
“Hai un
cambio per caso? La tuta
per educazione fisica magari?” mi chiese. Il suo braccio era
ancora intorno a
me mentre mi guidava nel salotto.
Io feci di no con la
testa. Lui
mi chiese di sedermi sul divano mentre andava a prendere qualche
vestito.
Continuai a tossire.
Impiegò meno
di un minuto per recuperare una maglietta bianca troppo grande per me e
un paio
di calzonicini azzurri. Portò anche un asciugamano.
“Penso che
questi ti possano
andar bene. Non preoccuparti sono puliti.” E così
dicendo me li porse.
“Penso sia
meglio che prima ti
cambi e dopo mi dici perchè sei qui.” Mi disse
mentre si sedette al mio fianco.
“O magari, ammetti che sei venuta perchè ti
mancavo.” Aggiunse con un ghigno.
Io gli lanciai
un’ occhiataccia e
lui mi fece segno per dirmi che stava solo scherzando.
Cercai di alzarmi ma
ripersi
quasi l’equilibrio di nuovo.
“Se non ti
dispiace, ci penso io
al cambio abito per te? Ne?” chiese.
Visto che non ne
potevo più della
camicetta zuppa che sembrava soffocasse il mio corpo stanco di quel
freddo
gelido, riluttante feci un segno affermativo.
“Okay,
chiudi gli occhi
principesa,” disse. “Conta fino a cinque.”
“Uno.. Due.. Tre.. Quattro..”
contai mentalmente prima di riaprire
gli occhi. Guardai giù e vidi che ero già vestita
della larga maglietta bianca
e degli shorts. Penzolando dal suo braccio c’erano la mia
uniforme e.. la mia biancheria.
“EHI, HAI
VISTO LE MIE – PERCHE’
DIAVOLO HAI TOLTO ANCHE LA MIA BIANCHERIA?”
Se tutto il tuo
corpo potesse
avvampare, il mio probabilmente lo fece.
“Questa
è l’Akako che conosco!
Non posso vederti tutta silenziosa e mogia mogia
così.” Eccolo dinuovo con quel
sorrisetto arrogante. “Ora asciugati i capelli con
quell’ asciugamano prima che
ti prendi la febbre.”
“LE HAI
VISTE NON E’ VERO?”
“Oh
perfavore, non è nulla che io
non abbia mai visto prima.” Si alsò e fece una
scrollata di spalle. “Metterò
questi nell’ asciugatrice, ed sia meglio che tu usi
quell’ asciugamano su i
tuoi capelli, stai gocciolando sul nostro divano. Haha si
arrabbierà con me se
diventa sporco di fango.”
Annuii. La tosse
però non mi dava
tregua, mentre strizzavo i capelli per rimuovere l’acqua. Lui
sorrise.
“Vediamo,
cosa posso fare per te?
Matte – Non rispondermi adesso,
cerchiamo di rimetterti in sesto. Non abbiamo nessuna
zuppa ma ho del
ramen instantaneo.” E
detto questo mi
lasciò da sola nel soggiorno e andò dove
presumetti ci fosse la cucina.
Hmmm. Sono nella
casa di Kaito
Kuroba. E probabilmente siamo soli. Solo a pensarci arrossii nuovmente,
stavolta solo in viso però. Mi tamponai i capelli con
l’asciugamano e lo piegai
da una parte appoggiandolo al bracciolo quando ebbi finito.
Si stava facendo
tardi. Ero nei
suoi vestiti e non indossavo nessuna biancheria intima. Questo era
tutto un
nuovo lato di lui che non conoscevo. Non sapevo che fosse capace di
preoccuparsi per me in quel modo.
Scossi la testa. Che
cavolo stavo
pensando! Di tutti
i momenti questo era
cruciale ed io mi facevo pensieri da ragazzine? Ciò che era
più importante era
..
“Tre
minuti.”
Guardai alle mie
spalle ed eccolo
lì. Non era teletrasporto, solo le movenze da prestigiatore.
Nelle sue mani
portava una ciotola di ramen con dei chopsticks sopra. Li
posò sul tavolino da
caffè.
“Aspettiamo
che sia pronto.
Probabilmente non è come quei pasti stregati che hai a casa
tua ma non ho
ancora fatto la spesa.” Disse.
“Va
bene,” dissi. “Grazie.”
“Penso di
avere qualche goccie
per la tosse, le prendo in cucina dopo che hai finito il tuo
ramen.”
“Kuroba-kun,
possiamo parlare di
quello che è successo ora?”
“Pensi di
potercela fare?”
“Certo”
dissi. Dovevo almeno inscenare
la mia solita spigliatezza e sicurezza.
“E’
qualcosa che ha percaso a che
fare con Kisa-san?”
“Come lo
sai?”
“Ti sei
più o meno mesa a correre
dietro di lei dopo che avevamo finito di parlare.”
“Lei non
è colei che dice di
essere” Cominciai “L’ho seguita e si
è diretta verso quella camminata nel parco
da trekking, e poi c’era quest motocicletta rosso fiammante,
e poi si è levata
la facia e si è messa a parlare al telefono ..”
iniziai a parlare tutto di un
fiato.
Ricominciai a
tossire rendendomi
conto le le mie parole suonavano assai ridicole. Dopotutto non mi
sentivo
ancora bene. Forse non avrei dovuto correre troppo.
“Ehi ehi,
rallenta un attimo!”
“Ti
stà dando la caccia! Sà che
tu sei KID! Sa anche che tuo padre era il KID precedente e che tu hai
ereditato
il suo lavoro!”
Evidente panico. Lo
vidi nei suoi
occhi. Lui si girò via dal mio sguardo e poi
mostrò finta indifferenza.
“Maa,
assumendo anche che io sia
KID, per quale motivo dovrei preoccuparmene? Non hanno nessuna prova e
non
sarebbe di certo la prima volta che qualcuno mi stà dando la
caccia...”
“Questo
nemico è più forte.”
Replicai “ E ha detto che ti terrà sotto
osservazione per un pò per vedere se
sei veramente KID. Non ne è così sicura
perchè ha detto che KID potrebbe essere
uno dei seguaci di tuo padre.”
Non potevo vedere il
suo viso ma
potevo affermare benissimo che stava riflettendo attentamente.
“Ipotezziamo
che io sia KID e che
tu mi stai dicendo questo perchè sei preoccupata per me..
per caso hai sentito
se la donna ha menzionato i nomi dei suoi partners” disse con
tono cauto,
“dimmi, magari hai sentito un certo Jackal?”
Io feci di no con il
capo. “non
ha fatto nessun nome. Sai, per “assumere” che tu
sia KID i tuoi sospetti sono
davvero accurati..”
Lui mi
schernì “Assumendo che tu
sia una strega, allora avresti dovuto gettergli una maledizione per
farla
finita.”
Potevo sentire i miei occhi inumidirsi e iniziai
a tremare. Ma non
era dovuto al freddo, era dovuto alla paura che mi stava consumando.
“Io.. io
ci ho provato
ovviamente...”
“Oi, che
ti succede?” Lui mise le
sue mani sulle mie spalle.
“Ho
provato a lanciargli una
maledizione ma non ha funzionato... C’è qualcosa
di inumano in quella donna! E’
protetta da qualcosa..” Stavo piangendo in quel momento. Le
streghe non
piangono, cose terribili accadono quando qualcuno della mia stirpe
è costretto
a piangere. Affondai il viso tra le mani per non far vedere le mie
lacrime.
“Poi.. poi
la maledizione mi si è
ritorta contro..” Se lui ha sentito l’ultima parte
o no a causa del mio tono
quasi inaudibile, frse non lo verrò mai a sapere. Ma mi
abbracciò.
“Va tutto
okay , tutto okay”
mormorava cercando di rassicurarmi,
ma
sapevo che trovava difficile autoconvicersi a sua volta.
Io non ero mai stata
così triste,
spaventata, debole e semplicemente annullata. Le tenebre e tutte quelle
sensazioni di sconforto, insicurezza, paura da cui di solito traevo
forza e
grinta mi si stavano inghiottendo in modo atroce. Perciò
l’unica cosa che mi
venne da fare fù cercare di uscirne almeno parlandone con
lui trai i
singhiozzi.
“Per
Lucifero... Kuroba... ho
perso i miei poteri...” Mi lasciai andare e piansi sul suo
petto.
To be
continued!!