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Autore: Usagi_84    13/03/2007    13 recensioni
Solo il ricordo la fece tremare, si sentiva così terribilmente sola, anche se in realtà non lo era, lì, in fondo al suo cuore, si sentiva abbandonata…
Lentamente, stanca del suo dolore, si addormentò…solo un’ultima lacrima, immobile all’angolo degli occhi, scese non appena li chiuse, seguendo inevitabilmente il corso lasciato da tutte le altre.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Rose rosse per te

 

La mattina non era mai stata così tranquilla a casa Tsukino. Erano le 8. Suo padre leggeva il giornale mentre intingeva distrattamente una fetta biscottata nel suo thè ormai quasi del tutto freddo. Sua madre stava già cominciando a riordinare la tavola. Suo fratello Shingo stava scendendo le scale giusto in quel momento e si stupì non poco nel vederla già all’ultimo sorso di thè, così, dopo un attimo di esitazione prese posto accanto a lei, cercando, ironicamente, nei volti dei genitori una spiegazione.

Usagi si alzò da tavola lentamente…molto lentamente, si chinò e prese la cartella appoggiata ad una gamba del tavolo

- Ciao a tutti, ci vediamo sta sera - disse avviandosi alla porta d’ingresso.

 

- … ako… Usako…-

 

Rimase lì…immobile…con un piede infilato nella scarpa per metà…gli occhi sgranati.

Senza accorgersene lasciò cadere la cartella ed il rumore richiamò l’attenzione del resto della famiglia

- Usagi, tesoro, che succede?- le chiese la madre trovandola imbambolata a fissare il vuoto

- … Io… non hai sentito, non avete sentito? Qualcuno mi stava chiamando…-

- Ehm… no tesoro, io non ho sentito nessuno chiamarti - le rispose guardando suo marito, la voce tradiva uno stato d’animo alquanto preoccupato, non aveva mai visto la sua bambina in quello stato, non mangiava più, non sorrideva più, i suoi occhi erano sempre velati da una profonda tristezza, e adesso sembrava che sentisse addirittura delle voci - Sei sicura di sentirti bene?-

- Si mamma, dai, non fare quella faccia preoccupata, è solo che sta notte non ho dormito molto, tutto qui - disse ridendo, cercando di sdrammatizzare

- USAGIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!-

Per un attimo, ma solo per un attimo, a casa Tsukino regnò il panico, tutti si guardavano negli occhi con un espressione interrogativa, soprattutto la povera Usagi, pareva proprio che questa volta non fosse stata l’unica a sentire una voce chiamarla.

Non appena ebbero riconquistato il controllo, sua madre si diresse senza alcuna esitazione verso la porta e l’aprì.

- Buongiorno ragazze, Usagi arriva subito da voi- cinguettò indicando agli altri di guardare fuori della porta - il mistero è risolto -

Una raggiante Minako si stava sbracciando in un saluto oltremodo caloroso, mentre una imbarazzatissima Rei si stava coprendo il viso con la mano libera dalla cartella.

Usagi guardava divertita la scena, indecisa se uscire, o lasciare la povera Rei nell’imbarazzo ancora un po’, ma d’altra parte erano già le 8 e 15 e se non voleva arrivare in ritardo pur essendosi alzata presto, prestissimo a dir la verità, doveva incamminarsi.

- Sto venendo a salvarti Rei, stai tranquilla - nonostante tutto, il suo pensiero tornò a quella voce -…quella di prima non era la voce di Minako…ne sono più che sicura…sembrava quasi la voce di…ma no, che vado a pensare - finì di infilarsi le scarpe, raccolse la cartella, si chiuse la porte alle spalle e sospirando si avviò al cancello. Mano mano che si avvicinava notò lo sguardo serio e deciso delle sue amiche, ne era quasi spaventata.

- Ehi ragazze, perché quelle facce, e poi che siete venute a fare fino a qui?- chiese non appena furono finalmente sulla strada

- Niente, sai com’è, stavano quasi per ucciderti, E TU MI CHIEDI CHE SIAMO VENUTE A FARE FINO A QUI?!?!- esplose Minako isterica.

- Usagi siamo solo preoccupate per te, vogliamo proteggerti, adesso che il nemico conosce la tua identità devi ammettere che sarà impossibile evitarlo, adesso può attaccarti in qualunque momento - le spiegò Rei pazientemente, notando l’espressione affranta della povera Usagi, mentre Minako annuiva ad ogni affermazione.

- Si, avete ragione, ma io posso cavarmela da sola, insomma non è necessario accompagnarmi a scuola - rispose con poca convinzione.

- Non dire sciocchezze, certo che è necessario, il nemico potrebbe nascondersi dietro le sembianze di qualunque persona, dobbiamo tenere gli occhi aperti -

Usagi sapeva perfettamente che avevano ragione, ma tutto questo era davvero esagerato, era decisamente in grado di badare a se stessa…o no?

- AHIA CHE MALE!!!! - neanche a farlo apposta inciampò…povera Usagi.

- Usa si può sapere dove hai la testa?! Avanti tirati su, ti aiuto - ripresero la strada per la scuola e Rei la sgridò come al solito per la sua “testa sempre fra le nuvole”, ma cominciava a pensare che ci fosse qualcosa di veramente serio, e i sospironi che probabilmente Usagi neanche si accorgeva di fare, non facevano altro che confermare la sua ipotesi - a cosa pensi…amica mia -

 

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- Seiya…ehi Seiya svegliati - lo chiamò gentilmente Taiki

- SEIYAAAAAAAAA!!! - gli urlò nell’orecchio non coperto dal lenzuolo Yaten, più impaziente, facendo sobbalzare il poveretto ancora nelle braccia di Morfeo

- AAAAAAH!!! Chi è? Che c’è? - dopo un attimo di assoluto smarrimento si rese finalmente conto che quella era la realtà. Tirò senza troppa forza il cuscino contro il faccino canzonatorio di Yaten, mancandolo clamorosamente - maledetto…questa me la paghi - grugnì con la voce ancora impastata dal sonno, e dopo aver sbadigliato sonoramente, controllò l’ora e… - OH CAVOLO! LE 8 E 20!!! Perché non mi avete svegliato prima! - gridò mentre cercava di vestirsi con una mano e lavarsi i denti con l’altra, tra le risate dei fratelli.

- Ci abbiamo provato, ma tu continuavi a chiamare “Usagi” nel sonno, e per evitare che scambiassi per lei uno di noi due, ci siamo allontanati immediatamente, sai com’è…

- Si, si, siete proprio simpatici voi due, adesso andiamo che è tardi -

A tempo di record era pronto per uscire. Taiki e Yaten si guardarono con aria un po’ preoccupata, un po’ perplessa, entrambi avevano sentito la telefonata, o meglio, il tentativo di telefonata di Seiya di quella mattina, e non sapevano davvero cosa fare per aiutarlo, d’altra parte il cuore di Usagi era già impegnato, e poi loro avevano cose più importanti a cui pensare, ora avevano di nuovo al loro fianco la Principessa, dovevano trovare il raggio della speranza e salvare il loro pianeta, non era uno scherzo, ma sembrava che a Seiya tutto questo scivolasse addosso… solo Usagi nei suoi pensieri…s olo lei.

 

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- Basta ragazze, per favore! E’ tutto il giorno che mi state appiccicate come le api sul miele, insomma posso andare al bagno in santa pace?! - le pregò con finta disperazione Usagi

- Oooops… scusa… non avevamo capito che fosse una cosa così… ehm… privata, vai, vai tranquilla, allora noi ti aspetteremo in classe - disse con evidente imbarazzo Minako, allontanandosi e trascinando con sé le altre.

Usagi entrò sospirando, cominciava a non sopportare più quella situazione, perché tutto doveva sempre e inevitabilmente pesare sulle sue spalle.

Si mise davanti al lavabo e aprì l’acqua, fissando il suo percorso ipnotico. Alzò gli occhi ed incontrò la sua immagine riflessa nello specchio. Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi senza che lei potesse fermarle.

-Mamoru… Mamoru maledizione dove sei?! gridò singhiozzando e battendo un pugno contro il piccolo spazio di muro che c’era tra uno specchio e l’altro.

L’urlo di Usagi spaventò una ragazza, chiusa in uno dei bagni di fronte agli specchi, che istintivamente sussultò, battendo le scarpe contro il pavimento.

Scoprendo di essere ascoltata, Usagi chiuse immediatamente l’acqua e uscì di corsa asciugandosi le lacrime con una manica, intanto l’altra ragazza, ancora chiusa nel bagno sospirò sconfortata

- Uffa, c’ero quasi, adesso che era sola avrei potuto approfittarne, questa volta non posso tornare indietro a mani vuote, se non riesco con lei, dovrò cercare di nuovo il Principe, e non è affatto una cosa semplice… - Tin Nyanko uscì dal bagno chiedendosi ancora come il Principe avesse potuto riprendersi il seme di stella, lei non era presente, ma essendo stato attaccato dalla sua regina, non riusciva davvero a spiegarsi cosa l’avesse fatta vacillare…

 

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La guardava ormai da ore, non aveva ascoltato neanche una parola della lezione. Poteva giurare che avesse pianto, i suoi occhi rossi e gonfi erano così eloquenti…era bellissima lo stesso, così, con la luce del sole, quasi al tramonto…sembrava un angelo.

Sebbene l’ultima lezione fosse appena finita, continuava a fissarla mentre lentamente si alzava dalla sedia e raccoglieva le sue poche cose, le sue amiche le si avvicinarono immediatamente cercando di coinvolgerla in qualche attività pomeridiana, ma lei questa volta fu irremovibile

- No… grazie ragazze, ma no, non ho bisogno di tutto questo, io voglio solo delle amiche -

detto questo uscì dall’aula senza aspettare risposta, lasciando tuttavia lì tutte le sue cose.

- Forse abbiamo esagerato un pochino - ammise Makoto cercando sostegno negli occhi delle altre.

- Le abbiamo fatto troppa pressione, è naturale che abbia reagito così - la confortò Amy.

- Chissà come la prenderà Rei…sta mattina si era raccomandata di non lasciarla mai sola… - disse Minako preoccupata.

Seiya aveva assistito a tutta la scena in silenzio, ma era chiara una cosa…

- Ragazze, scusatemi se mi intrometto, ma io credo che abbia bisogno di starsene un po’ da sola, resterò io qua, le parlerò io, deve tornare per forza a prendere le sue cose - le ragazze lo stavano guardando con un espressione di chi si fida poco - andiamo, non fate quella faccia, la proteggerò io in caso di pericolo - cercò di convincerle.

- Forse è la soluzione più giusta, lei si sentirà lasciata in pace, ma non sarà sola - spiegò Amy - nel frattempo noi andiamo al bar di Motoki dove ci aspetta Rei e le spiegheremo tutto con calma - si affrettò ad aggiungere, notando l’espressione piuttosto preoccupata di Minako che evidentemente pensava ancora alla possibile reazione dell’amica.

Dopo un grosso e rumoroso sospiro di Minako, e un’occhiataccia di Makoto in direzione di Seiya, le tre ragazze lasciarono finalmente solo il poveretto che riprese a fissare il banco vuoto della sua testolina buffa. Notò una piccolo disegno in un angolo e incuriosito si avvicinò…due faccine sorridenti, vicine vicine, facevano capolino, quella con i codini era senz’altro lei, l’altra…bè…l’altra non poteva essere che Mamoru, non l’aveva mai visto, solo una volta in foto a casa di Usagi, e adesso qui - Non c’è proprio posto per me nel tuo cuore, vero testolina buffa? - sorrise amaramente continuando a guardare i disegni.

 

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Le aveva viste andare via, ora era più tranquilla, tirò un grosso sospiro di sollievo aggrappandosi alla rete di sicurezza del tetto della scuola e chiuse gli occhi, lasciando che il vento fresco l’accarezzasse, pregava che portasse via anche i suoi pensieri…

- Povera Usagi, non essere triste, ci sono io a farti compagnia ora… -

Al suono di queste parole, seguite da una risatina isterica, il sangue di Usagi gelò all’istante, proprio non si aspettava che il nemico la trovasse anche lì, quanto voleva aver dato retta alle sue amiche…

- Tin Nyanko presumo - chiese sfoderando tutta la sicurezza di cui era capace, non poteva fare altro, era sola. Non perse tempo e indossò i panni della paladina della giustizia - bene, a noi due -

 

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Lo aveva fissato per dieci minuti buoni, il suo banco, aveva messo accanto alle faccine una rosa rossa, un po’ a coprire Mamoru.

Come destato da un sogno, avvertì prorompente l’energia di Sailor Moon. Se si era trasformata doveva essere in pericolo. Non perse tempo, corse più veloce che poteva seguendo con il cuore quell’energia magnifica. Il tetto, era sul tetto, ne era sicuro.

 

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Nessuna delle due aveva ancora sferrato il primo colpo.

- Non hai il coraggio, Sailor dei miei stivali, adesso sei sola, nessuno ti può salvare…NESSUNO!- alzò le braccia mostrando i potenti bracciali che cominciavano già a caricarsi di energia.

Usagi era rimasta colpita dalla verità di quelle parole e gli occhi le si stavano velando di lacrime… - no, non proprio adesso -

- Ho vinto io, Sailor Moon!- gridò tagliente Tin Nyanko, preparandosi a lanciare il suo attacco, ma…

Come un lampo, bellissima, luminosa e rossa, una rosa distrusse la pietra di uno dei due bracciali, annullando l’attacco e andando a conficcarsi ai piedi di Sailor Moon.

In quel momento Seiya spalancò la porta del tetto e la vide lì, mentre si inginocchiava davanti alla rosa, con un espressione che racchiudeva milioni di emozioni tutte insieme.

Stava per dire qualcosa ma qualcun altro lo precedette

- Ti sbagli, lei non è sola… io la proteggerò -

 

Eccomi qui alla fine del secondo capitolo, vi piace?

Ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno lasciato un commento e un consiglio e in ordine:

Mile

Semplicementeme

Usagi89

v.carvelli

dolcebunny

Kirby

sailormoon81

merwen

blue1989

Cassandra14

miki90

Dragon85

Ho cercato di mettere meno puntini anche se il mio dito va da solo su quel maledetto tastino…oddio adesso li metto anche nei ringraziamenti…sono proprio puntino-dipendente.

Ho cambiato il nome di Sailor Metallia con Tin Nyanko come mi ha suggerito Dragon85, è che sinceramente proprio non me lo ricordavo, e infine, su richiesta di semplicementeme, ho ingrandito un poco la dimensione del carattere.

Grazie a tutti e spero che continuerete a seguirmi.

Un bacione Usagi_84

  
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