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Autore: Jude92    30/08/2012    2 recensioni
Due ragazze, Yuko e Rachel, partono per il Giappone alla ricerca del padre di una delle due.
Durante il soggiorno nella grande metropoli Rachel farà uno strano e alquanto bizzarro incontro con qualcuno che, apparentemente non dovrebbe esistere...
Il ragazzo non lascia trapelare nulla circa la sua identità e la ragazza, benché dubbiosa, decide di frequentare il ragazzo ma al momento della rivelazione Rachel dovrà accettare le dure conseguenze!
Invece Yuko cercherà con tutte le sue forze di incontrare il padre, ma avvicinarsi a quest'ultimo non sarà facile poichè proprietario del grande gruppo finanziario Yamamoto.
Ce la farà Yuko a parlare con il padre??
E Rachel, riuscirà a restare in equilibrio tra fantasia e realtà???
- Alcuni dei personaggi che appariranno non mi appartengono, sono proprietà di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Watari
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 1

 
Partenza
 
“Ma sei davvero sicura???” chiesi ancora esterrefatta.
“Ma certo che sii!!! Quante volte te lo devo dire???” rispose un po’ irritata.
“Ma credevo scherzassi! Non può essere che sei intenzionata realmente a partire per Tokyo! Ed io? Cosa farò senza di te? Allora non erano vere tutte quelle cose che mi hai detto! T-tu hai giurato di essermi amica SEMPRE e ora invece mi abbandoni! Lo sapevo, lo sapevo!!! In fondo sono sempre stata sfortunata in amicizia, non è il caso di stupirmi proprio adesso… Ma.. ma…tu eri speciale! Non ci posso credere!” Sibilai velocemente fino a farmi uscire un piccolo ghigno di pianto..
“Ma noo!! Che diavolo stai blaterando?!? Calmati e fammi parlare per favore!” urlò quasi furiosa.. io feci una piccola smorfia ed infine feci spallucce.
“Tu, Rachel Wright italo-inglese, verrai con la tua qui presente migliore amica giapponese, Yuko Mori, poiché io ho bisogno di te. E’ un passo molto grande quello che dovrò affrontare ma, ho deciso così e non ho intenzione di tirarmi indietro. Tu sai che per me è molto importante trovare colui che ho sempre adorato nel buio, sai benissimo che ho sempre sognato di fare ciò che comunemente una bambina di dieci anni fa con il proprio papà. Sai che voglio uscire allo scoperto e urlare al mondo intero che, anch’io, ho una persona speciale, che anch’io voglio una figura paterna. Perciò ti chiedo di starmi accanto e sostenermi come solo tu, mia cara amica, sai fare...” disse ora più tranquilla Yuko, avvicinandosi a me che stupita non riuscii a spiccicare una parola. Così, con tutta l’energia che avevo, mi buttai a capofitto su di lei. Ero davvero senza parole, riuscivo solamente a piangere, lei mi diede una pacca sulle spalle e, finalmente scostandomi da lei, riuscii a parlare.
“Yuko, la qui presente Rachel rispetta la tua decisione e accetta la tua proposta..” formulai ancora signozzante ma decisa.
“Grazie mille Rachel, sapevo che mi avresti capita.” mi disse rivolgendomi un dolce sorriso.
“E’ un mio dovere! Insomma, sono la tua migliore amica o no!?!” urlai quasi di gioia a pronunciare quella frase.
“Bene! Allora dovremmo darci da fare perché mancano solo tre giorni e ancora dobbiamo preparare le valigie!” mi disse con un filo di disperazione.
“Cavolo! Tre giorni??? Ma dico io, potevi aspettare il giorno stesso della partenza per dirmelo! Ma ti pare!!” affermai atterrita.
“Mmm…si, hai perfettamente ragione, scusami Rachel.. ma vedi, è da giorni che penso a come parlartene e non avevo minimamente idea che mi sarei dimenticata di prenotare. Fortunatamente stamattina ho trovato due biglietti e anche un hotel a quattro stelle! Comunque se deciderai di non accompagnarmi ti capirò, sono così sbadata. Tutto quello che posso dirti ora è solo scusa, scusa, scusa!”mi implorò tristemente.
“Ma che diamine stai dicendo???Ma ti pare che io lascio partire la mia migliore amica nel compiere il passo più importante della sua vita solamente per una piccola distrazione! Prr, che stupidaggine! Eppure dovresti conoscermi!” Argomentai seccata..
“Lo sapevo!! Ehm.. già, in fondo delle due tu sei sicuramente quella più paziente e svelta nel fare i bagagli! Mi ricordo quando partimmo per Aspen, eravamo in ritardo di una settimana per raggiungere Ryan che stava per sposarsi e non avevamo ancora fatto i biglietti. Tu riuscisti a preparare tutto in tempo e nello stesso momento riuscisti anche a calmare me!” si perse in quel ricordo apparentemente lontano.
“Già, ti ricordi? Riuscii anche a trovarti un abito decente subito dopo l’arrivo in hotel perché tu, come al solito, avevi dimenticato quello che una settimana prima ti avevo fatto comprare, e pensare che mi ci era voluto tre mesi per trovarlo, era perfetto…Diamine! Al solo pensiero mi viene il mal di pancia!” Meditai fino ad esplodere ma subito dopo scoppiammo in una fragorosa risata.
“Siii! Certo che mi ricordo! Ogni singolo giorno, ogni momento ed ogni istante passato insieme a te è importante. Come potrei dimenticarlo? Sei fantastica Rachel, forse è proprio questo il motivo del perché sei tu la mia migliore amica! Sei speciale!” mi disse sorridendo mentre una lacrima le scendeva piano sul viso candido. 
“Beh, potrei affermare esattamente la stessa ed identica cosa!” le dissi asciugandole quella lacrima che stava per raggiungerle il collo, poi l’abbracciai ed infine conclusi: “Su, andiamo a cercare quel benedetto uomo!”
 

 
E così le due ragazze si affrettavano a partire mentre con meraviglia e anche con un pizzico di tristezza guardavano dall’alto la loro amata Londra, la città dove si incontrarono per la prima volta otto anni fa. Stranamente a quanto si possa pensare il loro incontro fu proprio uno di quelli inaspettati, insomma si erano scontrate in un angolo cadendo entrambe a terra, fate voi! Non furono da meno però anche gli incontri successivi, Rachel frequentava la Old Harlington British School e benché fosse amica delle altre ragazze non aveva ancora trovato un’amica con la quale condividere tutto. Pensava in continuazione di essere nel posto sbagliato,non riusciva a capirne il perché. Pensava semplicemente che dentro di lei qualcosa, probabilmente, non andava.  E così passava ogni giorno con la speranza che prima o poi avrebbe trovato qualcuno molto, molto speciale. 
Una mattina, come tante altre, stava per dirigersi a scuola e come sempre per farlo bisognava prendere la metropolitana. Il treno era, come al solito, pieno di persone nonché pieno di studenti che, come lei, dovevano fare lo stesso tragitto. Non fu facile trovare un posto a sedere ma dopo un paio di minuti ne scorse uno libero, così nel mentre si faceva avanti tra la folla per raggiungere la postazione improvvisamente una ragazza arrivò prima di lei…
“Ehi scusa, ma quel posto l’ho visto prima io…” le disse Rachel con gentilezza
“Oh, ma davvero? Vediamo un po” la ragazza si girò verso lo schienale cercando qualcosa e dopo un po’ continuò..
“Io non vedo nessuna targhetta con un nome che attesti che questo posto appartiene a qualcuno! Quindi…sciò vai via! Ormai, come vedi, è occupato!” le disse con molta presunzione
“Ma sentila! Sei davvero molto maleducata! Se mi avessi chiesto di cedertelo io l’avrei fatto. Invece te pecchi di presunzione e non è bello da parte tua! Dimmi un po’ se al posto mio ci fosse stata un’anziana signora a dirti di cederle il posto tu le avresti detto ciò che hai detto a me?” le domandò impaziente di conoscere una sua risposta, ma la ragazza non sembrava affatto pentita anzi.. 
“Oh! Beh, sai hai davvero ragione! Non dovrei rivolgermi ad una vecchietta in questo modo, le chiedo scusa!” le rispose alzandosi di scatto. Rachel si guardò attorno ma non vedeva nessuna vecchietta, ciò che vide fu invece un gruppetto di ragazzi che guardavano verso di lei ridendo di gusto. Fu allora che capì che quella ragazza stava parlando di lei, le stava dando della vecchia di fronte a tutti! Così si girò e si rivolse a lei furiosa. 
“Ehi! Ma per chi mi hai preso?Ma lo sai che sei davvero molto ma molto arrogante? Ma come ti permetti!”
“Ehi, ehi, ehi! Non urlare! In questo modo ti farai venire un infarto ed io non voglio un peso sulla coscienza! Quindi fai la brava e siediti su, su!” e spingendola fece in modo di farla sedere. Aveva gli occhi di tutti i passeggeri addosso e la risata di quei ragazzi si fece ancor più rumorosa. 
Dopo un po’ il treno frenò e la ragazza rivolgendosi nuovamente a lei le disse:
“Signora” E’ stato un piacere conoscerla! Le chiedo ancora umilmente perdono! Ci vediamo presto,arrivederci!” disse scoppiando a ridere, Rachel stava per mollarle un ceffone ma non fece in tempo poiché la ragazza era già uscita dal treno insieme a quei ragazzi che ancora la guardavano e la deridevano ma subito dopo scomparvero e la porta del treno si richiuse alle loro spalle. Era davvero furiosa non sapeva cosa pensare! Dopo un po’ mise il viso fuori dal finestrino appoggiandosi al braccio e solo allora si accorse, guardando l’orologio, che erano le 8 e ancora non era arrivata! Si guardò attorno e si accorse che il treno adesso era meno pieno rispetto ad un attimo prima così si diresse presso l’autista.
“Mi scusi ma io dovevo scendere alla prima fermata probabilmente ci sarà stato un problema perché poc’anzi  si è aperta…” l’autista la interruppe dicendole che la prima fermata era già stata fatta e che ora si trovava molto più lontano da questa.
“Cooosa???! Ma che sta dicendo??!!! Ma ..ma io devo andare a scuola! Quanto tempo ci vorrà prima di ritornare indietro?”chiese disperata all’autista.
“Circa 35 minuti” affermò il signore guardandola dubbioso
“Come sarebbe??35 minuti???!! Ma sono già le 8:15! Mio Dio!...” Rachel si diresse di nuovo al posto di prima,era completamente incredula..
“Oh,no! Come farò adesso??? 35 minuti….Saranno le 8:50 e avrò soltanto 5 minuti per arrivare a scuola! Ma come cavolo faccio?? Ci vorrebbero come minimo 30 minuti! La scuola è dall'altra parte della stazione! Aaah!!!” gridò Rachel attirando a sé gli occhi di tutti gli altri passeggeri, proprio come poco prima.
“E, anche oggi dovrò entrare a 2 ora, sono già 3 volte questa settimana, chissà se mi faranno entrare! Cavolo è tutta colpa di quella stupida ragazza!” disse sottovoce. 
 
Dopo 45 minuti il treno si era fermato e Rachel poté uscire. Le mancavano solo 10 minuti, così chiamò un taxi che l’accompagnò velocemente più di quanto potesse. Finalmente arrivò a destinazione, diede i soldi all’autista e uscì dal taxi ma dovette tornare indietro per riprendersi il resto. Entrò in classe e si scusò per l’immenso ritardo. 
“Signorina Wright, le 9:15…” le disse l’insegnante di matematica avvicinandosi a lei. 
“Ti sembra un orario decente? Non solo entri nell’ora successiva ma ti presenti anche con 15 minuti di ritardo!” le gridò furiosa..
“Mii-mi scusi professoressa Betty non volevo ma vede ho avuto un imprevisto stamani e…” cercò di giustificarsi pur sapendo che l’insegnante gliel’avrebbe fatta pagare caro!...
“Non voglio sapere scuse! Adesso vai subito a posto! Stiamo facendo perdere tempo alla tua nuova campagna di classe!” le disse aspettando che lei prendesse la postazione. Rachel mentre si dirigeva al posto si rivolse verso la nuova ragazza e non appena trovò il suo sguardo si accorse che era quell’impertinente che quella stessa mattina le aveva provocato quel trambusto!
“Che diavolo ci fai tu qui! Vattene subito dalla mia classe!” le gridò Rachel
“Rachel Wright chiedi subito scusa alla tua nuova compagna!” le urlò la professoressa, non poté far altro che eseguire gli ordini così si girò nuovamente verso la ragazza e le porse le sue scuse. Ma quest’ultima non le rivolse nemmeno lo sguardo e proseguì con la sua presentazione. Rachel rassegnata si sedette.  Ascoltò quella maleducata parlare e quello che poté capire fu che si chiamava Yuko Mori, e che si era appena trasferita dal Giappone insieme alla madre. La osservò un istante e pensò che non poteva essere vero che una ragazza così raffinata avesse un pessimo carattere.. La osservò ancora un po’, aveva dei lunghi capelli neri e una carnagione chiara, era alta 20 cm più di lei e aveva un fisico da modella. 
Quasi la guardò affascinata, dopo un po’ si accorse che le stava facendo una smorfia mentre si andava a sedere, proprio accanto a lei. Potete immaginare come furono i giorni successivi. Si era conquistata la stima e la fiducia di tutta la classe eccetto quella di Rachel che non poteva far altro che ignorarla. Era più amareggiata e triste di prima. Insomma era un incubo!
Un giorno di Aprile però successe qualcosa di strano. Era l’ora della pausa pranzo e Rachel se ne stava seduta per conto suo a mangiare dei toast. Ad un tratto dietro di lei apparvero quattro ragazzi che facevano dei commenti su di lei. Rachel si girò il capo proprio verso di loro e si accorse che erano gli stessi ragazzi del treno che pochi mesi prima avevano riso di lei. 
“Oh, che cos’è quest’affare?” disse uno di loro indicando il suo zaino. 
“Deve essere lo zaino! Ma che schifo! Non solo è una cretina ma anche una poveraccia! Ma guardatela!” gridò il ragazzo attirando lo sguardo di tutti. Erano scoppiati tutti a ridere.. Rachel non poté far altro che abbassare lo sguardo sui toast. Le risate diventavano sempre più rumorose. Ad un tratto però udì una voce. 
“Smettetela immediatamente!” Era Yuko, la ragazza appena arrivata, la ragazza che ammiravano tutti, la ragazza che pochi mesi prima l’aveva umiliata in treno. 
“Che cavolo stai dicendo? Yuko non ti ricordi? E’ quella  vecchia del treno!” gridò un altro componente di quel gruppo conquistando nuovamente la risata degli studenti.
“Si certo che lo so! Ma adesso lasciatela in pace! Non disturbatela e non datele della stupida!” gli gridò furiosa
“Ma chi ti credi di essere eh?” disse il ragazzo avvicinandosi a lei..
“ Non ti azzardare a toccarmi! Ti avverto sono campionessa di Judo e non ci starei molto a metterti K.O.” gli disse Yuko ora più calma quasi divertita. Il ragazzo si strinse la mascella e le disse con un tono di sfida: “Ah si?” prendendola per un braccio. Nello stesso momento si ritrovò con la faccia rivolta nel prato del cortile dove abitualmente tutti gli studenti consumavano il pranzo.
“Ahi!! Lasciami subito!” gridò il ragazzo con un filo d’erba in bocca.
“Tu chiedile scusa!” gli disse Yuko con una certa autorità.
“Non ci penso nemmeno!” gridò il ragazzo che si ritrovò la testa ancora più inclinata, sostenuta dal piede di Yuko che con maestria gli tirava anche il  braccio, adesso più forte.
“Ahiaa!” gridò di dolore il ragazzo
“Farai le tue scuse a Rachel si o no??” gridò Yuko ora più severa in volto..
“Siii! Ok, ok, ok! Maledizione, ma lasciami!” gridò mentre si liberava pian piano dalla stretta. Il ragazzo dopo un 2-3 colpi di tosse si rialzò, aveva lo sguardo furioso di Yuko rivolto verso di lui. Così si diresse subito verso Rachel e le disse inginocchiandosi: “ Scusa, scusa, scusa! Non lo farò più! Su ragazzi anche voi!” disse rivolgendosi a quei tre che però si rifiutarono. Subito un po’ si ritrovarono Yuko dietro di loro così sgranarono gli occhi e anche loro si inginocchiarono di fronte a Rachel ponendole le loro scuse, subito dopo si dileguarono. Rachel era senza parole, guardava la ragazza che la stava fissando.
“Maa, ma perché lo hai fatto?” le chiese incredula Rachel.
“Beh, non mi piacciono questi atti di violenza e di razzismo…” affermò la ragazza
“Coome? Non ti piacciono? Mi prendi in giro?” le chiese esterrefatta Rachel. Insomma era stata la prima a trattarla male sin dall’inizio ed ora l’aveva appena difesa. Ci pensò un attimo e le disse:”Sono confusa…”
“Lo so…mi dispiace, ma solo ora ho capito che mi sono comportata male nei tuoi confronti. Spero potrai perdonarmi..” le disse la ragazza con un filo di amarezza. Rachel era nuovamente senza parole.
“Ricominciamo daccapo.. Piacere io sono Yuko Mori” le disse sorridendole
“R..Rachel Wright, piacere mio..” e così, da quel giorno le due ragazze rimasero sempre insieme, condivisero tutto: cibo, libri, idee e passioni. Passarono insieme anche gli altri anni e insieme arrivarono al ballo dell’ultimo anno scolastico. Erano rimaste insieme per 5 anni. Anche dopo il liceo rimasero amiche, scelsero anche la stessa facoltà di lingue e culture moderne. Rachel voleva diventare insegnante di inglese mentre Yuko voleva diffondere la sua cultura alle nuove generazioni. E ci riuscirono. Insomma da quel giorno, si sostennero e si considerarono sorelle a vicenda, e adesso si ritrovavano a partire per Tokyo, la città che avrebbe cambiato per sempre la loro esistenza.
 

 
 
Angolo dell’autrice:

 
Salvee ragazzi,
piacere di conoscervi!!!
Questa è la mia prima ff su Death Note quindi siate un po’ comprensivi con me!
Come avete potuto capire la storia comincia con la partenza delle ragazze, ho cercato di spiegare al meglio come si sono conosciute. Beh che dire? Dal prossimo capitolo saranno già in Giappone ed entrambe cominceranno le loro avventure! Mmm, mi sa che ho fatto un po’ troppo spoiler! Ehm! Comunque ci terrei molto che seguiste la mia ff, so che all’inizio sembra un po’ fiacca ma penso che i prossimi capitoli saranno completamente diversi! 
Spero vi piaccia!! A presto!

Un bacio!

Jude92

 
Ps: recensite in tanti mi raccomando! ^^
 
 
  
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