Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lyra Snape    31/08/2012    1 recensioni
Cosa succederebbe se Draco Malfoy fosse costretto, suo malgrado, a conoscere usi e costumi del mondo Babbano? Ve lo posso dire io cosa: una catastrofe dalla quale nessuno uscirà vivo. O senza qualche cicatrice.
«Per evitare che spiacevoli manifestazioni di disprezzo nei confronti dei Babbani si ripetano, la corte ha deciso che il signor Draco Malfoy debba imparare le loro abitudini. La signorina Hermione Granger si prenderà la responsabilità di istruirlo».
Era difficile dire chi, tra i due, fosse stato il più scontento.
«Io ho aiutato Harry a salvare il mondo, perché il Ministero ha deciso di punirmi?» si era lamentata Hermione con Ginny, che aveva fatto spallucce.
«Possono anche cadere diciotto Signori Oscuri uno dietro l’altro, ma il Ministero continuerà a prendere decisioni del cavolo»

La raccolta è iniziata partecipando ad un contest, e ora ho deciso di continuarla utilizzado i promt della Big Damn Table.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scritta per la Challenge 12 Mesi di Fanfiction!, indetto da BS.
Ogni mese, la giudiciA ci darà un tema su cui
dovremo scrivere la nostra storia,
scegliendo il giorno in cui pubblicarla.
Ho scelto il 26 perché a Settembre è il giorno del mio compleanno,
perciò ho pensato che mi potesse portare fortuna.
(Quando non sono in 
ritardo, come questa volta)
Il promt di questo mese è Ho sempre ammirato le persone che parlano con gli occhi perché mi paiono più svelte a capire il mondo.
(027. Genitori nella Big Damn Table)

NOME AUTORE: Lyra_weird (forum) Lyra Snape (EFP)
TITOLO DELLA STORIA: Il colloquio
PERSONAGGI: Draco Malfoy, Hermione Granger
RATING: Verde
GENERE: Commedia
AVVERTENZE: One-shot
NdA: all'ultimissimo secondo, proprio! Non saprei come descriverla, e poi comunque non serve: basti sapere che torturare Draco è così divertente che penso che continuerò con questa raccolta anche quando il contest sarà finito. Baci baci!



Il colloquio

«No, no e poi no! Ho accettato di imparare a usare il cellulare, ho accettato di lavorare in uno stupido asilo pieno di esseri urlanti, ho accettato di occuparmi della tua finta festa di compleanno, ma non accetterò di fare una cosa del genere!»
«Tecnicamente, non hai accettato proprio un bel niente» puntualizzò Hermione all’indirizzo di un Draco Malfoy dall’aria parecchio ribelle. «È stato il Ministero che ti ha detto di farlo, se no ti avrebbero spedito ad Azkaban»
«Beh, allora fammi mandare ad Azkaban!» supplicò Draco. «Ora non ci sono più i Dissennatori, capirai, dev’essere un paradiso rispetto a quello che sto passando i…»
«Adesso basta!» lo interruppe Hermione, severa. «Devi fare i colloqui con i genitori, e non discutere, altrimenti te lo trovo io un Dissennatore che ti dia un appassionato bacio di bentornato!»
«Questa è una grande idea! Lo sai l’unica cosa peggiore di un bambino urlante? Il genitore di un bambino urlante, non un Dissennatore! Fammi baciare, ti prego!»
Hermione prese un respiro profondo per evitare di prendere Draco per la gola e mettergli la testa nella tazza del water. All’inizio, l’idea di Ginny di costringere Draco a lavorare in un asilo le era parsa piuttosto brillante, ma nei seguenti mesi aveva decisamente cambiato opinione: ora era costretta ad ascoltare Draco che si lamentava dell’asilo, che si lamentava dei bambini, che si lamentava nelle canzoncine della bua, che si lamentava dei bagni che erano troppo piccoli…era vero che, se non avesse lavorato all’asilo, avrebbe trovato qualcosa di cui lamentarsi in ogni caso.
«Vai. A. Scuola. Ora.» sibilò Hermione con la voce e lo sguardo così simili a quelli della professoressa McGrannitt che Draco non poté fare a meno di ubbidire.
Si avviò con aria depressa verso l’asilo, vagliando il suo cervello alla ricerca di un’idea che gli facesse sbrigare in fretta quella seccante faccenda. Evidentemente, Hermione lo conosceva meglio di quanto lui non credesse.
«Colloqui individuali, non provare a fare finta di non saperlo e a parlare a tutti i genitori insieme!» gli urlò dalla finestra. «Devono durare almeno cinque minuti ognuno!»

Draco sbuffò e non appena vide la fila di genitori fuori dalla classe in attesa, capì che quel pomeriggio sarebbe definitivamente andato sprecato.
«Ehm, buongiorno!» disse, leggermente, imbarazzato. «Sono Draco Malfoy, il maestro dei vostri figli! Possiamo accomodarci tutti in classe, poi parlerò con tutti voi a turno!»
Il primo che si fece avanti era un padre molto alto e dall’aria parecchio sospettosa. «Mi sembra molto giovane» esordì, squadrandolo da capo a piedi attraverso le spesse lenti rettangolari.
«Sono molto giovane» rispose Draco, senza minimamente preoccuparsi di suonare gentile. «Lei è…?»
«Signor Murray, il padre di Johnny» rispose lui, senza smettere di fissarlo. «Come mai ha deciso di fare il maestro di asilo, sentiamo? Di solito io incontro solo donne che vogliono fare questo lavoro».

«Diciamo che a volte la vita è piena di scelte inaspettate» borbottò Draco. «Perché non si accomoda, Signor Murray?»

Le due ore successive furono le più noiose che Draco avesse mai provato nella vita: nonostante tutti gli altri genitori si dimostrassero molto più bendisposti nei suoi confronti rispetto al padre di Johnny, sembrava che fossero venuti lì esclusivamente per declamare le doti dei loro pargoli e guardarlo mentre annuiva. Rispetto a quello, le lezioni di Rüf erano più divertenti di una festa in piscina.
«Brian è un ragazzino molto, molto sensibile…»
«Lizzie è sempre così generosa nei confronti degli altri bambini…»
«Sally è sempre così allegra, non trova anche lei?»
«Mary a volte mi sembra così intelligente che potremmo iscriverla in una scuola per bambini superdotati, lei che ne pensa?»

Draco stava cominciando seriamente a prendere in considerazione l’idea di scappare dalla finestra e consegnarsi agli Auror, quando si accorse che era rimasta soltanto una mamma con cui parlare.
«Buongiorno» disse, cercando di suonare educato per poter liberarsene il prima possibile. «Lei è…?»
«Margaret Jenkins, la madre di Lucy» rispose lei con un sorriso, per poi guardarlo in silenzio. Draco ricambiò il suo sguardo, indeciso.
«Beh, non ha niente da dire su Lucy?»
Draco boccheggiò, sorpreso: davvero si aspettava che lui dicesse qualcosa? Non era venuta anche lei per dirgli quanto Lucy fosse gentile e sensibile e intelligente?
«Oh, no, mi sembra ovvio che io pensi che mia figlia sia perfetta» disse Margaret, sorridendo e scuotendo la testa. «Sono sua madre! Per questo mi serve il parere di una persona esterna».
Bene, questo cominciava a diventare un tantino inquietante: o lui era talmente esaurito da esternare i suoi pensieri a voce alta senza accorgersene, oppure quella signora davanti a lui era una Legilimens. «Mi scusi, ma… sa leggere nel pensiero, per caso?» chiese, caustico.
«Certo che no!» rise Margaret. «Ma i suoi occhi la rendono davvero un libro aperto!»
Questa era la seconda sorpresa del giorno: lui era un libro aperto? Lui non era affatto un libro aperto! Lui era chiuso e misterioso e oscuro! «Non credo di essere davvero così facile da leggere» rispose, cercando di suonare gentile: in fondo, quella Margaret non gli dispiaceva.
«Ah, ma non deve mica prendersela, sa?
Ho sempre ammirato le persone che parlano con gli occhi, mi paiono più svelte a capire il mondo. Credo che lei sia davvero il maestro adatto per questi bambini! Grazie mille per il suo tempo» aggiunse, alzandosi.
«Oh, va già via?» chiese Draco, al contempo stupito e sollevato.
«Certo, non credo che ci sia niente da dire su Lucy» rispose Margaret, senza smettere di sorridere. «Non è speciale rispetto agli altri bambini, e non è cattiva. Questo mi basta».
«Aspetti!» la interruppe Draco. «Lucy è sempre stata la mia preferita, e ora ho capito perché! È perché ha una famiglia normale!»
Margaret scoppiò in una risata così forte che le vennero le lacrime agli occhi. «Deve prima conoscere mio marito!» disse allegra, senza smettere di ridere. «Lucy ha proprio ragione! Lei è proprio una persona divertente!» aggiunse, prima di andarsene e lasciarlo solo a guardare la porta come se non credesse alle proprio orecchie.

«Granger, cosa significa che so parlare con gli occhi?»
«Significa che i detti Babbani su di te non funzionano. Tu non capisci un cavolo, del mondo».

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lyra Snape