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Autore: dreamcatcher___    30/08/2012    9 recensioni
“Porca puttana Harry, è possibile che non ne fai una giusta?” “Mi dispiace, rimedierò.” “Ti conviene.” Aggiunse Matt.
“Hai altri dieci giorni Styles, capito?”
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci credo, sto postando! Datemi un pizzicotto! Apparte gli scherzi, sono contenta di aggiornare di nuovo, e inoltre voglio scusarmi per il ritardo ma come vi ho gia detto, il 3 ho l'esame del debito, quindi, ditemi buona fortuna. t.t
Buona notizia: per la nuova FF, sempre sul mio Harold ovviamente, ho scelto la prima trama, quella che avete scelto in molte. Spero di non deludervi. :)
Inoltre, questa storia finirà al prossimo capitolo. Lo so, dispiace anche a me. ç_ç
Grazie di tutto! :3 Happiness.xx


“Papà, ti prego, apri questa porta!”
Continuavo a sferrare pugni contro la porta della mia camera, che mio padre aveva accuratamente chiuso e portato la chiave con sé.
“Papà!” Sentii sbattere violentemente la porta di casa, segno evidente che ora ero sola.
Come poteva mio padre farmi questo, dopo tutte le belle parole e i baci della buonanotte prima di andare a dormire quando ero bambina?
Mi accasciai sul pavimento con la schiena contro il letto e diedi sfogo ancora una volta alle mie lacrime.
Pensavo ad Harry.
Pensavo a dove potesse essere adesso, o peggio, di come potrebbe reagire.
Pensavo a quanto fosse impulsivo e alle sciocchezze che poteva commettere nei momenti di rabbia.
Pensavo a quanto lo amavo.
Perché si, lo amo.
Dopo infiniti momenti di silenzio, presi un bel respiro, e una volta alzata controllai che la voce non mi tremasse più e afferrai il mio cellulare.
“Pronto, Ally?” “Amb! Ciao, come stai?” Sentire la sua voce così allegra mi fece rilassare tremendamente, e solo in quel momento mi accorsi di volerle davvero bene.
“Bene, diciamo. Mi serve il tuo aiuto.” “Oh, va bene. In cosa devo aiutarti?” Chiese con un tocco eccessivo di curiosità. “Tu hai la macchina, giusto?” “Si, perché?” “Devi accompagnarmi da una parte.” “Certo, dove?”


“Allora, adesso dove devo girare?” “A destra, e poi tutto dritto.” Risposi continuando a stuzzicarmi le unghie nervosamente e picchiettandomi sulla gamba. Ero tremendamente nervosa.
“E’ qui?” “Si, si, è qua!” Le diedi appena il tempo di fermarsi che in meno di un secondo ero già fuori dall’auto, verso la porta di casa nostra.
“Harry, Harry, sono io, Amber. Lo so che sei lì dentro, aprimi per favore!” Quando pensai che fosse una buona idea rompere il vetro di una finestra, mi ricordai della copia della chiave sotto il tappetino.
Una volta dentro, i miei occhi sbarrati si soffermarono sulle numerose bottiglie di vetro vuote sul tavolo della cucina e mi portai le mani nei capelli. “Oh no!”
La mano calda di Ally si posò sulla mia spalla, accarezzandola appena. “Ehi, calmati Amb. Scommetto che è in casa, andiamo a controllare di sopra.” “Non ho il coraggio. E se lui..lui..” “Non l’avrà fatto, dai vieni.”
Con il fiato fermo in gola e il cuore al massimo, salii le scale e senza pensarci troppo mi fermai davanti la porta del bagno. Chiusa.
“Harry, sono io. Se sei lì dentro ti prego, rispondimi.”
Nuove lacrime iniziarono a scorrere sulle mie guancie già arrossate e senza che me ne accorgessi, Ally aveva aperto il bagno, scoprendo un Harry inerme appoggiato alla vasca da bagno.
“Harry!” Urlai, forse un po’ troppo forte, ma in quel momento poco mi importava. Nel frattempo Ally era rimasta immobile sull’uscio della porta con una mano sulla bocca per lo spavento.
Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe, in modo da poterlo avere di fronte data la sua posizione.
Gli presi il viso terribilmente sudato tra le mani e scostai con un gesto i ricci bagnati da davanti la fronte. Dopo aver fatto questo, istintivamente gli presi i polsi e tirai un sospiro di sollievo nel vedere che non si era tagliato o bucato.
Mi guardai intorno; il pavimento del bagno era cosparso di pasticche di vario tipo.
“Ally, sbrigati, chiama qualcuno!”
Mentre lei scese a fare la telefonata, con un asciugamano bagnato cercai di far riprendere Harry tamponandogli la fronte e le tempie. “Amore, perché continui a farti del male? E’ colpa mia se sei in questo stato, non dovevo portarti a casa mia, perdonami.” Sussurrai a denti stretti nel tentativo di trattenere le lacrime, mentre con mia gioia notai che stava riprendendo un po’ di colorito.


Riaprii gli occhi dopo un lasso di tempo indefinito. Una fitta alla testa mi colpì appena mi mossi quanto bastava per capire che ero sdraiata su un divano. Quel divano. Devo essere svenuta dopo aver cercato di far riprendere Harry, perché di quello che successe dopo non ricordo nulla.
Harry!
Scattai giù dal divano e corsi per le scale salendole a due a due.
Come invasa dal terrore, aprii lentamente al porta della camera di Harry, sperando con tutto il mio cuore di trovarlo lì.
La sua figura giaceva sul letto matrimoniale, con un braccio sopra il viso e l’altro poggiato innocentemente sulla pancia.
Mi morsi il labbro, per evitare di urlare, ma evidentemente il mio respiro in quel momento decisamente irregolare lo fece distrarre e girare verso di me. “Ehi piccola.” “Oddio, Harry! Stai bene!” Urlai gettandomi sul letto quasi sopra a lui che fece un verso di dolore. “Ahi, piano. Mi fa male tutto.” “Scusami. Temevo di non abbracciarti più.” “Non ti libererai facilmente di me, sai?” “Infatti non voglio.” Dissi a fior di labbra per poi baciarlo dolcemente. “E Ally?” Chiesi una volta staccata. “E’ andata via insieme al dottore. A proposito, ha detto che per almeno un paio di giorni devo restare a letto.” “Perfetto! Così posso riempirti di coccole.” Sbottai agitando le braccia. “Vuoi che ti preparo qualcosa?” Chiesi sorridendogli accarezzandogli una gamba. “Un thè caldo se non ti dispiace.” “Torno subito!” Dissi per poi sparire al piano di sotto.
Tornai al piano superiore dopo dieci minuti, trovando Harry seduto contro lo schienale del letto. Mi sorrise ed io gli porsi la tazza fumante. “Allora, cosa volevi dirmi a casa dei tuoi l’altro giorno?” Chiese poggiando la tazza sul comodino al suo fianco.
“Beh, ecco..volevo dirti che, io..io ti am..” Non riuscì a finire la frase che un paio di labbra calde si posarono sulle mie trasportandomi in un lungo bacio che credevo non avesse fine. “E questo?” Gli domandai sorpresa, ancora col fiatone. “So cosa volevi dirmi, ma non credo di essere pronto per sentirmelo dire.” “E perché no?” “Non ho mai provato sentimenti del genere, e mi spaventano.” “C’è sempre una prima volta, no?” “Si, direi di si.” Sussurrò abbassando lo sguardo. “E..adesso sei pronto?” Annuii solamente, sorridendo appena. “Ti amo Harry.” Dissi sentendo lo stomaco contorcersi. “Anche io Amber, anche io."




Vi lascio con la mia OS rossa su Louis. :3 Cotton Candy.
  
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