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Autore: Mizar    31/08/2012    1 recensioni
Lucius Malfoy ha un compito: deve convincere Severus a dimenticare Lily.
Tra amori folli, gioco d'azzardo, pozioni illecite, supplenti sadici, strane malattie un altro anno scolastico sta per cominciare nella scuola magica più famosa del mondo.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Lucius Malfoy, Regulus Black, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Hogwarts





Mentre il treno rosso correva veloce per le campagne inglesi, in un castello a noi noto c’era chi si angustiava.
Silente stava cercando di concentrarsi, molto svogliatamente a dire il vero, sui registri scolastici poiché entro sera gli allievi avrebbero fatto rientro a scuola e lui aveva un grande, grandissimo problema.
La pregiata scrivania di legno antico su cui lavorava era sommersa di pergamene e calamai, mentre su un trespolo una vecchia fenice starnazzante spargeva piume e becchime sullo splendido tappeto persiano, costellato da pallottole di pergamena spiegazzata.
Appesi al muro alcuni vetusti ritratti impolverati parlottavano tra loro e due di essi stavano litigando per via di una certa partita a scopa in cui avevano fatto comparsa ben due assi di denari.
“Sei un baro, un vile e spregevole prestigiatore da due soldi”, inveì il quadro di Phineas Nigellus Black al suo compare di cornice Dexter Fortebraccio
A quelle parole Dexter sorrise e poi, da megalomane quale era, si mise a fare giochetti col mazzo di carte degni di Silvan.
“Sbruffone”, insorse Phineas mandando al suo indirizzo una maledizione che, con una sonora esplosione, incenerì uno dei tomi della libreria stracolma di Silente, guadagnandogli un’occhiataccia del preside.
“E basta fare casino Phineas, lo sai benissimo che Dexter è un baro eppure ogni volta giochi con lui”, esclamò distrattamente, schivando per un pelo un’altra maledizione.
“Purtroppo lui è l’unico che di carte ne capisce un minimo” sbuffò sdegnato il nobile ex preside della casata di Serpeverde.
“Phineas, non me ne frega un tubo dei tuoi problemi di gioco”, ruggì molto seccato Silente.
“Tra poco arriveranno gli studenti e io sono ancora in alto mare con l’assegnazione della cattedra di Divinazione e Babbanologia, per non parlare delle rivendicazioni di Gazza che vuole un altro aumento e i casini che mi sta creando il ministero, che non vuole passarmi le sovvenzioni promesse".
“Ai miei tempi non c’erano le sovvenzioni” borbottò Black sdegnato.
“I nostri introiti arrivavano dalla vendita dei babbani come schiavi e le famiglie purosangue facevano a pugni per accaparrarsi quelli che riuscivamo a catturare durante le battute di caccia. Adesso, con tutte queste menate sul razzismo non si può più guadagnare un ghello senza incappare in una multa o peggio in una denuncia”.
“Corbellerie da Medioevo” insorse Armando Dippet, paladino dei diritti civili.
“Phineas sei un barbaro razzista!” “Ragazzi, basta litigare” intervenne il buon Everard.
"Non vedete in che stato è il nostro benamato preside? Pensiamo piuttosto come aiutarlo costruttivamente per il bene di questa scuola da noi tanto amata".
“Vuole il nostro aiuto? Ebbene eccolo!!! Babbanologia è una materia deleteria e inutile, quindi cancellandola si risparmierebbe un bello stipendio e per quanto riguarda Divinazione, cos’ha Cassandra che non va come insegnante?” esclamò ancora Phineas, affacciandosi dalla cornice col suo pice nez all’occhio destro.
“Va che ha duecento anni ed è stufa d’insegnare in questa gabbia di matti perciò, dopo l’ultimo scherzo dei Malandrini, se n’è andata in pensione trasferendosi alle Maldive senza neanche darmi il preavviso” sospirò Silente sconsolato.
“Duecento anni? ma va, gliene davo si e no cinquanta!” fischiò Dexter.
“Vero, ha un fisico da urlo”, lo sostenne Dippet.
“Saranno le pozioni rigeneranti di Lumacorno, corre voce che tra di loro… ”, spettegolò Dilys Derwent, che sentendo parlare di gossip s’era subito intromessa.
“Zitti maldicenti!” li ammonì il preside.
“Silente caro, se non conosci nessun’altro potrei proporti mio nipote Alastor”, mormorò esitante Everard.
“Alastor chi?” chiese interessato il preside.
“Moody” rispose sommessamente il ritratto.
“Malocchio Moody l’Auror pazzo?” insorse agitato Phineas.
“Quello che due settimane fa s’è intromesso nella cerimonia di commemorazione dei cavalieri della Serpe accusandoci di stare tramando un golpe?”
“Sì, proprio lui. A causa di quel piccolo incidente è stato sospeso per un anno dal suo incarico e ora è disoccupato. S’intende sia di Babbanologia che di Divinazione e sono sicuro che non chiederebbe molto” continuò Everard affabilmente.
A quel punto Silente avrebbe dato quelle cattedre anche a Lord Voldemort in persona e, pieno d’entusiasmo, s’accinse a scrivere la pergamena di assunzione, mentre Phineas, tutto imbronciato, borbottava di disgrazie e ammutinamenti.

   
 
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