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Autore: Sweet Marshmallow_    31/08/2012    5 recensioni
[Long-Fic interamente dedicata a Inception_]
Un’organizzazione segreta di ragazze e ragazzi sta programmando l’ennesimo omicidio.
Il loro prossimo bersaglio sarà il sindaco della loro città, Lione, con cui Emily Black ha un conto in sospeso.
Aster Kazetsuki, capo dell’organizzazione, guiderà Amy e la sua gemella Seline verso la conquista di ciò che è stato preso con la forza alla prima.
Il suo orgoglio.
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La soglia venne varcata dopo un secondo dalle gemelle Black, entrambe con sguardi furenti, mentre le altre all’interno della stanza fecero appena in tempo a notare il piede di Amy che si ritirava dopo aver quasi spaccato il muro con la dorata maniglia sporgente della porta.
[OCxReina / OCxHiroto / OCxFidio] 
Genere: Mistero, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Assassin's creed. More than this.

Il credo dell’assassino

Part I – A new mission
 

 

Emily Black era una ragazza insolita…
No, Emily Black era una ragazza strana.

Prima di tutto, si faceva chiamare Amy, e qualunque persona, pensando a quel nome,  avrebbe pensato ad un angelo di ragazza.
Ma vi assicuro che non era affatto così.
Il tutto partiva dai suoi occhi che, non si sa come, avevano la dote di cambiare colore, a seconda delle emozioni che provasse in quel momento.
Aveva la pelle molto chiara ed era di altezza media, il tutto accentuato da forme delicate e non troppo prosperose.

I suoi capelli erano neri e lisci, piuttosto lunghi, con dei riflessi argentei.

Ma vi assicuro, che il suo aspetto era la cosa meno strana che la caratterizzava.
La Black, ad esempio, era il vice-capo di un’associazione di ragazze, il cui scopo era la vendetta.
Avevano preso l’iniziativa di abbandonare le loro vite per riunirsi, e vendicarsi delle persone che avevano fatto loro un torto nella loro vita “allo scoperto”.

Il vice-capo insieme a lei era la sua sorella gemella.
Fisicamente si assomigliavano molto, anzi, erano quasi due gocce d’acqua, mentre caratterialmente erano simili, ma non troppo.
L’altra Black si chiamava Seline, ma veniva soprannominata Lily.
Aveva anch’essa gli occhi con quella particolarità, con lunghe ciglia nere, mentre la pelle chiara d’estate veniva addolcita con qualche lentiggine nella zona del naso e delle guancie.

Un’altra differenza erano le labbra di Lily, che erano decisamente più carnose e rosse.
Anche i suoi capelli erano neri, però al posto dei riflessi argentati aveva delle piccole ciocche rosse, che le conferivano un’aria più sbarazzina.
L’associazione era composta da una ventina di ragazze quasi maggiorenni e una mezza dozzina di uomini adulti, e il loro punto di ritrovo, era un bunker a venti metri dalla superficie della città di Lione.

E loro erano le Spie Nere.
Come era prevedibile, accederci non rientrava nelle cose che si sarebbero definite facili.
In primis, bisognava entrare in un palazzo normale e semplice, nella periferia di Lione.
Successivamente, invece di andare dalla parte dell’ascensore, bisognava imboccare un vicolo cieco che portava ad una piccola porta arrugginita, con anche vecchia tempera gialla incrostata.
Una persona quasi di un metro e sessantacinque, come alcune delle ragazze, non poteva entrarci normalmente, ma era necessario entrarci da sedute.
Entrando con fatica da quella porta ci si ritrovava dinnanzi una scala a chiocciola tutta dissestata, mancante di alcuni gradini, che fossero ammuffiti o scardinati, e si scendeva in profondità di venti metri circa.
Una volta arrivati giù ci si trovava in una grossa stanza grigia, con un tavolo senza una gamba e tutto ammuffito, gli sgabelli al contrario, il lavandino che perdeva acqua e vecchie fotografie in bianco e nero con il vetro rotto.

Chiunque avrebbe pensato ad una vecchia cantina abbandonata, chi invece abitava lì sapeva quanto bastasse togliere una trave di legno appoggiata al muro apparentemente per caso per accedere alla seconda camera, attraverso un buco nel muro.
Altre tre o quattro stanze così, con le pareti scrostate e orologi a pendolo ormai fermi, si arrivava nell’aula grande, una stanza grande dieci volte una normale.
L’Aula Grande era ben illuminata, le pareti erano di colori tenui ed era ricca di oggetti preziosi, quali pianoforti o vasi di cristallo, il tutto adornato con fiori di colori sgargianti.
Da quella stanza principale partivano quattro porte, e fu proprio una di queste che si spalancò grazie ad un calcio, sbattendo forte contro il muro dietro ad essa.

La soglia venne varcata dopo un secondo dalle gemelle Black, entrambe con sguardi furenti, mentre le altre all’interno della stanza fecero appena in tempo a notare il piede di Amy che si ritirava dopo aver quasi spaccato il muro con la dorata maniglia sporgente della porta.
Ovviamente le ragazze non erano solamente assassine, ma anche ladre, ed era proprio grazie a quello che potevano permettersi alcuni sfizi.
“Ancora non hanno trovato niente” ringhiò Amy, sbattendo la mano destra chiusa a pugno contro il cartongesso della parete.
“Guardate che la Cina è grande, come fanno a trovare un uomo in centinaia di milioni di persone?” disse ovvia Maya, che era decisamente la più razionale tra le ragazze, nonché la più testarda.

“Potrebbero impegnarsi di più!” appoggiò la gemella Lily, passandosi una mano sul viso, ancora sconvolta.
"Sentite: sappiamo tutte che Alina, Luna e Hilary sono quelle che hanno più esperienza all’estero, quindi non ci resta che aspettare altre notizie” si intromise Jacqueline, che fino a quel momento non aveva staccato lo sguardo dal suo libro.
Quella missione era quella più azzardata che avessero mai compiuto fino a quel momento, nonché quella che stava più a cuore alle Black.
Il tutto consisteva nel far fuori il sindaco della loro città, che nonostante sembrasse una persona gentile ed educata, come tutti nascondeva un lato oscuro, e Amy e Lily ne erano molto a conoscenza.
“Ho individuato i sistemi di sicurezza” annunciò Danielle dal suo computer, poco prima che Emily replicasse.
Ci fu un attimo di scalpore, ed in un minuto tutte le ragazze furono lì attorno al computer della rosa.
La ragazza dagli occhi blu spiegò a larghe linee il sistema che avrebbe permesso loro di entrare nel sistema giudiziario prima di tutto il resto, per poi girarsi verso le sue compagne.

“Mi sembra un’idea geniale” annuì Seline, guardando la gemella.
“Umpf, sì, direi di sì, che rincoglioniti che sono però, hanno più sistemi di sicurezza le entrate sul retro e quelle principali sono assolutamente facili da varcare” sorrise sadica Amy, battendo il cinque con Lily, che era lunica alla quale permetteva di trattarla in modo piuttosto normale.
Non passarono neanche cinque minuti, in cui le ragazze spararono insulti al sindacato della propria città, che Helen Tomson e Celeste Williams entrarono nella stanza sorridendo, con in mano un piccolo foglietto giallo: “Abbiamo i primi due numeri su cinque della password per entrare nel sindacato” dissero loro, prima di essere acclamate e abbracciate dalle altre.
Che la missione “Mettere fuori gioco il sindaco” abbia inizio.

 

#Angolo dell’Autrice#
Buongiorno :D

Eccomi qui con l’ultimo primo capitolo del Progetto :D
Prima di tutto questa Long Fic è interamente dedicata a The Gladiators_, ovvero Giò, perché è una delle prime con cui ho legato in questo sito e non se n’è mai andata, anche nei momenti peggiori.

L’OC Amily Black è suo, e a lei appartiene, ok? Copiatelo e siete morte <3
Secondo voi chi è il Sindaco? Provate a indovinare :D
Avete notato che le altre ragazze nominate sono le protagoniste della mia Long Black Knights?
Parlando di quella Long, devo farvi un discorsetto… -.-
Beh, ho terminato. Un bacione a tutti :)
Cipolla (?) 

  
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