Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Bluemask    31/08/2012    4 recensioni
- Ehi. – ripeté – Non ti ho mai vista qui, sei nuova? Che ci fai di notte, da sola, sotto la pioggia?-
- Mi sono persa.- riuscii a dire, ancora scossa.
- Oh, capisco. Vieni a casa mia.- fece un gesto con la mano, invitandomi ad andare con lui.
Alzai un sopracciglio. –Chi mi dice che possa fidarmi di te?- domandai, seccata.
----
Avevo chiamato Zayn, era l’unico con cui mi ero sfogato ultimamente.
- Liam, che è successo?- ansimò, col fiatone dovuto alla corsa.
Per tutta risposta lo abbracciai, tenendomi alla sua felpa.
Rimase zitto, stringendomi tra le sue braccia come accadeva spesso negli ultimi giorni.
Non so per quanto rimanemmo in quel modo, ma avevo bisogno di lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualcuno bussò alla porta.
Aprii gli occhi, trovandomi in un letto stranamente comodo.
Dov’ero finita?
Perché non ero più all’orfanotrofio?
Respirai profondamente, il profumo di Liam mi riempii i polmoni, sorrisi.
Liam?
Il ragazzo dagli occhi ambrati.
I ricordi della mia fuga mi arrivarono velocemente in mente. La corsa, l’incontro con Harry, i ragazzi.
Liam.
Mi venne voglia di ridere, ero al settimo cielo.
Nuovamente arrivarono dei colpi da fuori.
- Ehi, sei sveglia?- domandò una voce.
Louis.
Mi alzai, andando ad aprirgli la porta. Lui sorrise.
- Buongiorno dormigliona! Dai, che sono le diciotto.-
- Le diciotto?- sobbalzai.
Lou rise, vedendo la mia espressione incredula.
- Sì, hai dormito molte ore in effetti. Scendiamo?-
Io annuii, andammo di sotto.
- Allora... Liam è uscito a fare non so cosa, Niall ha salvato Zayn da Perrie con la scusa di fare un giro con lui e Harry è in cucina. Io devo andare dalla mia ragazza.- fece il punto della situazione.
- La tua ragazza? Davvero?- sorrisi.
- Oh, è molto simpatica. Te la farò conoscere al più presto, ora devo scappare. Ci vediamo sta sera. – agitò la mano, io ricambiai il saluto.
Mi lasciò solo in casa col Riccio.
- Oh, eccoti Ju!- esclamò lui in quel momento, affacciandosi dalla cucina.
Lo ignorai e mi sedetti sul divano, ma lui venne accanto a me.
- Okay, ti devo parlare.- disse dopo alcuni secondi passati in silenzio.
Lo guardai questa volta.
I ricci morbidi, le sopracciglia tra il folto e il sottile, gli occhi verdi che brillavano, le labbra carnose, una vena tesa in evidenzia sul collo, i muscolo delle braccia e del torace che si intravedevano sotto la maglia bianca...
Ma perché pensavo a questo?
Non mi importava niente di lui.
Niente.
Assolutamente niente.
Rimasi zitta, appoggiandomi meglio sulla stoffa blu. La mia spalla sfiorava la sua.
Non è così, accidenti.
- Louis ieri ha esagerato, io non ho tante “amiche” così. È solo che...- si bloccò, come se stesse scegliendo con cura le parole da usare.
- Solo che?- incalzai.
- Solo che andarci a letto insieme, fare l’amore con loro, mi... rilassa.-
Quasi gli scoppia a ridere in faccia.
- Ti rilassa ? Stai scherzando?- sbottai.
- Oh, no, affatto.-
- Innanzi tutto, tu non ci fai l’amore con loro. Si fa l’amore con la persona che sia ama, quando si vuole diventare una cosa sola lei. Tu fai sesso con loro e, credimi, è molto diverso. Tu lo fai per divertimento, Harry, e tutto questo mi fa piuttosto schifo.- lo fissai negli occhi.
Lui abbassò lo sguardo, io mi alzai.
- D’accordo, pensa quello che vuoi! Io esco.- urlò lui, mentre salivo le scale.
- E da chi vai? Da una delle tue donne?- mi fermai, senza voltarmi.
- Sì, problemi?!- sentii la porta sbattere. Mi tenni al corrimano.
Una lacrima scivolò via dall’occhio destro.
L’asciugai velocemente, poi ripresi a salire.
Passai davanti alla camera di Harry, la porta era aperta.
Non resistetti alla tentazione, entrai.
Era tutto come ieri, osservai i mobili. Sulla scrivania c’era un foglio scritto.
Lo presi, con le mani tremanti.
- 26 Luglio, Katie, ore quattordici. 28 Luglio, Jasmine, ore sedici. 29 Luglio, Sofie, ore undici.- lessi ad alta voce.
E andai avanti, mentalmente.
Erano tanti appuntamenti, con ragazze sempre diverse. In ognuno c’erano la data, il nome, l’indirizzo.
Troppi nomi, troppe date.
Mi sedetti sul pavimento, col foglio stretto al petto.
Chiusi gli occhi, appoggiai la testa sulle ginocchia, cercando di calmarmi.
Perché mi faceva così male?
Dopo alcuni minuti rimisi il foglio dove l’avevo trovato.
Decisi di farmi una doccia, ne avevo bisogno.
Aprii l’acqua, chiusi la porta del bagno a chiave, mi spogliai.
Entrai dentro, lasciando che l’acqua fredda cadesse sul mio corpo.
L’acqua si mischiò velocemente alle lacrime.
Non ricordo quanto tempo passai lì sotto, forse alcuni minuti o forse alcune ore.
Quando uscii mi misi un asciugamano addosso.
Presi i vestiti di Harry e tornai nella stanza di Liam, dove i profumi dei due si mischiarono. Quello dolce del ragazzo gentile con quello afrodisiaco del Riccio.
Aprii un’anta dell’armadio di Liam, non volevo più vestirmi con gli abiti del puttaniere.
Presi una maglia colorata, dei pantaloncini corti. Potevano andar bene.
Mi vestii e tornai di sotto.
In quel momento qualcuno suonò alla porta.
Guardai dallo spioncino, sperando di vedere fuori una cascata di riccioli e due occhi verdi.
Però era Liam.
- Ciao. – lo salutai, sorridendo.
- Ehi, quella è mia?- indicò la maglia che indossavo, chiudendosi la porta alle spalle.
- Beh, sì... spero non ti dispiaccia.-
- No, anzi, mi fa molto piacere! Così è come se ti stessi accanto tutto il tempo.- sorrise anche lui.
- Che hai comprato?- guardai le due borse che aveva in mano, cambiando argomento.
- Dei vestiti per te!- esclamò.
Lo fissai sorpresa, aprendo i sacchetti.
C’era di tutto tra maglie, pantaloni, calze, cappelli e molto altro.
Risi, abbracciandolo. Lui mi strinse a sé.
Era meraviglioso stare tra le sue braccia, mi sentivo finalmente protetta.
- Piano, così mi fai male.- mormorò, allegramente.
- Già, mi sono lasciata un po’ andare dall’emozione.- confessai divertita, allontanandomi.
- Allora spero che ti capiti più spesso, così potrò di nuovo averti solo per me.- ammiccò.
Stavo andando in iperventilazione, Cristo Santo.
- Vado a posare le cose... in camera tua?- in effetti non avevamo ancora pensato a una sistemazione “fissa”.
- Sì, divideremo la stanza. A parte dormire, ovviamente.-
Guarda che ci stiamo tranquillamente in due nel tuo letto.
Scacciai quel pensiero.
- E dove dormirai? Sul divano?- chiesi.
- No, tranquilla. Con Niall.-
Piegai la testa da un lato.
- Col biondo?-
- Certo.- sorrise.
- Mi state nascondendo qualcosa?- inarcai un sopracciglio.
- Che intendi?- sembrò sorpreso.
- Io... non ho niente contro i gay, sia chiaro, solo che non credevo che...- provai a dire.
Lui era a dir poco sbigottito. Sospirai.
- Non credevo che tu e Niall... che voi due...- ripresi.
- Io e lui non stiamo insieme!- rise.
- D’ora in poi, di notte, sì. –
- Ma che c’entra? Siamo solo amici.-
All’improvviso gli passò un lampo negli occhi, sorrise maliziosamente.
- Sai gelosa, per caso?-
Sbattei le palpebre, aprii la bocca.
- Gelosa? Io? Di voi due?- ribattei, con la voce strozzata.
Continuò a sorridere.
- No, perché dovrei? Oh, no, assolutamente no. No. – probabilmente dissi troppe volte “no” per essere credibile.
Dopo che mi aiutò a mettere a posto la mia roba nuova scendemmo per mangiare qualcosa. Trovò del gelato in frigo.
Liam incominciò a parlarmi di lui, e io di me; ci dicemmo quelle piccole cose che servono per conoscersi meglio, nulla di particolare.
Accese la tv e mise un canale a caso, finendo su un telegiornale.
-... molti giovani ragazzi hanno raggiunto il successo grazie ad X-Factor...- stava dicendo in quel momento la tipa dello Studio - ...come ce lo possono ben dimostrare i One Direction! Infatti questi cinque...-
Liam cambiò canale.
- Ehi, mi interessava.- replicai.
- Scusa, però mi stanno antipatici questi “One Direction”... sono solo dei ragazzini.-
- Perché?-
Alzò le spalle, mangiando il gelato.
C’era qualcosa di strano nell’aria, ma non ci pensai troppo.
Ero troppo presa dal fatto che mi stesse cingendo le spalle con un braccio, dalla mia testa appoggiata sulla sua spalla e dal suo profumo. Mi dimenticai di tutto il resto, chiudendo gli occhi.
Liam incominciò a sussurrarmi qualcosa all’orecchio, una canzone forse. Da quello che riuscii a capire aveva delle parole molto dolci, non l’avevo mai sentita.
Ed era piuttosto normale, visto che dove stavo fino a poco tempo fa non avevo niente per ascoltare la musica.
Sorrisi.
Dopo poche ore arrivarono gli altri, li aiutai ad apparecchiare e ci sedemmo a tavola.
Harry era distrutto, mangiò qualcosa velocemente e andò a letto.
- Far sesso è stancante.- dissi ironica, a bassa voce, con un sorrisetto acido; lui riuscì a sentirmi.
- Spero solo di meritarmi questo tuo odio. – mormorò, in piedi, vicino alla porta della cucina. Dandomi le spalle.
Tutti i ragazzi si zittirono, Liam giocò nervosamente con una forchetta.
- Lo meriti.- affermai.
Si voltò, per guardarmi, con un ghigno stampato in viso.
Non disse nulla, salii in camera sua.
Incominciava ad essere difficile odiarlo, ma non mi lasciava altra scelta.
Finimmo di cenare, io e Louis rimanemmo a lavare i piatti.
- Perché?- domandò improvvisamente lui, facendomi spaventare.
- Perché cosa?- mi fermai, con un piatto tra le mani.
- Perché lo odi così tanto?- Lou si appoggiò al lavello coi gomiti, capii perfettamente di chi stesse parlando.
- Io... lo odio... perché... insomma, è semplice il motivo, no? Non mi piacciono i ragazzi che vanno con le ragazze solo per divertirsi.- abbassai lo sguardo.
- Non sei credibile.- sorrise.
- E’ la verità.-
- Da odio nasce amore.- continuò a strofinare le posate.
Si crede un filosofo, adesso?
- Che vorresti insinuare?- spalancai la bocca.
Lui rise, vedendo la mia espressione, e mi fece l’occhiolino. Scossi la testa, con una smorfia divertita.
- Non mi piace Harry.- aggiunsi.
- Ti aspetti che io ci creda?- alzò un sopracciglio, offeso.
- Smettila di fare l’idiota e concentrati sul lavoro, così finiamo prima.-
- Okay capo, ai suoi ordini!- si portò la mano alla fronte, imitando il gesto dei soldati, e facendo questo un po’ di schiuma gli finì sui capelli.
Scoppiai a ridere per la scena, gliela tolsi.
Qualcuno tossicchiò dietro di noi, Liam era appoggiato alla porta.
- Sera. - lo salutò Lou.
- Non volevo interrompervi.- disse l’altro.
- Non hai interrotto niente.- allontanai la mia mano dalla testa di Louis.
Liam sembrò soppesare le mie parole, se ne andò.
- Un altro tipo strano.- mormorò Louis, pensieroso.
- Senti chi parla.- ridacchiai.
Lui sorrise, riprendemmo insieme a lavare tra risate e battute.
Continuai a pensare per tutta la serata alle sue parole.
Da odio nasce amore.
- Che cosa ridicola.- dissi a me stessa, percorrendo il corridoio.
Entrai nella mia nuova stanza, erano solo le nove ma volevo starmene in disparte per un po’.
Mi cambiai e mi sedetti sul letto, con le gambe contro il petto. Respirai profondamente.
Qualcuno bussò alla porta, mi voltai.
I ricci di Harry sbucarono dal corridoio, io gli feci un cenno per fargli capire di avvicinarsi.
Si mise accanto a me sopra il lenzuolo.
- Ti devo parlare.- sospirò.
- Ancora?-
- Ti prego, Julia, lasciami finire.- i suoi occhi verdi sembravano tristi, preoccupati. Aveva un’espressione tanto dolce che mi venne voglia di abbracciarlo.
Mi limitai ad annuire.
- Io non sono come tu credi che io sia.- si interruppe, teatralmente, come per lasciarmi il tempo di pensare su quella frase complicata. – Ho smesso di stare con le ragazze per divertimento, Louis ieri ha realmenteesagerato. Non sono più così. -
Sorrisi amaramente.
- Non sei più così? E da quando?-
- Da quando ti ho conosciuta.-
- Harry, mi hai conosciuta ieri… e comunque è inutile che tu menta, oggi ho visto la lista di appuntamenti in camera tua.-
- Perché eri in camera mia?- si fece attento, confuso.
- Non cambiamo discorso.- arrossii.
- Non è un discorso diverso, comunque quale lista?-
- Quella sulla scrivania... con i nomi delle ragazze, la date, l’indirizzo.- faceva male dirlo, avvertivo come una fitta al cuore.
- Oh, ma quella lista!- esclamò, con un sorriso.
- Che ci trovi di allegro?- ringhiai.
- Non capisci... non è una lista di appuntamenti...-
- Come puoi continuare a prendermi in giro?- sbottai.
- ...con delle donne, sono solo bambine...-
- Quindi stai anche con le ragazzine!- lo bloccai di nuovo, ero sbalordita, o forse quello stravolto era lui.
- Julia, cavolo, bambine dai quattro ai otto anni. Nel tempo libero faccio il baby-sitter!-
Sbattei le palpebre.
Aprii la bocca, come per ribattere.
Mi voltai lentamente verso di lui, che sorrise.
Io non potei fare a meno di ridere.
- Baby-sitter? Io... no, ma è... perché non me l’hai detto prima?- domandai incredula.
- Sei tu quella che non voleva parlarmi!-
- E tutta la storia sul sesso che ti diverte, scusa?-
Sorrise maliziosamente.
- La storia è vera, però sono cambiato.-
Si avvicinò a me, prendendomi una ciocca di capelli e mettendomela dietro alle orecchie.
Arretrai verso il fondo del letto, dove c’era il muro. Ero in trappola.
Continuò a venire verso di me, verso il mio volto, le mie labbra.
Io gli fissai le sue, così invitanti.
Sentii il suo respiro sul mio collo, mentre mi sfiorava il mento con un bacio, che saliva lentamente verso l’angolo della bocca.
Poi mi venne in mente Liam.
Appoggiai le mani sulle sue spalle, allontanandolo. Lui mi guardò sorpreso.
Scossi la testa.
- No. - fu tutto quello che dissi.
Corsi fuori dalla stanza.
La cosa peggiore era che, in quel momento, l’unica cosa che volevo era baciare Harry.
Scesi le scale, non c’era nessuno in salotto. Uscii dalla casa, respirando l’aria fresca della sera.
Trovai Liam là fuori, intento a fumare. Mi sedetti accanto a lui su un muretto, si voltò.
- Ehi, che ci fa qui?- domandò con un sorriso, appena mi vide.
- Niente di particolare.- mi strinsi nelle spalle. – Non sapevo che fumassi.- continuai, arricciando il naso infastidita di una nuvoletta nera che gli sfuggì dalla bocca.
- Ho iniziato da poco.-
- Lo sai che fa male, vero?-
Annuì distrattamente. – Non sono un bambino.-
Teneva la sigaretta tra l’indice e il medio, pensando a non so cosa.
- Bene, quindi sai anche che il fumo accorcia la vita e che quindi morirai prima.- conclusi; appoggiai il gomito sulle ginocchia tenendomi il viso con una mano, per guardarlo meglio.
- E allora? – sbuffò.
Allora?!
- Allora sei un idiota se continui a fumare.- sbuffai.
- Non è facile smettere.- sbottò, portandosi la sigaretta alle labbra.
- Puoi sempre provare.- gli appoggiai una mano sul braccio, lui scosse la testa.
- E’ l’unico modo per sfogarmi che ho quando sto male.- replicò.
- Stai male?- chiesi con preoccupazione.
- Non sono fatti tuoi.- si alzò di scatto, incominciando a camminare per il giardino.
- Oh, scusami se ci tengo a te. - urlai, mettendomi le mani in tasca.
Tenni lo sguardo basso, verso l’erba scura.
Alcune lacrime scivolarono via dai miei occhi, una mano me le asciugò. Alzai la testa, Liam si era inginocchiato davanti a me.
- Non volevo farti piangere... anche se non credo che siano per me le tue lacrime. – sorrise.
Sospirai.
- Che è successo?- proseguì lui.
- Niente di grave, sto bene.- singhiozzai.
E adesso che mi prendeva? Solo perché Harry voleva baciarmi?
Solo perché non riuscivo a capire cosa provassi per lui, o per Liam?
Spense la sigaretta, buttandola a terra. Mi fece alzare, stringendomi in un abbraccio.
- Grazie.- sussurrai.
Lui, per tutta risposta, incominciò a piangere.
All’inizio credevo di immaginarmelo, ma lui continuò.
- Cosa... cosa succede, Liam?- mi staccai da lui, aveva gli occhi umidi.
- Mi... dispiace...- cercò di andarsene, io lo trattenni per i polsi.
- Che succede?- chiesi di nuovo.
- Niente di grave, sto bene.- sorrise amaramente, ripetendo quello che avevo detto prima.
- Ti prego, dimmelo.- quasi supplicai, preoccupata.
Lui evitò il mio sguardo, rimanendo zitto.
- Non ti fidi di me?- dissi con la voce rotta.
Il silenzio diventò assordante.
- Bene.- sibilai, lasciandolo.
- Julia...- mi chiamò.
Feci appena in tempo a osservarlo mentre si avvicinava, posò le sue labbra sulle mie, sbarrai gli occhi.
Lo allontanai, spingendolo via.
Corsi dentro casa.
Ero fuggita da camera mia, poi dal giardino.
Yeah.
Stavo per entrare nella mia nuova camera, quando decisi di parlare con Louis.
Con lui avevo legato molto, mi avrebbe potuto aiutare.
Bussai alla sua porta, sperando che non stesse dormendo.
Da dentro arrivò un borbottio.
- Lou?- lo chiamai, con un filo di voce, entrando nella stanza.
Lui era sotto il lenzuolo, con la testa coperta e i piedi sopra al cuscino, sdraiato al contrario nel letto.
Idiota.
Chi mai dormirebbe in questo modo?
- Sei sveglio?- domandai, sedendomi accanto al suo corpo. Lui scosse la testa.
- Okay... beh, mi sono successe delle cose e vorrei parlarne con qualcuno. Sei disponibile?- continuai, lui si mosse leggermente.
Lo prendo per un sì.
- Per fartela breve, ho appena parlato con Liam e... insomma, è difficile da dire, ma so che posso fidarmi di te... Liam mi ha baciata.- dissi tutto d’un fiato.
- LIAM HA FATTO COSA?- urlò Louis, togliendosi il lenzuolo da dosso e mettendosi con uno scatto in piedi sul letto.
Solo che quella non era la voce di Louis.
E quello non era Louis.
- Harry?!- urlai invece io, riconoscendolo nella penombra.
Arretrai, mentre lui mi osservava furente.
 
 
 
 
 
 
 



 AngoloMe:
“Ma è ancora tempo ti sorridere e taceree!”
Sì, ammetto di avere la sigla dei Cesaroni in testa.
No, okay, non vi interessa. Torniamo alla storia.
Grazie per le tre fantastiche recensione dello scorso capitolo :’)
Vi avevo promesso che avrei aggiornata presto e quindi eccomi qui ;3
Spero di non aver fatto aspettare per troppo tempo... ma l’ispirazione non c’era...
Ovviamente ringrazio tanto anche chi ha solo letto la storia e chi l’ha messa tra le seguite, grazie gente c:
Domanda: preferite i momenti “Juliam” o... “Jarry”?
Oddio, ehm, semplifichiamo la domanda: meglio Liam o Harry con Julia?
Vorrei la vostra opinione su di loro... se non chiedo troppo, si intende.
Ve ne sarei davvero grata.
E’ saltata fuori la questione “One Direction”.
Siete curiosi?
Lo spero, altrimenti che scrivo a fare? Ao’! (?)
Ah, e comunque nello scorso capitolo mi sono dimenticata di dire una cosa nel “Angolo me”:
Non ho assolutamente niente contro Perrie, il fatto che nella ff è antipatica non vuol dire che lo sia anche nella realtà.
Ok? Bene.
D’accordo, ho finito di rompere.
Ciaaao ciaaao!
Un bacio belle
- Giulia
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Bluemask