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Autore: aniasolary    31/08/2012    0 recensioni
STORIA RIPOSTATA.
Cosa sarebbe successo se Jacob avesse fatto un scelta diversa? Se avesse lasciato Bella alla sua vita?
Se i suoi occhi non avessero mai incontrato lo sguardo di Renesmee?
La storia comincia con il matrimonio di Bella ed ogni cosa è raccontata dal punto di vista di Jacob. I suoi sentimenti,le sue sensazioni e le sue emozioni sono i veri protagonisti.
Una strada sconosciuta ha in servo per lui una vita diversa e sarà essa insieme alla sue scelte a guidare il destino del suo cuore.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Seth Clearwater
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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jake 56

Is your secret safe tonight?
And are we out of sight?
Or will our world come tumbling down?

Will they find our hiding place?
Is this our last embrace?
Or will the walls start caving in? 

The resistance - Muse

Resistere. Proteggere. Resistere. Affrontare. Uccidere. Tornare. Resistere...

Appoggiò la matita sul letto e sospirò.

«Non ce la faccio.»

Accartocciò il foglio del taccuino, veloce, circondata da una serie di foglietti simili. 

Ero chinato su uno scatolone, ci stavo infilando vecchi cd da portare a Seattle.

«Cosa c’è?» le chiesi. Liz cominciò a raccogliere le carte, una ad una. Si alzò, qualche ciocca che le finiva sul viso cadendo dalla stretta dell’elastico.

«Non faccio che pensare a persone che muoiono.» La sua voce si ruppe. 

Abbassò il capo e si strinse nelle braccia, come se avesse freddo, poi lanciò il pugnetto di carta nel cestino accanto alla scrivania. Mi ricordai di lei fra le mie braccia, immobile, bagnata di pioggia... il polso gelato. 

Mi sentii tremare.

«No… no, Liz…»

E' tutta colpa tua.

«Non faccio che pensare alle persone che ho visto morire in quel capanno.» sospirò, «Ronnie è morta come quegli uomini. Se quel giorno mi avesse detto che era libera... avrei fatto la strada con lei per andare a casa sua, e ora… ora sarei morta. O forse sarei diventata un vampiro… come lei… Jake, come faccio a stare tranquilla? Questa cosa mi viene dietro da un sacco di tempo... E io…»

Presi un respiro profondo.

Devi solo resistere.

«Non ti succederà mai niente di simile. Mai, hai capito?»

Era inevitabile che le raccontassi dei Volturi e, nonostante tutti i miei sforzi per essere rassicurante, alla fine tutto era andato a farsi fottere. 

Letteralmente.

«Come fai a saperlo? Sono… sono… e ho visto… io ho visto…»

Non hai più il dovere di proteggerla.

La raggiunsi, pochi centimetri a separarci.

Non è vero. 

«Dovranno uccidermi, passare sul mio cadavere, calpestarmi le ossa e sgretolarle, se vogliono anche solo provare a farti del male.» sillabai, ogni parola sembrava venuta fuori con qualcosa di acido, quel tipo di acido che distrugge.

Alla fine verrà distrutta comunque. 

Mi passai una mano fra i capelli.

E sarà tutta colpa tua. 

Liz mi guardò e sentii caldo e gelo nello stesso istante; qualcosa mi feriva, all'interno, ed io dovevo stare bene lo stesso, dovevo farlo per noi. La attirai a me per il braccio e la avvolsi con le mie braccia, le sue spalle esili premute dalle mie mani. Il suo corpo si rilassò, contro di me. Le accarezzai i capelli, le mie dita sulla sua nuca. 

«Questo è ancora più orribile.» mormorò.

«Non ci sarà niente di orribile. Dovranno uccidermi, anche solo per provarci.» Continuai a stringerla, ancora di più. Le sue mani ad aggrapparsi alle mie spalle. Il palmo morbido, i polpastrelli più duri ancora colorati dalla grafite della matita, lo avevo visto prima...

«Non dire che ti faresti...» 

«Liz, cosa vuoi che faccia se tu non ci sei?»

«Perché, io cosa potrei fare?» 

«Tu ce la faresti comunque.»

«Ma cosa dici?» 

«Tu sei forte.»

«Non fare questi discorsi.»

«Allora non farli nemmeno tu.»

 Vuoi dirmi come faccio a smettere di amarti?

«Ci sono io.» le dissi.

Non puoi esserci. 

«Jake… » 

La tua vita è Renesmee.

«Ci sono io, con te. Ci sono io.»

Si strinse ancora di più a me, il suo profumo a invadermi le narici. Ora non era più arancia, era qualcosa che sapeva di fresco, di buono.

Liz, stringimi. Liz, tienimi con te.

«Non voglio avere paura…»

«Andrà tutto bene, te lo prometto.» Spostò la testa, le sue labbra a sfiorarmi il collo, a farmi venire i brividi.

Vuoi dirmi come faccio a smettere di amarti?

«Voi siete tutti così… pronti… e gli altri non vedono l’ora che arrivino… e… non faccio altro che sbiancare... e non so che cosa...»

La presi per il mento, le mie labbra scottavano. Erano finiti tutti gli scherzi, tutti gli attimi di leggerezza che cercavo di trovare ovunque, anche quando si parlava di morte. Perché ogni cosa sembrava scivolare via dalle mie mani, ogni giorno di più, ogni momento di più. Aprii la bocca, la mia lingua a toccare la sua. Ogni volta che le dicevo ti amo una parte di me si staccava, e un'altra restava a pendolare fra le catene e la carne ancora intera.

«Mi dispiace.»

«Non è colpa tua.» mormorai.

«Non voglio che ti succede qualcosa...»

«Andrà tutto bene, Liz. Niente riuscirà a portarmi via da te, okay?»

Niente.

«Sai perché ti vorrebbero? Perché sei bellissima, sei buona… e scommetto che non ce l’hanno mai avuta una pittrice così, vero? Avranno tutti quanti l’alzaimer, lì mezzo. Tutte le volte che vogliono scrivere qualcosa, faranno sempre una linea storta che tremola tutta… »

Sentii qualcosa, dentro di me. Le veniva da ridere ed era anche vicino alle lacrime, ne ero sicuro. Deglutii, la gola bruciava.

«Jake.»

Dovevo dirglielo, dovevo dirglielo ancora. 

Era facile.

Doveva esserlo.
Mi sentii mancare l’aria, come se all’improvviso mi fosse entrato qualcosa di tossico nella bocca. La testa mi faceva male, un sacco di colpi, colpi e colpi... Uno e due e... 

Ti amo, Liz.

«Jake… Jake… stai bene?»

Tutto nero, grigio, bianco, di nuovo nero. Ora c’era il rosso del sangue... erano schizzi, tanti shizzi... 

Ti amo, Liz.

Qualcosa strideva contro la mia carne, sentivo il rumore. 

Le catene.

Liz.

Rispresi fiato.

Rennesmee Cullen.

«Sto… sto bene.» Mi passai una mano sul viso, le immagini oscillavano, le immagini erano sdoppiate, tagliate a metà... trasparenti.

Respirare. Dovevo solo respirare.

«Sei sicuro?»

Mi appoggiai alla scrivania, piano. Gli occhi. Dovevo aprire gli occhi...

« Cos’hai? Jacob, scotti… ma è normale, non può essere febbre, insomma… hai sempre quarantadue gradi… ecco, sono una cretina. Sempre a lamentarmi e poi tu stai male fisicamente. »

«Sto bene, sul serio.» Mi tremava la voce. 

Renesmee.

Non è vero.

«Sto bene.» dissi ancora. Lei mi teneva la mano, finalmente la guardavo. Si avvicinò ancora.

Sussultai, il telefono si era messo a vibrare nella mia tasca. Lo presi, distogliendo lo sguardo.

«Pronto.»

«Sono Alice, Jacob.» 

Sudore freddo, dolore.

Riprenditi, Jacob.

«Ah… che vuoi?»

«Carlisle vorrebbe che tu e gli altri veniste qui, per parlare.»

Torna in te, torna in te, torna in te.

«Non sono io il capo branco, dovresti chiamare Sam. E' tornato dalla luna di miele... non lo sapevi?» 

C'è Liz, c'è ancora. 

Ritorna.

«Credevo che fosse lo stesso.»

Silenzio.

Liz si appoggiò a me, una carezza sulla spalla. 

Sollievo.

«Ho avuto delle visioni, ne dovremmo parlare.» 

Dolore. 

Portai lo sguardo alla finestra, il cuore che mi tuonava nel petto.

«Ho capito.»

«Fra un’ora… magari, il tempo di avvisare tutti.»

«Va bene.»

Chiusi la telefonata.

Come posso lasciarti per una magia?

«Altre visioni?» mi chiese, e chiunque avrebbe notato l’increspatura sulla sua fronte, quella che diceva al mondo che tutto andava storto.

«Sì, altre. Ma non mi ha detto altro.»

Annuì, senza parlare.

Lei era con me, lei mi teneva la mano, lei era lì. 

Andava tutto bene.

«Fra un’ora dovrei essere dai Cullen.»

«Jake… mi sembri diverso. Sicuro che ti senti bene? Se non ci vai, ti dirà tutto Seth o Embry… »

«Sto bene, amore, veramente. »

Presi fiato.

«Puoi venire anche tu, se vuoi.» Cercai di sorridere.

«Ah... Così posso crogiolarmi nella paura anche davanti ai Cullen?» 

Le accarezzai il viso, lento. 

«Così possiamo stare insieme comunque.»

Mi sorrise.

Così mi uccidi.

«Lei ci sarà?»

Cominciai a far salire le mie mani verso la sua pancia, cercò di allontanarsi ma io la tenevo stretta.

«Lei... l-lei chi?» Inciampai nelle lettere. Non potevo avere freddo, non potevo sentirmi cadere... 

Lei.

Renesmee.

«Sto parlando della tua quasi fidanzata ora vampiro.»

«Ah.» 

Mi aveva fatto quasi ridere. 

Quasi.

«Ci pensi ancora?» Le venne fuori uno sbuffo, le mie mani ancora appoggiate sui suoi fianchi. Mi allontanai, di poco, per guardarla negli occhi.

«Non è difficile dimenticare una cosa simile.»
La abbracciai ancora, senza preoccuparmi di essere un po' troppo forte, il suo corpo contro il mio e la mia mente che si annebbiava.

«Jacob, ti sto parlando…» 

«E io ti sto abbracciando e non sto pensando a nessuna quasi-fidanzata-vampira.» 

La tua vita è Renesmee.

«E allora?»

No. 

«Allora cosa?» 

Liz.

«Lo sai.» 

Sei tu. 

«Vuoi fare in fretta? E' che io lo so che ti piace rimanere abbracciata dopo e oggi non ne avremmo il tempo...» 

«Non quello, scemo. Parlo di lei...» 

«Me ne frego. Vado lì perché è una cosa che ti riguarda, che ci riguarda. Finito.» Si staccò da me, le mani ancora intrecciate. 

«Va bene.» La fossetta sulla guancia, le ciglia lunghe. 

Sarai sempre tu.

Sentii il rumore del campanello di fuori.

«Puoi andare tu? Sarà Seth. Io vi raggiungo.»

«Vado.»

Liz uscì dalla stanza.

Sentii il mio viso come sciogliersi, il sorriso era scomparso. 

Ora c'era solo la sensazione di essere spinto indietro, di essere risucchiato. 

Mi lasciai cadere sul letto, cigolò; il cielo nuvoloso visto al contrario, dalla finestra... le martellate continue nella la testa, a colpire, a colpire, a colpire, a bucarmi i pensieri. 

Respirare. Dovevo respirare. Senza pensare. 

Perché per dirle ti amo mi ero ritrovato a non vedere più niente, a non avere più aria nei polmoni, a non essere più quello che volevo essere, con la lingua atrofizzata. 

L'imprinting mi stava prendendo... ma non l'avrei permesso.

Dovevo solo resistere.

*

*

*

*

Scrivere un capitolo e accorgersi che tecnicamente i lettori ti guarderanno male dicendo "E quindi?" 

Questa storia si fa scrivere così.

Grazie davvero, a tutti. A chi mi lascia splendide recensioni, a chi mette la storia fra le preferite, le ricordate e le seguite, a chi mi inserisce fra i suoi autori preferiti e a chi legge soltanto. Cosa vi aspettate che succeda? La storia non si conclude qui, naturalmente. Qui troverete la seconda parte :) 

Come avete visto, la prima parte è stata pubblicata tutta in un giorno. Spero che, altermine di questa, chi ha apprezzato la storia, voglia farmelo sapere con due paroline. MI rendereste davvero felicissima.

Un grande bacio

Vostra Ania

 


   
 
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