Think of me when you're out, when you're out there 
I'll beg you nice from my knees 
When the world treats you way too fairly 
It's a shame i'm a dream 
All I wanted was you 
All I wanted was you
ALL I WANTED-PARAMORE.
 

La mattina dopo mi svegliai con delle urla provenienti dal corridoio in cui si trovava la mia camera ospedaliera.
Mi tirai su dal letto toccandomi i polsi , avevano levato via le corde.
Mi rispecchiai allo specchio dell'armadietto ed era come se vedessi all'improvviso due palle nere al posto dei miei occhi azzurri cielo.
Ma che era tutte quelle urla?
*signore non può entrare!*
*non me ne importa niente! Io devo farlo!*
riuscì a sentire solo quelle due frasi completamente appannate.
Non riuscivo a capire chi stesse parlando ma mi servì solo un attimo per capire cosa stesse succedendo.
Sentì il mio battito cardiaco perdersi e non controllarsi più.
Il mio sorriso uscire all'improvviso e faceva fatica a causa della paresi facciale che si era creata in quel periodo.
I miei occhi ripresero il loro colore , e forse erano diventati anche più splendenti.
Avrei riconosciuto quella voce piena di forza , con un pizzico di menefreghismo e una punta di dolcezza anche in mezzo ad una folla urlante.
Mi alzai a busto retto dal mio letto e vidi passare dalla mia porta a vetri ciò che io aspettavo da secondi , da minuti , da ore , da giorni , da settimane , da mesi.
Vidi il pomello della porta girare dal lato giusto.
Da quella porta non entrò solo la sua freschezza e la sua bellezza , si imbucarono alla festa anche le piccole cellule umane che lui aveva portato con se quando è andato via.
Mi guardò e si catapultò con un passò accanto a me.
Lo vidi e mi sentì le mani cadere come se fossero fatte di sale.
Come che se lo avessi toccato lo avrei rovinato.
Sentì il suo calore avvicinarsi e il suo sorriso comparire.
Sentì le sue mani sui miei fianchi e la sua testa appoggiata alla mia spalla mentre le mie mani facevano fatica a toccarlo per paura che svanisse come una nuvola di fumo causata da una sigaretta.
Che stavo facendo?
Lo avevo li finalmente e non riuscivo a sfiorarlo.
- io te lo avevo detto che se ti lasciassi saresti diventata pazza . - sorrisi a quella sua battuta e legai le mie braccia al suo collo perfetto come se fosse disegnato da un compasso.
Appena ci sentì di nuovo anche solo vicini , i miei pensieri suicidi , le lacrime che avrebbero voluto uscire per la sua assenza e le urla per la depressione cominciarono a sgretolasi e diventare cenere che volava via con un soffio di vento.
Mi accarezzò i capelli appena sentì dei singhiozzi provenienti da dentro di me.
Si , stavo piangendo , ma quelle non erano lacrime provocate dalla sua assenza , quelle erano lacrime provocate da quel tornado di emozioni che aveva creato anche solo toccandomi.
- ora ci sono io , non piangere! Rincominciamo da capo , ma lo facciamo per bene questa volta! . -
e che cosa erano quelle parole?
Se anche solo il suo contatto mi provoca le lacrime , quelle parole , che avrebbero potuto creare?
- ti prometto che se ricapiterà una cosa del genere , io mi prenderò la responsabilità del bimbo , lo faccio solo per te . - mi prese dal mento avvicinando la sua bocca alla mia fronte e lasciando una traccia di se.
- io non posso rovinarti la vita . -
- sai quando mi hai rovinato la vita in tutto questo periodo da quando ti ho incontrata? . - scossi la testa come segno che non lo sapessi.
In quel momento sembravo una bimba abbracciata a suo padre ; l'uomo della vita di ogni principessa di papà.
- mi hai rovinato la vita solo quando non ti vedevo più , quando non eri più nelle mie mani e quando non potevo baciarti e dire che sei bellissima aggiungendo il fatto che la tua mancanza mi ha fatto innamorare di te . -
quindi era questo il trucco?
Non serviva il sesso o qualche frase romantica per farlo innamorare.
Serviva solo la mia mancanza.
Notò che non avevo espressione facciale , che mi limitavo solo a perdermi nei suoi occhi come quando ci si perde in uno di quei labirinti strani dei videogiochi e non sai come uscirne e credi che sia tutto finito e ti arrendi.
Beh , li era il contrario , non sapevo come uscire da quel labirinto ma forse perchè non avevo proprio voglia di uscirne.
Mi erano mancati tanto quegli occhi castani e pieni di vita che non smettevo più di guardarli e continuavo , in modo masochista , ad innamorarmene sempre di più come una stupida adolescente.
- che c'è? Non hai più parole per rispondere? . - rise facendomi morire.
- no! È che non ho parole per dirti tutto quello che sto vivendo dentro . -
- è bello o brutto? . -
- indovina tu . -
- se è bello sono felice , se è brutto ho un modo per rimediare . - mi avvicinò a lui baciandomi il collo per salire fino alla guancia e ricadere alla bocca.
Posso giurare sull'immensità del cielo.
Quel bacio dato con delicatezza , senza trasformarlo in una situazione bollente , fu la sensazione più bella che avessi mai provato.
Era la prima volta che ci baciavamo.
Si , era la prima volta che ci baciavamo sul serio.
Che ci baciavamo con amore , trasmettendoci tutto quello che provava l'uno per l'altra.
Fummo interrotti dall'infermiera che ci fece allontanare per darmi una pillola immersa in un bicchiere d'acqua , credo fosse tranquillante.
Il moro si voltò sorridendo verso l'infermiera e già il senso di gelosia mi stava pompando nelle vene.
Forse perchè non ero io la causa di quel sorriso ma solo l'avvenenza di quella giovane infermiera e gli diedi una pacca sulla spalla al moro che rise.
- quando può uscire la ragazza da qui? . -
- quando ci accerteremo che sia sana mentalmente . -
- no guardi ci deve essere un problema! Lei è sana , è la mia la colpa di quel suo comportamento . - quella donna sorrise e gli rispose dicendo che entro due giorni mi avrebbero rilasciata.
Quei due giorni d'attesa per uscire passarono come nulla.
Lui venne sempre , con un mazzo di fiori in mano ogni giorno , con il suo sorriso nell'altra , e con il mio cuore nella tasca destra dei suoi jeans che lui metteva a vita bassa in modo che si potesse notare il bordino dei suoi boxer che facevano impazzire ogni adolescente che lo seguiva.
E la mia mente ricominciò a farsi del male con i pensieri.
Cioè , in tutta quella miriade di ragazze che gli andavano dietro , sia come fans che come compagne , lui aveva scelto me.
Perchè?
Che avevo di diverso?
Si era innamorato di me , o del modo svelto in cui gli toglievo i pantaloni?
Ma non fa niente il perchè , io ci volevo credere.
Uscì finalmente da quell'ospedale con mia madre e ci dirigemmo verso casa.
Aperta la porta mi meravigliai per quanto fosse cambiata anche casa mia.
Tutto era cambiato.
Da casa mia alle persone che frequentavo.
Era l'occhio malato , l'impressione di una pazza o un qualcosa di reale che si toccava con mano?
Verso ora di pranzo suonò il campanello e andai ad aprire vedendo con molto piacere Zayn e Meg che erano venuti a trovarmi da scuola.
Dopo le vacanze sarebbe ritornato di nuovo il mio primo giorno di scuola dopo due mesi che non ci andavo più.
Zayn per accogliermi mi stampò un bacio sulla bocca per poi entrare e abbracciare mia madre che cucinava per tutti e Meg guardava con me la scena mentre mi teneva abbracciata a se.
Mentre stavamo a tavola Zayn posò le posate e si girò verso mia madre con uno sguardo serio.
- Rose io volevo farti una proposta . - mia madre annuì attenta a quello che diceva il moro.
In quel momento eravamo identiche , annuivamo sempre molto spaventate di quello che ci avrebbero potuto dire.
- visto che io ti conosco vorrei portare Lyssa a Bradford dalla mia famiglia per le vacanze natalizie che verranno date fra qualche giorno , so che tu sei una donna sola ma io ci tenevo veramente molto  . - mi madre mi guardò sorridendo come se se lo aspettasse.
Meg si intromise.
- può venire da me Rose . - le nostre madri erano migliori amiche da molto tempo e non avevano di quei problemi e mia madre sorrise e concluse quella conversazione con un grande 'si' rivolto al moro che fece una faccia strana completamente occupata da un sorriso come se avesse vinto una medaglia d'oro alle olimpiadi senza sapere per cosa.
I giorni prima delle vacanze estive passarono velocemente ed arrivò in un attimo il giorno della partenza.
Zayn aveva prenotato i biglietti anche prima della risposta positiva di mia madre.
Feci la valigia mettendoci poche cose.
La mattina dopo mi svegliai in tarda mattinata e scesi al piano inferiore trovando le valigie di mia madre sulla porta per poter andare da Meg.
La dolce donna che mi aveva partorito senza nemmeno far viaggiare nella sua mente il pensiero di abortire , stava cucinando il pranzo.
Il mio volo era prenotato per la sera verso le 22:00.
avevo tutto il tempo di godermi casa mai ancora.
Mentre stavo a pranzare con mia madre , cominciai a pensare ancora.
E se non fossi piaciuta alla famiglia di Zayn?
E se non fossi piaciuta ai genitori?
E se fossi stata un emerito disastro e si facessero una brutta idea di me?
Fui interrotta dal campanello che mi fece trasalire dai miei pensieri.
Era Maegan con sua madre venuta a prendere le valigie e mia made per portarla a casa sua.
Mi abbracciò solo come una mamma sapeva fare e mi lasciò per poi andare via.
Rimasi tutto il pomeriggio a casa finchè suonò il cellulare , era Liam.
'pronto?'
'Lyssa che fai?'
'sul divano che evito di deprimermi tu?'
'sono fuori da casa tua'. Mi alzai dal divano e mi affacciai alla finestra e lo vidi sulla mano che agitava la mano verso la mia direzione.
'che ci fai qui?'
'sono venuto a prendere la valigia e te per andare in albergo così ci saremmo annoiati tutti insieme prima del viaggio.' risi rimanendo al telefono e accettai andandomi a vestire.
Presi dei jeans neri stretti nelle gambe , presi un maglioncino bianco con le maniche larghe e un cappellino di lana dello stesso colore , conclusi con un paio di doctor martens nere ai piedi.
Lasciai i capelli liberi e scesi al piano inferiore con la valigia e e chiusi casa salendo in macchina e dirigendoci nel loro albergo.
Lasciammo la valigia in macchina non prenderla in continuazione.
Si erano già fatte le 19:00 della sera.
entrai nella camera d'albergo e trovai tutti i ragazzi sdraiati sul divano che giocavano a pes.
mi sedessi vicino a loro che mi dissero che Zayn era sotto la doccia e tutti quanti eravamo coscienti del tempo che eprdeva quel ragazzo in bagno.
Malik uscì dal bagno più bello di sempre.
aveva messo dei pantaloni grigi stretti nelle gambe , le sue clark nere , la sua magli di Mikey Mouse azzurra e un giacchetto di sopra nero con dei ricami grigi.
Mi guardò come per dirmi una miriade di cose senza dover aprire la bocca.
mi si avvicinò prendendomi la mano e dicendo pubblicamente che ci stavamo avviando per l’aeroporto.
i ragazzi ci salutarono e Liam ci accompagnò in aeroporto e mi accorsi di una cosa.
gli toccai la mano e lui si girò verso di me accedendo il suo sorriso e lasciando cadere la mai autostima in un buco nero.
- la tua valigia? . -
- stiamo andando a casa mia , non avrò bisogno di valigia . – disse questa frase con una risata sarcastica e pensai che avesse ragione.
arrivammo , scaricammo la mia valigia e ci avviamo dentro.
verso le 21:50 la voce registrata dell’aeroporto annunciò il nostro volo e ci imbarcammo.
i nostri posti erano vicinissimi e nel momento del sedersi lui mi consigliò di sedermi al lato del finestrino.
- perché? . -
- appena arriviamo a Bradford ci sarà un bellissimo panorama per tutte le luci che ci sono .. -
- solo per questo? . -
- ho paura delel altezze! Vai a sederti! . - scoppiai a ridere e mi sedetti , legammo le cinture , lui mise le cuffie alle orecchie e mi prese la mano , per poi prendere il volo.
 

LOL
ciao belli.
allora questo è il continuo!
sto gestendo una pagina facebook quindi non ho il tempo come prima di pubblicare sempre!
grazie epr chi segue la storia e per chi la legge!
mi farebbbe comunque piacere sapere quello che pensate del capitolo!
aspetto le vostre come al solito tenerissime recensioni c:
grazie di tutto:3

Ludovica xxx