Capitolo 2: Rose rosse per te
La mattina non era mai stata
così tranquilla a casa Tsukino. Erano le 8. Suo padre leggeva il giornale mentre intingeva distrattamente una fetta
biscottata nel suo thè ormai quasi del tutto freddo. Sua madre stava già
cominciando a riordinare la tavola. Suo fratello Shingo stava scendendo le
scale giusto in quel momento e si stupì non poco nel vederla già all’ultimo
sorso di thè, così, dopo un attimo di esitazione prese posto accanto a lei,
cercando, ironicamente, nei volti dei genitori una spiegazione.
Usagi si alzò da tavola lentamente…molto lentamente, si chinò e prese la
cartella appoggiata ad una gamba del tavolo
- Ciao a tutti, ci vediamo
sta sera - disse avviandosi alla porta d’ingresso.
- … ako… Usako…-
Rimase lì…immobile…con un
piede infilato nella scarpa per metà…gli occhi sgranati.
Senza accorgersene lasciò
cadere la cartella ed il rumore richiamò l’attenzione
del resto della famiglia
- Usagi, tesoro, che
succede?- le chiese la madre trovandola imbambolata a fissare il vuoto
- … Io… non hai sentito, non
avete sentito? Qualcuno mi stava chiamando…-
- Ehm… no tesoro, io non ho
sentito nessuno chiamarti - le rispose guardando suo marito, la voce tradiva
uno stato d’animo alquanto preoccupato, non aveva mai visto la sua bambina in
quello stato, non mangiava più, non sorrideva più, i suoi occhi erano sempre
velati da una profonda tristezza, e adesso sembrava che sentisse addirittura
delle voci - Sei sicura di sentirti bene?-
- Si
mamma, dai, non fare quella faccia preoccupata, è solo che sta notte non ho
dormito molto, tutto qui - disse ridendo, cercando di sdrammatizzare
-
USAGIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!-
Per un attimo, ma solo per un
attimo, a casa Tsukino regnò il panico, tutti si guardavano negli occhi con un espressione interrogativa, soprattutto la povera Usagi,
pareva proprio che questa volta non fosse stata l’unica a sentire una voce
chiamarla.
Non appena ebbero
riconquistato il controllo, sua madre si diresse senza alcuna esitazione verso
la porta e l’aprì.
- Buongiorno ragazze, Usagi
arriva subito da voi- cinguettò indicando agli altri di guardare fuori della
porta - il mistero è risolto -
Una raggiante Minako si stava
sbracciando in un saluto oltremodo caloroso, mentre una
imbarazzatissima Rei si stava coprendo il viso con la mano libera dalla
cartella.
Usagi guardava divertita la
scena, indecisa se uscire, o lasciare la povera Rei
nell’imbarazzo ancora un po’, ma d’altra parte erano già le 8 e 15 e se non
voleva arrivare in ritardo pur essendosi alzata presto, prestissimo a dir la
verità, doveva incamminarsi.
- Sto venendo a salvarti Rei,
stai tranquilla - nonostante tutto, il suo pensiero tornò a quella voce -…quella
di prima non era la voce di Minako…ne sono più che sicura…sembrava quasi la
voce di…ma no, che vado a pensare - finì di infilarsi
le scarpe, raccolse la cartella, si chiuse la porte alle spalle e sospirando si
avviò al cancello. Mano mano che si avvicinava notò lo sguardo serio e deciso
delle sue amiche, ne era quasi spaventata.
- Ehi ragazze, perché quelle
facce, e poi che siete venute a fare fino a qui?- chiese non appena furono
finalmente sulla strada
- Niente, sai com’è, stavano quasi per ucciderti, E TU MI CHIEDI CHE SIAMO VENUTE
A FARE FINO A QUI?!?!- esplose Minako isterica.
- Usagi siamo solo preoccupate
per te, vogliamo proteggerti, adesso che il nemico conosce la tua identità devi
ammettere che sarà impossibile evitarlo, adesso può attaccarti in qualunque
momento - le spiegò Rei pazientemente, notando l’espressione affranta della
povera Usagi, mentre Minako annuiva ad ogni affermazione.
- Si, avete ragione, ma io
posso cavarmela da sola, insomma non è necessario accompagnarmi a scuola -
rispose con poca convinzione.
- Non dire sciocchezze, certo
che è necessario, il nemico potrebbe nascondersi dietro le sembianze di
qualunque persona, dobbiamo tenere gli occhi aperti -
Usagi sapeva perfettamente
che avevano ragione, ma tutto questo era davvero esagerato, era decisamente in
grado di badare a se stessa…o no?
- AHIA CHE MALE!!!! - neanche a farlo apposta inciampò…povera Usagi.
- Usa si può sapere dove hai
la testa?! Avanti tirati su, ti
aiuto - ripresero la strada per la scuola e Rei la sgridò come al solito per la
sua “testa sempre fra le nuvole”, ma cominciava a pensare che ci fosse qualcosa
di veramente serio, e i sospironi che probabilmente Usagi neanche si accorgeva
di fare, non facevano altro che confermare la sua ipotesi - a cosa pensi…amica mia -
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- Seiya…ehi Seiya svegliati -
lo chiamò gentilmente Taiki
- SEIYAAAAAAAAA!!! - gli urlò nell’orecchio non coperto dal lenzuolo Yaten,
più impaziente, facendo sobbalzare il poveretto ancora nelle braccia di Morfeo
- AAAAAAH!!!
Chi è? Che c’è? - dopo un attimo di assoluto smarrimento si rese finalmente
conto che quella era la realtà. Tirò senza troppa forza il cuscino contro il
faccino canzonatorio di Yaten, mancandolo clamorosamente - maledetto…questa me
la paghi - grugnì con la voce ancora impastata dal sonno, e dopo aver
sbadigliato sonoramente, controllò l’ora e… - OH CAVOLO! LE 8 E 20!!! Perché non mi avete svegliato prima! - gridò mentre cercava di vestirsi con una mano e lavarsi i
denti con l’altra, tra le risate dei fratelli.
- Ci abbiamo
provato, ma tu continuavi a chiamare “Usagi” nel sonno, e per evitare che
scambiassi per lei uno di noi due, ci siamo allontanati immediatamente, sai
com’è…
- Si, si, siete proprio
simpatici voi due, adesso andiamo che è tardi -
A tempo di record era pronto
per uscire. Taiki e Yaten si guardarono con aria un po’ preoccupata, un po’
perplessa, entrambi avevano sentito la telefonata, o
meglio, il tentativo di telefonata di Seiya di quella mattina, e non sapevano
davvero cosa fare per aiutarlo, d’altra parte il cuore di Usagi era già
impegnato, e poi loro avevano cose più importanti a cui pensare, ora avevano di
nuovo al loro fianco la Principessa, dovevano trovare il raggio della speranza
e salvare il loro pianeta, non era uno scherzo, ma sembrava che a Seiya tutto
questo scivolasse addosso… solo Usagi nei suoi pensieri…s olo
lei.
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- Basta ragazze, per favore!
E’ tutto il giorno che mi state appiccicate come le api sul miele, insomma
posso andare al bagno in santa pace?! - le pregò con
finta disperazione Usagi
- Oooops…
scusa… non avevamo capito che fosse una cosa così… ehm… privata, vai, vai
tranquilla, allora noi ti aspetteremo in classe - disse con evidente imbarazzo
Minako, allontanandosi e trascinando con sé le altre.
Usagi entrò sospirando,
cominciava a non sopportare più quella situazione, perché tutto doveva sempre e
inevitabilmente pesare sulle sue spalle.
Si mise davanti al lavabo e
aprì l’acqua, fissando il suo percorso ipnotico. Alzò gli occhi ed incontrò la
sua immagine riflessa nello specchio. Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi
senza che lei potesse fermarle.
-Mamoru… Mamoru maledizione
dove sei?! gridò
singhiozzando e battendo un pugno contro il piccolo spazio di muro che c’era
tra uno specchio e l’altro.
L’urlo di Usagi spaventò una
ragazza, chiusa in uno dei bagni di fronte agli specchi, che istintivamente
sussultò, battendo le scarpe contro il pavimento.
Scoprendo di essere ascoltata,
Usagi chiuse immediatamente l’acqua e uscì di corsa
asciugandosi le lacrime con una manica, intanto l’altra ragazza, ancora chiusa
nel bagno sospirò sconfortata
- Uffa, c’ero quasi, adesso che
era sola avrei potuto approfittarne, questa volta non
posso tornare indietro a mani vuote, se non riesco con lei, dovrò cercare di
nuovo il Principe, e non è affatto una cosa semplice… - Tin Nyanko uscì dal
bagno chiedendosi ancora come il Principe avesse potuto riprendersi il seme di
stella, lei non era presente, ma essendo stato attaccato dalla sua regina, non
riusciva davvero a spiegarsi cosa l’avesse fatta vacillare…
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La guardava ormai da ore, non
aveva ascoltato neanche una parola della lezione. Poteva giurare che avesse pianto, i suoi occhi rossi e gonfi erano così
eloquenti…era bellissima lo stesso, così, con la luce del sole, quasi al
tramonto…sembrava un angelo.
Sebbene l’ultima lezione
fosse appena finita, continuava a fissarla mentre
lentamente si alzava dalla sedia e raccoglieva le sue poche cose, le sue amiche
le si avvicinarono immediatamente cercando di coinvolgerla in qualche attività
pomeridiana, ma lei questa volta fu irremovibile
- No… grazie ragazze, ma no,
non ho bisogno di tutto questo, io voglio solo delle amiche -
detto questo uscì dall’aula senza aspettare risposta,
lasciando tuttavia lì tutte le sue cose.
- Forse abbiamo esagerato un
pochino - ammise Makoto cercando sostegno negli occhi delle altre.
- Le abbiamo fatto troppa
pressione, è naturale che abbia reagito così - la confortò Amy.
- Chissà come la prenderà
Rei…sta mattina si era raccomandata di non lasciarla mai sola… - disse Minako
preoccupata.
Seiya aveva assistito a tutta
la scena in silenzio, ma era chiara una cosa…
- Ragazze, scusatemi se mi intrometto, ma io credo che abbia bisogno di starsene un
po’ da sola, resterò io qua, le parlerò io, deve tornare per forza a prendere
le sue cose - le ragazze lo stavano guardando con un espressione di chi si fida
poco - andiamo, non fate quella faccia, la proteggerò io in caso di pericolo -
cercò di convincerle.
- Forse è la soluzione più
giusta, lei si sentirà lasciata in pace, ma non sarà sola - spiegò Amy - nel
frattempo noi andiamo al bar di Motoki dove ci aspetta Rei e le spiegheremo
tutto con calma - si affrettò ad aggiungere, notando l’espressione piuttosto
preoccupata di Minako che evidentemente pensava ancora alla possibile reazione
dell’amica.
Dopo un grosso e rumoroso sospiro
di Minako, e un’occhiataccia di Makoto in direzione di Seiya, le tre ragazze
lasciarono finalmente solo il poveretto che riprese a fissare il banco vuoto
della sua testolina buffa. Notò una piccolo disegno in
un angolo e incuriosito si avvicinò…due faccine sorridenti, vicine vicine, facevano
capolino, quella con i codini era senz’altro lei, l’altra…bè…l’altra non poteva
essere che Mamoru, non l’aveva mai visto, solo una volta in foto a casa di
Usagi, e adesso qui - Non c’è proprio posto per me nel tuo cuore, vero
testolina buffa? - sorrise amaramente continuando a guardare i disegni.
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Le aveva viste andare via,
ora era più tranquilla, tirò un grosso sospiro di sollievo aggrappandosi alla
rete di sicurezza del tetto della scuola e chiuse gli occhi, lasciando che il
vento fresco l’accarezzasse, pregava che portasse via anche i suoi pensieri…
- Povera Usagi, non essere
triste, ci sono io a farti compagnia ora… -
Al suono di queste parole,
seguite da una risatina isterica, il sangue di Usagi gelò all’istante, proprio
non si aspettava che il nemico la trovasse anche lì, quanto voleva aver dato
retta alle sue amiche…
- Tin Nyanko presumo - chiese
sfoderando tutta la sicurezza di cui era capace, non poteva fare altro, era
sola. Non perse tempo e indossò i panni della paladina della giustizia - bene,
a noi due -
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Lo aveva fissato per dieci
minuti buoni, il suo banco, aveva messo accanto alle faccine una rosa rossa,
un po’ a coprire Mamoru.
Come destato da un sogno,
avvertì prorompente l’energia di Sailor Moon. Se si era trasformata doveva
essere in pericolo. Non perse tempo, corse più veloce
che poteva seguendo con il cuore quell’energia magnifica. Il tetto, era sul
tetto, ne era sicuro.
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Nessuna delle due aveva
ancora sferrato il primo colpo.
- Non hai il coraggio, Sailor
dei miei stivali, adesso sei sola, nessuno ti può salvare…NESSUNO!- alzò le
braccia mostrando i potenti bracciali che cominciavano già a caricarsi di
energia.
Usagi era rimasta colpita
dalla verità di quelle parole e gli occhi le si stavano
velando di lacrime… - no, non proprio
adesso -
- Ho vinto io, Sailor Moon!-
gridò tagliente Tin Nyanko, preparandosi a lanciare il suo attacco, ma…
Come un lampo, bellissima,
luminosa e rossa, una rosa distrusse la pietra di uno dei due bracciali,
annullando l’attacco e andando a conficcarsi ai piedi di Sailor Moon.
In quel momento Seiya
spalancò la porta del tetto e la vide lì, mentre si inginocchiava
davanti alla rosa, con un espressione che racchiudeva milioni di emozioni tutte
insieme.
Stava per dire qualcosa ma qualcun altro lo precedette
- Ti sbagli, lei non è sola… io
la proteggerò -
Eccomi qui alla fine del secondo capitolo, vi piace?
Ringrazio tantissimo tutti
quelli che hanno lasciato un commento e un consiglio e in ordine:
Mile
Semplicementeme
Usagi89
v.carvelli
dolcebunny
Kirby
sailormoon81
merwen
blue1989
Cassandra14
miki90
Dragon85
Ho cercato di mettere meno puntini
anche se il mio dito va da solo su quel maledetto tastino…oddio adesso
li metto anche nei ringraziamenti…sono proprio puntino-dipendente.
Ho cambiato il nome di Sailor Metallia con Tin Nyanko
come mi ha suggerito Dragon85, è che sinceramente proprio non me lo ricordavo,
e infine, su richiesta di semplicementeme,
ho ingrandito un poco la dimensione del carattere.
Grazie a tutti e spero che continuerete a seguirmi.
Un bacione Usagi_84