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Autore: Fecalina    01/09/2012    6 recensioni
Le fate delle volte sono proprio dispettose, e questo Chuck e Blair lo avevano scoperto alla tenera età di 4 anni
Chuck la guardò aspettando una risposta che non tardò ad arrivare:
“Aspetta un secondo vuoi andare davvero a cercare le fate nel bosco con me?” disse con un luccichio speranzoso negli occhi Blair.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Le fate dispettose parte 2

Chuck e Blair stavano  camminando da un po’. Non si erano mai lasciati la mano, e camminavano guardandosi intorno spaventati. Chuck aveva portato con se la torcia che usava Nate quando andava a fare le scampagnate con suo nonno, ma non poteva niente contro i rumori sinistri del bosco.

“Bass, ho paura” disse Blair stringendo ancora di più la mano del piccolo Bass

“Vuoi tornare indietro?” chiese Chuck, anch’esso parecchio spaventato. Avevano deciso di seguire  un sentiero dritto, cosicché non si sarebbero persi quando sarebbero tornati indietro.

Blair ci pensò su e poi rispose:
“No, andiamo avanti, voglio trovare le fate.”

Così i due bambini continuarono a camminare, man mano la boscaglia si faceva sempre meno  fitta, lasciando intravedere il cielo limpido ricco di stelle, andando più avanti anche la luna uscì dal suo nascondiglio, regalando alla situazione un’atmosfera magica.

Ma Blair e Chuck avevano comunque paura, non si erano scambiati molte parole, a volte perché troppo impegnati a contemplare gli alberi secolari e i fiori accarezzati dalla rugiada, andandovi a sbirciare dentro sicuri di trovarvi qualche fata o folletto, altre perché troppo spaventati anche per proferire parole.

La mani dei due bambini erano ancora intrecciate quando Blair cominciò a correre verso una meta sconosciuta per Chuck.

“Waldorf non correre così, dove stiamo andando?”

“le ho sentite Chuck, le ho sentite! Le ho sentite!”

“chi hai sentito?”

“Le fate: le ho sentite!”

I due continuavano a correre sempre più veloce, e a Chuck servirono una manciata di secondi per metabolizzare bene il senso della frase.

“Cosa?! Blair sei sicura?!”

Per tutta risposta la bambina si fermò vicino al ruscello che avevano raggiunto.

“Le senti?” chiese Blair

“Le fate?”

“Sì. Le senti?! Stanno ridendo!”

Blair continuava a guardarsi intorno, in cerca della fonte del rumore che sentiva. Poi staccò la mano da quella di Chuck, il quale rimase subito deluso, gli mancavano già le dite di Blair intrecciate alle sue. Intanto Blair si era posizionata su una roccia, stava in piedi vicino al fiume, e Chuck la guardava con una certa curiosità.

Poi Blair si mise a recitare una poesia che le ripeteva sempre Dorota quando  non voleva dormire.

Over hill, over dale,

Thorough bush, thorough brier,

Over park, over pale,

Thorough flood, thorough fire!

I do wander everywhere,

Swifter than the moon's sphere;

And I serve the Fairy Queen,

To dew her orbs upon the green;

The cowslips tall her pensioners be;

In their gold coats spots you see;

Those be rubies, fairy favours;

In those freckles live their savours;

I must go seek some dewdrops here,

And hang a pearl in every cowslip's ear.*

Dopo che ebbe finito rimase ancora un po’ li sopra ad  aspettare che qualche fatina uscisse fuori, ma questo non accadde.

Così si sedette sulla roccia rassegnata, le fate non erano arrivate  e forse non esistevano neanche, aveva fatto tutta quella strada per nulla. Alcune lacrime le bagnarono il viso, ma se le asciugò in fretta per non farsi vedere da Chuck, che però se ne accorse e le si sedette accanto.

“Blair sta tranquilla vedrai che verranno”

“No, non è vero, gli ho anche recitato la loro canzone, Dorota dice che gliel’ha scritta un signore di nome William e che solo con questa canzone le fate ti ascoltano, ma non è vero, avevi ragione tu… non esistono!”

E detto questo un’altra lacrima scappò al controllo di Blair.

“No Blair, era una bugia, le fate esistono”

“ mi dispiace ma non ti credo Bass, tutto questo è stato inutile” via un’altra lacrima.

Chuck non poteva crederci, non  doveva distruggere il sogno di Blair, si alzò e corse verso i cespugli.

Guardò dietro ogni albero e pianta finché dietro una di queste trovò un campo di margherite selvatiche dove c’erano degli esserini luminosi che svolazzavano in giro, subito un espressione di pura gioia gli si dipinse sul volto e anche stupore per averle trovate…

Corse subito da Blair, e a momenti non cadeva, ma non gli importava perché lui le aveva trovate.

“Blair le ho viste! Le ho trovate! Ci sono le fate!”

“Cosa?!” Blair si asciugò le poche lacrime che le rigavano il viso e un ampio sorriso prese vita sul suo volto di porcellana.

“su corri forza!”

Chuck e Blair si misero a correre finché non arrivarono davanti alla pianta:

“sei pronta?”

“io sono nata pronta Bass” disse Blair in preda all’euforia.

Quando Chuck spostò il fogliame a Blair si illuminarono gli occhi.

“Oh mamma le fate, guarda Chuck le fate”

E dicendo questo Blair si catapultò in mezzo a quegli esserini luminosi, correndo e saltando, ben presto anche Chuck si unì a Blair cercando di acchiapparle, quando una si posò proprio sul nasino di Chuck Blair cominciò ad urlare e dire che ne voleva una anche lei.

“Mi spiace Waldorf, ma la fata ha scelto me, guarda gli piaccio”

“Non dire sciocchezze Bass su fammela prendere”

“no”

E cominciarono ad inseguirsi e a ridere, anche quando la “fatina” scappò via.

Giocarono in quel prato per molto tempo, ma la notte era ancora giovane, e anche se avrebbero voluto rimanere li per sempre, sapevano che se non sarebbero tornati subito a casa si sarebbero preoccupati e li avrebbero messi in punizioni a vita. Così si presero nuovamente per mano e il viaggio di ritorno fu pieno di risate e racconti, quello sarebbe stato il loro piccolo segreto non potevano dirlo a nessuno o sarebbero finiti nei guai.

Una volta arrivati a casa si intrufolarono nella porticina per cani e andarono nella loro camera dove S e N dormivano profondamente.

Prima di mettersi  a dormire Blair si avvicinò a Chuck.

“Chuck, grazie: per tutto!” disse per poi avvicinarsi e posare un umido bacio sulla guancia del piccolo Bass.

E in quel momento non importava se qualche anno dopo avessero scoperto che quella notte avevano solo visto le lucciole, Chuck Bass ne era sicuro: le fate esistevano, ed erano davvero dispettose, lo avevano appena fatto innamorare di Blair Waldorf.

*Fairy song di W. Shakespeare.

Angolo Autrice

ciao a tutti, eccomi qui con il secondo ed ultimo capitolodella mia two-shot, ringrazio chi ha recensito e chi a anche solo letto, se vi va lasciate una recensione e ditemi cosa ve ne pare ;) alla prossima, fede <3

  
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