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Autore: Dorothea    14/03/2007    4 recensioni
Inevitabile come il mal di testa dopo una sbronza, ecco che arriva, come già si intuiva dal titolo, la parodia del Principe mezzo-sangue. Inutile dire che è piena zeppa di spoiler ( se era inutile allora perché l'ho detto ? Mah... )
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 12

Capitolo 12
La fine è la parte migliore ( dal momento che finisce )

    Nello scorso capitolo avevamo lasciato Harry alle prese con la smaterializzazione accompagnata e un Silente non troppo in forma. Incredibilmente Harry riuscì a portare se stesso e il preside nel villaggio di Hogsmeade « Professore, ce l’abbiamo fatta, siamo a Hogsmeade e -» cominciò ad esultare Harry, ma si interruppe alla vista del viso completamente privo di barba di Silente « Professore ma… quando ha avuto il tempo di sbarbarsi? »
    « Hai lasciato la mia barba nella grotta » spiegò Silente con un gemito.
    « Accidenti, ma non si preoccupi, basta metterne una finta » e così dicendo appiccicò una barba posticcia al volto del preside.
    « Harry, è meglio se vai a chiamare il professor Piton » disse urgentemente Silente.
    « Ah no, quel bastardo no » protestò Harry « Non preferisce per caso Madama Chips? Altrimenti posso andare a chiamare la guardia medica. »
    « Devi chiamare Piton » insistette Silente « Non parlare con nessun altro, portami Piton. »
    In quella arrivò Madama Rosmerta in vestaglia « Oh mamma mia è terribile, è terribile! » gemette angosciata.
    « Cosa, che la fanfiction sia scritta da Dorothea? Sono d’accordo » convenne Harry.
    « Mi riferivo al marchio nero su Hogwarts » spiegò Madama Rosmerta indicando il grosso teschio che galleggiava sopra la torre di Astronomia facendo le linguacce.
    « Porco cane » imprecò Silente « Che non ci abbiano fatto fuori una coppietta sbaciucchiante! Basta un niente perché certi shipper impazziscano dalla rabbia! Corriamo al castello presto! » e fregate un paio di scope presero il volo ignorando le proteste del cane e del porco offesi dalle parole di Silente.
    Alla torre di Astronomia le cose precipitarono. Ed essendo la torre piuttosto alta si fecero anche del discreto male. Comunque sia, una volta sulla torre, Silente perse tempo a immobilizzare Harry che si nascondeva sotto il mantello dell’invisibilità, così venne disarmato da Draco appena giunto sul luogo.
    « Ti ho messo con le spalle al muro, vecchio bacucco » esultò Draco.
    « Non mi sembra » disse Silente tranquillo.
    « Come no?! » si stupì Draco « Ma… ma… io sono quello armato, non lei! »
    « Si, ma non ho le spalle al muro, dietro me c’è solo il parapetto della torre » spiegò Silente.
    « E perché, di che è fatto il parapetto? Di certo non di ricotta » sbuffò Draco « Ma se preferisci allora ti ho messo con le spalle al parapetto, oh » si corresse il ragazzo.
    « E ora cos’hai intenzione di fare? »
    « Di ucciderla è ovvio. »
    « Ne dubito. »
    « Come? » chiese Draco non credendo alle proprie orecchie, ben sapendo che sono delle irrimediabili bugiarde.
    « Ne dubito dubitandone » spiegò Silente interpretando in che modo « Vedi, il problema non è se il dubbio e dubbioso, ma se dubitandone si cade nel dubbio. »
    « Eh?!? »
    « Prrr » gli fece una pernacchia Silente.
    « Ora basta con questi giochini » sbottò arrabbiato Draco « Sono diventato un antagonista professionista ormai » disse mentre Silente tratteneva a fatica una sghignazzata di scherno « E come ogni antagonista che si rispetti devo perdere tempo prezioso a raccontare come sono riuscito ad attuare i miei diabolici piani » detto questo partì in quarta a raccontare di come era riuscito a riparare l’armadio svanitore solo con l’uso del manuale del piccolo restauratore, di come aveva tentato con la collana maledetta e di come era riuscito a far entrare a scuola il veleno fregando le idee a Hermione. « E ora la ucciderò! » concluse soddisfatto mentre Silente sbadigliava per la noia.
    « Non credo. »
    « Cosa non credi? » chiese Draco perplesso.
    « Non credo mi ucciderai. »
    « Invece credo proprio si dovrà ricredere. »
    « Ah, tu credi? »
    « Si, io… un momento, credo cosa? »
    « Credi veramente di credere che io creda che tu creda che io mi ricreda su ciò che credi? »
    « Credo di non aver capito. »
    « E pensi che io ci creda? »
    « Basta! Quanti discorsi inutili, voglio ucciderla e lo farò! »
    « No, non vuoi. »
    « Si che lo voglio »
    « Tu credi di volerlo, ma in realtà vuoi solo credere di volere e vuoi che io creda tu voglia, ma io non credo tu ci creda. »
    « Aiuto! » implorò Draco ormai prossimo alla confusione mentale.
    In quella la porta si aprì ed entrò Gargantua, il dromedario folle dalla gobba molle cantando un inno sacro. In realtà non è vero, entrarono solo quattro mangiamorte che, diciamo la verità, sono molto più buffi e assurdi di un dromedario assurdo. Che cosa assurda. Comunque sia i quattro mangiamorte arrivarono sulla torre e uno di loro aveva pure un banjo e cantava “Oh Susanna” con voce stonata.
    « Draco, ancora non lo hai ucciso? » chiese Amycus, ovvero il mangiamorte fratello di Alecto, ovvero la mangiamorte sorella di Amycus, ovvero il mangiamorte fratello di Alecto, ovvero… va be’, avete capito.
    « Mi confonde! » pianse Draco tirando su con il naso « Cerca di incastrarmi con discorsi senza senso e dalla logica contorta, ma soprattutto non esistente. »
    « Lo faccio io allora » ringhiò Greyback legandosi un tovagliolo intorno al collo e affilando forchette e coltelli « Spezzatino di Silente, gnam gnam. »
    « No! Deve farlo Draco! » lo fermò Alecto, la mangiamorte sorella di Amycus, non nel senso che è una suora, ma che sono imparentati .
    « Giusto » le fece eco il fratello « Tu cosa ne dici Gianfredo? » chiese rivolto al quarto mangiamorte.
    « … ho lasciato la mia mamma per venire qui da te! » cantò lui.
    « Sapevo fosse venuta così tanta gente avrei preparato del tè con i pasticcini » disse Silente « Però il suonatore di banjo potevate anche lasciarlo a casa, le mie orecchie stanno inneggiando alla sordità da quanto canta male. »
    Offeso il mangiamorte cantante lanciò il banjo giù dalla torre gridando imprecazioni, poi si mise in un angolino con il broncio.
    « Mmh, poco incline ad accettare le critiche » commentò Silente « Bene, fuori uno. »
    « Forza Draco, muoviti, prima che ci elimini tutti quanti con metodi assurdi » lo esortò Amycus.
    « Greyback, mi sembri un po’ spelacchiato » disse Silente esaminando il lupo mannaro con occhio critico « Stai di nuovo perdendo il pelo? O hai ricominciato a farti la ceretta? Eppure mi sembra di averti già detto che un lupo depilato è ridicolo. Scommetto che hai anche ripreso a fumare. Del resto come disse quella volta il babbo di Remus: il lupo perde il pelo, ma non il vizio. »
    « Uffa, sono stufo che mi si citi questa massima ogni qual volta riprendo a fumare! » ruggì Greyback e per la rabbia andò a prendere a calci un telescopio che era lì.
    « Forza Draco, sbrigati » esortarono i Mangiamorte rimasti « Draco, Draco, Draco! »
    In quella la porta si aprì nuovamente ed entrò Piton.
    « Abbiamo un problema » lo informò Amycus.
    « Io sono Severus Piton, risolvo problemi » disse lui.
    « Ah, bene. Un fruttivendolo ha venti mele, ne vende due, quanto gli rimane? »
    « Un po’ di scocciatura perché gli affari sono andati da schifo » rispose Piton.
    « Ehi, grazie » lo ringraziò Mangiamorte appuntandosi la risposta su un quaderno « La mia maestra sarà contenta, non tutti gli alunni dell’asilo sanno risolvere problemi così complessi. »
    Piton avanzò verso Silente, che improvvisamente cominciò ad implorarlo, ma Piton non sembrò dare ascolto alle sue suppliche. O forse si, nel caso lo stesse implorando di ucciderlo, ma su questo non ponderiamo adesso. Comunque sia colpì il preside con un Avada Kedavra e lo spedì di sotto. Metodo veloce per andare al pianterreno senza usare l’ascensore, che tra l’altro a Hogwarts non c’è neppure.
    I Mangiamorte fuggirono a gambe levate, e senza gambe non si sa bene come fecero a fuggire, fatto sta che fuggirono lo stesso. Harry si accorse di potersi nuovamente muovere e si diede all’inseguimento di Piton, con l’intenzione di fargliela pagare per tutto quello che aveva causato. Durante l’inseguimento attraversò un agguerrito campo di battaglia dove i membri dell’ordine e i mangiamorte si scontravano lanciandosi maledizioni, incantesimi, bombe a mano e palle di neve. Harry li oltrepassò continuando a inseguire Piton e travolgendo altri studenti nella foga.
    Nel cortile, già che c’erano, i Mangiamorte diedero fuoco alla capanna di Hagrid, spaventati da una così disgustosa costruzione edilizia.
    « Maledetti! » urlò Hagrid che in quel momento si trovava nell’orto ad innaffiare l’insalata « C’è il mio cane dentro! »
    « Bene, così brucia pure lui » gli risposero questi correndo verso il cancello.
    Harry intanto non smetteva di stare alle calcagna di Piton.
    « Fermati se ne hai il coraggio! » gli urlò arrabbiato « Fermati e combatti da Grifondoro »
    « Mai stato un Grifondoro, Potter » gli ricordò questi voltandosi verso di lui.
    « Per fortuna, ci mancava solo che Grifondoro dovesse sopportare gentaglia come te, già deve sopportare mezze calzette come Neville. »
    Neville, che stava passando da quelle parti in bicicletta, ci rimase male a sentire quelle parole, così pedalò via con gli occhi pieni di lacrime, motivo per cui non vide la strada e volò in un burrone, finendo così per essere ricoverato in infermeria.
    Harry nel frattempo cercava di colpire Piton con qualche incantesimo, ma questi li bloccava tutti con apparente facilità. Harry allora tentò con un Levicorpus, ma Piton bloccò anche quello e si incazzò pure.
    « Come osi usare contro di me gli incantesimi che io stesso ho inventato! » ululò furioso.
    « Cosa, tu sei il Principe?! » esclamò Harry scioccato dalla rivelazione « Ed eri così sfigato da farti prendere per il culo con i tuoi stessi incantesimi? » chiese rammentandosi di suo padre « Sarebbe meglio chiamarti Mezzo-Scemo più che Mezzo-Sangue » commentò prima che Piton lo mandasse al tappeto e scappasse a bordo di una motoslitta.
    Quando Harry infine si rialzò, Piton e Draco si erano già smaterializzati oltre i cancelli della scuola. Imprecando si voltò verso Hagrid che cercava di spegnere la sua casa con l’estintore.
    « Mannaggia, tutti gli asticelli saranno andati in fumo, poverini, non poteva accadere cosa peggiore oggi » si lamentò il mezzogigante.
    « Silente è morto » lo informò Harry « Piton lo ha ucciso. »
    « Harry, sei diventato scemo? »
    « Ma è vero! »
    « Avrai preso una botta in testa » disse Hagrid con un’alzata di spalle. Tornando verso il castello però Hagrid dovette ammettere che Harry non era diventato più scemo del solito, ma aveva detto la verità, dal momento che Sprite stava tracciando la sagoma del corpo di Silente con il gesso.
    Harry si avvicinò e raccolse il medaglione caduto fuori dalla tasca rendendosi conto che non era quello che aveva visto nel pensatoio « Ehi, è tarocco! » apertolo ne tirò fuori un biglietto.

A quel bastardo del signore oscuro,
così oscuro che se esce di notte come minimo lo tirano sotto.
Ti ho fregato, ho scoperto il tuo segreto e ho rubato il tuo Horcrux, gne gne gne!
E non puoi farmi niente, tanto io sarò già morto quando leggerai questa nota, gne gne gne!
Ora sei nella merda, nevvero? Spero ti spacchino il culo.
Con tanto affetto e amore,
il sempre ben educato R.A.B.

    Dopo aver letto la missiva Harry rimase per lungo tempo al fianco di Silente, triste perché il preside lo aveva lasciato senza insegnargli il modo di confondere i nemici, come aveva fatto sulla torre solo pochi minuti prima. Infine arrivò Ginny, caricò Harry su una carriola e lo portò in infermeria.
    « Non sono ferito » disse Harry.
    « Ordini della McGranitt » spiegò lei.
    « Un momento, sono morti altri? »
    « Solo un mangiamorte, ma di lui ce ne freghiamo. Neville si è fatto male andando in bicicletta e Bill probabilmente avrà bisogno di una plastica facciale. »
    « Perché, cosa gli è successo? »
    « Greyback l’ha attaccato e l’ha ridotto a una brutta copia di un Picasso; fortunatamente non era trasformato in lupo mannaro, ma Madama Chips teme che Bill sia rimasto in un qualche modo contaminato. In che modo esattamente lo lasciamo immaginare ai fan, che così è più divertente. »
    Giunti in infermeria Harry trovò tutti gli altri intorno al letto di Bill. Si avvicinò anch’egli e, alla vista della faccia deturpata e piena di cicatrici dell’amico, prese a sghignazzare come un idiota « Guarda che faccia! Ora a tutti i carnevali potrà travestirsi da Malocchio Moody! » Ginny lo fece smettere di dire boiate con un simpatico calcio negli stinchi.
    « Suvvia, non è tanto grave » disse Ron sgranocchiando patatine « Silente troverà di sicuro una cura. »
    « Ron, testa di legno, Silente è morto » lo informò Ginny. Ron rimase dieci minuti buoni a bocca aperta per la sorpresa.
    « Che cosa?! » strillò Lupin sconvolto « Maledetta, porca, insensibile J.K.Rowling! » e bestemmiando cominciò a prendere a calci il letto di Neville e colui che lo occupava.
    In quella entrò la McGranitt « Oh per dindirindina, Harry, Hagrid sostiene che tu sia un testimone oculare, hai veramente visto tutto? »
    « Si, ero immobilizzato sotto il mantello dell’invisibilità, ma ho potuto comunque assistere all’omicidio: Draco ha disarmato Silente e poi Piton lo ha ucciso. »
    « Cioè Piton ha ucciso Draco? » chiese la McGranitt senza capire.
    « No, Silente! »
    « Silente ha ucciso Draco? »
    « Ma no! Piton ha ucciso Silente. »
    « Oh santo cielo, Piton » gemette la McGranitt accasciandosi su una sedia « Eppure Silente si fidava di Piton! »
    « Si, ma Silente era anziano » le ricordò Lupin con voce dura « Forse era affetto da demenza senile. »
    « Oh, è colpa mia! » sospirò la McGranitt asciugandosi le lacrime con un fazzoletto scozzese « Sono stata io a dire a Vitious di chiamarlo. »
    « Non è stata colpa tua » disse fermamente Lupin.
    « Sono stata così stupida » singhiozzò Hermione « Io e Luna eravamo davanti all’ufficio di Piton a spiarlo quando Vitious ne è entrato… Piton poi ci ha detto che Vitious era svenuto e che dovevamo aiutarlo e così ci è sfuggito. »
    « Non è stata colpa tua » ripetè fortemente Lupin « E nemmeno di Luna. »
    « Io, Harry, ho fallito » disse Ron « Ero con Ginny e Neville a controllare Draco, ma quando è uscito dalla stanza delle necessità ci ha gettato addosso la polvere di oscurità istantanea peruviana ed è riuscito a svignarsela insieme ai mangiamorte. »
    « Non è stata colpa tua » ribadì Lupin fermamente.
    « Devo scambiare qualche parolina con Fred e George » continuò Ron « Che stiano più attenti a chi vendono la loro merce. »
    « Si, ma non è stata colpa loro » sostenne Lupin.
Infine arrivarono i coniugi Weasley con Fleur, mettendo quindi fine ai discorsi del gruppetto e soprattutto facendo finalmente smettere a Lupin di assolvere tutti.
    « Arthur mi dispiace » disse subito Lupin rivolto al signor Weasley « Il tuo figliuolo si è fatto la bua, ma non è stata colpa sua, Greyback è il colpevole. »
    « Cosa?! Ma… adesso che accadrà a Bill? » chiese preoccupato mentre la moglie rubava il lavoro a madama Chips.
    « Non lo sappiamo con certezza » cercò di spiegargli Lupin « Non era in atto la trasformazione, ma ci saranno di sicuro delle contaminazioni, probabilmente d’ora in poi Bill muterà il pelo ad ogni cambio di stagione e ululerà alla luna. »
    « Ed è vero… Silente è…? »
    « Si. »
    « Molly, Silente è morto » la informò il marito.
    « Sai quanto me ne frega in questo momento » disse gentilmente la signora Weasley tamponando le ferite di Bill « Il mio povero bambino! Proprio adesso che si doveva sposare! Va be’, vorrà dire che rimanderemo indietro i regali di nozze. »
    Fleur non fu molto felice nell’udire queste parole e non si fece scrupoli nel mandare la signora Weasley al diavolo. Che, diciamolo francamente, era pure ora, è dall’inizio del libro che Molly scassa le palle e tenta di mandarle all’aria il matrimonio.
    Il problema è che poi ci si mette Tonks a fare l’isterica « Ecco vedi, lei lo sposa lo stesso, non le importa se è stato morso! » urlò furiosa contro Lupin.
    « Si, ma che c’entra? » chiese Lupin.
    « C’entra che neanche a me importa! »
    « Voglio dire, che c’entra adesso? Ti sembra il momento? Non possiamo parlarne dopo davanti a una bella tazza di cioccolata fumante? »
    A interrompere questa scenetta assurda ci pensò Hagrid che, piangente come un salice, era appena giunto in infermeria « Professoressa McGranitt, l’ho fatto, ho portato il professor Silente alla camera mortuaria. »
    « Ben fatto Hagrid, ora però desidererei parlare con i direttori delle case, valli a raccattare e unisciti a noi se non ti spiace. Slughorn potrà rappresentare Serpeverde, fermalo prima che riesca a fuggire » disse la McGranitt. Quando Hagrid fu nuovamente uscito si rivolse a Harry « Vorrei scambiare due parole con te. »
    « Va bene, solo se sono doppie però » precisò Harry seguendola fuori dall’infermeria. Salirono le scale fino all’ex ufficio di Silente, ormai di proprietà della McGranitt essendo questa divenuta la nuova preside della scuola e signora indissolubile del castello.
    Entrati nell’ufficio circolare la McGranitt si guardò un po’ attorno prima di gettarsi ad abbracciare morbosamente la scrivania « Mio, mio, è tutto mio! » gioì con voce sadica. Si ricompose quando vide che Harry la guardava con sguardo allucinato « Oh, scusami Potter » disse lisciandosi la veste « Mi sono fatta sopraffare dalle emozioni. Oh, quale perdita abbiamo subito oggi! » singhiozzò asciugandosi una lacrima.
    « Ehm, non doveva parlarmi? »
    « Ah già, giusto » ricordò la McGranitt sedendosi dietro alla scrivania « Sono assai curiosa di sapere dove siete andati tu e il professor Silente questa notte. »
    « Non posso dirglielo. »
    « Suvvia, perché no? Cos’è, ti vergogni? » insistette la McGranitt « Che, siete andati al locale a luci rosse di Hogsmeade? »
    « Magari, manco sapevo ci fosse un locale a luci rosse a Hogsmeade. »
    « In effetti non mi è sembrato di vedervi durante il mio numero di striptease » convenne la McGranitt pensierosa. Harry la fissò scioccato per un po’, prima che incalzasse nuovamente con le domande « Allora, dov’è che siete andati? Credo di avere il diritto di saperlo. »
    « Il professor Silente si è raccomandato di mantenere segreta la cosa » le spiegò Harry.
    « Ma io sono io! » esclamò scioccata la McGranitt « Voglio dire, sono sicura che il professor Silente si fidasse di me, e poi scusa, il professor Silente ormai è morto, anche se me lo dici non se ne renderà di certo conto. »
    « Le piacerebbe saperlo, eh? » sogghignò soddisfatto Harry « Mi spiace, dovrà accontentarsi delle supposizioni. »
    La McGranitt borbottò irritata, in quel momento i direttori delle case entrarono nello studio.
    « Piton! » esclamò Slughorn scioccato « Chi l’avrebbe mai immaginato! E sono stato io a istruirlo! »
    « Si, ma non è stata colpa tua! » puntualizzò Lupin uscendo all’improvviso da sotto la scrivania.
    « Remus, che diamine ci facevi lì sotto? » chiese la McGranitt sconvolta.
    « Oh, scusami Minerva, cercavo di evitare di dover discutere con Tonks » spiegò sgranocchiando un kinder cereali.
    « Per l’amor del cielo, mettetevi insieme, così quella benedetta ragazza la smette di essere perennemente depressa! » esclamò la McGranitt « E’ tutto il libro che ci stressa con le sue paturnie d’amore. »
    Una volta che Lupin fu uscito in sella alla sua mountain bike, scassata per essere stata prestata a Neville, la professoressa riprese a parlare con i suoi colleghi « Ebbene che facciamo? Chiudiamo la scuola o la manteniamo aperta? »
    « Bisogna vedere se viene qualche studente o no » disse la Sprite.
    « Prima di prendere qualsiasi decisione è meglio consultare i dirigenti » puntualizzò Vitious.
    « Chiudiamo e approfittiamone per restaurare il castello » propose la Sprite.
    « Prima di prendere qualsiasi decisione è meglio consultare i dirigenti » ripetè Vitious.
    « Chiudiamo e fuggiamo alle Canarie » suggerì Slughorn.
    « Prima di prendere qualsiasi decisione è meglio consultare i dirigenti » insistette Vitious.
    « Tu Hagrid invece che consigli? » gli chiese la McGranitt che cominciava ad avere mal di testa.
    « Io rimango e insegno anche se non c’è nessuno che frequenta » dichiarò risoluto « Sembrerò un deficiente, ma non m’importa. »
    « Si, ma voglio rammentarvi che prima di prendere qualsiasi decisione è meglio consultare i dirigenti! »
    « Che stress che fai venire, Filius! » sbraitò la McGranitt « Va bene, consultiamo prima i dirigenti, sei felice adesso? Mamma mia, sono preside da nemmeno dieci minuti ed ho già l’esaurimento. »
    « Un’altra cosa professoressa » aggiunse Harry « Bisogna seppellire il professor Silente. »
    « Si, ma a quello ci penserà il becchino. »
    « Intendevo che bisognerà organizzargli un funerale » spiegò Harry « A cui possano partecipare tutti gli studenti. »
    « E’ vero » convenne la Sprite « Vorranno dirgli addio. Senza contare che il funerale di Silente sarà uno degli appuntamenti mediatici più importanti degli ultimi anni, secondo solo alla finale dei mondiali di lancio dello scopino del water. »
    All’improvviso il ritratto di uno dei precedenti presidi si rivolse alla McGranitt « Il ministro sta per arrivare, l’ho visto partire con la motoretta proprio adesso. »
    « Ti ringrazio Jones… cioè voglio dire Smith… no aspetta, è Julius, giusto? »
    « Everard » la corresse l’ex preside con un sospiro rassegnato.
    « Ah già, scusami, ma è difficile imparare tutti i vostri nomi » si giustificò la McGranitt prima di rivolgersi nuovamente a Harry « E’ meglio se te ne vai prima che arrivi il ministro. »
    Senza farselo dire due volte Harry uscì e se ne tornò in sala comune. Anziché unirsi ai compagni che si spartivano i soldi delle scommesse vinte puntando sulla morte di Silente, Harry se ne andò in dormitorio, tanto lui aveva puntato sulla morte di Sirius e aveva perso dal momento che questi era già morto. In dormitorio trovò Ron, anche lui aveva sbagliato la puntata, scommettendo sulla morte di se stesso.
    « Allora, che si dice per il castello? » gli chiese Ron quando Harry si fu seduto sul proprio letto.
    « Vogliono chiudere Hogwarts. »
    « No! Non possono farlo! » protestò Ron dopo essere rimasto dieci minuti buoni a bocca aperta per la sorpresa.
    « Eccome se possono, basta chiudere la porta a chiave » spiegò Harry « E faranno un funerale a Silente in diretta televisiva e sponsorizzato da gadget. »
    « Capisco. Ma ora basta parlare di questi argomenti deprimenti, allora dimmi, che ne è dell’Horcrux? »
    « Era fasullo, un bastardo di nome R.A.B. l’ha sgraffignato e ci ha fatto fare un sacco di fatica per nulla. » Ron rimase dieci minuti buoni a bocca aperta per la sorpresa.
    Pochi giorni dopo Harry, Ginny, Ron e Hermione erano in sala comune a scrivere sui muri. Quando Ginny si fu rotta del passatempo idiota e se ne fu andata a letto, Hermione prese da parte Harry e Ron con fare cospiratorio e li mise al corrente di quello che aveva scoperto.
    « Ehi raga, avevo ragione su Eileen Prince » disse esultante.
    « Nisba, il principe mezzo-sangue è Piton, me l’ha detto lui » la corresse Harry.
    « Voglio dire, avevo ragione a pensare che il libro fosse suo. Lei era la madre di Piton, aveva sposato un babbano, cosa che faceva del figlio un mezzo-sangue. » Ron rimase dieci minuti buoni a bocca aperta per la sorpresa, mentre Harry si malediva per non aver mostrato il libro a Silente.
    Il giorno del funerale gli studenti scesero a colazione vestiti di nero, ma la cosa non fece molta differenza, dal momento che tutti i giorni dell’anno erano vestiti così. Il ministro Scrimgeour si era accomodato sulla vecchia sedia di Piton, domandandosi come mai tutti i presenti avessero un’aria così mesta. Da questo momento in poi Harry si distrae sempre a pensare ai fattacci suoi e per riportarlo alla realtà Ginny gli da tante di quelle gomitate che potrebbe essere benissimo denunciata per percosse. Infine tutti quanti parteciparono al funerale, dove era presente quasi tutto il mondo magico e dove Hagrid suonò la canzone preferita di Silente con una chitarra scordata.
    Finita la cerimonia funebre Harry si rivolse a Ginny « Penso sia meglio se smettiamo di frequentarci » disse facendo svenire i fan della coppia, che comunque non hanno fatto altro che festeggiare per tutta la narrazione.
    « Sapevo l’avresti detto » disse lei « Avevo già letto il libro. »
    Dal momento che la ragazza sapeva già tutto e quindi non c’era bisogno di discutere ulteriormente, Harry la lasciò e si allontanò verso il lago. Pochi istanti dopo venne raggiunto dal ministro Scrimgeour.
    « Ehilà Harry, bella festa non trovi? » lo salutò bonariamente « Allora che mi dici della notte in cui Silente è morto? Gira voce che tu fossi con lui. »
    « E lei che ne sa? »
    « C’erano due manici di scopa su quella torre » spiegò Scrimgeor « Il ministero sa fare due più due, Harry. »
    « Ah, davvero? E mica dica, quanto fa? »
    « Tre. »
    « Sbagliato, fa cinque. »
    « Accidenti mi sono confuso con la tabellina dell’undici » esclamò il ministro dandosi una pacca sulla fronte « A parte questo, mi vuoi dire dove siete andati? »
    « Manco morto, non l’ho detto alla McGranitt, non vedo perché dovrei dirlo a lei. »
    « E riguardo alla proposta che ti ho fatto a Natale? »
    « Manco morto pure quella, ricordi che io sono un uomo di Silente in tutto e per tutto!» ribadì Harry assumendo una posa da statua commemorativa, ma senza pagarle lo stipendio.
    « Che palle fai venire… » detto questo Scrimgeour si allontanò e se ne tornò dal resto della delegazione che stava giocando a scala quaranta, Percy perdeva perché credeva di star giocando a memory.
    Nel frattempo Ron e Hermione avevano raggiunto Harry « Che cosa voleva il ministro? » gli chiese Hermione.
    « La stessa cosa che voleva a Natale » le spiegò Harry « Propormi di diventare il ragazzo poster del ministero, ma io ovviamente ho rifiutato, non mi allieta l’idea di dover star appiccicato a un muro. »
    Hermione si voltò a guardare il castello « E’ tremendo pensare che forse non torneremo più. Come si può chiudere Hogwarts, dico io? »
    « Con le chiavi, me l’ha spiegato Harry » rispose Ron.
    « Anche se aprisse io non tornerò » rivelò loro Harry. Ron rimase dieci minuti buoni a bocca aperta per la sorpresa .
    « Sapevo l’avresti detto » sospirò Hermione.
    « Pure tu, come Ginny, hai già letto il libro? »
    « Ma cosa farai? » gli chiese Ron.
    « Cercherò i rimanenti Horcrux e li distruggerò. Poi andrò da Voldemort e lo ucciderò una volta per tutte. Se nel frattempo dovessi incontrare Piton gli faccio un culo così » spiegò Harry « Prima però torno a rompermi un po’ dai Dursley, Silente ci teneva così tanto. »
    « Verremo anche noi » disse risoluta Hermione.
    « Dove? »
    « Dai tuoi zii » rispose Ron « Passeremo le vacanze lì, pensa alla loro faccia quando scopriranno che dovranno ospitare dei maghi. »
    Alla prospettiva di rovinare le vacanze ai Dursley i tre presero a ridere come dei deficienti. Nonostante l’avvenire incerto e pericoloso che gli si parava davanti e la resa dei conti che sapeva si sarebbe dovuta disputare tra lui e Voldemort nella via principale di un pesino del Far West a mezzogiorno in punto, Harry si sentì più leggero al pensiero che ci sarebbe comunque sempre stato il momento per fare e dire cazzate insieme a Ron e Hermione.

***

Finita, finalmente! Spero vi siate divertiti tutti e vi siate fatti delle grasse risate, se proprio non vi siete sbellicati spero almeno di essere riuscita a strapparvi qualche sorrisino ^^
Se siete interessati a leggere qualche cosa d’altro di mio, c’è, fresca fresca di pubblicazione, un’ipotetica versione demenziale del settimo libro nel mio account, Harry Potter e l’improbabile settimo libro, leggetela se ne avete voglia e nel caso non dimenticate di recensire ^^
Se invece preferite le parodie dei libri temo dobbiate fare senza per un bel po’ perché non ho intenzione di iniziarne un’altra adesso. Ovviamente non posso ipotizzarne una del settimo libro senza averlo prima letto e del resto non è detto che si presti a un’operazione del genere. Staremo a vedere ^^

Per la realizzazione di questa fanfiction si ringraziano mia sorella Angela per il sostegno e i preziosi consigli, J.K.Rowling per aver scritto il libro originale e per aver creato questa fantastica saga, il dizionario d’italiano per aver risolto i miei dubbi amletici sulla corretta grafia delle parole, i miei gatti che immagino volessero aiutarmi vista la frequenza con cui passeggiavano sulla tastiera, i professori universitari che con le loro lezioni riescono sempre a fornirti ispirazione, i Beatles i Led Zeppelin i Queen i Nightwish Mozart e la canzoncina scema di Furia cavallo del West per avermi allietato durante la scrittura ( abitudine che ho preso da poco, prima tendevo a non ascoltare molto la musica mentre scrivevo ) e last but not least chi ha commentato questa fanfiction, ovvero Strekon, Emma, Master Romy, Lunastorta92, Dark-Iori, Batsheba, Shaida Black, Call, Lothiriel, Fay, Dark Feder, Suzako, Regina delle Serpi, Hermione93, Maryon, Starliam, Sara, Judie, Minau, Moonlight Rage, Mandy JJ, Lupin e Raptor, Nonna Minerva, Marion, Samvise, Ele09, Peppe, Faf, Silvia91, Tonks78, Anya, e, ovviamente, i numerosi lettori anonimi^^

Cercate di recensire anche quest’ultimo capitolo, non fatevi minacciare ^^ ( che comunque ha il suo effetto, ogni volta che ricorro a questo metodo le recensioni raddoppiano O__O ) Se per ragioni di principio, morali o politiche(?) non volete usare lo spazio recensioni potete sempre contattarmi per mail ^^ O, se ci riuscite, telepaticamente, ma non garantisco risposte con questo metodo.
Un bacione immenso a tutti quanti!

   
 
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