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Autore: _Mashmallow_    31/08/2012    1 recensioni
Caroline è una vampira che vive a New York ed è proprio in questa città che, grazie al suo migliore amico non che suo zio, incontra l’amore della sua vita. Tra i due c’è subito una forte attrazione ma, il padre non ne vuole sapere della loro storia d’amore Caroline però non lascerà il suo Justin per nulla al mondo anche se in una situazione piuttosto problematica visto che il padre vuole uccidere il vampiro non essendo di ‘sangue puro’ e potrebbe essere pericoloso non solo per Caroline ma anche per qualcun altro.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo n°6

La seconda notte passata nel letto di Justin è stata a dir poco fantastica credevo che il risveglio fosse altrettanto ma quando mi sono svegliata il mio vampiro non è li con me.
Sono restata a letto ma non perché voglio aspettarlo ma per l semplice motivo che…non ho voglia di alzarmi di mattina, se sono sfaticata?!...si lo sono. Cinque minuti dopo lo vedo ritornare con solo un asciugamano con ancora le gocce d’acqua che scendono  lentamente dal suo corpo, dio quant’è sexy, si avvicini a me, sopra di me, mi bacia e si avvicina al mio orecchio e mi sussurra.
“buongiorno tesoro”
“buongiorno anche a te…ti posso fare una domanda?”
“certamente”
“perché mi sussurri sempre all’orecchio?”
“non saprei…da piccolo mi sussurravano sempre all’orecchio quindi adesso lo faccio anche io, ho preso l’abitudine, per me vuol dire he sei la mia cucciola”
“quindi sarei la tua cucciola?!”
Ok questo risveglio è meglio dl primo.
Prima di riportarmi a casa Justin ed io abbiamo fatto il bagno insieme, anche ricoperto di schiuma resta comunque stupendo. Quando sono tornata a casa non mi aspettavo una grande festa ed infatti ho avuto tutt’altro. Appena entrata dalla porta Vicki e mio padre mi sono letteralmente saltati addosso.
“dove sei stata? Fila in camera tua e non uscire finche non te lo dico io”
“ciao anche a te papy, sono stata da un ragazzo, un vampiro”
“no…quante volte ti ho detto che non puoi andare a casa di ragazzi, no mi importa se sono mortali o immortali, piccoli o grandi, ricchi o poveri tu i ragazzi non li puoi vedere”
“se preferisci mi faccio lesbica”
“è la stessa cosa, nessuno può toccarti”
“papà non sono più una bambina”
“fai come dice tuo padre e va in camera tua”
“Vicki fatti i cazzi tuoi…oh no ho detto un parolaccia le bambine non devono dirle vero papy?!”
“e non parlare così a tua madre”
“lei mia madre…ahah, parlo così perché mi tratti ancora come una bambina, se non vi dispiace adesso me ne vado in camera mia masturbandomi pensando a Justin”
“basta ti proibisco di uscire da questa casa per incontrarti con ragazzi…o ragazze”
“wow sarò la prima suora vampira”
“e non discutere”
“ma andate tutti quanti all’inferno”
Mi fa incazzare in un tale modo quando mi mette in punizione cos’ho dieci anni, spero veramente che Justin mi chieda di sposarlo perché non ce  la faccio più a vivere con mio padre. Noi vampiri abbiamo una tradizione; se un uomo diventa padre di una bambina, colei gli appartiene cioè deve restare con il sue creatore finche un altro figlio d’Adamo non le chieda di sposarlo e di vivere il resto della vita insieme e in caso di divorzio la figlia deve ritornare dal padre.
Quindi sono inchiodata da mio padre finche un vampiro non mi metta un anello al dito, vaffanculo questa cazzo di legge, se è stata creata per far rincoglionire le donne allora funziona.
Dopo la discussione avuta con mio padre voglio sfogarmi e divertirmi con qualcuno e chi chiamare se non i miei due migliori amici, tra cui lo zio. Prima di tutto vado a cercare Fred, probabilmente è sotto il nostro albero, dove fin da piccolo andavamo a giocare è stato proprio sotto quel albero che piano piano siamo diventati migliori amici, Fred è sotto l’enorme quercia a suonare la chitarra, lo vedo concentrato, sta scrivendo una nuova canzone lui ha la passione per la musica per tutto ciò che ci gira in torno.
“ciao Freddy”
“ben tornata, vi siete dati da fare, non mi hai richiamato”
“scusa ma sai non volevo fare la figura della scema dicendo “scusa ma devo chiamare mio zio per dirgli che tutto va bene” e poi potevi chiamarmi tu se proprio volevi parlarmi”
“non ho avuto tempo sono e sono impegnato…ho incontrato una ragazza e il padre è un famoso produttore discografico in cerca di gente nuova e se riuscirà a convincerlo potrò presentargli una o due canzoni e se gli piacerò mi porterà in alcuni posti e vedremo come reagirà il pubblico se avrò successo potrò incidere il mio primo album”
“Fred è fantastico, ti ha già detto qualcosa?”
“no ha detto che mi richiameranno se avrò una possibilità”
“vedrai ti richiameranno di sicuro, hai talento”
“grazie piccola”
“comunque sono venuta qua per chiederti se ti andava di uscire per divertirci e parlare avevo intenzione di chiamare Steven”
“possiamo rimanere a casa in camera tua non ho molta voglia di uscire”
“ok, vado a chiamarlo ho lascito il telefono in casa”
Sono super felice di quello che mi sta succedendo; di uno perché  ho incontrato Justin di due perché mio zio finalmente potrà realizzare il suo sogno ma ad un tratto tutta la mia felicità è scomparsa quando ho preso il telefono e ho letto un messaggio da parte di Justin: Caroline questa storia non può continuare ho trovato un atra, mi dispiace ma tu adesso per me non conti più niente.
Ho sentito una fitta al cuore come se mille schegge di legno mi stessero trapassando l’organo, mi sento come un fazzoletto che usi e che getti via senza nessun rimorso, pensavo che dopo la trasformazione non avrei più pianto per cose simili ma questa volta tutto è diverso. Fred è entrato in camera mia e vedendomi piangere non ha detto nulla non come molte persone che ti dicono; tesoro tutto apposto? Vuoi un po’ d’acqua? Un fazzoletto? Le persone che fanno così le odio mi verrebbe voglia di dire ma secondo te una persona che piange sta bene, certo che sto male idiota, ma Fred mi conosce e l’unica cosa che a fatto e venirmi incontro e abbracciarmi e dopo un minuto che eravamo abbracciati mi canta una canzoncina per bambini.
“Fred non ho più cinque anni”
“Lo so, ma almeno hai smesso di piangere, ti va di parlarne?”
“no per adesso voglio solo stare da sola per capire cos’ ho fatto di male per meritarmi questo, magari domani, grazie comunque per l’interesse”
“di niente quando ti sentirai pronta io sono qua, basta chiamarmi”
Dopo che mio zio se ne è andato ho preso il telefono e ho riletto il messaggio ma più volte il nome di che me l’aveva inviato e per mia sfortuna è proprio quello di Justin.
Per dimenticare tutto il dolore del mio cuore ho acceso la tv per guardare un film, ma parlavano tutti d’amore, no! Non voglio più sentire le parole ti amo o sei la mia vita per almeno un mese, allora mi metto a guardare la mia serie televisiva preferita NCIS, ma anche guardandola mi viene in mente l’amore e quindi Justin, non so come vedere cadaveri, sangue e morte mi faccia venire in mente l’amore ma in quel momento nulla mi tirava su il morale tutto mi ricorda lui in un momento come questo non ho voglia di fare niente voglio solo morire da sola con il dolore, tutto il mio corpo rifiuta di andare avanti è come quando il tuo medico ti comunica la spiacevole notizia che rimangono solo due mesi prima della tua fine e questi due mesi li trascorri in totale isolamento ferma in quel punto senza più guardate la luce perché i giorni felici sono ormai finiti perché l’unica cosa che hai in mente è il dolore, la tristezza e la delusione che quel l’uomo, quella sottospecie di essere umano, ti ha dato in tre secondi con quattro semplici parole, non conti più niente.
Sono ormai tre giorni che sono rinchiusa in camera mia, ma la voglia di ricominciare a vivere  non è ritornata, non mangio, non parlo con nessuno, non mi muovo l’unica cosa che faccio è dormire ma per soli cinque minuti prima di svegliarmi di colpo per un una cosa che credevo fosse un sogno ma invece è la realtà, mi sveglio con gli occhi pieni di lacrime, il viso rigato da questo spreco di energie, l’unica soluzione che trovo per dimenticare tutto questo è il suicidio, ma per Justin non ne vale la pena.
Un altro giorno è passato decido di alzarmi ma non ho le forze sembrerà patetico ma chiamo mio zio.
“ciao Fred mi puoi aiutare ad alzarmi per favore”
“arrivo subito non ti muovere”
quando Fred entra in camera qualcuno è li con lui non riesco a vederlo per via del buoi in camera ma scorgo un uomo alto con un portamento da modello, indietreggio ed accendono la luce, ma non tutte solo due le più piccole ma quanto basta per farmi vedere che l’uomo è Steven.
“ciao ragazzi come state?”
“come stai tu?”
“sto male, malissimo, come quando mi sono trasformata ma solo che il dolere questa volta è aumentato”
Steven è restato con noi per un ora perché doveva andare, anche se è restato con noi solo per così poco tempo mi ha fatto bene rivederlo, quando usci dalla porta io e Fred ci siamo guardati poi gli ho detto.
“hai già una nuova canzone?”
“non ancora la devo finire”
“perché io ne ho una e vorrei che la usassi”
“va bene la posso sentire”
Ho iniziato a cantare:
sono costretta a vivere con il buio
l’oscurità mi avvolge
la morte  mi viene incontro
l’unica cosa a me vicina è il dolore
dolore che hai causato tu

non credo più nel amore 

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

davanti a me ormai c’è solo un muro vuoto
le nostre fotografie che bruciano
mentre le guardo bruciare il mio cuore fa lo stesso

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

la città è in bianco e nero
non riesco più a vedere felicità ormai

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

sei un fottuto bastardo ma ti amo
Clarisse Bonfanti (_mashmallow_)

 

Capitolo n°6

La seconda notte passata nel letto di Justin è stata a dir poco fantastica credevo che il risveglio fosse altrettanto ma quando mi sono svegliata il mio vampiro non è li con me.
Sono restata a letto ma non perché voglio aspettarlo ma per l semplice motivo che…non ho voglia di alzarmi di mattina, se sono sfaticata?!...si lo sono. Cinque minuti dopo lo vedo ritornare con solo un asciugamano con ancora le gocce d’acqua che scendono  lentamente dal suo corpo, dio quant’è sexy, si avvicini a me, sopra di me, mi bacia e si avvicina al mio orecchio e mi sussurra.
“buongiorno tesoro”
“buongiorno anche a te…ti posso fare una domanda?”
“certamente”
“perché mi sussurri sempre all’orecchio?”
“non saprei…da piccolo mi sussurravano sempre all’orecchio quindi adesso lo faccio anche io, ho preso l’abitudine, per me vuol dire he sei la mia cucciola”
“quindi sarei la tua cucciola?!”
Ok questo risveglio è meglio dl primo.
Prima di riportarmi a casa Justin ed io abbiamo fatto il bagno insieme, anche ricoperto di schiuma resta comunque stupendo. Quando sono tornata a casa non mi aspettavo una grande festa ed infatti ho avuto tutt’altro. Appena entrata dalla porta Vicki e mio padre mi sono letteralmente saltati addosso.
“dove sei stata? Fila in camera tua e non uscire finche non te lo dico io”
“ciao anche a te papy, sono stata da un ragazzo, un vampiro”
“no…quante volte ti ho detto che non puoi andare a casa di ragazzi, no mi importa se sono mortali o immortali, piccoli o grandi, ricchi o poveri tu i ragazzi non li puoi vedere”
“se preferisci mi faccio lesbica”
“è la stessa cosa, nessuno può toccarti”
“papà non sono più una bambina”
“fai come dice tuo padre e va in camera tua”
“Vicki fatti i cazzi tuoi…oh no ho detto un parolaccia le bambine non devono dirle vero papy?!”
“e non parlare così a tua madre”
“lei mia madre…ahah, parlo così perché mi tratti ancora come una bambina, se non vi dispiace adesso me ne vado in camera mia masturbandomi pensando a Justin”
“basta ti proibisco di uscire da questa casa per incontrarti con ragazzi…o ragazze”
“wow sarò la prima suora vampira”
“e non discutere”
“ma andate tutti quanti all’inferno”
Mi fa incazzare in un tale modo quando mi mette in punizione cos’ho dieci anni, spero veramente che Justin mi chieda di sposarlo perché non ce  la faccio più a vivere con mio padre. Noi vampiri abbiamo una tradizione; se un uomo diventa padre di una bambina, colei gli appartiene cioè deve restare con il sue creatore finche un altro figlio d’Adamo non le chieda di sposarlo e di vivere il resto della vita insieme e in caso di divorzio la figlia deve ritornare dal padre.
Quindi sono inchiodata da mio padre finche un vampiro non mi metta un anello al dito, vaffanculo questa cazzo di legge, se è stata creata per far rincoglionire le donne allora funziona.
Dopo la discussione avuta con mio padre voglio sfogarmi e divertirmi con qualcuno e chi chiamare se non i miei due migliori amici, tra cui lo zio. Prima di tutto vado a cercare Fred, probabilmente è sotto il nostro albero, dove fin da piccolo andavamo a giocare è stato proprio sotto quel albero che piano piano siamo diventati migliori amici, Fred è sotto l’enorme quercia a suonare la chitarra, lo vedo concentrato, sta scrivendo una nuova canzone lui ha la passione per la musica per tutto ciò che ci gira in torno.
“ciao Freddy”
“ben tornata, vi siete dati da fare, non mi hai richiamato”
“scusa ma sai non volevo fare la figura della scema dicendo “scusa ma devo chiamare mio zio per dirgli che tutto va bene” e poi potevi chiamarmi tu se proprio volevi parlarmi”
“non ho avuto tempo sono e sono impegnato…ho incontrato una ragazza e il padre è un famoso produttore discografico in cerca di gente nuova e se riuscirà a convincerlo potrò presentargli una o due canzoni e se gli piacerò mi porterà in alcuni posti e vedremo come reagirà il pubblico se avrò successo potrò incidere il mio primo album”
“Fred è fantastico, ti ha già detto qualcosa?”
“no ha detto che mi richiameranno se avrò una possibilità”
“vedrai ti richiameranno di sicuro, hai talento”
“grazie piccola”
“comunque sono venuta qua per chiederti se ti andava di uscire per divertirci e parlare avevo intenzione di chiamare Steven”
“possiamo rimanere a casa in camera tua non ho molta voglia di uscire”
“ok, vado a chiamarlo ho lascito il telefono in casa”
Sono super felice di quello che mi sta succedendo; di uno perché  ho incontrato Justin di due perché mio zio finalmente potrà realizzare il suo sogno ma ad un tratto tutta la mia felicità è scomparsa quando ho preso il telefono e ho letto un messaggio da parte di Justin: Caroline questa storia non può continuare ho trovato un atra, mi dispiace ma tu adesso per me non conti più niente.
Ho sentito una fitta al cuore come se mille schegge di legno mi stessero trapassando l’organo, mi sento come un fazzoletto che usi e che getti via senza nessun rimorso, pensavo che dopo la trasformazione non avrei più pianto per cose simili ma questa volta tutto è diverso. Fred è entrato in camera mia e vedendomi piangere non ha detto nulla non come molte persone che ti dicono; tesoro tutto apposto? Vuoi un po’ d’acqua? Un fazzoletto? Le persone che fanno così le odio mi verrebbe voglia di dire ma secondo te una persona che piange sta bene, certo che sto male idiota, ma Fred mi conosce e l’unica cosa che a fatto e venirmi incontro e abbracciarmi e dopo un minuto che eravamo abbracciati mi canta una canzoncina per bambini.
“Fred non ho più cinque anni”
“Lo so, ma almeno hai smesso di piangere, ti va di parlarne?”
“no per adesso voglio solo stare da sola per capire cos’ ho fatto di male per meritarmi questo, magari domani, grazie comunque per l’interesse”
“di niente quando ti sentirai pronta io sono qua, basta chiamarmi”
Dopo che mio zio se ne è andato ho preso il telefono e ho riletto il messaggio ma più volte il nome di che me l’aveva inviato e per mia sfortuna è proprio quello di Justin.
Per dimenticare tutto il dolore del mio cuore ho acceso la tv per guardare un film, ma parlavano tutti d’amore, no! Non voglio più sentire le parole ti amo o sei la mia vita per almeno un mese, allora mi metto a guardare la mia serie televisiva preferita NCIS, ma anche guardandola mi viene in mente l’amore e quindi Justin, non so come vedere cadaveri, sangue e morte mi faccia venire in mente l’amore ma in quel momento nulla mi tirava su il morale tutto mi ricorda lui in un momento come questo non ho voglia di fare niente voglio solo morire da sola con il dolore, tutto il mio corpo rifiuta di andare avanti è come quando il tuo medico ti comunica la spiacevole notizia che rimangono solo due mesi prima della tua fine e questi due mesi li trascorri in totale isolamento ferma in quel punto senza più guardate la luce perché i giorni felici sono ormai finiti perché l’unica cosa che hai in mente è il dolore, la tristezza e la delusione che quel l’uomo, quella sottospecie di essere umano, ti ha dato in tre secondi con quattro semplici parole, non conti più niente.
Sono ormai tre giorni che sono rinchiusa in camera mia, ma la voglia di ricominciare a vivere  non è ritornata, non mangio, non parlo con nessuno, non mi muovo l’unica cosa che faccio è dormire ma per soli cinque minuti prima di svegliarmi di colpo per un una cosa che credevo fosse un sogno ma invece è la realtà, mi sveglio con gli occhi pieni di lacrime, il viso rigato da questo spreco di energie, l’unica soluzione che trovo per dimenticare tutto questo è il suicidio, ma per Justin non ne vale la pena.
Un altro giorno è passato decido di alzarmi ma non ho le forze sembrerà patetico ma chiamo mio zio.
“ciao Fred mi puoi aiutare ad alzarmi per favore”
“arrivo subito non ti muovere”
quando Fred entra in camera qualcuno è li con lui non riesco a vederlo per via del buoi in camera ma scorgo un uomo alto con un portamento da modello, indietreggio ed accendono la luce, ma non tutte solo due le più piccole ma quanto basta per farmi vedere che l’uomo è Steven.
“ciao ragazzi come state?”
“come stai tu?”
“sto male, malissimo, come quando mi sono trasformata ma solo che il dolere questa volta è aumentato”
Steven è restato con noi per un ora perché doveva andare, anche se è restato con noi solo per così poco tempo mi ha fatto bene rivederlo, quando usci dalla porta io e Fred ci siamo guardati poi gli ho detto.
“hai già una nuova canzone?”
“non ancora la devo finire”
“perché io ne ho una e vorrei che la usassi”
“va bene la posso sentire”
Ho iniziato a cantare:
sono costretta a vivere con il buio
l’oscurità mi avvolge
la morte  mi viene incontro
l’unica cosa a me vicina è il dolore
dolore che hai causato tu

non credo più nel amore 

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

davanti a me ormai c’è solo un muro vuoto
le nostre fotografie che bruciano
mentre le guardo bruciare il mio cuore fa lo stesso

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

la città è in bianco e nero
non riesco più a vedere felicità ormai

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

sei un fottuto bastardo ma ti amo
Clarisse Bonfanti (_mashmallow_)

Capitolo n°6

La seconda notte passata nel letto di Justin è stata a dir poco fantastica credevo che il risveglio fosse altrettanto ma quando mi sono svegliata il mio vampiro non è li con me.
Sono restata a letto ma non perché voglio aspettarlo ma per l semplice motivo che…non ho voglia di alzarmi di mattina, se sono sfaticata?!...si lo sono. Cinque minuti dopo lo vedo ritornare con solo un asciugamano con ancora le gocce d’acqua che scendono  lentamente dal suo corpo, dio quant’è sexy, si avvicini a me, sopra di me, mi bacia e si avvicina al mio orecchio e mi sussurra.

“buongiorno tesoro”

“buongiorno anche a te…ti posso fare una domanda?”

“certamente”

“perché mi sussurri sempre all’orecchio?”

“non saprei…da piccolo mi sussurravano sempre all’orecchio quindi adesso lo faccio anche io, ho preso l’abitudine, per me vuol dire he sei la mia cucciola”
“quindi sarei la tua cucciola?!”

Ok questo risveglio è meglio dl primo.
Prima di riportarmi a casa Justin ed io abbiamo fatto il bagno insieme, anche ricoperto di schiuma resta comunque stupendo. Quando sono tornata a casa non mi aspettavo una grande festa ed infatti ho avuto tutt’altro. Appena entrata dalla porta Vicki e mio padre mi sono letteralmente saltati addosso.

“dove sei stata? Fila in camera tua e non uscire finche non te lo dico io”

“ciao anche a te papy, sono stata da un ragazzo, un vampiro”

“no…quante volte ti ho detto che non puoi andare a casa di ragazzi, no mi importa se sono mortali o immortali, piccoli o grandi, ricchi o poveri tu i ragazzi non li puoi vedere”

“se preferisci mi faccio lesbica”

“è la stessa cosa, nessuno può toccarti”

“papà non sono più una bambina”

“fai come dice tuo padre e va in camera tua”

“Vicki fatti i cazzi tuoi…oh no ho detto un parolaccia le bambine non devono dirle vero papy?!”

“e non parlare così a tua madre”

“lei mia madre…ahah, parlo così perché mi tratti ancora come una bambina, se non vi dispiace adesso me ne vado in camera mia masturbandomi pensando a Justin”

“basta ti proibisco di uscire da questa casa per incontrarti con ragazzi…o ragazze”

“wow sarò la prima suora vampira”

“e non discutere”

“ma andate tutti quanti all’inferno”

Mi fa incazzare in un tale modo quando mi mette in punizione cos’ho dieci anni, spero veramente che Justin mi chieda di sposarlo perché non ce  la faccio più a vivere con mio padre.
Noi vampiri abbiamo una tradizione; se un uomo diventa padre di una bambina, colei gli appartiene cioè deve restare con il sue creatore finche un altro figlio d’Adamo non le chieda di sposarlo e di vivere il resto della vita insieme e in caso di divorzio la figlia deve ritornare dal padre.
Quindi sono inchiodata da mio padre finche un vampiro non mi metta un anello al dito, vaffanculo questa cazzo di legge, se è stata creata per far rincoglionire le donne allora funziona.
Dopo la discussione avuta con mio padre voglio sfogarmi e divertirmi con qualcuno e chi chiamare se non i miei due migliori amici, tra cui lo zio. Prima di tutto vado a cercare Fred, probabilmente è sotto il nostro albero, dove fin da piccolo andavamo a giocare è stato proprio sotto quel albero che piano piano siamo diventati migliori amici, Fred è sotto l’enorme quercia a suonare la chitarra, lo vedo concentrato, sta scrivendo una nuova canzone lui ha la passione per la musica per tutto ciò che ci gira in torno.

“ciao Freddy”

“ben tornata, vi siete dati da fare, non mi hai richiamato”

“scusa ma sai non volevo fare la figura della scema dicendo “scusa ma devo chiamare mio zio per dirgli che tutto va bene” e poi potevi chiamarmi tu se proprio volevi parlarmi”

“non ho avuto tempo sono e sono impegnato…ho incontrato una ragazza e il padre è un famoso produttore discografico in cerca di gente nuova e se riuscirà a convincerlo potrò presentargli una o due canzoni e se gli piacerò mi porterà in alcuni posti e vedremo come reagirà il pubblico se avrò successo potrò incidere il mio primo album”

“Fred è fantastico, ti ha già detto qualcosa?”

“no ha detto che mi richiameranno se avrò una possibilità”

“vedrai ti richiameranno di sicuro, hai talento”

“grazie piccola”

“comunque sono venuta qua per chiederti se ti andava di uscire per divertirci e parlare avevo intenzione di chiamare Steven”

“possiamo rimanere a casa in camera tua non ho molta voglia di uscire”

“ok, vado a chiamarlo ho lascito il telefono in casa”

Sono super felice di quello che mi sta succedendo; di uno perché  ho incontrato Justin di due perché mio zio finalmente potrà realizzare il suo sogno ma ad un tratto tutta la mia felicità è scomparsa quando ho preso il telefono e ho letto un messaggio da parte di Justin: Caroline questa storia non può continuare ho trovato un atra, mi dispiace ma tu adesso per me non conti più niente.
Ho sentito una fitta al cuore come se mille schegge di legno mi stessero trapassando l’organo, mi sento come un fazzoletto che usi e che getti via senza nessun rimorso, pensavo che dopo la trasformazione non avrei più pianto per cose simili ma questa volta tutto è diverso. Fred è entrato in camera mia e vedendomi piangere non ha detto nulla non come molte persone che ti dicono; tesoro tutto apposto? Vuoi un po’ d’acqua? Un fazzoletto? Le persone che fanno così le odio mi verrebbe voglia di dire ma secondo te una persona che piange sta bene, certo che sto male idiota, ma Fred mi conosce e l’unica cosa che a fatto e venirmi incontro e abbracciarmi e dopo un minuto che eravamo abbracciati mi canta una canzoncina per bambini.

“Fred non ho più cinque anni”

“Lo so, ma almeno hai smesso di piangere, ti va di parlarne?”

“no per adesso voglio solo stare da sola per capire cos’ ho fatto di male per meritarmi questo, magari domani, grazie comunque per l’interesse”

“di niente quando ti sentirai pronta io sono qua, basta chiamarmi”

Dopo che mio zio se ne è andato ho preso il telefono e ho riletto il messaggio ma più volte il nome di che me l’aveva inviato e per mia sfortuna è proprio quello di Justin.
Per dimenticare tutto il dolore del mio cuore ho acceso la tv per guardare un film, ma parlavano tutti d’amore, no! Non voglio più sentire le parole ti amo o sei la mia vita per almeno un mese, allora mi metto a guardare la mia serie televisiva preferita NCIS, ma anche guardandola mi viene in mente l’amore e quindi Justin, non so come vedere cadaveri, sangue e morte mi faccia venire in mente l’amore ma in quel momento nulla mi tirava su il morale tutto mi ricorda lui in un momento come questo non ho voglia di fare niente voglio solo morire da sola con il dolore, tutto il mio corpo rifiuta di andare avanti è come quando il tuo medico ti comunica la spiacevole notizia che rimangono solo due mesi prima della tua fine e questi due mesi li trascorri in totale isolamento ferma in quel punto senza più guardate la luce perché i giorni felici sono ormai finiti perché l’unica cosa che hai in mente è il dolore, la tristezza e la delusione che quel l’uomo, quella sottospecie di essere umano, ti ha dato in tre secondi con quattro semplici parole, non conti più niente.
Sono ormai tre giorni che sono rinchiusa in camera mia, ma la voglia di ricominciare a vivere  non è ritornata, non mangio, non parlo con nessuno, non mi muovo l’unica cosa che faccio è dormire ma per soli cinque minuti prima di svegliarmi di colpo per un una cosa che credevo fosse un sogno ma invece è la realtà, mi sveglio con gli occhi pieni di lacrime, il viso rigato da questo spreco di energie, l’unica soluzione che trovo per dimenticare tutto questo è il suicidio, ma per Justin non ne vale la pena.
Un altro giorno è passato decido di alzarmi ma non ho le forze sembrerà patetico ma chiamo mio zio.

“ciao Fred mi puoi aiutare ad alzarmi per favore”

“arrivo subito non ti muovere”

quando Fred entra in camera qualcuno è li con lui non riesco a vederlo per via del buoi in camera ma scorgo un uomo alto con un portamento da modello, indietreggio ed accendono la luce, ma non tutte solo due le più piccole ma quanto basta per farmi vedere che l’uomo, Steven.

“ciao ragazzi come state?”

“come stai tu?”

“sto male, malissimo, come quando mi sono trasformata ma solo che il dolere questa volta è aumentato”

Steven è restato con noi per un ora perché doveva andare, anche se è restato con noi solo per così poco tempo mi ha fatto bene rivederlo, quando usci dalla porta io e Fred ci siamo guardati poi gli ho detto.

“hai già una nuova canzone?”

“non ancora la devo finire”

“perché io ne ho una e vorrei che la usassi”

“va bene la posso sentire”

Ho iniziato a cantare:

Sono costretta a vivere con il buio
l’oscurità mi avvolge
la morte  mi viene incontro
l’unica cosa a me vicina è il dolore
dolore che hai causato tu

non credo più nel amore 

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

davanti a me ormai c’è solo un muro vuoto
le nostre fotografie che bruciano
mentre le guardo bruciare il mio cuore fa lo stesso

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

la città è in bianco e nero
non riesco più a vedere felicità ormai

passeranno secoli prima che il io cuore si ricomponga
passeranno secoli prima che riesca di nuovo a fidarmi di qualcuno
passeranno secoli prima che riesca a dimenticarti

sei un fottuto bastardo ma ti amo  

 

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